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  1. #1
    Homo faber fortunae suae
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    Predefinito Una altra "versione" sulla guerra...

    TESI DELLO STORICO BRASILIANO PROF. BARBOSA DIB



    LE VERE RAGIONI DI BUSH JR.



    "AS VERDADEIRAS RAZOES DE BUSH"



    ""Non ritengo corrette le analisi semplicistiche ed ingenue dei Media che rappresentano il presidente George W. Bush come un mostro e un energumeno sanguinario. Anche se forse non brilla per un'intelligenza geniale, egli non è sicuramente né sanguinario e nemmeno stupido. Anzi è un patriota che sta cercando di salvare il suo paese dalla bancarotta ed impedire il crollo dell'impero sotto il suo comando. Affermo ciò perché, contrariamente a quanto si dice, il governo USA è disperato in previsione di un imminente disastro della sua economia. Secondo W. Clark, giornalista del "Indy Time", il timore della Federal Riserve è che l'OPEP (Organizzazione dei Paesi esportatori di Petrolio), nelle sue transazioni internazionali, abbandoni il dollaro per adottare definitivamente l'euro.

    L'Irak questo cambiamento lo ha gia effettuato nel 2000 quando l'Euro valeva $ 0.80 evitando così la successiva svalutazione del dollaro nei confronti dell'euro (il dollaro nel 2002 perse il 15% rispetto all'euro).

    Quest'informazione, se analizzata da coloro che conoscono i problemi strutturali del sistema di Breton Woods e gli attuali limiti energetici dei nord americani, mette in dubbio l'egemonia del dollaro nel mondo e spiega la ragione per la quale l'amministrazione Bush desidera disperatamente un regime Irakeno sottomesso agli USA.

    Se il presidente Bush avrà successo, l'Irak tornerà al sistema dollaro e non potrà essere modello alternativo per altri paesi dipendenti come il Brasile che potrebbero seguire l'esempio irakeno passando dal dollaro all'euro. E' per questo motivo che il governo americano spera, nello stesso tempo, di bloccare qualsiasi spostamento più ampio dell'OPEP in direzione euro.

    Questa informazione è trattata quasi come un segreto di stato, poiché governi dipendenti come il nostro (brasile), che hanno scommesso tutto nel modello neoliberale, andrebbero a picco insieme con i loro capi nord americani. Questo accadrebbe perché i paesi consumatori di petrolio dovrebbero liberarsi dei dollari presenti nelle riserve delle banche centrali - attualmente sottomesse al FMI - e sostituirli con euri.

    Il dollaro per conseguenze subirebbe una svalutazione nell'ordine del 20/40% e le conseguenze in termini di collasso delle monete e di un'inflazione pesantissima possono facilmente immaginarsi.

    Pensate per esempio a qualcosa simile alla crisi argentina in scala planetaria.

    In realtà, tutta questa discussione è riportabile a ciò che viene definito " la crisi dei combustibili fossili". IL fisico e pensatore Batista Vidal ricorda che "le riserve di petrolio sono estremamente concentrate in pochi punti del pianeta, infatti il totale dei giacimenti individuati nel mondo si colloca in venti campi supergiganti". Così nell'ottica del Primo Mondo, se gli attuali paesi in via di sviluppo realmente si sviluppassero, il mondo dovrebbe o individuare almeno una altra mezza dozzina di supergiacimenti o il petrolio finirebbe in 10 o 15 anni.

    Per questo il sistema del potere finanziario mondiale, sottomesso al sistema dollaro, è completamente screditato, o meglio ancora fallito. Le banche stanno andando a pezzi in tutti i paesi cosiddetti sviluppati, principalmente negli USA e Giappone. Ci si aspetta un collasso in qualsiasi momento. Ma allora chi sostiene tutta la baracca? Il dollaro. A causa dell'occupazione militare del Medio Oriente, aumentata fin dagli anni 70 in cui si verificò la prima crisi del petrolio - nonostante il mostruoso deficit pubblico degli USA, il dollaro inflazionato acquista artificialmente il petrolio, base di tutta l'economia americana e occidentale.

    Quindi Saddam segnò il proprio destino quando alla fine del 2000, decise di cambiare la moneta di riferimento passando dal dollaro all'euro.. Da quel momento era diventato imperativo per Bush Jr. una seconda guerra del golfo . Ossia quello che è in gioco non è ne il carattere texano esagerato di Bush Jr, ne una questione di sicurezza nazionale nord americana, ma piuttosto la continuità della debolezza , dell'inganno del dollaro. Questa opinione è censurata dai media nordamericani e dai suoi vassalli come i nostri media così come dall'amministrazione Bush poiché potenzialmente potrebbe ridurre la fiducia degli investitori e dei consumatori e creare una pressione politica per formare una nuova politica energetica che gradualmente ci allontani dal petrolio del medio oriente e dall'orbita anglo americana e fare in modo che un progetto come il nostro "Pro alcool" dimostri la sua forza e validità." " ( Il progetto brasiliano PROALCOOL è in sintesi quello di sostituire il petrolio con l'alcool di origine vegetale di cui il brasile potrebbe essere il maggior produttore del mondo)



    Il messaggio continua con queste considerazioni:



    Quanto dice il nostro amico professore deve indurci ad una riflessione profonda ma anzi dovrebbe essere diffusa affinché i nostri amici non siano sorpresi dal terremoto mondiale che si sta avvicinando.

    Per questo la Germania con l'euro è definitivamente contro la guerra e per questo che invece l'Inghilterra che non ha adottato l'euro è a favore della guerra. La tesi esposta dal prof. Barbosa ossia di un imminente crollo dell'economia americana si basa anche sulle ultime vicende di fallimenti di megasocietà che sopravvivevano falsificando i propri bilanci (vedi la società Enro legata alla famiglia Bush) ma non solo, vi è anche un desiderio europeo di affrancarsi dall'egemonia americana sia nell'area economica che in quella politica.

    Comunque noi poveri mortali non possiamo fare altro che aspettare e vedere cosa i signori della guerra decideranno.

    Negli USA non è normale andare contro l'opinione pubblica ma è già successo con il Vietnam.

    Quindi bisogna essere proprio ingenui per immaginare che le motivazioni di Bush siano basate sui pericoli del terrorismo, anzi questo si scatenerà proprio in caso di guerra. Le motivazioni per una guerra come sempre sono puramente economiche e politiche. Evitare la bancarotta della nazione più potente del mondo vale qualsiasi prezzo inclusa una guerra contro un qualsiasi dittatore mediorientale .anche se questo dittatore è stato collocato in quel posto da loro stessi.


    Un cordiale saluto "" STOP


    Fonte: mailing list mgp

  2. #2
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    Predefinito Re: Una altra "versione" sulla guerra...

    Originally posted by Elendil

    Quindi bisogna essere proprio ingenui per immaginare che le motivazioni di Bush siano basate sui pericoli del terrorismo, anzi questo si scatenerà proprio in caso di guerra. Le motivazioni per una guerra come sempre sono puramente economiche e politiche. Evitare la bancarotta della nazione più potente del mondo vale qualsiasi prezzo inclusa una guerra contro un qualsiasi dittatore mediorientale .anche se questo dittatore è stato collocato in quel posto da loro stessi.
    SOTTOSCRIVO.

  3. #3
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    Ma perchè questo professore brasiliano del menga invece che sparare ca**ate su improbabili bancarotte americane non guarda a quel cesso che è il suo Paese?

  4. #4
    Homo faber fortunae suae
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    bho probabilemnte lo farà anche...

  5. #5
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    Originally posted by Dragonball
    Ma perchè questo professore brasiliano del menga invece che sparare ca**ate su improbabili bancarotte americane non guarda a quel cesso che è il suo Paese?
    Il rischio non sarà la bancarotta, ma la guerra è voluta solo per questioni economiche, una vera follia.

 

 

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