14/02/2003
Pace e pacifismo...

...sono due cose diverse. Personalmente io sono per la pace. Ma sono, di conseguenza, contro il pacifismo.
Il pacifismo dice: crolli pure il mondo, basta che non tocchino me. Vinca pure Hitler, vinca Stalin, vinca Pol-Pot: basta che non muoia io. Insomma: "meglio rossi che morti". Come dire: qualunque ingiustizia, qualunque nefandezza, ma il valore supremo è la mia sopravvivenza fisica.

Il pacifismo è già stato sconfitto più volte dalla pace: la pace ha vinto negli anni 80. Ha vinto contro il pacifismo. Dicevano: "se mettiamo gli euromissili, moriremo tutti". Invece sbagliava. Hanno messo gli euromissili, e il comunismo è crollato, e pace è stata, dopo 50 anni di terrore atomico. Viceversa, ad esempio, il pacifismo ha sconfitto la pace con gli accordi di Monaco (1938) e rivelandosi ottimo alleato della guerra.

La pace infatti è un'altra cosa dal pacifismo. La pace suppone che ci sia impegno, sacrificio personale, preghiera. Suppone che si dia un giudizio sulle cose, non un "va tutto bene".
Suppone un giudizio. E invece i "pacifisti" nulla dicono per condannare massacri e nefandezze fatti da (o in) certi regimi, come il Sudan, il Pakistan, l'Indonesia, la Corea del Nord, l'Iran. Perché tacciono? Perché?
Dobbiamo pregare e impegnarci per la pace, ma una pace vera, una pace giusta, fondata sulla verità, tutta la verità.
Non è su questa linea chi demonizza gli Stati Uniti, attribuendo loro tutto il male del mondo. E tacendo delle tante iniquità che ci sono altrove. E dimenticando che la pace non si riduce al "non attaccare l'Iraq" nella primavera del 2003, su cui siamo d'accordo tutti, ma è ben più ampia. Questa guerra è cominciata l'11 settembre 2001. Ma la guerra è cominciata nel mondo quando Adamo ed Eva hanno acconsentito al Serpente. Da allora, per vincere il Nemico (che non è Bush, come sembra per molti parroci con le loro bandiere iridate, espressione di una cultura atea e fricchettona, ma Satana), occorre affidarsi alla Grazia di Colui che solo ne ha la forza. Magari leggendo più attentamente quello che dice il Vicario di Cristo, e non strumentalizzandone le parole a meschini fini di parte: qui non è in gioco una partita solo politica.

F.Bertoldi