Dal 1994, in un impero chiamato, impropriamente, “Sudafrica” è al potere una coalizione di movimenti: ANC (African National Congress), COSATU (Congress of South African Trade Unions-Sindacati Negri) e il SAKP (Partito Comunista Sudafricano).
Una coalizione formatasi all’unico fine di instaurare un regime comunista nell’Africa del Sud, dietro false promesse di libertà, giustizia sociale e benessere.
Ma, che fine hanno fatto tali promesse?
Cosa succede, ogni giorno, nel “nuovo” Sudafrica fedele al Nuovo Ordine Mondiale?
Secondo le statistiche della polizia Sudafricana (SAPD) relative ai crimini denunciati nel 2001, in media, ogni giorno, vi sono 27 omicidi, 68 stupri e tentati stupri, 4 rapimenti, 333 aggressioni comuni, 357 aggressioni con intento di ferire, crimini connessi alla droga 65, furti 278, furti con scasso 411. Queste statistiche sono ritenute, comunque, molto inferiori al reale.
Il Daily Telegraph”, in data 17 gennaio 2002, scriveva: “Quello che è innegabile è che ci sono 59 omicidi e 752 stupri, ogni giorno, in Sudafrica. Il tasso della criminalità è aumentato, drammaticamente, dalla fine dell’Apartheid, facendo diventare il Sudafrica il secondo paese più violento al mondo dopo la Colombia”.
Gli episodi della criminalità violenta sono in netto aumento, ogni 26 secondi una donna è violentata, ogni 37 secondi un bambino è vittima di abusi sessuali. A Johannesburg, in media, si registrano 500 omicidi ogni mese. I principali bersagli di omicidi, stupri, violenze senza motivazioni apparenti e attacchi di gruppi criminali armati, sono i 30.000 agricoltori, le loro famiglie e il personale alle loro dipendenze, quell’insieme di persone che, con il proprio lavoro, fornisce il cibo di prima necessità a tutta l’Africa del Sud.
Da quando l’ANC (African National Congress) ha iniziato a governare il paese sono stati assassinati 1.310 agricoltori, prevalentemente, bianchi. Molte famiglie di agricoltori esprimono il loro dissenso contro l’operato del governo, abbandonando il paese in massa, facendo sì che la produzione, rispetto al 1994, sia diminuita più del 50%. In più di 1/3 degli attacchi contro le fattorie, registrati negli ultimi tre anni, niente è stato rubato, benché gli abitanti, quasi sempre Boeri, siano spesso stati assassinati, violentati e torturati e le loro proprietà ( casa, bestiame e raccolto ) distrutte”. Journalism during Apartheid”, 16 marzo 2002.
Secondo lo “Sca news”, 8 marzo 2002, da quando il regime dell’alleanza ANC/comunisti ha preso il potere nel 1994, 1.118 agricoltori sono stati uccisi.
I Boeri si chiedono dove è il Presidente Bush? Dove è Colin Powell?
Purtroppo l’uccisione dei Bianchi, da parte dei Negri, risulta essere politicamente corretta ed i mezzi di informazione sembrano disinteressarsene.
La criminalità (terrorismo?) è alle stelle, l’economia in caduta libera, il Rand in costante ribasso (nel 1994: 1 Rand= 500 Lire italiane, oggi 1 Rand = 198 Lire italiane), tanti Bianchi abbandonano il paese. Bisogna tener presente che il “nuovo” Sudafrica è nato grazie a quell’insieme di forze economiche, finanziarie, politiche, militari e massmediatiche, che si possono riassumere con il termine di “Nuovo Ordine Mondiale”.
L’ANC/comunisti, purificata dal Marxismo, ha accettato le regole del liberismo e della globalizzazione, fiduciosa che gli auspicati, massicci investimenti stranieri avrebbero garantito posti di lavoro ai suoi elettori, garantendogli, in perpetuo, il controllo del potere politico.
Così non è stato.
A Pretoria è stato aperto il primo centro per la registrazione delle armi da fuoco, secondo il nuovo Firearms Control Act (Legge per la Regolamentazione delle Armi da fuoco).
Davanti all’ondata di criminalità Negra che sta insanguinando il paese, il regime dell’ANC/Comunisti, sta materializzando il suo programma per ridurre il numero di armi da fuoco, possedute, principalmente, dai Bianchi. Il fatto incontestabile che la quasi totalità dei crimini violenti sia commessa da Negri, mentre la stragrande maggioranza di armi sia posseduta da Bianchi, dimostra, praticamente, come il possesso legale di armi non sia la genesi del reato ma, molto spesso, l’unico mezzo per cercare di tutelare la propria incolumità fisica. Nel 1994, EUGENE TERRE BLANCHE, Capo dell’AWB: Afrikaner Weerstandsbeweging (Movimento di Resistenza Afrikaner), dichiarava: “Un Boero disarmato è un Boero morto”. Un’affermazione che illustrava bene la tragica realtà Sudafricana e oggi, se possibile, risulta ancora più veritiera.
Perché cercare di disarmare le vittime della criminalità (Terrorismo)? Perché cercare di disarmare un popolo costretto a lottare, al momento, innanzi tutto per la propria sopravvivenza fisica?
Il 22 marzo 2002, a Vryburg, si tenne una manifestazione “contro il razzismo” della lega giovanile dell’ANC. Nel corso della manifestazione, “contro il razzismo”, fu richiesta la scarcerazione, immediata, di Andrew Babeile, il Negro che accoltellò, con un paio di forbici, il Bianco Christoffel Erasmus, presso la scuola Superiore di Vryburg. Un gesto (l’aver accoltellato un Bianco) che ha ricevuto e riceve il plauso di numerosi membri dell’ANC. Ad Andrew Babeile (condannato a 3 anni di reclusione per tale crimine) fece visita, in data 14 settembre 2001, NELSON MANDELA, che gli donò una borsa di studio di 20.000 Rand. Babeile è stato rilasciato, in libertà provvisoria, dalla prigione di Kimberly, dopo aver scontato solo 2 dei 3 anni a cui era stato condannato per tentato omicidio nel maggio del 2000.
Conclusione: Per l’ANC se un Bianco colpisce un Negro è una imperdonabile forma di razzismo (inteso come odio razziale), se un Negro ammazza o tenta di ammazzare un Bianco, ha compiuto un’azione “politicamente corretta”. Una delle filosofie del Nuovo Ordine Mondiale.
Eppure, all’estero, chiamano questo paese: “ il paese dell’arcobaleno” ...e dire che ai Boeri pare di vivere in una tempesta senza fine!