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    Predefinito Riflessioni su gnosticismo e neopaganesimo

    Il neo-paganesimo, così come il neo-gnosticismo, seppure in modi diversi sono l'espressione di una inquietudine spirituale del mondo occidentale di fronte al "tramonto" del cristianesimo sociale (ossia di maniera) ed al fenomeno della secolarizzazione. Quando leggo Nietzche ( e lo faccio spesso dato il mio mestiere di professore di filosofia) non posso che affermare a me stesso che ha ragione di distruggere qualla cosa che lui pensa essere il cristianesimo e che - probabilmente - le istituzioni chiese gli hanno dato amplio motivo di pensare che sia così.
    Un cristianesimo che pone Dio contro l'uomo, che relega la natura ad una nemica, che fa della morale il centro della religione, e di una morale che tenta di espropriare l'uomo per sottoporlo ad ogni sorta di dominio, chiesastico o secolare che sia, questo cristianesimo è un mostro, non ha nulla a che vedere con Gesù Cristo e chi lo distrugge si acquisisce merito al suo cospetto. E' quello che ho dovuto far io nel cammino confuso e sofferente della mia vita e della mia giovinezza specialmente. Mi aiutò, a liberarmi di ciò, la lettura di un testo protestante dai contenuti grandiosi: la "Lettera ai Romani" di K.Barth. A fronte di tante sciocchezze moralistiche che avevano avvelenato la mia adolescenza (se non anche la mia puerizia) e stavano avvelenando la mia giovinezza di studente universitario quel libro fu come una ventata forte con cui "Il Signore schianta i cedri, il Signore schianta i cedri del Libano". Non posso non esser grato a questo grande teologo per il bene che mi ha fatto, mi ha aiutato a spazzar via la spazzatura. Ma, crescendo, ed ormai invecchiando, capivo che quel testo potente era però parziale, incompleto ed incompiuto perchè se - da un lato - rimetteva Dio nella sua trascendenza e nel mistero della sua grazia - dall'altro - lo confinava lontano, escludeva ogni ponte reale di comunicazione con gli uomini che non fosse a senso unico. Era un Abisso ma SOLO un abisso. L'uomo, la natura, tutte le cose anche piccole che rendono "umana" la nostra esistenza venivano completamnte schiacciate sotto la sua mano misericordiosa, ma potente e lontana. Dio ha voluto che dopo questa "pulizia" mi avvicinassi a Padri della Chiesa e lì trovai. Sì amico mio, lì trovai. Trovai il Dio trascendente ed ineffabile che nel suo Unigento e nel suo santo Spirito riempie di Sè tutta la sua creazione attraverso le energie increate, trovai l'inaccessibile che si fa accessibile, trovai il corpo della Chiesa, la presenza dei sacramenti, la natura santificata.
    Domani si celebra (è la festa delle Sante Teofanie) il rito della Grande Santificazione delle Acque: che meraviglia il canto di quella anafora sull'acqua che ne rinnova ciclicamente, ogni anno, la realtàò di creazione e ricreazione per mezzo delle Spirito. Ed insieme all'acqua tutte le creature fan festa e danzano insieme con gli angeli in un coro cosmico che accompagna la rivelazione della Triade sovraessenziale al Battesimo di Cristo nel Giordano!
    Non ho sul compiuter il testo della grande anafora santificatoria delle acque, opera forse di san Basilio il Grande, altrimenti la posterei. Come non dire - con Odo Casel, che nel cristianesimo ogni autentico desiderio religioso dell'uomo non trova il suo compimento, da quello dei pagani che voglion celebrare il mistero della natura divinizzata a quello degli gnostici che cercano l'iniziazione alla divina sapienza.
    Magnico nostro cristianesimo ortodosso, Vero nella sua Bellezza!
    Certo sciupato da noi poveri uomini che ne facciamo talvolta (anzi spesso) cristianesimo sociale come il cattolicesimo o il protestantesimo distrutti dal filosofo tedesco. Ma forse non sarà progetto divino che proprio noi, cristiani ortodossi tradizionalisti d'occidente, minoranza nella minoranza, ma proprio per questo alieni da ogni dimensione sociale della nostra religiosità, renderemo digmità mistica alla dolce ortodossia che Dio ci ha donato!

  2. #2
    Qoelèt
    Ospite

    Predefinito

    Ripropongo questa riflessione dell'Archimandrita Silvano

 

 

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