Bossi: hanno cercato in tutti i modi di distruggere
la famiglia, ma i valori vincono
di Igor Iezzi

«Dopo un eclissi di oltre 50 anni riappare il liberismo, scompare lo statalismo che stava prolificando», ha spiegato Bossi, che ha anche ribadito come «il federalismo deve essere fatto prima delle elezioni regionali». Sottolineando che la prossima settimana la devolution sarà portata in commissione, Bossi ha precisato: «Il federalismo deve essere fatto prima delle elezioni regionali altrimenti, se dichiari e non fai, perdi le elezioni regionali e poi quelle politiche. Bisogna vincere le regionali perpoter vincere, un anno dopo, le politiche e per vincerle ci si deve presentare con il cambiamento che parte, anche se poi ci vorranno cinque anni per attivarlo davvero».
Bossi è quindi tornato sul discorso dei valori e della tradizione: «Il liberalismo viene applicato non solo in economia ma anche alle riforme costituzionali: tutti parlano di federalismo ma in fondo in pochi ci credono. Sta finendo il periodo iconoclasta, iniziato nel ’68, dove tutte le regole venivano buttate via, scardinate, e nacque la pubblicità: hanno usato questo sistema per sostituire la realtà con l’artificiale, l’immagine che crea la realtà. Si era ribaltato il mondo. L’ultima volta che ci fu un periodo così difficile fu con la rivoluzione francese, che ribaltò tutte le regole esistenti. Le baionette di Napoleone fecero il resto. Ma serviva ben altro per eliminare le tradizioni: allora Napoleone usò anche la patata, per dare da mangiare al popolo, e la prostituzione, per scardinare la società. Questi periodi iconoclasti sono proprio contraddistinti dal ribaltamento delle regole esistenti, dallo scardinamento delle tradizioni». «Tradizione - ha precisato il segretario del Carroccio - significa soprattutto famiglia. Napoleone usò un sistema per scardinare la famiglia ancora in vigore oggi: la prostituzione. Faceva ballare queste donne attorno all’albero della felicità piantato nelle piazze di tutte le città. Il risultato è che gli uomini lasciavano la moglie e i figli. Questo era l’obiettivo: scardinare la famiglia. Il ’68 uso lo stesso sistema. La prostituzione diviene un modello, l’ultimo atto per distruggere la famiglia, baluardo delle tradizioni»
Bossi ha ricordato come, nella scorsa legislatura in cui l’ulivo era la maggioranza, la Lega Nord si schierò a difesa del nucleo familiare e bloccò, con oltre mille emendamenti, la fecondazione eterologa assistita. «Vi sono forze politiche che hanno investito tutte le loro risorse per distruggere la famiglia. La sinistra - ha spiegato il ministro - ha un unico scopo, un unico obiettivo: sostituire la famiglia con lo Stato, una follia pericolosissima. Prima la famiglia funzionava in maniera molto semplice: allevava i figli che , una volta diventati grandi, sostenevano gli anziani. La sinistra ha tentato di distruggere tutto questo, portando via i soldi dei giovani. Ma una società che non investe sui giovani è destinata a morire. Noi queste cose possiamo dirle perchè salvammo le pensioni dall’ex ministro Lamberto Dini, che, guarda caso, è andato con l’Ulivo: chi è contro il popolo è sempre a sinistra».
«La sinistra è maestra nei grandi ladrocini, se la magistratura volesse veramente indagare su queste cose sa dove andare a guardare ». Il ministro per le riforme ha ribadito come, all’interno della casa delle Libertà, prima dell’alleanza, sia stata fatta una seria analisi della società. « Il nostro scopo è rimettere in moto la famiglia - ha affermato - I 350 miliardi di vecchie lire che il ministro Maroni ha messo a disposizione delle giovani coppie per “mettere su famiglia” rappresentano la più grande iniziativa mai messa in moto a difesa delle tradizioni. Grazie alla Lega Nord il tempo dello scardinamento delle regole, della famiglia e delle tradizioni è finito». Legge sull’immigrazione, legge sulla prostituzione, federalismo sono solo tre delle grandi riforme che la Cdl, su spinta della Lega, sta portando avanti. «Nel nostro paese può entrare solo chi ha un lavoro; le prostitute non potranno mai più lavorare sulle strade; la legge sulla devolution rappresenta il vero federalismo, sintesi di tradizione e libertà: il mondo che stiamo disegnando - ha concluso Bossi - riavrà le sue regole. La storia è già iniziata.»