- Secondo una notizia riportata dall'edizione on line del New York Times nella Slovacchia orientale dal 1989 le autorità starebbero procedendo alla sterilizzazione forzata delle donne Rom.
Tra le donne zingare e più povere della Slovacchia è tradizione, per lo più imposta, quella di avere molti figli. In genere mezza dozzina o più fino ai tardi vent'anni.
Secondo un team di investigatori slovacchi e stranieri membri del Centro per i diritti alla ri-produzione con sede a New York, che lo scorso mese ha pubblicato il suo ultimo rapporto, i dottori della Slovacchia orientale hanno sterilizzato dal 1989, cioè dalla caduta del Comunismo, 110 giovani donne zingare contro la loro volontà.
L'ultimo caso che è stato documentato fra le 40 delle 600 comunità di nomadi visitate risale allo scorso inverno, e gli investigatori sostengono che nonostante lo strenuo diniego dei medici locali la pratica continui.
Il fatto più recente sarebbe avvenuto a Presov. Zita, oggi ventiduenne e che vive in uno dei tanti campi nomadi alla periferia della città insieme al marito, sarebbe stata sterilizzata all'età di 17 anni, dopo aver dato alla luce il suo secondo figlio. Secondo quanto riportato dalla stessa, i medici le avrebbero fatto firmare, con tre croci, visto che Zita è analfabeta, un foglio con il quale si dava via libera alla pratica.
Dal canto loro i medici hanno risposto sostenendo di non avere nessun interesse nel fare la sterilizzzione. 'Sia che appartengano all'etnia Rom o alla bianca' - ha detto la Dottoressa Marian Kysely, capo del reparto di Ostetrica all'Ospedale J. A. Reiman - 'facciamo ogni cosa affinché si ottenga una popolazione sana'. 'Sono diversi dal punto di vista dell'igiene', ha detto la dottoressa.
Nel suo resoconto, tuttavia, il Centro ha affermato di aver scoperto 'chiare e consistenti prove' che mostrano dottori e infermiere della Slovacchia dell'est essere 'complici nella pratica illegale e non etica della sterilizzazione delle ragazze Rom senza il loro consenso'. (RRAA)