Sharon potrà essere processato per le stragi di Sabra e Chatila
di Emanuela Citterio
13/02/2003




Ariel Sharon potrà essere processato per crimini contro l'umanità al termine del suo mandato di primo ministro.

Lo ha deciso l'Alta corte di Bruxelles rovesciando una precedente delibera della Corte D'appello. Sharon sarà giudicato per gli orrendi massacri di Sabra e Chatila, i campi profughi libanesi dove nel 1982 vennero uccisi almeno 800 palestinesi (ma secondo i parenti delle vittime sono molti di più).

L'accusa nei confronti di Sharon, che a quel tempo era ministro della difesa di Tel Aviv, è quella di responsabilità politica e militare per la strage.

Il procedimento penale era stato interrotto dalla Corte d'appello, secondo la quale Sharon non poteva essere processato perché non presente sul territorio belga. Ma la giustizia belga, in base al principio della "giurisdizione universale" della legge del '93, può perseguire i responsabili di crimini di guerra e contro l'umanità e genocidio anche di altre nazionalità e residenti all'estero. La sentenza ha sollevato durissime reazioni da parte del ministero degli esteri israliano.

Sharon per ora gode di immunità, è invece processabile fin da subito Amos Yaron, allora a capo del le truppe dello Stato ebraico in Libano e ora direttore generale del ministero della Difesa israeliano, incaricato di tenere il collegamento con il Pentagono in vista di una possibile guerra con l'Iraq.