Risultati da 1 a 2 di 2
  1. #1
    email non funzionante
    Data Registrazione
    19 May 2002
    Località
    Firenze
    Messaggi
    6,067
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito La Cgil contro il declino dell' industria

    La Cgil ha avuto la risposta che si aspettava, più di quanto si aspettava, dalla Valle d’Aosta alla Calabria allo sciopero contro il declino industriale, per lo sviluppo e per i diritti hanno aderito in tanti (la percentuale più bassa è del 50%, e non sono mancati gli en-plein) e oltre centomila sono scesi in piazza «un risultato che dà ragione a chi, come la Cgil, in questi mesi ha avuto il coraggio di dire la verità», ha dichiarato Guglielmo Epifani in serata. Ora il governo e le associazioni imprenditoriali «raccolgano la sfida a fare i conti con la realtà»; il sindacato confederale abbia «uno scatto d’orgoglio» da subito, da martedì quando Cgil, Cisl e Uil incontreranno Confindustria per un confronto sulla crisi che probabilmente non ci sarebbe stato se la sfida lanciata da Corso d’Italia non avesse alzato il sipario su una realtà rimossa se non addirittura negata.

    La giornata del leader della Cgil è cominciata a Pescara tra gli striscioni e le bandiere di una regione simbolo di quel che sta accadendo. Dismissioni, cassa integrazione a valanga, smantellamento del polo aquilano delle telecomunicazioni, ritardi negli interventi, mancanza di un’idea su come intervenire. I simboli della crisi abruzzese si chiamano Flextronics, Larec Tecno, si chiamano Merker, 480 addetti senza stipendio da quattro mesi e senza cassa integrazione perché l’azienda dall’aprile scorso non ha pagato i contributi. Chiedono lavoro e trasparenza, ieri lo hanno scritto con lo spray su uno striscione. Dietro di loro altre bandiere, altra crisi quella della Trioneuro di Sant’Atto (Teramo), produzione di branzini per motori: erano in 150 solo due anni fa oggi sono 45 la metà è in cassa integrazione, due giorni fa gli è stato comunicato che resteranno fermi per altre 20 settimane.

    L’elenco potrebbe continuare, erano in 20 mila ieri a sfilare per Corso Marconi e poi ad ascoltare Epifani in piazza Salotto: poche concessioni al «colore» se si esclude il rosso delle bandiere della confederazione, quelle delle categorie, dei Ds, di Rifondazione dei Comunisti italiani, quelle bianche della lista Di Pietro e i moltissimi vessilli iridati della pace che si sono imposti da una parte all’altra del corteo chiuso dalla musica e dagli slogan dei Disobbedienti e dei giovani del Social forum abruzzese rumorosissimi su un camion da cui spiccava la scritta «Articolo 18 per tutti». Senza sviluppo i diritti sono più fragili, senza la pace l’uno e gli altri sono in pericolo.
    «Avrei voluto, e lo dico con tutta la forza - ha affermato il leader della Cgil parlando dal palco - che questo sciopero fosse stato fatto insieme. Perché occupazione e sviluppo non possono dividere i lavoratori. Chiedo e spero che almeno le nostre ragioni siano condivise e che le richieste al governo ci vedano insieme».

    Da Pescara un appello all’unità a «togliere da parte le polemiche sullo sciopero» ormai cosa fatta, mentre da domani l’obiettivo per Epifani è «costringere governo e Confindustria a cambiare idea di sviluppo», «da oggi parte una fase nella quale la Cgil, ma io spero tutto il sindacato possa con forza far valere un pounto di vista autonomo di proposte e di iniziative per sostenere un ndiverso sviluppo del Paese». Uno «scatto d’orgoglio» dunque: «Posso sperare? Se non sarà così vuol dire che a dividerci non è solo lo sciopero».

    A scorrere le reazioni alla giornata di ieri la «speranza» di Epifani sembra avere scarse probabilità di realizzazione, non solo - com’è sempre stato - le associazioni imprenditoriali hanno armato una guerra di cifre sulla riuscita della protesta, ma anche molti esponenti di Cisl e Uil da una parte all’altra del Paese hanno dato il proprio contributo alla «conta», minimizzando il peso della mobilitazione.

    Federmeccanica, sull’astensione di otto ore delle tute blu parla di un’adesione inferiore al 15%; Confindustria con Stefano Parisi dice di adesioni «bassissime, non oltre il 30%» «lo sciopero è inutile», quindi, «bisogna affrontare i problemi di fondo che riguardano la competitività del sistema paese: in parte è stato affrontato con le riforme del mercato del lavoro e col patto per l'Italia» cioè trasferendo i costi della crisi sui diritti dei lavoratori «in parte deve essere ancora affrontato con un'iniziativa importante di nuovi investimenti sulla ricerca, sulla formazione», ed esattamente quello per cui la Cgil ha scioperato.

    Dalla Cisl, il leader Savino Pezzotta premette che on intende farsi trascinare nelle polemiche, poi afferma che la Cisl «ha scelto di adottare un metodo sindacale»: «si fa una piattaforma e poi ci si confronta con le controparti. Se da questo confronto non escono dei risultati, allora vedremo come muoverci di conseguenza». Finora comunque di risultati i lavoratori non ne hanno visti molti.

    Per la Uil parla il numero due, Adriano Musi, «Le questioni si affrontano e si risolvono insiema, non si sciopera da soli. Ci auguriamo che questa sia l’ultima volta». Un primo banco di prova, per le tre confederazioni sarà martedì al cospetto di Confindustria.

  2. #2
    Forumista storico
    Data Registrazione
    16 Apr 2009
    Località
    vicino Roma
    Messaggi
    30,184
     Likes dati
    1,248
     Like avuti
    3,747
    Mentioned
    181 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Inutile!

    Inutile scioperare per la crescita della produzione.
    Per poter far crescere la produzione occorre fare qualcosa per rrendere conveniete produrre.

    Finanziamenti pubblici possono servire ma i margini di manovra, lo sappiamo tutti, sono scarsi per questo come per i governi precedenti stetti come siamo dai vincoli della banca comune europea, il cui intento primario è e rimane il controllo dell'inflazione.

    In questa situazione i soldi per investire possono venire solo dai privati o dall'estero. In questo mometo vi sono mercati dove è molto più conveniete e remunerativo produrre,

    In questo modo l'Italia e l'Europa rimane solo come grosso serbatoio di consumatori.

    L'unico modo per contrastare questa "fuga di capitali per produrre all'estero" è creare una politica restrittiva nelle importazioni che però non vada a colpire singolarmente nazioni di consumatori potenzialmente di nostri prodotti.

    L'unico modo è quello di estendere le norme che già esisteno facendole molto più restrittive.

    Ad esempio per poter commercializzare in Europa Potrebbe essere non solo necessario il marchio CE ma la documentazione d il rispetto delle norme ISO9000 ecc.

    Se nelle norme in questione fossero indicate delle prescrizioni o normative di tutela per la sicurezza del lavoratore o per un salario minimo garantito, tutta la convenienza nel produrre in molti paesi salterebbe di colpo.

    Anzi queste norme farebbero accrescere veramente il benessere dei lavoratori in quei paesi trasformandoli in altrettanti consumatori.

    Con un reddito adeguato diverrebbero consumatori anche di nostri prodotti, divenuti in questo modo, competitivi con i loro.

    Forse avremo un innalzamento nei costi dei prodotti commercializzati da noi ma molto inferiore ai benefici che otterremmo.

    Probabilmente però aumenterà la qualità dei prodotti spingendo più sulla qualità che sulla economicità come invece è attualmente.

    Saluti

 

 

Discussioni Simili

  1. Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 08-08-13, 10:43
  2. An contro la CGIL:Blitz studenti di destra in sedi Cgil
    Di pietro nel forum Comunismo e Comunità
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 13-11-08, 16:59
  3. La coscienza dell'impero. Ascesa e declino dell'Europa di mezzo
    Di Der Wehrwolf nel forum Etnonazionalismo
    Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 15-01-07, 18:50
  4. La coscienza dell'Impero - Ascesa e declino dell'Europa di Mezzo
    Di Der Wehrwolf nel forum Etnonazionalismo
    Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 19-10-06, 12:10
  5. L'industria dell'olocausto
    Di Gianmario nel forum Destra Radicale
    Risposte: 71
    Ultimo Messaggio: 12-06-05, 00:01

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito