Guerra all'Iraq: non per il petrolio
Caro Beppe,
sono un americanofilo, studente d'ingegneria, e ho avuto modo di parlare di risorse energetiche con professori che se ne intendono più di me e lei. A oggi sappiamo che entro 40 anni al massimo, i rubinetti del greggio goccioleranno appena. In più, da quegli stessi rubinetti, prima del petrolio otteniamo metano, diventato negli ultimi anni insostituibile in alcuni settori energetici (riscaldamento in città, centrali multicombustibile, motori "blu-power"), e sicuramente il combustibile rivale principale del petrolio. Alla luce di ciò, e del fatto che sotto i piedi di Saddam c'è uno dei tre maggiori giacimenti petroliferi del mondo, bloccato dalle sanzioni e probabile oggetto dei sogni delle società energetiche statunitensi (tutte, o quasi, "close President's friends"), che tra poco non sapranno più dove trivellare, io le chiedo: come fa a sostenere che la motivazione principale della fretta di Bush e di chi gli sta intorno non siano quei giacimenti?
Saluti.
Michele Cinquepalmi , doppiometro@tiscalinet.it
Caro Michele,
nessuno può entrare nella testa di un altro uomo, tanto meno nella testa di un presidente americano, figuriamoci nella testa di un presidente americano come George W. Bush. So che molti, nel mondo, la pensano come te. Giorni fa ho letto sul "Sole 24 Ore" un pezzo di Alberto Negri, un conoscitore del Medio Oriente, il quale sosteneva esatttamente la tua tesi. Io posso solo dirti questo: conoscendo-frequentando gli americani e l'America da venticinque anni, non li faccio così cinici. Certo, le riserve petrolifere irachene sono imponenti. Ma da qui a dire che gli Usa stiano facendo tutto questo solo per metterci le mani sopra, ne passa. Un amico di Washington, molto ben introdotto nell'attuale amministrazione, a una mia precisa domanda ha risposto: "Il petrolio conta per il 20%, probabilmente meno". Gli credo. A mio giudizio, l'amministrazione americana è convinta che un 11 settembre batteriologico, chimico o nucleare sia possibile, o addirittura probabile: e vuole impedirlo a tutti costi. Non escludo che abbia ragione. Sono meno certo, invece, che il modo di impedirlo sia far la guerra all'Iraq.