L'opinione del generale Aharon Zeevi Farkash riferita dalla radio
E' la previsione fatta dal capo dei servizi segreti militari.
Dello stesso avviso anche il ministro degli Esteri

Elicotteri Usa (Olympia)
GERUSALEMME -«È ragionevole supporre che la guerra in Iraq inizierà la settimana prossima»: lo ha dichiarato il capo dell'intelligence militare di Israele, generale Aharon Zeevi Farkash, nel corso della seduta del consiglio dei ministri a Gerusalemme. La sua valutazione è stata riferita dalla radio militare.

«ULTIMI STADI DELLA DIPLOMAZIA» - «Ci troviamo negli ultimi stadi della diplomazia, e a distanza di giorni da una decisione nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite» ha aggiunto il ministro della difesa Shaul Mofaz. «La data della campagna militare si avvicina, ed è ragionevole pensare che inizierà in breve tempo». Mofaz ha aggiunto che per il momento alla popolazione israeliana non viene richiesto alcun preparativo particolare.

UN PIANO PER PRENDERE BADGHDAD IN 72 ORE - Nel frattempo, secondo il domenicale britannico Sunday Telegraph, i piani degli Stati Uniti e della Gran Bretagna per la guerra in Iraq prevedono la conquista di Baghdad in 72 ore, grazie soprattutto ad un'operazione che vedrebbe protagonisti i paracadutisti sull'aeroporto internazionale della capitale irachena.In base a tale piano i parà britannici della 16/a brigata d'assalto aereo dovrebbero appoggiare i soldati americani della 101/a e 82/a divisioni aerotrasportate nell'assalto allo scalo di Baghdad. Questa operazione, aggiunge il giornale, prenderebbe il via qualche ora dopo l'inizio della guerra. Sempre secondo il Telegraph, aerei da combattimento armati di bombe teleguidate distruggerebbero innazitutto i siti di difesa antiaerea e le truppe di guardia all'aeroporto, prima di lanciare i paracadutisti e le truppe elitrasportate da un'altezza di 75 metri. La guerra vera e propria comincerebbe, conclude il quotidiano britannico citando i piano britannico-americani, con salve di missili da crociera, seguite da bombardamenti aerei soprattutto contro i centri di comando e controllo iracheni.
9 marzo 2003