La Moab, la Madre di tutte le bombe
Il Pentagono mostra la «superbomba»
Filmato il test dell’ordigno più potente per «spaventare» Saddam. I meteorologi sul campo di battaglia
DAL NOSTRO INVIATO
KUWAIT CITY - «Sarà come l'assedio di Stalingrado» (Brian Burridge, ufficiale inglese della Raf). «Somiglierà alla cacciata di Arafat da Beirut» (Shafiq Ghabra, presidente dell'American University del Kuwait). «Cadranno più bombe che sul bunker di Berlino» (Jake Swinson, portavoce Us Air Force). L'ora delle decisioni irrevocabili può forse attendere, la retorica no: en attendant Saddam, si disegnano gli scenari dell'attacco che sarà. Per la prima volta - e per spaventare il nemico -, il Pentagono mostra la Moab (che sta per Massive Ordnance Air Blast, ma forse suona meglio come Mother Of All the Bombs, la Madre di tutte le bombe): la sperimenta in un deserto segreto, la filma e promette di pubblicare il video, perché il dittatore iracheno capisca che cosa l'aspetta. La Moab è la più grande «castagna» mai custodita in un arsenale convenzionale, 9.450 chili d'esplosivo, quasi un terzo più potente della già tremenda Blu-82, la «taglia-margherite» (6.750 chili) testata a Tora Bora nella caccia a Bin Laden. Quando esploderà, spiegano, il suo fungo di fumo si vedrà a molti chilometri di distanza. E nella voragine ci staranno tre campi di calcio.