A Sigonella scaricate 6000 bare

«Nei primi giorni di febbraio, nell'aeroporto militare di Sigonella -la base Usa vicino a Catania- sono stati scaricati 100.000 sacchi per cadaveri e 6.000 bare». Lo rivela l'arcivescovo Renato Martino, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, nel corso di un'intervista rilasciata al mensile 30 Giorni diretto da Giulio Andreotti, ribadendo la contrarietà della Chiesa cattolica alla guerra “preventiva" contro l'Iraq. Martino esprime «grande apprensione perché la guerra è distruzione, spargimento di sangue, miseria, espressione di odio. E non risolve niente. Ogni guerra è così: anche quella annunciata contro l'Iraq. Una vera azione preventiva -spiega- è cercare di non fare la guerra».
Se negli Usa i cattolici americani sono in maggioranza favorevoli al conflitto, per l'arcivescovo «si tratta evidentemente di persone che non hanno mai visto la guerra».
Martino non esclude che «se la situazione precipitasse» potrebbe recarsi come inviato speciale del Papa a Washington e a Bagdad. Ma intanto ribadisce «un secco no a ogni ipotesi di cosiddetta guerra preventiva» che «è una guerra di aggressione, non giustificabile dal punto di vista morale e del diritto internazionale. Per intervenire -sottolinea il presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace- bisogna avere le prove e la guerra deve essere sempre l'ultima “ratio". Né -ricorda- vanno trascurate le conseguenze che essa comporta per le popolazioni civili, durante e dopo le operazioni militari».

Il messaggero