PENA di MORTE: USA; MENO ESECUZIONI, NESSUNO TOCCHI CAINO
(Sergio d'Elia segretario di NTCaino)
Da un lancio dell'agenzia Ansa delle ore 16.07
Il 2002 e' stato l'anno in cui - dal 1993 - ci sono state meno esecuzioni capitali negli Usa (13).
C'e' stato anche un calo sostanziale delle condanne a morte (155 contro 296), il cui numero e' stato molto piu' basso rispetto agli anni novanta. E' anche calato il numero di detenuti nel braccio della morte (da 3726 nel gennaio 2001 a 3697 22 mesi dopo).
Questi i dati che la Ong 'Nessuno tocchi Caino' - impegnata nell'abolizione della pena di morte - ha diffuso oggi durante una conferenza stampa, tenuta presso la sede del partito Radicale. Presenti anche Leroy Orange - condannato a morte poi rilasciato perche' innocente - e Steven Block - avvocato penalista dell'Illinois impegnato nello studio di cause giudiziarie inficiate da errori e imprecisioni.
Block spiega perche' l'abolizione della pena di morte negli Usa non sia soltanto una questione morale, come puo' apparire agli europei. Per abolire la pena capitale negli Usa, bisogna dimostrare ''che non funziona, e non che e' sbagliata''. E' stata la pena capitale inflitta a innocenti come Orange che nel gennaio scorso ha spinto il governatore dell'Illinois - George Ryan - a graziare quattro condannati a morte e a tramutare in ergastolo la pena di 167 persone rinchiuse nel braccio della
morte.
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PENA DI MORTE: ORANGE (foto), LA MIA STORIA AIUTI ALTRI CONDANNATI
7 marzo 2003: Nessuno tocchi Caino ha tenuto oggi una conferenza stampa per rendere noti dati relativi alla pena di morte negli Stati Uniti, con la presenza di Leroy Orange, esonerato dal braccio della morte dell’Illinois perché innocente.
Da un lancio dell'agenzia Adnkronos delle ore 13.54
D'ELIA, LA SUA UNA STORIA AMERICANA NEL MALE E NEL BENE
Leroy usa poche parole per raccontare la sua storia, le torture fisiche al distretto di polizia, ed i 19 anni di ''torture mentali'' nell'attesa dell'esecuzione: ''la mia storia inizia 20 anni fa quando sono stato arrestato e torturato da un comandante di polizia, John Burge, che ha fatto carriera torturando gli uomini della comunita' nera per estorcere loro le confessioni''.
E poi i 19 anni di carcere dove ''la speranza e la disperazione sono andate e venute'', con l'unico sostegno ''delle lettere della mia famiglia e dello studio dell'arte e della religione''. ''Fino a quando nel 2003 e' arrivata la grazia del governatore Ryan e le mie preghiere sono state esaudite''.
''La sua e' una storia americana, nel male e nel bene – ha dichiarato Sergio d'Elia, segretario di Nessuno Tocchi Caino – nel male per la condanna alla pena di morte e nell'attesa di 19 anni, nel bene perche' la giustizia e la politica americana hanno dimostrato di avere gli anticorpi per reagire. La pena di morte e' una forte contraddizione per la democrazia americana, ma solo una democrazia
puo' avere la forza di abolirla. Una cosa del genere non sarebbe potuta succedere nei regimi illiberali, che costituiscono il 98 per cento dei paesi dove si applica la pena di morte''.
Wolare
informato privilegiato da
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