E' un problema europeo, l'Italia ha già pagato caro (2 milioni di immigrati) il conflitto jugoslavo

L’ultimatum è scaduto, l’attacco è imminente, la guerra sta per cominciare, tutto è pronto, ci sono solo problemi legati a una festività musulmana. Nel frattempo si cercano di delineare i contorni di quelle che saranno le inevitabili conseguenze, sia nel caso di una vittoria-lampo che di un “impaludamento” delle truppe alleate. E il problema maggiore, oltre alle vittime naturalmente, è quello che riguarda i profughi. «In queste ore - ha detto il ministro Bossi - qualcuno sostiene che dall’Iraq arriveranno almeno due milioni di profughi. Io non credo a cifre così catastrofiche, che sono diffuse dalla Caritas e dagli imprenditori dell’aiuto. Tuttavia il problema è grave e riguarda non solo il nostro Paese ma tutta l’Europa. È un grande problema che spero venga affrontato senza tirare troppo la corda ma creando un solido ed efficace cordone di contenimento a mano a mano che avanza la guerra.
Per fortuna questa volta la guerra è in un Paese molto lontano da noi: l’altra volta, con il conflitto a poche decine di chilometri dal nostro confine, abbiamo pagato un prezzo elevato con i cosiddetti profughi della ex Jugoslavia, due milioni di immigrati pochi dei quali alla fine erano veramente profughi in fuga. Ci sono state pesanti conseguenze di ordine sociale per le nostre popolazioni, a causa di omicidi e decine e decine di altri reati commessi contro la nostra popolazione. Tutti i buonisti non pagano dazio, visto che i profughi finirebbero tutti al Nord, come l’altra volta. Spero che questa volta l’Europa sappia far fronte alla situazione con adeguati investimenti per aiutare sul posto le popolazioni irachene. La Lega - ha concluso il ministro Bossi - da sempre è per aiutare, fattivamente e non a chiacchiere, le popolazioni nella loro patria con progetti locali di intervento e sostegno. Anche perché se dovessero davvero arrivare da noi due milioni di persone che cosa potremmo fare? Ce ne dovremmo andare? Il nostro Paese non è in grado di essere travolto da questa “inondazione” e da un disastro sociale di tali dimensioni. Uno dei rischi è quello della progressiva musulmanizzazione del nostro popolo». Dal canto suo il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, ha aggiunto: «Finora l’Italia ha sopportato il peso quasi totale degli sbarchi clandestini in Europa. In Francia c’è stato un caso due anni fa e preoccupa ancora adesso il Governo. Noi abbiamo avuto centinaia di casi. È del tutto evidente che il messaggio di Bossi sta a significare che l’Italia non è disponibile a farsi carico di tutti questi sbarchi». «È un problema - ha ribadito il ministro Castelli - che tutti i Paesi europei dovranno accollarsi. Ricordo che sul Mediterraneo si affacciano Grecia, Francia, Spagna: quindi non vediamo perché debba essere interessata solo e sempre l’Italia». In ogni caso, ad avviso del Guardasigilli, l’eventualità di una massa di rifugiati che si riverseranno sulle coste italiane è tutta da verificare. «Credo - ha detto - che questo sia un argomento strumentale a favore di chi dice “non si fa la guerra comunque”. Non sono affatto certo che una guerra di questa natura, che dovrebbe essere una guerra lampo, metta in moto imponenti masse di profughi».