01.02.2003
A proposito di democrazia liberale
di Pietro Farro
Qualche favola esemplare per il signor B
C'era una volta in Germania Helmut Kohl. Aveva governato per vent'anni, aveva portato alla riunificazione del suo paese ed era stato tra i massimi promotori dell'Europa unita. Un giorno si scoprì che aveva preso dei finanziamenti illeciti per il suo partito. Non ci fu bisogno di aspettare un processo: ammise le sue colpe, non rivelò chi fossero i suoi finanziatori, rassegnò le dimissioni e uscì dalla scena politica.
C'era una volta in Inghilterra Mister Jonathan Aitken. Era stato ministro ai tempi della Thatcher ed era in predicato di diventare il leader del partito conservatore. Sospettato di trafficare in armi con l'Irak, grazie alle indagini svolte dal Guardian viene accusato di aver alloggiato sotto falso nome, nel settembre '93, al Ritz di Parigi. Verrà condannato, per aver mentito sul quel conto d'albergo, a sei mesi di carcere e la sua carriera politica finisce lì.
C'era una volta in Francia Dominique Strauss-Kahn. Era un brillante ministro dell'economia nel governo Jospin. Venne un giorno sfiorato da uno scandalo: essere stato retribuito per una consulenza fittizia. Senza attendere alcun processo, pur professandosi innocente, si dimise dichiarando: "Ho preso questa decisione perchè ritengo che la morale e il senso di responsabilità la impongano".
Ecco come vanno di solito (e dovrebbero andare sempre) le cose in una democrazia liberale.
da www.ilbarbieredellasera.com