Galliani rinviato a giudizio
L'amministratore delegato del Milan e presidente della Lega Calcio a processo per l'inchiesta sui fondi neri della società rossonera. E' accusato di frode fiscale. Prosciolti Paolo Maldini, Tassotti, Savicevic e Panucci.
MILANO - L'amministratore delegato e vicepresidente del Milan nonché presidente della Lega Calcio, Adriano Galliani, è stato rinviato a giudizio per rispondere del reato di frode fiscale in relazione all'inchiesta sui fondi neri del Milan. La decisione è stata presa dal giudice delle udienze preliminari di Milano, Fabio Paparella, che ha fissato al 9 maggio il processo davanti alla terza sezione del tribunale penale. Nello stesso procedimento Galliani era indagato anche per falso in bilancio, ma le modifiche alla legge, recentemente introdotte dal Parlamento, avevano fatto decadere questa accusa. Nell'udienza dello scorso 27 settembre la difesa di Galliani aveva chiesto un rinvio per acquisire nuovi documenti. Questo il primo commento di Galliani: "Sorprendentemente mi si addebita un'evasione fiscale, e si parla di fondi neri, in relazione a fatture attive contabilizzate regolarmente e che sono state ovviamente inserite nelle dichiarazioni dei redditi dell'AC Milan''.
Sono stati invece prosciolti tutti gli altri indagati che erano rimasti nella causa dopo l'uscita dei tre olandesi, Marco Van Basten, Ruud Gullit e Frank Rijkaard, che avevano patteggiato la pena nell'udienza del 4 luglio 2002. La vicenda riguardava contratti fittizi per lo sfruttamento dell'immagine che avrebbero consentito ai giocatori del Milan e anche di altre società sportive dell'allora polisportiva del gruppo Fininvest (hockey e pallavolo) di avere un'integrazione dell'ingaggio sul quale non avrebbero pagato le imposte.
Il giudice ha disposto il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste nei confronti di Mauro Tassotti, Dejan Savicevic, Gaetano Orlando, Roberto Cturtlik e Stephan Konder. Non luogo a procedere anche per Dan Peterson, ma per l'ex allenatore di basket e commentatore sportivo la decisione è motivata dal fatto che il reato a lui contestato è estinto per
intervenuta prescrizione. Infine per quanto riguarda Paolo Maldini, Christian Panucci, Gianluigi Lentini, Jean Pier Papin, Fernando De Napoli, Claudio Galli, Andrea Zorzi, Franco Bertoli, Peter Douglas Beal e Jeffrey Stork non si procederà perché il fatto originariamente contestato non è più previsto dalla legge come reato.