E' inutile, è più facile metterglielo nel culo che in testa.“Voi non capite, l’islam è molto diverso da come pensate. Loro devono uccidermi. Se amano Dio più di me, devono fare questo. E io sto combattendo per salvarmi la vita, voi non capite. Non capite”. Cosa ti ha detto tuo padre? “Ha detto che mi avrebbe uccisa. O che mi avrebbe fatta tornare in Sri Lanka dove mi avrebbero messa in un manicomio...”. La supplica di Rifqa Bary sta facendo il giro dell’America. I commentatori repubblicani lo hanno definito “un crimine d’onore che si svolge in slow motion sotto i nostri occhi”.
Rifqa Bary, ragazza di 17 anni nativa dell’Ohio, è scappata di casa verso la Florida perché minacciata dalla sua famiglia di religione islamica a causa della conversione al cristianesimo. Rifqa tramite un gruppo di preghiera su Facebook aveva contattato il reverendo Blake Lorenz, il pastore di Orlando della Global Revolution Church. Dalla famiglia di predicatori è poi passata all’affidamento ai servizi sociali. Il giudice deve decidere se Rifqa corre dei pericoli in un eventuale ritorno a casa. Le autorità della Florida si sono ritrovate con un caso molto difficile fra le mani, un conflitto fra il diritto di famiglia e quello di una ragazza che rischia la sua incolumità per quello che ha fatto. Il peccato di apostasia, il più grave nell’islam.
Proprio Amina e Sarah sono indicate da Rifqa come un esempio di quel che le accadrebbe se tornasse nell’Ohio. “Ci sono centinaia di casi come il mio. Amina e Sarah sono state uccise dal padre. Queste non sono minaccie. Questa è la realtà. Questa è la verità. Quanti altri casi volete che accadano? C‘è un caso dopo l’altro. Io sono una tra centinaia. Devono farlo. Voi semplicemente non capite. Devono farlo. Non so cos’altro dire, ma loro lo devono fare. Se volete prove, ci sono centinaia di casi che possono confermare la mia storia”
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