Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
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    Arrow Febbraio 2003 - Belgio XV congresso mondiale della Quarta Internazionale

    Per i compagni che aderiscono alla quarta (non il sottoscritto ) segnalo un link interessante:

    http://www.ecn.org/bandierarossa/xv_...me_layout.html

    Tutti di documenti preparatori in Italiano.

    Salut,
    P.G.
    "Vogliamo distruggere tutti quei ridicoli monumenti del tipo "a coloro che hanno dato la vita per la patria" che incombono in ogni paese e, al loro posto, costruiremo dei monumenti ai disertori. I monumenti ai disertori rappresentano anche i caduti in guerra perchè ognuno di loro è morto malidicendo la guerra e invidiando la fortuna del disertore. La resistenza nasce dalla diserzione"

    Partigiano antifascista, Venezia, 1943





  2. #2
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    Chi aderisce alla Quarta Internazionale (nel mondo, ma in particolare in Italia)? Che storia ha? C'è continuità con quella di Trotski?

    Saluti e grazie per l'attenzione
    Franzele

  3. #3
    ennerre
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    Ma la IV internazionale non è morta da anni? ? ? ?

  4. #4
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    Originally posted by ennerre
    Ma la IV internazionale non è morta da anni? ? ? ?
    A quanto pare sembra di no



    P.G.
    "Vogliamo distruggere tutti quei ridicoli monumenti del tipo "a coloro che hanno dato la vita per la patria" che incombono in ogni paese e, al loro posto, costruiremo dei monumenti ai disertori. I monumenti ai disertori rappresentano anche i caduti in guerra perchè ognuno di loro è morto malidicendo la guerra e invidiando la fortuna del disertore. La resistenza nasce dalla diserzione"

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  5. #5
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    Originally posted by Franzele
    Chi aderisce alla Quarta Internazionale (nel mondo, ma in particolare in Italia)? Che storia ha? C'è continuità con quella di Trotski?

    Saluti e grazie per l'attenzione
    Franzele


    Non sono ferrato sull'argomento.
    Comunque nel mondo, la QI è radicata soprattuto in Europa e in America Latina. Alla pagina

    http://web.tiscali.it/no-redirect-ti...otzkij/PGT.HTM

    trovi tutte le organizzazioni mondiali che probabilmente aderiscono alla QI.
    In Italia oggi, le più importanti sono dentro il PRC e fanno riferimento a "Proposta" di Ferrando e "Bandiera Rossa" di Maitan.
    Credo che anche "Falce e Martello" aderisca alla quarta. Poi ci sono i trotzkisti di Socialismo Rivoluzionario, un po' libertari ed un po' luxemburghiani. E se non mi sbaglio anche "Spartaco" fa parte della Quarta.

    Sulla storia faccio prima a indicarti questo documento:

    http://web.tiscali.it/no-redirect-ti...ternaziona.htm


    Salut,
    P.G.
    "Vogliamo distruggere tutti quei ridicoli monumenti del tipo "a coloro che hanno dato la vita per la patria" che incombono in ogni paese e, al loro posto, costruiremo dei monumenti ai disertori. I monumenti ai disertori rappresentano anche i caduti in guerra perchè ognuno di loro è morto malidicendo la guerra e invidiando la fortuna del disertore. La resistenza nasce dalla diserzione"

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  6. #6
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    Predefinito L'intervento di Maitan al congresso della IV

    INTERVENTO DI APERTURA DEL XV CONGRESSO DELLA IV INTERNAZIONALE
    (Livio Maitan)

    RIVOLUZIONARI DI UNA NUOVA GENERAZIONE: ESULI DA UN TEMPO FUTURO

    L´intervallo tra questo congresso e quello precedente è inconsueto rispetto alla nostra tradizione. Questo ritardo è dipeso certamente da nostre debolezze organizzative. Ma è dovuto in larga misura, soprattutto negli ultimi anni, al rilancio di molte organizzazioni nazionali e all´impegno sempre più vasto nelle nuove lotte sociali e nei nuovi movimenti, che rendevano sempre più difficile fissare scadenze che tutti potessero rispettare. Anche oggi alcune organizzazioni non hanno potuto inviare delegazioni corrispondenti alla loro effettiva consistenza.
    Il congresso del 1995 si era svolto, è vero, sei mesi dopo il movimento insurrezionale nel Chiapas. Ma il movimento operaio e antimperialista si trovava, in generale, al punto più basso. Basti ricordare, per esempio, che eravamo ancora prima dell´ondata di scioperi del novembre-dicembre 1995 in Francia, che avrebbe al tempo stesso confermato il persistente potenziale combattivo di strati importanti del proletariato e rappresentato un´anticipazione di lotte e mobilitazioni massicce che avrebbero avuto luogo successivamente sia in Europa sia in altri continenti.
    Non è inutile ritornare un momento sulla portata degli arretramenti e delle sconfitte degli anni ´80 e ´90, che hanno assai fortemente inciso sui rapporti di forza a livello mondiale e, forse ancor più, sulla dinamica regressiva delle prese di coscienza. Il movimento operaio e popolare aveva subito nel corso della sua storia sconfitte più drammatiche, dal 1922 in Italia e 1933 in Germania e dalla disfatta della rivoluzione spagnola ai massacri del 1965 in Indonesia e del 1973 in Cile. Ma quelle erano state sconfitte dopo scontri decisivi con le classi dominanti e quasi immediatamente dopo le sconfitte era ricominciata la resistenza nella clandestinità e si era posto l´interrogativo di come prospettare la ricostruzione.
    All´inizio degli anni ´90 i partiti socialdemocratici, nei paesi in cui avevano più lontane radici storiche, divenivano ormai gli strumenti diretti dell´offensiva restauratrice del neoliberismo e si impegnavano, anche in primo piano, in guerre imperialiste, in quel succedersi di guerre che rischia di sfociare nei prossimi giorni in una nuova impresa sanguinosa. In convergenza temporale crollavano l´Unione Sovietica e le altre società burocratizzate dell´Europa orientale e si delineava un corso di restaurazione capitalista tout court. Tutto questo era percepito da centinaia di milioni di militanti di organizzazioni e movimenti operai e antimperialisti non solo come una sconfitta di grande portata, una evoluzione negativa dei rapporti di forza su scala internazionale, ma anche, e spesso, soprattutto come una perdita di identità, la perdita della propria ragion d´essere.
    La IV Internazionale, fondata in contrapposizione allo stalinismo e per continuare la battaglia dei comunisti contro la socialdemocrazia, era in grado di cogliere gli aspetti contraddittori di questi processi, ma noi stessi non potevamo essere al riparo dalle devastazioni che sconvolgevano il movimento operaio nel suo complesso. Questo spiega una serie di colpi che anche noi abbiamo subito nel corso degli anni ´90.
    Come vedremo nei dibattiti dei prossimi giorni, la data simbolica di Seattle segnava l´apertura di una nuova fase i cui tratti caratterizzanti sono apparsi molto più nettamente nelle tre scadenze fondatrici di Porto Alegre e nella gigantesca manifestazione di Firenze. E´in questo contesto che il nostro movimento ha conosciuto un nuovo slancio, partecipando attivamente alle nuove lotte e ai nuovi movimenti, spesso con un ruolo che è stato apprezzato a giusto titolo da tutti coloro con cui abbiamo collaborato nel più aperto spirito pluralista.
    In linea di massima, non abbiamo mai sofferto di quella fatale malattia del movimento operaio che è il cretinismo parlamentare, anche se abbiamo, a suo tempo, subito delle derive nello Sri Lanka come in paesi di altri continenti. Non abbiamo, quindi, timore di sottolineare come un riflesso della nostra crescente influenza il fatto che nell´ultimo decennnio abbiamo avuto degli eletti in una serie di paesi, dal Brasile alle Filippine, dalla Danimarca al Portogallo e al Parlamento europeo.In Brasile un compagno come Miguel Rossetto, di cui conosciamo le qualità e lo spirito militante, è oggi membro del governo nato dal successo popolare senza precedenti rappresentato dalla vittoria di Lula.
    Miguel ha assunto una responsabilità cruciale con il compito di realizzare una riforma agraria radicale che potrebbe scatenare una più generale dinamica di rottura del sistema. Seguiremo e sosterremo la sua battaglia, appoggiata da tutti i settori più avanzati del Pt e dal Movimento dei
    senza terra, e, facendo tacere una sottile angoscia per l´estrema difficoltà dell´impresa, gli esprimiamo in questo congresso la nostra più calorosa solidarietà.
    Alle prime battaglie dell´Opposizione di sinistra internazionale hanno contribuito giovani militanti, uomini e donne, formatisi nel crogiuolo degli anni della rivoluzione d´Ottobre e della fondazione della IV Internazionale.Una seconda generazione politica è emersa e ha dato un contributo decisivo alla costruzione del nostro movimento alla fine della Seconda guerra mondiale. Una terza, che resta presente in questa sala, è la generazione del ´68 e delle lotte degli anni successivi. Dopo, si è creato una sorta di vuoto generazionale, forse troppo lungo.
    Ma oggi - ed è il segno più chiaro del cambio che si sta producendo - è attiva una quarta generazione, essa pure rappresentata in questa sala, anche se in una misura che non rispecchia abbastanza il suo ruolo nelle lotte di molti paesi. Questa generazione, che non ha subito l´usura di arretramenti e sconfitte di grande portata, matura in un contesto drammaticamente esplosivo .Prende coscienza sempre di più della posta in giuoco: evitare di precipitare nella barbarie, di assistere alla distruzione del pianeta. La sua motivazione è, dunque, esistenziale nel significato più rigoroso del termine. Per riprendere la metafora struggente di un intellettuale rivoluzionario degli Stati Uniti a proposito di intellettuali militanti di altre epoche, questi giovani sono e possono percepirsi come "exiles from a future time", esuli da un tempo futuro. Lottano per sottrarsi a questo esilio, per rendere possibile un mondo nuovo.
    Un militante qui presente ha partecipato a quattordici dei quindici congressi della IV Internazionale, mancando il primo non fosse che per ragioni di età. Se qualcuno gli chiedesse se ha un´idea di quello che potrebbe essere il prossimo congresso, sarebbe tentare di abbozzare due ipotesi. Se si tenesse un congresso nel prolungarsi della dinamica attuale, conosceremmo in ogni modo una trasformazione ancor più ampia di quella che conosciamo ora. Ma - seconda ipotesi - se la dinamica attuale si approfondisse e generalizzasse e sfociasse in nuove scosse rivoluzionarie, più profonde di quelle di oggi, ci sarebbe da sperare che in qualche località del mondo, a una data che potrebbe essere più decisiva del marzo 1919, fondazione della III Internazionale, e del settembre 1938, fondazione della IV Internazionale, si realizzasse una assise in cui si ritrovassero insieme le più valide forze rivoluzionarie, indipendentemente dalle loro origini e dai loro percorsi, per far nascere un movimento rivoluzionario internazionale qualitativamente nuovo, in grado di assolvere i compiti urgenti e drammatici che sono già oggi all´ordine del giorno del genere umano e lo saranno ancor più in futuro!
    "Vogliamo distruggere tutti quei ridicoli monumenti del tipo "a coloro che hanno dato la vita per la patria" che incombono in ogni paese e, al loro posto, costruiremo dei monumenti ai disertori. I monumenti ai disertori rappresentano anche i caduti in guerra perchè ognuno di loro è morto malidicendo la guerra e invidiando la fortuna del disertore. La resistenza nasce dalla diserzione"

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  7. #7
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  8. #8
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    Trozkisti che termine assurdo.........

 

 

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