Uno dei giornalisti più apprezzati , un sicuro moderato , erede di Montanelli e della sua "stanza" sul Corriere , di più : un filo-israeliano (cioè : tifoso dell'ala sinistra dello schieramento politico dell'unico Paese democratico dell'Area medio-orientale) e filo-americano (cioè : amante del Sistema Democratico USA , non del governo contingente di Bush) ... ebbene un personaggio di tal fatta non è credibilmente tacciabile di essere un komunista .
La mega-palla non "passerebbe" presso l'opinione pubblica , con tutto il cascame di effeti negativi di ritorno .
Ciò spiega l'imbarazzo dei berluscones a fronte della condizione posta : il ritorno alla libertà di informazione in RAI.
Quella che gli pareva una "genialata" , il fatto di lasciare all'Ulivo l'indicazione del Presidente RAI , a conti fatto si è rivelata una trappola devastante x l'immagine del Polo .
L'abile contro-mossa è stata quella di indicare una rosa di tre nomi prestigiosi - nessuno dei quali era riconducibile in senso stretto all'apparato partitico dell'Ulivo.
In verità bisogna dire che Pera e Casini ci hanno anche messo del proprio , scegliendo , fra i tre , sicuramente quello più moderato , cioè Paolo Mieli (le due volpi avranno pensato : 4 consiglieri "nostri" , cioè del Polo , più il Presidente di garanzia , e cmq anch'egli un moderato ... cosa vuoi di più ?) - senza immaginare che costui avrebbe così pesantemente rilanciato la questione della libertà di informazione in RAI (o forse Pierfurby Casini se l'era aspettato , di tirare un siluro al Cavaliere ?)
E invece , quello che pareva un CdA Rai quasi-blindato si è rivelato ancor prima dell'insediamento un nuovo incubo x i berluscones : ora il tormentone Santoro-sì Santoro-no (e Biagi e altri ...) si trascinerà fino alle Amministrative !
Poveri berluscones , quasi quasi mi fanno pena ...