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  1. #11
    Orazio Coclite
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    Originally posted by Senatore
    Bella la frase di Scaligero.
    Non sono vegetariano e non ho mai creduto che il rispetto per la vita porti necessariamente ad esserlo.
    Non sarebbe interessante aprire una discussione sul vegetarianismo -non in generale- ma in quanto collegato ad una certa visione del mondo (tradizionale o comunque di destra)?
    Il discorso potrebbe essere molto interessante e stimolante. Di certo posso ricordare come sia comune riscontrare in principio alle tradizioni dei popoli di mezzo mondo un chiaro riferimento ad un'età dell'oro in cui l'uomo viveva in comunione con la natura tutta senza nutrirsi di animali, ma traendo benefici da una vita sana e in sintonia con il cosmo. Questa cosa lo troviamo in paesi e popoli assai distanti gli uni dagli altri: nel Pentateuco come nei libri sacri dell'India, e perfino nella cultura classica greca (ne fa ad esempio riferimento Plutarco). Di quella nostalgia di un'età dell'oro il cui allontanamento per la legge dei cicli cosmici ha portato inevitabilmente ad una corruzione e degenerazione degli uomini, il cui cibarsi di cibi animali ne è una chiara conseguenza. L'allontanarsi dal centro originale, dalla perfezione immota alla radice della Tradizione comune a tutti i popoli viene testimoniata negli scritti giunti fino a noi da parte di quei popoli che più lungimirantemente hanno saputo conservare il ricordo ancestrale del proprio passato. Vediamo quindi che il non cibarsi di cibi animali non è solamente una pratica giustificabilissima per motivi di migliore salute e forza fisica, ma anche un richiamo centrale delle tradizioni spirituali dei popoli di mezzo mondo. Popoli adattatisi alla necrofagia solamente a seguito della corruttela dei tempi e come chiaro elemento degenerativo all'interno dell'equilibrio perduto. Così a memoria, ricordo che nella Genesi Dio autorizza il consumo di animali come cibo proprio a seguito di un'era di pace contrassegnata dalla mancanza di spargimenti di sangue, ed anche in questo caso la degenerazione viene esplicitata tramite la figura dell'uomo costretto a nutrirsi di carcasse di animali morti.

    Interessante è inoltre notare come spesso la pratica dell'astinenza dai cibi animali (quindi dalla violenza e dal sangue) è caratteristica di solito ascritta a quei personaggi che, per valore individuale o di stirpe (sovente di origine sovra-umana) e per capacità di auto-controllo (ossia di forza 'autentica'), vengono posti al di sopra della media degli uomini, troppo legati questi ultimi alle meschinità ed alle debolezze della vita. Il vegetarianismo è spesso annoverato tra le caratteristiche e le capacità di solito attribuite a questi uomini pii, illuminati e santi a cui è permessa una pratica spirituale ed una trascendenza che rimane purtroppo interdetta a quanti introducono giornalmente dentro il proprio corpo sostanze altamente nocive e piene di karma negativo quale appunto i prodotti dei macelli e della tortura di altri esseri viventi.

    Mai come in questi esempi credo si possa parlare di 'Forza nella compassione', che, richiamandomi alla frase di Scaligero, permette agli uomini migliori di esternare una forza 'autentica', nel controllo delle proprie pulsioni telluriche e prometeiche.

    In ultimo una considerazione personale: se come assodato la Tradizione è una e perfetta, allora le innumerevoli prove chiare ed inequivocabili provenienti da tutti i campi dello scibile umano atte a dimostrare la nocività e tossicità conclamata di una dieta a base di cadaveri, altro non fanno che condurci su di una strada di auto-coscienza e di auto-fortificazione, spesso difficile, ma necessaria per poter iniziare a cambiare il mondo attorno a noi partendo proprio dal mondo dentro di noi (a meno che ovviamente non siate marxisti e riteniate che sia sempre e comunque il contesto sociale ed ambientale ad aver prevalenza sulla personalità del singolo individuo, incapace di influire sostanzialmente la realtà in cui si trova calato )

    Questi i miei due spicci.

    Saluti caro Senatore.

    EVROPA ERWACHE

  2. #12
    Orazio Coclite
    Ospite

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    Ai fini della discussione posto di seguito alcuni links dove mi sono trovato a trattare di vegetarianismo. La prima è di carattere tecnico ed informativo. La seconda, dal titolo "Vegetarianesimo e Tradizioni Spirituali" tratta appunto della concezione vegetariana all'interno delle differenti tradizioni spirituali.

    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=8314

    http://www.politicaonline.net/forum/...&threadid=8351



    Terrei inoltre a sottolineare come per il sottoscritto l'adozione di uno stile di vita privo di inutile violenza nei confronti della natura e degli animali sia di solito elemento discriminante nell'approccio che riservo al mondo che mi circonda, nonché conditio sine qua non per un reale cambiamento verso una società umana che non ci porti inevitabilmente verso la distruzione finale (cosa che, benché pochi se ne avvedono, sta accadendo dinanzi ai nostri occhi, con 20.000 specie di flora e fauna che si estinguono ogni anno al ritmo di 2 specie per ora, con il risultato di un pericolosissimo abbassamento della bio-diversità del pianeta. L'entropia è giunta infine).

  3. #13
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    Caro Orazio

    Sono sostanzialmente d'accordo con te, è un fatto che l'astinenza o la moderazione dalla carne in tutte le religioni o quasi viene vista come un atto che aiuta il progresso spirituale... ma permettimi di fare la parte dell'avvocato del diavolo... in quest'ottica come vedi il sacrificio cruento, l'atto rituale per eccellenza nel mondo ario?

    Saluti

  4. #14
    suum cuique
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    Originally posted by Lupo Mannaro
    in quest'ottica come vedi il sacrificio cruento, l'atto rituale per eccellenza nel mondo ario?

    Saluti
    E' piu' che probabile che i sacrifici cruenti e il versamento di sangue siano state introdotti nel mondo ario per mezzo di influenze esterne e di popolazioni dalla religiosita' di tipo ctonio.
    A questo proposito e' interessante rilevare come sia presso i Druidi sia presso le pololazioni del Sud-America: Inca, Aztechi ecc...questi tipi di riti violenti siano stati introdotti da emigranti provenienti da territori Fenici. Tutto questo e' rintracciabile nella fondamentale opera di Hermman Wirth, lo storiografo dell' Anenehrbe le ui opere sono state fatte sparire dopo la guerra.

    Il sacrificio col sangue non sarebbe nient'altro che la degradazione e quasi la parodia di un Sacrificio dal valore ben piu' alto e assoluto, quello dell'officiante che immola "dentro di se" le proprie passioni e debolezze" per conseguire una piu' alta realizzazione trascendente.

  5. #15
    suum cuique
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    posto qui l'indirizzo di uno dei migliori articoli che abbia mai trovato in rete sull'argomento del quale trattiamo e che illustra molte valide ragioni per compiere una scelta non solo etica ma anche profondamente salutare.

    http://www.estovest.org/ecosofia/vegetarianesimo.html

  6. #16
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    Caro Orazio,
    non sapevo che fosse attivo nell'altro Forum un thread sull'argomento alimentato da te. Ho letto una parte dei testi e li ho trovati interessanti. Però avanzo con cautela una obiezione che riguarda il rapporto tra le civiltà tradizionali e il cibo. Queste hanno sempre dei miti concernenti la condizione primordiale, l'illud tempus, che è presentato come uno stato di perfezione e totalità, ove (a parte il non nutrirsi di animali) si ritrovano varie circostanze eccezionali come l'assenza di guerre, morte, malattie, e a volte anche la mancanza del sesso, essendo ivi gli uomini androgini. Ora, non è detto che queste circostanze si possano realizzare, e nemmeno che è opportuno si realizzino, nelle ere successive che sono regolate da condizioni e leggi in gran parte diverse. La vita animale può essere vista come una potenza che si è separata dall'alveo primordiale e giace nel corpo dell'animale, tomporaneamente sottratta alla disponibilità dell'uomo. In altri termini da una Vita completa, realizzante in sè tutte le potenze della manifestazione, si è passati ad una vita scissa, sparpagliata. Il discorso è parallelo per il sesso.
    Mi pare che certe metafisiche indù diano questa lettura del mondo. Ma proprio per ciò le vie iniziatiche ad esse connesse, prevedono la pratica di una reintegrazione con le "forze" originarie, in questo rientrando anche il consumo di carne. Peraltro per chi è in grado di attuare questa reintegrazione il Karma diviene inefficace e quindi dovrebbe essere superabile anche l'obiezione che ci si deve astenere dai cibi "tamasici".
    Ancora, se è vero che per i più questa strada è impraticabile, è anche da dire che in questi casi ciò che conduce alle varie forme di astensione è più una considerazione del pericolo che non l'Amore per la vita. Quindi sottratta dal conteggio la gran massa di quelli che devono astenersi per ragioni utilitarie, rimane come espressione di un vegetarianismo significativo, solo un gruppo di "santi" e iniziati parallelo a quelli per cui invece la fruizione e il godimento costituiscono la regola.
    In altre parole entrambe le prospettive a me sembrano legittime, purchè ne risultino chiari i presupposti.
    Viceversa per le forme parossistiche di animalismo e vegetarianesimo oggi in voga, vale la considerazione che il "karma negativo" se è evitato per la mancata assunzione diretta torna ad operare per quella specie di sottomissione dell'uomo all'animale che in esse si verifica.

  7. #17
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    Originally posted by Otto Rahn
    E' piu' che probabile che i sacrifici cruenti e il versamento di sangue siano state introdotti nel mondo ario per mezzo di influenze esterne e di popolazioni dalla religiosita' di tipo ctonio.
    No, questo storicamente non è vero. Non entro nel caso specifico dei druidi, visto che sulla religione celtica sappiamo talmente poco che si può dire tutto e il contrario di tutto.

    Sicuramente presso le antiche popolazione ariane, già dal periodo preistorico, veniva praticato il sacrificio cruento, forse - e sottolineo forse - anche umano.

    Si pensi al fatto che:

    - Come già rilevò il Dumezil le similitudini del sacrificio cruento presso gli antichi indiani e i romani fanno pensare che esso derivi da un patrimonio comune.

    - Già al tempo della unione tra indo-iranici e indo-arii veniva praticato il sacrificio cruento - Infatti Zarathushtra, che si pone in uno spirito di innovazione rispetto al precedente ritualismo, nella Vohu Manah Gatha mette in bocca allo spirito della Vacca (il corrispettivo "naturalistico" di Vohu Manah, "Buon Pensiero" è il bestiame) un lamento contro la furia (Aeshma) dei sacrificatori.

    - I tratti tipici della ritualità vedica sono: soma (Succo di una pianta di specie ephedra misto a latte), fuoco e sacrificio cruento.

  8. #18
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    Alcune precisazioni sul mo accenno ai sacrifici umani.

    Come già hai tu stesso rivelato, è certo che i celti praticassero sacrifici umani. Già Cesare nel de bello gallico ce ne dà notizia. Questa usanza ovviamente dai romani dell'epoca era vista con disgusto e disprezzo nei confronti dei barbari celti, ma:

    Presso i greci: nel libro XVIII dell'Iliade Achille afferma che durante il rito funebre di Patroclo, decapiterà 12 giovani troiani. Il fatto che ciò avvenga nel rito funebre fa pensare che ciò sia al di là di un semplice atto di crudeltà bellica, ma che riguardi invece ragioni sacrali. sacrificio umano dunque. Non dimentichiamo inoltre il rito del Pharmakòs presso i greci, nel quale un uomo miserabile veniva nutrito e viveva a spese della Polis per un anno... dopodichè veniva ucciso ritualmente.

    Presso gli indiani: Nell'Aitareya Brahmana vengono indicate come vittime sacrificali di rango crescente: la capra, la pecora, il bove, il cavallo e l'uomo. Non dimentichiamo inoltre l'inno del Rig-veda nel quale la realtà fisica, sociale e morale viene creata in seguito al sacrificio dell'uomo primordiale.

    Presso i romani: per due volte, dopo Canne durante la seconda guerra punica e durante l'invasione dei Galli Insubri, a Roma è stato praticato in epoca storica il sacrificio umano (Una coppia di galli e una di greci inumati vivi nel foro boaro). Inoltre, sappiamo che alle idi di maggio, nel secondo giorno delle Lemuria, avveniva il famosissimo rito nel quale venivano buttati nel tevere dei pupazzetti di forma umana, che come già Plutarco affermava, potrebbe essere l'eco deformata di un sacrificio umano praticato in epoca preistorica.

    Sempre a Roma: credo sia noto a tutti il sacrificio dell'equus october, fatto dal flamen martialis nel campo marzio, nel quale veniva sacrificato un cavallo vittorioso dopo una gara. Dopodichè, la sua testa veniva appesa sulla regia. Ebbene, Dione Cassio riporta la notizia che nel 46 a.c. in seguito a una ribellione di truppe stanziate a Roma, Cesare fece sacrificare dal flamen martialis due uomini, nel campo marzio... e le loro teste furono portate nella regia. Insomma, pare ripetersi lo stesso rituale dell'equus october, ma "potenziato" con vittime umane. Interessante anche che ritrovamo la gerarchia cavallo->uomo dell'Aitareya Brahmana.

    Presso gli iranici: Erodoto ci da notizia di sacrifici umani da parte di Serse.

  9. #19
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    Originally posted by Orazio Coclite
    Continuo a stupirmi nel leggere di quanti non-necrofagi bazzichino questo forum che a detta di detrattori vari, altro non sarebbe che una sentina immonda infestata da neo-nazisti squamosi divoratori di negri ed ebrei...
    Posso assicurarti, carissimo Orazio, che questo forum sta rovinando la digestione a molti... Convinti di approdare in uno spazio frequentato da ragazzotti tonti tutti-slogan, si accorgono ben presto dei fermenti etici e intellettuali che qui si incontrano e che loro neppure sospettavano... Poveretti...

    Ritengo che proprio nell'autocontrollo dei propri istinti più bassi e volgari, e nella compassione che si è capaci di manifestare nei confronti di tutta la vita innocente sulla terra, risiedano alcuni dei tratti fondamentali e scatenanti dell'uomo differenziato.
    Perfettamente d'accordo... Hai sintetizzato in una sola, bellissima, frase un sistema concettuale che è a fondamento della mia esistenza...

    Ciao.

  10. #20
    Orazio Coclite
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    Domani spero di trovare il tempo necessario per continuare la discussione. Nel frattempo, quanti fossero interessati all'argomento veganismo/rispetto per la vita innocente per uno stile di vita migliore, eticamente e igienicamente superiore, consiglio di dare un'occhiata alla lunga risposta che ho dato a un allevatore nel forum animalista/ecologista:

    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=42343

    Valete!

 

 
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