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  1. #11
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    Predefinito 14 FEBBRAIO: SAN VALENTINO, PRETE E MARTIRE



    SACERDOTE ROMANO: SUBì IL MARTIRIO SOTTO IL TIRANNO CORONATO CLAUDIO IL GOTICO NEL 268. FU SEPOLTO LUNGO LA VIA FLAMINIA DOVE SORSE UNA CHIESA A LUI DEDICATA.

    SANCTE VALENTINE, ORA PRO NOBIS

  2. #12
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    Predefinito 22 febbraio: Cattedra di San Pietro ad Antiochia

    Per ricordare due importanti tappe della missione compiuta dal principe degli apostoli, S. Pietro, e lo stabilirsi del cristianesimo prima in Antiochia, poi a Roma, la Chiesa cattolica celebra il 22 febbraio la festa della cattedra di S. Pietro ad Antiochia e il 18 gennaio quella della sua cattedra a Roma.
    La cattedra, letteralmente, è il seggio fisso del sommo pontefice e dei vescovi. E’ posta in permanenza nella chiesa madre della diocesi (di qui il suo nome di "cattedrale") ed è il simbolo dell'autorità del vescovo e del suo magistero ordinario nella Chiesa locale. La cattedra di S. Pietro indica quindi la sua posizione assolutamente ed unica nel collegio apostolico, dimostrata dalla esplicita volontà storica di Gesù, che gli assegnò sul lago di Tiberiade il compito di "pascere" sia il popolo (gli agnelli) che il clero (le pecore), istituendo in questa il primato assoluto del Papa sul laicato e sul clero, primato che si perpetua anche nei successori di San Pietro che con lui formano un'unica persona morale.
    Questa vera investitura da parte di Cristo, ribadita dopo la risurrezione, viene immediatamente rispettata. Vediamo infatti Pietro svolgere, dopo l'ascensione, il ruolo di guida. Presiede alla elezione di Mattia e parla a nome di tutti sia alla folla accorsa ad ascoltarlo davanti al cenacolo, nel giorno della Pentecoste, sia più tardi davanti al Sinedrio. Lo stesso Erode Agrippa sa di infliggere un colpo mortale alla Chiesa nascente con l'eliminazione del suo capo, S. Pietro.
    Lo sviluppo del cristianesimo nella capitale dell'impero attestato dalla lettera paolina ai Romani negli anni '50 non si spiega tuttavia senza la presenza di un missionario di primo piano. La venuta, qualunque sia la data in cui ciò accadde, e la morte di S. Pietro a Roma, sono suffragate da tradizioni antichissime, accolte ora universalmente da studiosi anche non cattolici. Lo attestano in maniera storicamente inoppugnabile anche gli scavi intrapresi nel 1939 per ordine di Pio XII nelle Grotte Vaticane, sotto la Basilica di S. Pietro.

    guelfo Nero



    Nicolas Cordier "Busto di San Pietro papa" (1608)

  3. #13
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    Predefinito 23 febbraio 2003 : domenica di Sessagesima e San Pier Damiani

    PER RICORDARE QUESTO GRANDE SANTO, LA CUI FESTA CADE IL 23 FEBBRAIO E NON IL 21, COME COMUNEMENTE SI PENSA, RIPOSTO UN GRADEVOLE SCRITTO DELLO STIMATO BELLARMINO.

    GUELFO NERO

    E' la volta di un grande santo medievale, San Pier Damiani, Vescovo e dottore della Chiesa.
    Se gli altri gentili moderatori del forum me lo permettono, vorrei continuare a postare profili di grandi santi a me particolarmente cari.
    E' la volta di un grande santo medievale, San Pier Damiani, Vescovo e dottore della Chiesa.
    Una delle tantissime massime di quest'uomo straordinario, fustigatore dei vizi del clero di allora, recita:
    "se è bene rifilare una frustata per correggere un vizio... perchè non darne dieci, oppure cento, od anche mille... dato che il bene non è mai troppo"
    Il corpo del santo, per la venerazione dei fedeli, si trova nel duomo di Faenza.
    ==================

    Dante Alighieri, nel XXI canto del Paradiso, colloca S. Pier Damiani nel cielo di Saturno, destinato nella sua Commedia agli spiriti contemplativi. Il poeta mette sulle labbra del santo un breve ed efficace racconto autobiografico: la predilezione per i cibi frugali e la vita contemplativa ("con cibi di liquor d'ulivi - lievemente passava caldi e geli - contento ne' pensier contemplativi") e l'abbandono della quieta vita di convento per la carica vescovile e cardinalizia.
    Il ricordo del cappello cardinalizio, attribuitogli da Dante con un anacronismo, offre a S. Pier Damiani il destro per inveire contro i prelati del tempo: ai loro tempi Pietro e Paolo percorrevano il mondo da evangelizzare "magri e scalzi"; adesso "voglion quinci e quindi chi i rincalzi - li moderni pastori e chi li meni, - tanto son gravi!, e chi di retro li alzi. - Copron de' manti loro i palafreni, - sì che due bestie van sott'una pelle... ". Ci sono tutti gli elementi di un compiuto ritratto del santo, cioè il contemplativo che il papa toglie quasi di forza dal convento per farne il fustigatore delle principali piaghe ecclesiastiche dell'epoca, la simonia e l'immoralità del clero.
    Pietro era nato a Ravenna nel 1007; già orfano di padre, ultimo di una numerosa nidiata di figli, venne tirato su dal fratello maggiore, Damiano, e ciò ne spiegherebbe l'appellativo di "Damiani". Dopo aver studiato a Ravenna, Faenza e Padova e insegnato all'università di Parma, entrò nel monastero camaldolese di Fonte Avellana, in Umbria, che divenne il centro della sua attività riformatrice. Ma la Chiesa dilaniata internamente da discordie e scismi, conseguenza di quel grave malanno che prende il nome di simonia, compravendita di cariche ecclesiastiche, e dalla leggerezza con cui il clero risolveva il problema del celibato, aveva bisogno di uomini integri e preparati come il colto e austero Pier Damiani. Novello Girolamo, fu al fianco di sei papi come "commesso viaggiatore della pace" e in particolare collaborò con Ildebrando, il grande riformatore divenuto papa col nome di Gregorio VII. Pier Damiani, dopo varie peregrinazioni nella diocesi di Milano, in Francia e in Germania, ebbe il cardinalato e la diocesi suburbicaria di Ostia. Già vecchio, fu chiamato da Ravenna, la sua città natale, per ricomporre il dissidio fomentato dai seguaci di un antipapa. La morte lo colse nel 1072 a Faenza, di ritorno dall'ultima missione di pace.
    Venerato subito come santo, ebbe riconosciuto il suo culto ufficialmente nel 1828, da papa Leone XII, che lo proclamò anche dottore della Chiesa per i suoi numerosi scritti di contenuto teologico.

    Una pagina di S. Pier Damiano

    La Chiesa diversificata dalla molteplicità delle persone è una nella pluralità dei suoi membri, e nello stesso tempo misteriosamente tutta in ogni singolo. Non a torto questa Chiesa si presenta come l'unica Sposa di Cristo, e c ontemporaneamente si crede che ogni anima è, in qualche modo, per il mistero del sacramento, la Chiesa nella sua pienezza.

    La Chiesa intera è semplice nella pluralità dei suoi membri grazie all'unità della fede, ed è molteplice in ciascuno di essi grazie alla diversità da carismi uniti dal cemento della carità. E tutto a ciò ; perchè‚ tutto procedono dall'Uno.

    La Chiesa diversificata dalla molteplicità delle persone non è meno tutta fusa in uno dal fuoco dello Spirito Santo. Senza alcun dubbio è questo Spirito, diffuso nei nostri cuori, uno nella maestà, semplice nei doni che all a Chiesa che egli riempie concede di essere nello stesso tempo una nell'universalità e tutta nelle sue parti...

    Così l'orante solitario può dire 'noi' e la folla 'io'. Se dunque la Chiesa intera è l'unico Corpo di Cristo, essendo noi malgrado il numero, uno in Cristo, possiamo ciascuno in Lui il nostro tutto, e per questo, benchè‚ p ossiamo sembrar lontani per l'isolamento del nostro corpo, rimaniamo alla Chiesa sempre vicinissimi per il sacramento inviolabile dell'unità.

    Così ciascuno dei fedeli apparisce una piccola Chiesa, quando, nel mistero dell'unità nascosta, un uomo riceve tutti i sacramenti della umana redenzione, che sono conferiti da Dio nella stessa Chiesa Universale.

    Se dunque non si può dubitare che un uomo riceva i sacramenti comuni a tutta la Chiesa, che cosa impedisce che un uomo solo pronunci le parole comuni della Chiesa, dato che i sacramenti hanno molta più importanza delle parole ?


    Dal Dominus vobiscum, c. 5,6 e 10
    Preghiera
    Dio onnipotente, concedici di seguire con tutto l'impegno
    gli insegnamenti e gli esempi di S. Pier Damiano;
    affinchè, sempre fermi nel servizio di Cristo e della Chiesa,
    possiamo essere guidati alle gioie dell'eternità.
    Per Cristo nostro Signore - Amen.

  4. #14
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    Predefinito 24 FEBBRAIO: SAN MATTIA APOSTOLO

    San Mattia, il cui nome frequente presso gli Ebrei vuol dire "dono del Signore", è l'apostolo che ricevette in dono il grande privilegio di essere annoverato tra i Dodici, prendendo il posto lasciato vacante dalla defezione dall'episcopato e dall'apostasia di Giuda Iscariota. La sua elezione avvenne mediante sorteggio, dopo l'ascensione del Signore, su proposta di Pietro, il quale in brevi parole fissò le tre caratteristiche richieste per il ministero apostolico: essere stato al seguito di Gesù, essere chiamato e invitato: "Bisogna che tra gli uomini, che furono con noi tutto il tempo nel quale il Signore Gesù uscì ed entrò di mezzo a noi, a cominciare dal battesimo di Giovanni sino al giorno in cui egli fu da noi assunto, uno sia testimone con noi della sua risurrezione".
    San Mattia fu dunque costantemente vicino a Gesù, dall'inizio al termine della vita pubblica del Redentore. Testimone di Cristo, e più precisamente della sua risurrezione, poiché la risurrezione del Salvatore è la stessa ragion d'essere del cristianesimo. san Mattia dunque ha vissuto con gli undici il miracolo della Pasqua e potrà a buon diritto annunciare Cristo al mondo, per essere stato spettatore della vita e dell'opera di Cristo "fin dal battesimo di Giovanni". Anche la seconda e la terza condizione, la divina chiamata e l'invio, sono espressamente intese dalla preghiera del collegio apostolico: "Mostra tu, Signore, colui che hai eletto".
    A noi può destare meraviglia l'elezione di Mattia, mediante sorteggio. Interrogare la sorte per conoscere la divina volontà è un metodo conosciuto nella Sacra Scrittura. La stessa divisione della Terra promessa era avvenuta mediante sorteggio; e gli Apostoli ritennero opportuno conformarvici. Tra i due candidati proposti dalla comunità cristiana, Giuseppe figlio di Sabba, detto il Giusto, e Mattia, la scelta cadde su quest'ultimo. Il nuovo apostolo, il cui nome rifulge nella Scrittura nel solo attimo della elezione, visse con gli undici la folgorante esperienza della Pentecoste prima di incamminarsi, come gli altri, per le vie del mondo ad annunciare la "gloria del Signore".
    Associato al Collegio Apostolico e quindi prete e vescovo della Chiesa nascente, subì successivamente il martirio.
    Se Giuda Iscariota è padre e "patrono" del giudaismo talmudico e deicida che anche oggi imperversa nella nostra società, San Mattia è esempio, insieme agli altri 11, del giudaismo mosaico che riconobbe l'Incarnazione di Cristo ed il compimento delle profezie nella Chiesa Cattolica, Novus Israel.

    San Mattia, prega per noi

  5. #15
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    Predefinito 27 FEBBRAIO: SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA CONFESSORE

    Battezzato con il nome di Francesco dai genitori, Sante Possenti e Agnese Frisciotti, Gabriele dell'Addolorata nacque il 1° marzo 1839. A motivo dei frequenti spostamenti del padre, governatore dello Stato Pontificio, Francesco poté risiedere a lungo a Spoleto solo dal 1841 al 1856; qui frequentò prima l'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane e poi il Collegio dei Gesuiti. per gli studi superiori, dove arricchì la sua educazione cristiana, già trasmessa con sollecitudine in famiglia.
    A diciotto anni, salutò il padre e i fratelli (la madre era morta quando Francesco aveva quattro anni) e partì per Morrovalle (Mc) per seguire il noviziato presso i Padri Passionisti: qui scelse il nome di Gabriele dell'Addolorata. Tuttavia la vocazione che il santo sentì già nell'adolescenza non si poté compiere: Gabriele morì prematuramente a soli 24 anni, il 27 febbraio 1862, a Isola del Gran Sasso (Te), ricevendo solo gli ordini minori.
    Il santuario che ne accolse la salma riceve da allora migliaia di pellegrini ogni anno. Il 13 maggio 1920 fu annoverato tra i santi da papa Benedetto XV e successivamente fu eletto a compatrono dell'Azione Cattolica; nel 1959 Gabriele dell'Addolorata fu dichiarato patrono principale dell'Abruzzo.
    Gli Atti del processo di beatificazione lumeggiano con precisione le caratteristiche della sua santità, fatta di fedeltà incondizionata alla Regola e alla memoria della Passione del Signore, di completo dono di sé senza riserve, di spirito di orazione e penitenza, di particolarissima devozione a Maria Santissima Addolorata. Ai nostri giorni la figura del "santo del sorriso", caratterizzata da una genuina pietà cristiana, sta conquistando il cuore di molti giovani.



 

 
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