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    Predefinito Bonaccia Sulla Devolution, Bossi Non Dice No Ad An



    Da: http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0...170594,00.html


    Devolution, nel Polo torna la bonaccia


    Il primo round in commissione alla Camera consente di appianare alcuni contrasti. La Lega non si opporrà agli emendamenti di An, La Loggia ha già in cantiere un ddl che rimodella il federalismo ulivista.


    ROMA - Il barometro della Casa delle libertà in tema di devolution segnala al momento bonaccia. Lo si era cominciato a capire ieri sera quando Umberto Bossi ha commentato pacatamente sia la richiesta dell'Udc (far viaggiare il federalismo e la riforma del titolo V della Costituzione in parallelo), sia i cinque emendamenti correttivi presentati da An (quelli che puntano ad evitare conflitti legislativi fra Stato e enti locali). E lo si era poi evinto a maggior ragione quando il ministro per gli Affari Regionali Enrico La Loggia ha preannunciato che il governo si appresta a varare un ddl che rimodelli la riforma costituzionale stilata dall'Ulivo agli sgoccioli della scorsa legislatura.

    Ma lo si è dedotto ancora più chiaramente oggi in Commissione Affari Costituzionali. Lì infatti si è svolto il dibattito preliminare all'esame delle proposte di modifica depositate fino a ieri sera. E lì è apparso chiaro che nel centrodestra si va diffondendo una voglia estrema di smussare i contrasti. Insomma sembra ormai chiaro che la Lega Nord non si opporrà ad un provvedimento che accompagni passo passo il testo costituzionale sulla devolution teso ad evitare in futuro (come ha spiegato ieri sera Gianfranco Fini) "che le leggi regionali possano essere in contrasto con l'interesse nazionale''.

    E' pur vero che le riottosità e le impennate del senatur sono sempre possibili. Ma è anche vero che Bossi sembra aver avuto la garanzia politica che, per quanto limato, il suo testo sulla devolution non subirà rallentamenti di sorta. E del resto i segnali distensivi da parte degli alleati non sono stati pochi nelle ultime ore. Prima era arrivata la dichiarazione ufficiale con cui Bruno Tabacci (Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera e vera "bestia nera" del Carroccio dentro il Biancofiore) annunciava di desistere dal presentare in prima Commissione un suo emendamento tanto incisivo da poter scardinare l'impianto bossiano del provvedimento.

    Poi oggi sono sopraggiunte dichiarazioni più che tranquillizzanti proprio da quei deputati di An che hanno depositato la cinquina di emendamenti che mirano a correggere alcune incongruità del ddl costituzionale.

    ''Bossi unisce mentre l'Ulivo ha diviso - sostiene ad esempio l'onorevole di An Nuccio Carrara che insieme con il collega Gianfranco Anedda ha presentato alla Camera uno degli emendamenti cosiddetti "salva patria". E poi, quasi a voler rassicurare fino in fondo i colleghi leghisti aggiunge: ''Il nostro emendamento è finalizzato a correggere esclusivamente le distorsioni determinate dalla riforma irresponsabile e secessionista voluta ed approvata dall'Ulivo nella scorsa legislatura. Come è risaputo noi concordiamo pienamente con la legge approvata dal Senato presentata dal ministro Bossi, che salvaguarda l'unità nazionale ed attua un federalismo solidale. L'abbiamo sostenuta e la sosterremo".

    Insomma rose fiori verso il senatur. Mentre non si lesinano censure all'opposizione. Visto che sempre Carrara afferma che la sinistra con la sua riforma avrebbe disegnato due Italie: una di serie A e una di serie B, una ricca e l'altra povera. Mentre la maggioranza starebbe pensando invece ad un'Italia federale dove tutte le regioni sono iscritte al campionato di serie A "come autorevolmente ha sostenuto più volte il Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi''.

    E l'Ulivo nel frattempo che fa? Sembra ancora intento a studiare la strategia di contrasto più efficace e vistosa. Oggi infatti il diessino Carlo Leoni ha spiegato che il numero limitato di emendamenti circostanziati presentati dall'opposizione in sede di commissione non preclude affatto un ostruzionismo bellicoso in Assemblea. "Se la maggioranza blinderà il testo e rifiuterà qualsiasi discussione - ha avvertito il capogruppo della Quercia in Affari Costituzionali - in aula terremo lo stesso atteggiamento avuto in Senato, dove il centrosinistra presentò 900 emendamenti e fece una dura battaglia".

    (18 FEBBRAIO 2003; ORE 166)

  2. #2
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    Ecco ci risiamo, sempre la solita storia...

  3. #3
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  4. #4
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