Risultati da 1 a 10 di 10
  1. #1
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    Predefinito Perche' Picasso Il Piu' Grande Del '900

    ALL'INIZIO DIPINGEVA COSI'



    POI DIVENNE FAMOSO CON STILI COME QUESTO



    E' EVOLUZIONE OD INVOLUZIONE DI UN EPOCA ????

    A COSA SERVE L'ARTE ???? - E SE HA UNA FUNZIONE QUALE E' QUESTA FUNZIONE??

  2. #2
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    Nella prima fase era ancora "condizionato" dall'accademismo e dalle regole.
    Solo poi ha liberato la "bestia" che c'era in lui. Ed è diventato famoso proprio con le brutture perchè oltraggiose e sprezzanti e quindi facilmente digeribili dalle masse "incolte" ed agli esperti e critici trasgressivi e desiderosi di guadagno.
    Sì, perchè in fondo è stato proprio lui, comunista patentato, a creare quelle premesse che hanno portato gradualmente alla prevalenza dell'aspetto mercantile su quello della qualità nel mondo artistico del novecento.
    Non c'è progresso senza regole, manco nell'arte, che in qualche maniera è sempre alla ricerca di nuove forme di "libertà".

  3. #3
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    Predefinito

    Nel "Candido" di Guareschi si da ampio spazio al profilo comunista e agli interessi di botega del buon Picasso. Quest'uomo è proprio il caso di dirlo ha "tradito la pittura" consegnandola con i suoi cubismi e i suoi simbolismi nelle mani dell'intellettualismo progressista. Aveva ragione Hitler quando la chiamava "Arte Degenerata", egli: uomo di lunghe vedute, aveva visto con la mente prima di noi con i nostri occhi dove saremmo finiti. Ma tutto questo è qualcosa di più del cattivo gusto, tutto questo è la vera e propria corruzione delle masse. Il diavolo cammina tra noi, la sua corrente di pensiero si è radicata nell'umanità straparlando di democrazia nella teorià e praticando fascismo nei fatti. Gli intellettualoidi e taluni artisti non sono altro che i centurioni di questa nuova dottrina atta a rovesciare le leggi naturali della specie umana per sovvertirla e corromperla in un nuovo ordine del male. La corruzione della massa è il primo sintomo di questa indicibile violenza, quando il gusto del bello viene sovvertito da cervellotiche teorie e altre meschinità, quando la naturale oggettività dell'estetica viene messa in secondo piano dalla presunta soggettività dei gusti ecco che il disegno per il conseguimento di un mondo che viaggia all'incontrario inizia ad apparire lampante, a prendere una forma inquietante.
    La parabola dell'arte ai giorni nostri è comparabile con quella del sesso: là dove l'eros significava un intrigante e affascinante "vedo e non vedo" oggi il concetto del sesso viene manipolato all'insegna dell'Hard Core, del genere Fetish, dell'Animal, sempre più alla ricerca della trasgressione, della depravazione, manca poco ormai al sesso coi cadaveri, del resto l'arte moderna i cadaveri li ha già offesi, con autopsie nel bel mezzo di una galleria d'arte di Londra e con artisti cinesi che definendola arte si scolano peni macerati nel vino.
    L'apocalisse è vicina fratelli.

  4. #4
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    Predefinito

    Originally posted by Mangiapeccati
    Nel "Candido" di Guareschi si da ampio spazio al profilo comunista e agli interessi di botega del buon Picasso. ...........................

    ..........mezzo di una galleria d'arte di Londra e con artisti cinesi che definendola arte si scolano peni macerati nel vino.
    L'apocalisse è vicina fratelli.


    COSA POSSIAMO ASPETTARCI SE I NUOVI ARTISTI SONO QUESTI.
    Un saluto.

  5. #5
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    Predefinito

    Ma analizziamo meglio due opere di Picasso:Opera "del periodo blu", esprime attraverso il colore (freddo e triste), uno stato d'animo. Sono riconoscibili le varie fasi della vita: in primo piano il matrimonio e la maternità, nello sfondo il dolore e la solidarietà. Diversi i motivi simbolici, come ad esempio il bambino, frutto dell' amore per eccellenza. Attraverso il colore e la posizione, le figure assumono una pacata monumentalità, che pone la scena in un ambito aspaziale ed atemporale, congelandola in un istante infinito.
    Les Demoiselles d'Avignon
    In quest'opera Picasso, attraverso l'abolizione di qualsiasi prospettiva o profondità, abolisce lo spazio: si simboleggia perciò una presa di coscienza riguardo una terza dimensione non visiva, ma mentale. Nella realizzazione delle figure centrali Picasso ricorda la scultura iberica, mentre nelle due figure di destra è evidente l'influsso delle maschere rituali dell'Africa. Soprattutto la figura in basso, con gli occhi ad altezza diversa, la torsione esagerata del naso e del corpo, evidenzia come Picasso sia giunto alla simultaneità delle immagini, cioè la presenza contemporanea di più punti di vista.Chiedo a qualche forumista se gentilmente andasse a trovare questi due lavori di Picasso in modo che ogni membro possa confrontare le opere con il commento

  6. #6
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    Caro Tullio,

    la tua erudita spiegazione sulle opere di Picasso mi fanno ritenere che tu di arte figurativa te ne intenda, e ti ringrazio personalmente di aver postato con competenza sull'argomento.
    Io, nel mio giudizio soggettivo, continuo a preferire comunque il Picasso del periodo iniziale ed antecedente alle influenze delle maschere africane, anche se forse più banale nei significati introspettivi e negli aspetti sperimentali.
    Personalmente non riesco a digerire ipotesi artistiche che lascino troppo spazio ad interpretazioni del singolo che spesso forse snaturano, nella ricerca di giustificazioni del gesto artistico e nella libera interpretazione dello stesso, la vera volontà progettuale dell'artista, ammesso che lo stesso ne avesse.
    Ritengo comunque che l'astuzia "commerciale" del grande Pablo, sia stata proprio quella di aver fornito anche con la sua più banale espressione di gestualità pittorica, infiniti spunti al logorroico processo di elucubrazione mentale della critica, ispirando la creazione di innumerevoli articoli e testi d’arte in merito alle sue coraggiose e dissacranti sperimentazioni artistiche.
    Questo fenomeno ritengo abbia poi caratterizzato, nel campo dell’arte figurativa, buona parte della seconda metà del secolo scorso.
    Visto che ti sei cimentato direi egregiamente sul tema picassiano, invoco una tua dissertazione nel merito dell'ennesimo concetto spaziale di Lucio Fontana che nonostante sia artista premiato ed elogiato sia dalla critica che dal mercato, io personalmente non riesco ancora a comprenderne a pieno il motivo, in quanto ritengo le sue ripetitive opere sul concetto spaziale, proprio la conseguenza logica e più aberrante, del cambiamento innescato da Picasso e cioè quello che permette all’artista svincolato da qualsiasi schema precostituito, di portare il contesto a dare significato persino ad un banale taglio fatto su una tela con un qualsiasi coltello da moquette.
    Tale processo tuttora in atto e direi ormai nei suoi aspetti più estremi, ha completamente snaturato quello che secondo me era uno dei motivi essenziali della spinta artistica e cioè quello della ricerca della sublimazione in un’ottica di piacere della contemplazione dell’oggetto d’arte in quanto simbolo di bellezza estetica più che nei suoi reconditi significati pseudo-psicanalitici.
    Un saluto.

  7. #7
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    Predefinito

    già che c'è anche due righe su quest'opera di Piero Manzoni


  8. #8
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    Predefinito

    Originally posted by pcosta
    già che c'è anche due righe su quest'opera di Piero Manzoni

    Caro pcosta,

    sul tema abbiamo già ampiamento discusso nei due diversi thread che ti indico quì di seguito:

    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=28286

    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=11185

    Un saluto.

  9. #9
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    Se per Picasso, che come artista non approvo, c' è sicuramente da dire, prima di giudicarlo in tutto e per tutto va fatta una analisi accurata, per Lucio Fontana e tantomeno Piero Manzoni non c' è niente da fare.
    Il titolo credo proprio che non sia adeguato:"Merde D' artista", vorrei sapere quale artista, visto che non classificherei affatto Manzoni un artista.

  10. #10
    Nebbia
    Ospite

    Predefinito Picasso, Fontana, Manzoni...

    La verità è che si tratta solamente di una questione politica!
    Se il nazionalsocialismo avesse vinto la seconda guerra mondiale e fosse riuscito a imporre il suo nuovo modello culturale alle masse esattamente come stava facendo negli anni trenta bollando le opere di Klee, di Picasso e compagni come "Arte Degenerata" ed esibendola al pubblico in appositi "musei degli orrori".. oggi la critica dell'arte disquisirebbe sulla quintessenza della bellezza dell'arte classica e di quella accademica e demonizzerebbe invece quella simbolica, astratta e concettuale di tanti artisti d'oggi e di ieri.
    Ma visto che così non è stato, ecco che la guerra persa di Hitler si riflette negli anni a seguire in tutte le sue conseguenze, secondo un principio vecchio di duemila anni conosciuto come la "relatività dell'arte" o più semplicemente: "quello che ieri non andava bene al nemico... oggi va bene a noi".
    L'arte prende così arbitrariamente, artificialmente, speculisticamente una strada assolutamente nuova, quella della provocazione, della polemica e della politica di sinistra.
    Fontana con le sue tele tagliate è la conseguenza filologica di un cursus dell'arte che è stato innescato e sponsorizzato oserei dire per puro gusto di contraddizione e che oggi continua ad alimentarsi di un fanatismo culturale a senso unico!

 

 

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