CREMONA. Il derby Cremonese-Mantova finisce a reti bianche dopo 90' nei quali le due tifoserie non hanno dato luogo a incidenti. I biancorossi di Benevelli e Bogoni sono al 5º posto in classifica, in zona play-off. Nel dopo gara, forse per un malinteso, la polizia ha caricato i tifosi virgiliani che stavano raggiungendo la stazione. Sono rimasti feriti, senza particolari conseguenze, una decina di ultras mantovani. Non sono stati presi provvedimenti di fermo, ma in virtù delle nuove leggi non è da escludere una qualche decisione nelle prossime ore.
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Via Orti Romani è un budello stretto tra due palazzi alti a Cremona. Da un paio di balconi sventolano le bandiere della pace, ma i quattrocento ultras del Mantova di ritorno dal derby con la Cremonese allo stadio Zini non dovrebbero nemmeno vederle. Molti di loro invece, calpestati dagli stessi tifosi in fuga o presi a manganellate da una violenta carica della polizia, le ricorderanno a lungo.
Il percorso prestabilito dalle forze dell'ordine per scortarli alla stazione prevede che da via Opifici prendano via Magazzini Generali.
Ma via Orti Romani, la laterale di via Opifici che precede via Magazzini Generali, non è presidiata. Non c'è nessun mezzo a sbarrarne l'accesso come per tutte le altre laterali lungo il percorso disegnato a tavolino per evitare contatti con i tifosi cremonesi.
Gli ultras la imboccano. La polizia che guida il corteo procede lenta, molto lenta e in un certo senso ha dato la sensazione di sbarrare l'ultimo tratto di via Opifici obbligando i tifosi a deviare a sinistra.
Per un malinteso insomma i mantovani si ritrovano fuori percorso. Non si tratta di una strategia per seminare il panico in città perchè avessero voluto creare problemi, liberi dalla marcatura della polizia si sarebbero messi a correre. Invece no, proseguono con lo stesso passo lento verso la stazione. E dietro di loro s'infilano nel budello anche i reparti dei carabinieri che chiudono il corteo, vittime dello stesso malinteso.
Finora del resto non è successo assolutamente nulla. I tifosi cremonesi, dopo tanti insulti allo stadio da una curva all'altra, non si sono visti. E il clima è teso, c'è chi teme un'imboscata, magari proprio alla stazione, ma in realtà finora il servizio d'ordine ha funzionato alla grande.
E' in via Orti Romani che il meccanismo s'inceppa. I reparti della Celere per riprendere in mano la situazione fanno rapidamente il giro dell'isolato e vanno a sbarrare l'altro lato della strada.
I tifosi avanzano, poi sono costretti a fermarsi. Stretti tra due morse non possono più andare avanti nè indietro. Per qualche minuto si resta immobili, mentre da un balcone si affacciano tre ragazze carine. Partono cori di approvazione, un «nude, nude» ritmato, poi all'improvviso la testa del corteo ondeggia: la polizia per riportare i tifosi sul percorso carica. Volano manganellate, un ragazzo con i capelli ricci colpito poco sopra la fronte in un attimo si ritrova il volto coperto da una maschera di sangue; altri rimangono a terra, alcuni cercano di non farsi calpestare dalla folla in retromarcia e ormai senza controllo nascondendosi tra i paraurti delle vetture parcheggiate ai lati della strada. Qualcuno reagisce con l'asta della bandiera e anche qualche poliziotto resta contuso. Intanto i carabinieri sul fondo del corteo, vedendosi correre incontro gli ultras, pensano che siano questi a caricare, sfoderano i manganelli e li usano.
I mantovani prendono altre botte, poi i militari capiscono che si tratta di gente in fuga e la lasciano defluire.
Finita la carica, tra una decina di auto ammaccate, a terra rimangono diversi mantovani doloranti. Una ragazza viene ammanettata e fatta salire sull'ambulanza. Altri quattro la seguono: vengono tutti medicati ma rifiutano il ricovero e nel giro di alcuni minuti raggiungono il corteo, la stazione e di qui il treno che li riporterà a Mantova.
Per ora non è scattata alcuna denuncia, ma le telecamere della polizia hanno filmato tutto. Anche la rabbia degli ultras che accusano: «Ci hanno caricato senza motivo».