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    Predefinito Manifesto antiamericano

    Riportiamo nuovamente il testo dell'appello antiamericano ( le nuove adesioni le trovate sul sito www.bollettinocomunitarista.too.it)

    PEOPLES SMASH AMERICA²!


    ³Lo scontro tra noi e l¹Islam è culturale, è religioso. La verità non sta in mezzo, ma da una parte sola².
    Oriana Fallaci

    "L'Occidente deve avere la consapevolezza della superiorità della sua civiltà. Una civiltà che ha garantito ai popoli largo benessere e il rispetto dei diritti umani, di quelli religiosi, rispetto che non c'è nei paesi islamici".
    Silvio Berlusconi

    ²In effetti, l¹antiamericanismo, di sinistra o di destra, cattolico o laico che sia, si nutre di casi specificamente riprorevoli e legittimamente criticabili, unicamente per manifestare un¹avversione più generale a tutto ciò che caratterizza una società liberaldemocratica: l¹individualismo rispetto al collettivismo, il capitalismo rispetto allo statalismo, lo sviluppo economico rispetto al pauperismo, il primato tecnologico rispetto alla speculazione filosofica, il benessere diffuso rispetto all¹austerità, il pragmatismo rispetto alle ideologie, la modernità rispetto al passatismo. Gli Stati Uniti sono colpevoli non tanto per quello che fanno, quanto per quello che sono².
    Piero Ostellino

    ²E¹ ridicolo mettere in collegamento il presidente democraticamente eletto della più antica democrazia con Hitler. Noi tedeschi non dimentichiamo che siamo stati liberati dagli Stati Uniti. Appartiene alla mia infanzia l¹identificazione dei soldati americani coi buoni. E poi ci hanno poi difeso nella guerra fredda dal comunismo².
    Joshka Fischer

    ²La posizione dell¹antiamericanismo coincide con una posizione di rivalutazione e difesa dello Stato nazionale come trincea antimperialista; tentazione quest¹ultima non estranea ad alcuni settori del movimento dei movimenti, come si è visto a Porto Alegre. E questa sarebbe davvero una postura sbagliata².
    Toni Negri





    Gli USA stanno preparando l¹attacco - con o senza l¹ONU - per occupare l¹Iraq, controllare il Medio Oriente, forgiare il loro Impero unico mondiale. Lo stanno facendo con la stessa arroganza con la quale hanno stracciato il trattato Abm e i protocolli di Kyoto, con la stessa prepotenza con la quale ricattano il mondo con la continua minaccia dell¹uso dell¹arma atomica. Con la loro tracotanza senza limiti pianificano bombardamenti ed imbrogli, costruiscono nuove oppressioni per conservare le vecchie, mentre calpestano ogni forma di diritto esaltano il loro diritto imperiale. I più grandi produttori (ed utilizzatori) di armi di sterminio di massa, i più grandi produttori di guerra, i più pericolosi terroristi del pianeta, vogliono il monopolio delle armi, della guerra, del terrore. Comandano all¹ONU, ma calpestano l¹ONU; hanno alleati servili che vengono calpestati a loro volta; mentre programmano lo sterminio dei popoli hanno la pretesa di interpretare la volontà di quegli stessi popoli. Per questi motivi, noi siamo dentro il grande movimento di massa contro l¹aggressione che gli USA stanno per scatenare contro l¹Iraq.

    Questa guerra, che è solo una tappa nel disegno statunitense di assoluto predominio mondiale, si fonda sul paranoico presupposto per cui gli Stati Uniti avrebbero una ³missione speciale² da compiere: quella di imporre a tutto il mondo il loro sistema liberista e la loro cultura mercificata. Questa pretesa, sostenuta dagli ambienti culturali più oscurantisti, non nasconde la sua stretta parentela con la tesi sionista del ³popolo eletto². Anche in Europa, chiunque si opponga a questa ideologia totalitaria, imperialista e razzista è bollato come ³antiamericanista² e per questo additato al pubblico ludibrio. Questa virulenta quanto invasiva campagna ideologico-culturale, volta a silenziare ogni pensiero critico, è tutta tesa a dimostrare che l¹impero americano di Bush sarebbe l¹ultimo e più alto baluardo della civilizzazione umana, caduto il quale all¹umanità non resterebbe che precipitare nella barbarie. Intellettuali di destra e di sinistra, dopo aver decretato la fine delle ideologie e della storia, dopo aver abbracciato il più nichilistico relativismo culturale, si sono fulmineamente convertiti ad un volgare fondamentalismo manicheo, si sono arruolati come volontari nell¹esercito crociato a stelle e strisce urlando ai quattro venti che gli USA stanno, malgrado tutto, dalla parte del giusto, e tutti i suoi nemici dalla parte sbagliata. Lo scetticismo liberale di un tempo è stato rimpiazzato da un fideismo cieco, da una vera e propria religione pagana il cui centro di irradiazione sono gli USA e il cui sommo pontefice è l¹Imperatore in persona.
    I dogmi di questo culto sono il denaro, il consumismo, l¹individualismo, il darwinismo sociale, il tecnoscientismo. Per strada questo pensiero si è sbarazzato come di una zavorra di valori quali la giustizia sociale, la libertà, la fratellanza, la solidarietà. Gli americanisti tentano di rimuovere la realtà delle disuguaglianze crescenti, di un neocolonialismo che vuole impossessarsi di ogni risorsa, dell¹impoverimento progressivo di miliardi di esseri umani; ripescando le primordiali teorie razziste con cui i colonialisti giustificarono il genocidio dei nativi e la tratta degli schiavi. Gli oppressi ³non hanno un¹²anima², e se essi rifiutano di farsi ³sviluppare², se non accettano di farsi americanizzare, che vadano alla malora, che li si bombardi a tutto spiano. Questo integralismo liberista, che non parla altro linguaggio, con chiunque gli sia ostile, se non quello della criminalizzazione, della repressione e della guerra preventiva permanente e globale è il segno che la civiltà borghese, dopo avere abbandonata la pretesa illuministica di un proprio presunto universalismo, è vittima di una vera e propria pulsione di morte. Anche se i sacerdoti di questa ideologia totalitaria non lo ammetteranno mai, il risultato della loro azione è proprio quella odiosa guerra di civiltà contro il mondo islamico che si affannano a negare.

    Occorre contrastare e battere questa deliberata e intossicante falsificazione delle cose. Senza affatto dimenticare la storica lotta dei popoli latino-americani in nome di un¹America libera contro quella dell¹imperialismo yankee, noi rivendichiamo il diritto di essere, dirci e sentirci antiamericanisti, poiché quello che abbiamo di fronte appare per molti aspetti come il nazismo a stelle e strisce del ventunesimo secolo. L¹americanismo non è semplicemente il prodotto degli interessi dei grandi gruppi capitalistici statunitensi, ma l¹espressione di un più vasto blocco sociale costitutivamente reazionario e colonialista, ancorato alla cinica consapevolezza che l¹opulenza americana, nutrendosi della miseria altrui e del saccheggio della biosfera, debba essere difesa con la forza in ogni luogo del pianeta. L¹americanismo quindi non è soltanto l¹ideologia politica di coloro i quali ritengono giustificata, legittima e necessaria la tirannia mondiale armata dell¹imperialismo yankee. L¹americanismo è l¹ultimo baluardo ideologico del pensiero liberale e liberista, l¹allegoria del capitalismo. Se propugnare la de-americanizzazione, difendere il diritto di ogni popolo a non essere inghiottito nell¹Impero, e opporsi all¹idea razzista di ³nazione eletta² significa essere ³antiamericanisti², ebbene, noi lo siamo, come tra le due guerre si era antifascisti.

    Alla spaventosa perdita di senso che alligna nel campo borghese, alla subordinazione della vita al puro calcolo economico, alla ricchezza concepita solo come abbondanza di beni materiali, alla pretesa che questo sia l¹unico mondo possibile; noi riteniamo giunto il momento di opporre quei valori universali su cui fondare una nuova politica anticapitalista intesa come arte della trasformazione sociale attraverso l¹azione diretta e di massa. Contro i falsi sillogismi liberisti noi affermiamo: che la libertà individuale - per noi sempre inviolabile - può essere effettiva solo debellando lo sfruttamento dell¹uomo sull¹uomo; che la democrazia di cui Bush si pretende campione implica uguali diritti per tutti i popoli e il rispetto della sovranità nazionale; che benessere e felicità sono giuste finalità etiche se non si appoggiano sull¹accumulazione smisurata di merci; che la socializzazione è possibile senza per questo sfociare nel pauperismo; che lo sviluppo scientifico è necessario ma rifiutando ogni feticismo della tecnoscienza; che modernità e sviluppo sono valori positivi solo ove essi siano compatibili con l¹ecosistema e non ledano le spinte spirituali connaturate all¹uomo; che la politica deve comandare l¹economia, come l¹etica deve orientare la scienza.
    Che il futuro dell¹umanità dipende dal crollo dell¹imperialismo americano e dalla possibilità di fuoriuscire dal capitalismo gettando la basi di una nuova comunità fondata su principi universali di libertà, uguaglianza e fraternità.


    Primi firmatari


    Bacciardi Giovanni (università di Firenze), Bassi Patrizia (insegnante),Bernardini Aldo (università di Teramo), Bertazzi Claudia (ass. liberi tutti), Briola Ernestina (maestra), Burani Vainer (giuristi democratici), Catone Andrea, (most za Beograd), Cipriani Andrea (fondazione Luigi Cipriani), Cipriani Michela (fondazione Luigi Cipriani), Cortesi Luigi (redazione Giano), Francescangeli Eros (storico), Gatta Maria Adele (insegnante), Giannangeli Ugo (avvocati contro la guerra), Grandi Massimo (università di Firenze),La Grassa Gianfranco (economista), Losurdo Domenico (filosofo), Lunghi Orietta (ass. culturale lavoro 2000), Maestri Mario (università di Porto Alegre), Maffezzoni Emilia (fondazione Luigi Cipriani), Manuelli Colombo (scultore), Marini Graziano (artista), Mascellomi Enrico (critico d¹arte), Mazzei Leonardo (redazione rosso XXI), Melotti Marco (redazione vis à vis). Muscetta Carlo (critico letterario), Not Daniele (operatore culturale), Paciello Giancarlo (pubblcista), Pasquinelli Moreno (portavoce Campo Antimperialista), Pelazza Giuseppe (avvocati contro la guerra), Preve Costanzo (filosofo). Santarelli Enzo (storico). Sarenco (artista)

  2. #2
    ennerre
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    Predefinito

    …abbiamo di fronte appare per molti aspetti come il nazismo a stelle e strisce del ventunesimo secolo.

    Un brutto vizio della sinistra borghese e extraparlamentare è fare paragoni (scusate l’espressione) del cazzo. Perché individuare sempre, continuamente, nel nazismo o il fascismo le notre male du siècle ? Quando entrambi hanno tentato, ovviamente nei limiti delle loro possibilità, di opporsi alla civiltà tecnologica capitalista? Certo, sia il fascismo italiano (fino all’esperienza della Rsi) che il nazionalsocialismo tedesco sono degenerati in senso capitalista, ma ciò non vuol dire (lo ripeterò sempre) che entrambi furono espressione della deviazione di destra della borghesia. Non si può dare un giudizio compatto come un blocco monolitico (è troppo comodo) sia sui fascismi europei che sui paesi del socialismo reale. E’ un grave errore di interpretazione storica e di presunzione tipicamente marxista, reputare solo ed esclusivamente i paesi comunisti come antimperialisti e non il resto. La stessa presunzione che porta molti gruppetti comunisti a non riconoscere il carattere rivoluzionario di movimenti di liberazione nazionale che non si ispirano direttamente al marxismo.

    ebbene, noi lo siamo, come tra le due guerre si era antifascisti.

    Ah si? Talmente antifascisti da reputare lo stesso fascismo del ’19 come rivoluzionario e antiborghese? Di infiltrarsi nelle organizzazioni fasciste e aiutare le nuove leve del fascismo degli anni 30? Di accettare nel dopo guerra le avances dei camerati repubblichini?
    Quanta presunzione, quanta ipocrisia…

    che la democrazia di cui Bush si pretende campione implica uguali diritti per tutti i popoli e il rispetto della sovranità nazionale

    Qui casca l’asino, è proprio la democrazia liberale e borghese che da due secoli si serve dei valori di “libertà, uguaglianza e fraternità” come etichetta per mascherare il proprio volto satanico ovvero la totale subordinazione della politica all’economia. Tutto imperniato sul profitto e l’interesse egoistico dell’oligarchia finanziaria internazionale. Chi crede ancora oggi nelle carte costituzionali dei paesi imperialisti, rivendicando diritti e principi sanciti su questi pezzi di carta può anche suicidarsi. La stessa cosa vale per i pacifisti che si dichiarano contro la guerra perché sulla costituzione italiana v’è scritto che L’Italia ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie tra popoli (se non sbaglio). Tutto ciò non ha senso. Tutti sanno quel che accade, violare la costituzione è naturale in paese capitalista! E tutti i benpensanti si stupiscono! Mah……

    Tutto il resto è condivisibile, la frase iniziale di NEGRI “svela” il ruolo funzionale al sistema che i suoi discepoli mettono in pratica ogni giorno nelle piazze italiane.

    Saluti Socialisti e Nazionalitari

  3. #3
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    Caro ennerre , al di la' del fatto che un Manifesto deve mettere insieme varie "anime" e che non si devono condividere necessariamente tutti i passaggi dello stesso, bensi' lo spirito e la piattaforma dello stesso, ritengo che in questo momento mettersi a discettare sull'"anticapitalismo" della Rsi sia di scarso interesse.
    Che una certa estrema sinistra continui a usare la categoriadell'antifascimo in senso atemporale senza ridurlo ad un fenomeno storico preciso , dandole una caratterizzazione alla Umberto Eco( il superfascismo ontologico) è anche per me un grave errore di prospettivaerche' altrimenti si dovrebbe dire che gli Usa non sono il fascismo di oggi, bensi' la logica e coerente prosecuzione della "democrazia occidentale e liberale" nella sua forma di dittatura del capitale.Frasi vecchie, puo' darsi ma sempre valide che anche a sinistra sono in pochi a voler recepire.
    Quanto ai "diritti occidentali" sono d'accordo con te : sono un boomerang concettuale che torna in faccia a chi li impiega, perche' non esistono "diritti universali" validi per tutti se non nei migliori auspici delle dittature.E sarebbe ora che si parlasse di forme differenti di cultura, di civilta' di tradizioni che devono essere interpretate come ricchezza e pluralita' e non ridotte ad inesistenti "diritti" buoni solo a sciacquarsi la bocca piena.

    Ciao
    Originally posted by ennerre
    …abbiamo di fronte appare per molti aspetti come il nazismo a stelle e strisce del ventunesimo secolo.

    Un brutto vizio della sinistra borghese e extraparlamentare è fare paragoni (scusate l’espressione) del cazzo. Perché individuare sempre, continuamente, nel nazismo o il fascismo le notre male du siècle ? Quando entrambi hanno tentato, ovviamente nei limiti delle loro possibilità, di opporsi alla civiltà tecnologica capitalista? Certo, sia il fascismo italiano (fino all’esperienza della Rsi) che il nazionalsocialismo tedesco sono degenerati in senso capitalista, ma ciò non vuol dire (lo ripeterò sempre) che entrambi furono espressione della deviazione di destra della borghesia. Non si può dare un giudizio compatto come un blocco monolitico (è troppo comodo) sia sui fascismi europei che sui paesi del socialismo reale. E’ un grave errore di interpretazione storica e di presunzione tipicamente marxista, reputare solo ed esclusivamente i paesi comunisti come antimperialisti e non il resto. La stessa presunzione che porta molti gruppetti comunisti a non riconoscere il carattere rivoluzionario di movimenti di liberazione nazionale che non si ispirano direttamente al marxismo.

    ebbene, noi lo siamo, come tra le due guerre si era antifascisti.

    Ah si? Talmente antifascisti da reputare lo stesso fascismo del ’19 come rivoluzionario e antiborghese? Di infiltrarsi nelle organizzazioni fasciste e aiutare le nuove leve del fascismo degli anni 30? Di accettare nel dopo guerra le avances dei camerati repubblichini?
    Quanta presunzione, quanta ipocrisia…

    che la democrazia di cui Bush si pretende campione implica uguali diritti per tutti i popoli e il rispetto della sovranità nazionale

    Qui casca l’asino, è proprio la democrazia liberale e borghese che da due secoli si serve dei valori di “libertà, uguaglianza e fraternità” come etichetta per mascherare il proprio volto satanico ovvero la totale subordinazione della politica all’economia. Tutto imperniato sul profitto e l’interesse egoistico dell’oligarchia finanziaria internazionale. Chi crede ancora oggi nelle carte costituzionali dei paesi imperialisti, rivendicando diritti e principi sanciti su questi pezzi di carta può anche suicidarsi. La stessa cosa vale per i pacifisti che si dichiarano contro la guerra perché sulla costituzione italiana v’è scritto che L’Italia ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie tra popoli (se non sbaglio). Tutto ciò non ha senso. Tutti sanno quel che accade, violare la costituzione è naturale in paese capitalista! E tutti i benpensanti si stupiscono! Mah……

    Tutto il resto è condivisibile, la frase iniziale di NEGRI “svela” il ruolo funzionale al sistema che i suoi discepoli mettono in pratica ogni giorno nelle piazze italiane.

    Saluti Socialisti e Nazionalitari

  4. #4
    ennerre
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    ritengo che in questo momento mettersi a discettare sull'"anticapitalismo" della Rsi sia di scarso interesse.

    Si, hai ragione. Ma prima o poi bisogna affrontarlo, perchè nessuno, dico nessuno, ha mai voluto parlarne (parlo dei compagni).

    Cmq al di là della retorica antifascista che lascio ai socialisti da cattedra, il resto del manifesto è condivisibile! Finalmente una ventata di nazionalitarismo a sinistra!

    Ciao!


  5. #5
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    Veramente l'area comunitarista e nazionalitaria non è chiaramente definibile come di dx o di sn.
    Non a caso l'attaccano sia da dx che da sn.

    Nasce mi pare dalle riflessioni della cd "nouvelle droite" che supera lo steccato ideologico della dx conservatrice e reazionaria e cerca il dialogo con la sinistra antiimperialista.

    Tra gli esponenti alcuni vengono da sn altri da dx (anche estrema).

    Ma sicuramente Pietro può essere più preciso.

  6. #6
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    Piu' o meno ci sei Cesare, anche se le riflessioni della "nouvelle droite" non ci appartengono, bensi ci riferiamo agli elaborati teorici di Costanzo Preve e di altri esponenti del pensiero critico nazionalitario.Quanto alla sinistra antiimperialista, il comunitarismo è parte integrante di questa area che è sempre meno qualificabile di sinistra classicamente intesa .La destra non ci interessa per niente anche se riconosciamo che vi sono molti giovani che non definirei di "destra" ma piuttosto socialisti-nazionali che si avvicinano all'antiimperialismo e che possono dare un utile contributo.

    Ciao

    Originally posted by CESARE BECCARIA
    Veramente l'area comunitarista e nazionalitaria non è chiaramente definibile come di dx o di sn.
    Non a caso l'attaccano sia da dx che da sn.

    Nasce mi pare dalle riflessioni della cd "nouvelle droite" che supera lo steccato ideologico della dx conservatrice e reazionaria e cerca il dialogo con la sinistra antiimperialista.

    Tra gli esponenti alcuni vengono da sn altri da dx (anche estrema).

    Ma sicuramente Pietro può essere più preciso.

  7. #7
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    La RSI durò molto poco perché la si possa giudicare storicamente contrapponendola al Fascismo del Ventennio. Ora non c'è tempo per dilungarsi sulla questione, ma una cosa deve essere messa bene in chiaro: è del tutto sbagliato, e addirittura disonesto, disgiungere la RSI dal contesto internazionale e bellico in cui di formò. In questo senso, un giudizio storico non può considerare il manifesto programmatico di Verona separandolo dagli atti concreti del regime repubblichino nella fase post-25 luglio e dell'alleanza con il Nazionalsocialismo e con il Terzo Reich. E tale alleanza era del tipo di un rapporto tra Stato dominante (Terzo Reich) e Stato dominato e subalterno (RSI). Quindi affermare che il Terzo Reich fosse capitalista (il che è corretto) e la RSI anticapitalista è del tutto privo di senso. La RSI aveva poca autonomia.
    C'è però di più (e mi rivolgo a Ennerre e ai neofascisti di sinistra o socialnazionalisti come si vogliono chiamare). Occorre smettere di confondere l'anticapitalismo della tradizione socialista e marxiana con il corporativismo, che è un diverso modo di gestire il conflitto Capitale/Lavoro, ma non con l'intenzione di superarlo e di giungere a una società senza classi, ma con quella - ben diversa - di "congelarlo" e sfruttarlo a vantaggio dello Stato corporativo e fascista.
    Se non si ha chiaro questo, non si capisce nulla e la contrapposizione fascismo/comunismo diventa inintelligibile, al limite interpretata con categorie culturaliste o -peggio- complottiste.
    Ancora: l'estrema destra "anticapitalista" è in realtà ostile al capitale finanziario e favorevole al capitale industriale, nazionale e "produttivo". Ebbene, tale distinzione non ha senso perché il primo (il capitale finanziario), si è storicamente formato a partire dal primo. Leggere Giovanni Arrighi ("Il lungo XX. secolo", Milano 1994) per una splendida e chiara esposizione di tale aspetto.
    Le speranze di emancipazione risiedono in un movimento anticapitalista, comunitario e democratico, non nel falso socialismo "nazionale" di origine repubblichina.

  8. #8
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    Predefinito precisazione

    Vorrei aggiungere che nessuna concessione si puo' e si deve fare al neofascismo e benche' sono lontano dal dogmatismo antifascista che viene utilizzato da certa sinistra per coprire ben altre concessioni di contenuto, non possiamo di certo sottacere che chi vuole VERAMENTE rompere con il neofascismo non puo' contemporanemaente appellarsi socialista nazionale .Le due cose sono in contraddizione.Nella teoria e nella prassi come ha ben spiegato Politikon.Il nazionalitarismo è democratico, comunitario e socialista e non puo' essere confuso in alcun modo con il fenomeno neofascista che è la sua antitesi.

    saluti

  9. #9
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    Originally posted by pietro
    Piu' o meno ci sei Cesare, anche se le riflessioni della "nouvelle droite" non ci appartengono, bensi ci riferiamo agli elaborati teorici di Costanzo Preve e di altri esponenti del pensiero critico nazionalitario.
    Ciao
    Pero' Costanzo Preve fa esplicito riferimento a De Benoist e a Tarchi che sono esponenti della "nouvelle droite" e li cita non a caso.
    Mi pare che l'incipit al neo-comunitarismo parta invece proprio da questa "destra".

    Sono parole di Preve:
    "Intellettuali che hanno avuto un'origine indiscutibilmente di destra come l'italiano Marco Tarchi ed il francese Alain de Benoist, hanno iniziato il loro percorso intellettuale con il progetto dichiarato di edificare una Nuova Sintesi Filosofica di supporto ad una Nuova Destra Politica..."

    PS: leggo che tra i firmatari c'è Carlo Muscetta un mio concittadino penso ormai ultranovantenne.

  10. #10
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    Ha ragione Beccaria, nell'articolo di Preve del n. 0 - ottobre 2002 di Comunitarismo, inizialmente fa riferimento a Marco Tarchi e Alain de Benoist, coloro che hanno dichiarato di edificare una Nuova sintesi filosofica in supporto ad una nuova Destra Politica, fino a prendere atto dell'esaurimento definitivo della dicotomia destra/sinistra. Marco Tarchi non scrive su Diorama Letterario?
    Anche se non credo che il nazionalitarismo, il comunitarismo e gli stessi comunisti nazionalitari si ispirino alle idee di Tarchi e della nuova destra.
    Colgo l'occasione per salutare tutti i compagni del forum comunista nazionalitario!

    Ciao!

 

 
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