Bagram- Ufficiali dell'esercito americano hanno riconosciuto giovedì che due prigionieri catturati in Afghanistan a dicembre sono stati uccisi mentre erano sotto interrogatorio alla base aerea di Bagram a nord di kabul. La notizia ha fatto rivivere i timori che gli Usa abbiano ripristinato l'uso della tortura nel trattamento dei guerriglieri talibani e i sospetti operativi di al Qaida. Ne dà notizia il quotidiano britannico "The Independent".

Confermato l'omicidio

Un portavoce della base aerea ha confermato che le cause ufficiali della morte dei due uomini è "omicidio", contraddicendo le affermazioni iniziali che uno era morto di attacco cardiaco l'altro di embolia polmonare. Uno di loro si chiamava Dilawar, 22 anni, dalla regione di Khost, l'altro Mullah Habibullah, 30 anni.

Torture

Ufficiali americani in principio avevano ammesso di usare metodi duri e stressanti sui prigionieri, inclusa la privazione del sonno, la negazione di cure mediche per ferite da combattimento, costringendoli a stare in piedi o in ginocchio per ore, costringendoli a subire rumori forti o lampi di luce improvvisi a pratiche di umiliazione culturale come essere presi a calci da ufficiali donne.

Violazione trattati intenazionali

Mentre gli Stati Uniti reclamano che questi metodi possono ancora essere considerati "trattamenti umani", i gruppi che si battono per i diritti umanitari, inclusi Amnesty International e Human Rights Watch, li denunciano come torture, secondo la definizione dei trattati internazionali.
Gli Stati Uniti sono stati anche criticati fortemente per la loro politica di consegnare i sospetti nelle mani di paesi, come la Giordania, l'Egitto e il Marocco, in cui le tecniche di tortura sono una parte stabile dell'apparato militare.
Legalmente- dice Human Rights Watch-non c'è nessuna differenza tra usare la tortura e direttamente o appaltandola a terzi.
La tortura fa parte di una lunga lista di timori della violazione della legge internazionale da parte dell'amministrazione Bush-scrive l'Independent-dopo l'uccisione extragiudiziale di sospetti di al Qaeda da una aereo telecomandato nello Yemen e la detenzione a tempo indeterminato di "combattenti nemici" alla base di Guantanamo a Cuba, alcuni dei quali hanno cercato di suicidarsi, a volte riuscendoci.

La risposta di Bush

Il presidente Usa Bush nel suo discorso di gennaio allo Stato dell'Unione, parlò di membri di al Qaeda arrestati o andati incontro a un "fato differente". "Mettiamola su questo piano-disse-non sono più un problema per gli Stati Uniti, per i nostri amici e alleati".
Insomma l'America ha dato ancora una volta dimostrazione di quel che significa la "democrazia". Soprusi, violenze, omicidi; tutto questo è quel che da sempre Washington e l'informazione internazionale ci fanno apparire come qualcosa di necessario per mantenere la pace e la giustizia nel mondo.
Scusate tanto ma è alquanto difficile vantarsi di appartenere a questo "mondo democratico occidentale".

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