Patto antisemita fra nazi, islamici e comunisti
di GUGLIELMO SASININI
Nell'ultimo anno sono vertiginosamente aumentati in tutto il vecchio Continente le aggressioni, gli attacchi antisemiti, oltre a diffondersi un rinnovato sentimento antiebraico. La fonte non è di parte, è nientemeno che l'Agenzia per i diritti fondamentali dell'Unione Europea, la quale, dopo aver attentamente "os servato" 9 Paesi comunitari, ha fornito dati incontrovertibili e ha stabilito che l'antisemitismo è in crescita in tutta Europa, tranne che in Gran Bretagna, dove la percentuale di chi si sente più vicino alla causa israeliana è aumentata dal 28 al 31% e in Belgio, dal 27 al 32%. Le aggressioni contro gli ebrei crescono in Danimarca, Olanda, Svezia, Repubblica Ceca, Austria, raggiungendo il picco di oltre 1.600 "episodi" in Germania. Secondo il Viminale i reati a sfondo antisemita commessi in Italia sarebbero 62. INTELLETTUALI Non potendo apertamente dichiararsi antiebrei e antisemiti i raffinati intellettuali europei, che esprimono il loro incondizionato appoggio alla "causa palestinese" e la loro indignazione contro la "lobby ebraica" si sfogano contro Israele, non riconoscendolo come il legittimo Stato degli ebrei, ma definendolo nella loro crassa ignoranza, un'entità artificiosa. Il nuovo vento antisemita ha origini antiche, a partire dalla riproposta del "deicidio", delle teorie di Hitler che ispirandosi alle menzogne dei "Protocolli di Sion" eliminò Dio come centro del mondo per sostituirlo con l'uomo perfetto, ariano. Tesi vecchie, superate? Niente affatto. L'antisemitismo è estremamente attuale. GUERRIERI I nuovi "guerrieri antisemiti" provengono non solo dalle fila delle organizzazioni neonaziste, ma anche da quei movimenti che si riconoscono nelle frange della sinistra più estrema. Il denominare comune sono gli stereotipi antisemiti abbinati con la "soluzione finale" del problema palestinese: la distruzione dell' "entità sionista", cioè lo Stato di Israele. Il che li rende preziosi alleati dei terroristi islamici. Ahmadinejad ringrazia sentitamente questi fans europei, offre contributi, organizza viaggi e corsi di "aggiornamento culturale" a Teheran, Beirut, Damasco. L'ultimo incontro si è svolto il 21-22 gennaio in una discreta località alla periferia della capitale siriana. In cattedra gli uomini del Dipartimento informazioni e propaganda di Teheran, i "professori" della Jihad islamica, di Hamas, di Hezbollah. Tra i componenti della delegazione europea: tedeschi, danesi, olandesi, svedesi, austriaci. La rappresentanza italiana era formata da appartenenti ai movimenti dell'estrema destra neonazista (personaggi convertitesi all'Islam, che dispongono di un secondo passaporto rilasciato da Paesi arabi amici dell'Iran) ma il nucleo più numeroso era quello degli appartenenti alle frange della sinistra estrema. Un'alleanza all'insegna dell' antiamericani smo, antisionismo, appoggio agli "eroici combattenti islamici", cioè i terroristi. «I grandi quotidiani arabi, egiziani, sauditi, palestinesi, siriani», dice Alessandro Ruben, presidente dell'Anti defamation league italiana; «pubblicano ogni giorno editoriali e caricature antisemite che incitano all'odio contro Israele. Ma anche i media europei a volte pubblicano vignette che demonizzano gli ebrei e Israele. Queste raffigurazioni possono diffondere e supportare il convincimento della legittimità degli attacchi antisemiti nonchè delle azioni violente contro gli ebrei e Israele. Anche durante il periodo nazista giravano vignette di questo genere».