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  1. #1
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    Per non lottare ci saranno sempre moltissimi pretesti in ogni circostanza, ma mai in ogni circostanza e in ogni epoca si potrà avere la libertà senza la lotta!
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    Predefinito Due facce della stess amedalgia, estrema sinistra ed estrema destra...

    Scontri nella notte, muore un giovane


    Una rissa tra giovani appartenenti ai centri sociali e militanti di estrema destra degenera in omicidio. La vittima è un ragazzo di 26 anni. Il delitto dà il via a una vera e propria guerriglia urbana.


    MILANO – Notte di forte tensione per le strade di Milano: una rissa scoppiata, secondo una prima ricostruzione, tra giovani appartenenti a diverse aree politiche degenera nell’omicidio di un giovane di 26 anni. Il delitto porta la tensione alle stelle: per ore proseguono gli scontri tra gli amici del giovane e le forze dell’ordine, intervenute per riportare la calma, ma coinvolte a più riprese, in una sorta di guerriglia urbana. Alla fine il bilancio è di un morto e di sedici feriti: otto sono agenti di polizia e carabinieri, gli altri sono giovani che apparterrebbero all’area antagonista.

    Teatro del delitto è la strada antistante a un locale frequentato dai giovani dei centri sociali, il Tipotà in via Brioschi, nella zona a sud della città. Ieri sera davanti al bar c’era anche Davide Cesare, la vittima. La rissa è scoppiata tra i giovani dei centri sociali e un gruppo di militanti dell’estrema destra, secondo quanto riferiscono i testimoni interrogati in questura in queste ore.

    Basta una parola di troppo e compaiono i coltelli: i giovani si affrontano senza esclusione di colpi. Cesare viene colpito (ma la dinamica dell’omicidio resta ancora da accertare) e si accascia a terra.

    Alcuni fuggono, altri si trovano di fonte polizia e carabinieri intervenuti per sedare la rissa. Intanto monta la rabbia tra gli amici del giovane ferito gravemente. Accerchiano il corpo e vietano a chiunque di avvicinarsi.


    Persino i lettighieri delle ambulanze vengono aggrediti tanto da essere costretti ad allontanarsi in tutta fretta, senza aver avuto la possibilità di suturare sul posto le ferite alla gola e al torace. Tra i feriti ce ne è uno particolarmente grave: Sandro A. è stato colpito da otto coltellate alla schiena. Ora è in sala operatoria.

    Un’ambulanza riesce a portare Davide Cesare all’ospedale San Paolo. Al nosocomio si dirigono anche gli amici del ferito. In poco tempo l’astanteria si riempie: feriti, giovani ancora su di giri. Troppo. Tanto che non appena giunge dalla sala operatoria la notizia della morte di Cesare la rabbia monta di nuovo: i ragazzi dei centri sociali vogliono portar via il corpo dell’amico. Alcuni giovani danneggiano l’ospedale, altri fuori si scontrano con polizia e carabinieri.

    Gli agenti fronteggiano una cinquantina di manifestanti. Alcune auto rimangono danneggiate, ma ci sono feriti anche tra polizia e carabinieri, almeno otto. Il più grave è un poliziotto che, a quanto si è saputo, avrebbe avuto la mandibola fratturata da un sasso.

    Alla fine i manifestanti vengono fermati: di una notte di scontri rimane segno nell’ospedale. Sul pavimento ci sono resti di un vetro andato in frantumi e una larga macchia di sangue, in parte coperta da un foglio di giornale.

    Dai centri sociali fioccano anche le accuse contro le forze dell’ordine: “Polizia e carabinieri hanno messo in atto una vera e propria caccia all’uomo sullo stile di Genova, picchiando selvaggiamente e senza motivo”. Secondo la ricostruzione dei giovani implicati negli scontri, gli agenti avrebbero avuto anche mazze da baseball. I militanti rimandano però ogni accusa al mittente: non ci sarebbe stato alcun tentativo, dicono, di fermare le ambulanze.

    Il vicequestore Vincenzo Boncoraglio difende l’operato dei suoi: “Gli agenti sono rimasti feriti per riportare la calma tra giovani che sia pur in un momento di dolore hanno occupato il pronto soccorso. Non è nostro costume fare caccia all’uomo, escludo sia possibile”.

    Nei centri sociali oggi è giorno di lutto: “Le botte si danno o si prendono, fa parte del gioco. La cosa veramente grave è che hanno ucciso uno di noi, un compagno. Era un ragazzo coraggioso e buono”.

    (17 MARZO 2003, ORE 80)

  2. #2
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    Il delirio degli anni scorsi evidentemente non è servito.Il segnale è preoccupante, specie perchè l'episodio si è verificato a Milano.Ad una opposizione di tipo etnico(terroni contro padani) se ne va sostituendo di nuovo una di tipo ideologico, e il tenente calogero gode...

  3. #3
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    Non credo sia esattamente così aran, perlomeno qui a Torino. Quelli di destra sono qui da noi infatti prevalentemente "meridios", mentre aimè quelli dei centri sociali sono in prevalenza padanissimi. Questo significa che nelle fasce dell'estremismo rosso e nero lo scontro etnico persiste, solo che viene rafforzato dalla componente ideologica.
    E i framassoni ridono

  4. #4
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    Prendetelo con le pinze visto che la notizia non è confermata:


    "Dal alcune ricostruzioni attraverso interviste a testimoni - sempre in radio - sembra essesi trattato di diverbio iniziato dentro al bar non per motivi politici ma di offese reciproche per fatti passati. Ad un certo punto, uno dei contendenti avrebbe avvertito il padre che sarebbe sceso con altri e avrebbe chiamato da parte le vittime e lì sarebbe subito o quasi avvenuto il delitto.
    ..si accennava ad "atteggiamento mafioso" ".



    Sono in attesa di conoscere nomi e soprattutto cognomi degli aggressori.Si accettano scommesse sulle origini itaglione degli assassini.

  5. #5
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    Scontri nella notte, muore un giovane


    Una rissa tra giovani appartenenti ai centri sociali e militanti di estrema destra degenera in omicidio. La vittima è un ragazzo di 26 anni. Il delitto dà il via a una guerriglia urbana.


    Per i ragazzi dei centri sociali è "un agguato fascista"

    MILANO – Una lite fuori dal locale, un'aggressione ancora tutta da chiarire e Davide Cesare, 26 anni, resta a terra, con una serie di ferite da taglio che di lì a poco gli costeranno la vita. Non è ancora passata l'una quando fuori dal Tipotà, una birreria di via Brioschi, vcino ai Navigli, si scatena l'inferno. Scene di guerriglia urbana, in stile anni di piombo: da un lato i giovani dei centri sociali, dall'altro un gruppo di militanti dell'estrema destra. "Cani sciolti", dirà qualche ora più tardi il dirigente della Digos milanese, Massimo Mazza. Davide Cesare era un attivista del centro sociale milanese Orsa, aveva la tessera di Rifondazione comunista, di cui aveva frequentato le sedi di partito di Brescia e di Milano.

    Ora due persone, gravemente indiziate per la sua morte, sono finite sotto torchio in questura. La Digos sta accertando poi se esista un nesso tra la rissa e l’incendio, avvenuto poco dopo le 4, di un furgone che conteneva materiale propagandistico di An. Ma è sulla ricostruzione che le versioni divergono. I centri sociali sostengono si sia trattato di "agguato fascista". Tra gli avventori della birreria c'è anche chi parla di vendetta."Lunedì scorso - racconta uno dei ragazzi presenti - un giovane di estrema destra che era a passeggio con il suo cane, è stato spintonato da un gruppo dei centri sociali". Il ragazzo, sempre secondo la ricostruzine di chi frequenta il locale, sarebbe "tornato al Tipotà accompagnato da padre e fratello". E prima di andarsene avrebbe lanciato una velata minaccia, dicendo che la cosa non sarebbe finita lì. Intanto, in questura, proseguono gli interrogatori. Alla fine il bilancio è stato di un morto e di sedici feriti: otto sono agenti di polizia e carabinieri, gli altri sono giovani che apparterrebbero all’area antagonista.

    Teatro del delitto è la strada antistante a un locale frequentato dai giovani dei centri sociali, il Tipotà in via Brioschi, nella zona a sud della città. Ieri sera davanti al bar c’era anche Davide Cesare, la vittima. La rissa si scatane in un battibaleno. Basta una parola di troppo e compaiono i coltelli. Cesare viene colpito (ma la dinamica dell’omicidio resta ancora da accertare) e si accascia a terra.

    Alcuni fuggono, altri si trovano di fronte polizia e carabinieri intervenuti per sedare la rissa. Intanto monta la rabbia tra gli amici del giovane ferito gravemente. Persino i lettighieri delle ambulanze vengono aggrediti tanto da essere costretti ad allontanarsi in tutta fretta, senza aver avuto la possibilità di suturare sul posto le ferite alla gola e al torace. Tra i feriti ce ne è uno particolarmente grave: Sandro A. è stato colpito da otto coltellate alla schiena. Ora è al Policlinico.

    Un’ambulanza riesce a portare Davide Cesare all’ospedale San Paolo. Al nosocomio si dirigono anche gli amici del ferito. In poco tempo l’astanteria si riempie: feriti e amici in attesa. Non appena giunge dalla sala operatoria la notizia della morte di Cesare la rabbia monta di nuovo: i ragazzi dei centri sociali vogliono portar via il corpo dell’amico. Alcuni giovani danneggiano l’ospedale, altri fuori si scontrano con polizia e carabinieri.

    Gli agenti fronteggiano una cinquantina di manifestanti. Alcune auto rimangono danneggiate, ma ci sono feriti anche tra polizia e carabinieri, almeno otto. Il più grave è un poliziotto che, a quanto si è saputo, avrebbe avuto la mandibola fratturata da un sasso.

    Alla fine i manifestanti vengono dispersi: di una notte di scontri rimane segno nell’ospedale. Sul pavimento ci sono resti di un vetro andato in frantumi e una larga macchia di sangue, in parte coperta da un foglio di giornale. Dai centri sociali fioccano anche le accuse contro le forze dell’ordine: “Polizia e carabinieri hanno messo in atto una vera e propria caccia all’uomo sullo stile di Genova, picchiando selvaggiamente e senza motivo”. Secondo la ricostruzione dei giovani implicati negli scontri, gli agenti avrebbero avuto anche mazze da baseball. I militanti rimandano però ogni accusa al mittente: non ci sarebbe stato alcun tentativo, dicono, di fermare le ambulanze.

    Il vicequestore Vincenzo Boncoraglio difende l’operato dei suoi: “Gli agenti sono rimasti feriti per riportare la calma tra giovani che sia pur in un momento di dolore hanno occupato il pronto soccorso. Non è nostro costume fare caccia all’uomo, escludo sia possibile”.

    Nei centri sociali oggi è giorno di lutto: “Le botte si danno o si prendono, fa parte del gioco. La cosa veramente grave è che hanno ucciso uno di noi, un compagno. Era un ragazzo coraggioso e buono”.

    Il sindaco Gabriele Albertini esprime solidarietà nei confronti degli agenti di polizia e cordoglio per la morte di Cesare. Inoltre auspica che le iniziative previste per la ricorrenza dell’omicidio dei giovani del centro sociale Leoncavallo, Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, Fausto e Iaio, “possano svolgersi in un clima sereno per garantire quella pace sociale e quel senso di responsabilità civile che fanno parte della tradizione democratica della nostra città.

    (17 MARZO 2003, ORE 80, ultimo aggiornamento ORE 14:15)

  6. #6
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    Secondo me assomiglia molto a una vendetta in stile mafioso per uno "sgarro" subito. Minchia.

  7. #7
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    Chissà che cosa faceva nella vita uno così. E' una grossa perdita per la nostra società?

  8. #8
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    Non sono d'accordo con te questa volta,Asb.
    Da quanto ho capito il ragazzo,pur con le sue libere idee politiche(pessime a mio avviso),LAVORAVA come camionista.E per me è già abbastanza per rispettarlo.
    Non focalizziamoci troppo sull'aspetto esteriore e vediamo la sostanza.
    +ttosto vorrei conoscere il background degli aggressori...

  9. #9
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    Predefinito chiudere i cessi sociali subito!

    I grandi giornali fannoi a gara a decsrivere quel tipo come un bravo ragazzo, un buono, ecc. come se lo avessero conosciuto di pesrona! Evidentemente scatta il riflesso incondizionato secondo cui chiunque militi a sinistra è un giuisto e il resto è merda, teepaglia fascista o leghista, a seconda dei casi. Da quel che emerge dalle indagini pare che la politica c'entri poco, fa solo da corollario ad una serie di provocazioni continue da parte dei cessi sociali sfociati poi in un'aggressione dei lerci dieci contro uno (come al solito, quelle merde) a danno di chi poi ha pesro la testa e ha cercato di vendicarsi in quel modo assolutamente sbagliato.
    Se chiudessero quelle fogne sociali, ci guadagnerebbero in tanti.
    CHIUDERE I CESSI SOCIALI SUBITO!

  10. #10
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    Predefinito Re: chiudere i cessi sociali subito!

    Originally posted by Herr Mann
    I grandi giornali fannoi a gara a decsrivere quel tipo come un bravo ragazzo, un buono, ecc. come se lo avessero conosciuto di pesrona! Evidentemente scatta il riflesso incondizionato secondo cui chiunque militi a sinistra è un giuisto e il resto è merda, teepaglia fascista o leghista, a seconda dei casi. Da quel che emerge dalle indagini pare che la politica c'entri poco, fa solo da corollario ad una serie di provocazioni continue da parte dei cessi sociali sfociati poi in un'aggressione dei lerci dieci contro uno (come al solito, quelle merde) a danno di chi poi ha pesro la testa e ha cercato di vendicarsi in quel modo assolutamente sbagliato.
    Se chiudessero quelle fogne sociali, ci guadagnerebbero in tanti.
    CHIUDERE I CESSI SOCIALI SUBITO!

    da quel che si è capito fino ad ora di come sono andati i fatti la prima aggressione, il primo passo l'hanno fatto come al solito, loro, "i pacifisti" dei cessi sociali....stavolta gli è andata male, la reazione è stata da infami perchè usare le lame è da vigliacchi, però non si devono lamentare....non sempre può andargli liscia.
    a forza di fare i grossi 10 vs 1 poi trovano anche quelli che si fanno giustizia da soli con conseguenze tragiche.

    concordo comunque... chiudere tutti i centri sociali ma SOLO in quelli dove regna l'illegalità, cioè dove si nascondono clandestini, violenti, armi e dove circola droga...per gli altri invece no, è giusto che la gente si riunisca anche se hanno idee diverse dalle nostre...putroppo di centri sociali "tranquilli" ce ne sono pochi.

 

 
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