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    Predefinito A Viterbo l’aeroporto doppione e costoso (che tutti vogliono)

    I progetti per il terzo scalo laziale sostenuti da entrambi gli schieramenti
    A Viterbo l’aeroporto doppione
    e costoso (che tutti vogliono)

    Strutture da rifare. Ciampino dovrà rinunciare ai low cost


    Al Comune di Viterbo esiste anche un assessore per l’aeroporto che ancora non c’è. Il nome: Giovanni Bartoletti. Ha 42 anni, un passato da ufficiale pilota e un presente da presidente del comitato per l’aeroporto della Tuscia. È stato eletto nel 2008 per il centrodestra con la lista civica «Viterbo vola» e prontamente il nuovo sindaco Giulio Marini l’ha messo in giunta. Questo per dire che Gianni Alemanno avrà pane per i suoi denti.

    Il sindaco di Roma parte lancia in resta alla difesa dell’aeroporto di Ciampino contro il futuro scalo che dovrebbe portargli via il traffico low cost da e per la Capitale, evocando il fantasma di una nuova Malpensa? Ebbene, a Viterbo i suoi colleghi di partito montano le artiglierie pesanti. Nel Paese dei campanili ognuno vuole anche la sua pista. E pazienza se già ne abbiamo (in rapporto alla superficie) il doppio della Francia, se si fagocitano l’un l’altro, se in qualche scalo i passeggeri sono rari come i canguri albini. Quando si deve perorare una causa aeroportuale non c’è politico, di destra o sinistra, che si tiri indietro. Nel novembre 2007 un aeroplanino sorvolò Viterbo trascinando uno striscione dove c’era scritto a caratteri cubitali: «Grazie!». Di che? Ma di aver scelto la città della Tuscia come base per il terzo aeroporto del Lazio. Il ringraziamento era rivolto al ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi ma soprattutto al suo collega dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, margheritino, viterbese ex sindaco di Viterbo, che si era battuto come un leone contro Latina e soprattutto contro Frosinone. In pieno dramma psicologico Francesco Scalia, presidente anch’egli margheritino della Provincia ciociara, arrivò a minacciare le dimissioni. Ma allora Fioroni era ministro e davvero c’era poco da fare. Tanto più considerando che l’aeroporto viterbese aveva anche il sostegno di un altro pezzo da novanta della maggioranza di governo: il tesoriere dei Ds Ugo Sposetti. Lo schiacciasassi politico macinò chi contrastava il progetto, come il Comitato per il No guidato dall’ex sindaco di Soriano del Cimino, Alessandro Pizzi, che paventavano seri danni ambientali (l’aeroporto è a due passi dalle terme). Inutili si rivelarono gli appelli al leader della Margherita Francesco Rutelli e le proteste di Verdi e sinistra radicale.

    C’è da dire che fra le tre soluzioni che erano state proposte l’Enav aveva chiaramente indicato Viterbo per motivi tecnici: Latina è congestionata e interferisce con Pratica di Mare e Napoli, Frosinone è in una conca fra le montagne, spesso nebbiosa. Ma c’è da dire che anche l’opposizione politica di allora non si oppose. Basti pensare che il comitato per l’aeroporto è capeggiato da un uomo di centrodestra. Per non parlare del nuovo sindaco Marini. Il quale, per inciso, è anche deputato del Popolo della libertà. E questo nonostante per legge l’incarico di parlamentare sia incompatibile con quello di sindaci di città con oltre 20 mila abitanti (Viterbo ne ha 59.308). Non che per l’aeroporto le cose sarebbero cambiate di molto se il centrodestra non avesse vinto le elezioni: candidato sindaco dello schieramento opposto era Sposetti. Senza contare che anche alla presidenza della Provincia, in mano al centrosinistra, c’è un altro sostenitore dello scalo, ovvero l’ex segretario provinciale diessino Alessandro Mazzoli. Nato, per ironia della sorte, a Frosinone. Sulla carta, dunque, l’aeroporto è blindato. «Su questo c’è forte sintonia fra il governo, la Regione, la Provincia e il Comune », ha detto ieri il governatore del Lazio Piero Marrazzo. Quanto al rischio di creare una Malpensa in sedicesimi, è un’altra faccenda. Innanzitutto i soldi.

    Per l’adeguamento delle strutture aeroportuali servirebbero circa 260 milioni. Ma è il meno. Viterbo dista da Roma circa 90 chilometri: almeno un’ora e mezzo con l’automobile e un paio d’ore con il treno. Ci sono ben due ferrovie che collegano la Capitale con la città della Tuscia, ma servono fondamentalmente il traffico pendolare e andrebbero seriamente adeguate. Per la linea delle Ferrovie dello Stato (tempo di percorrenza da un’ora e tre quarti a due ore e dieci) è previsto un raddoppio fino a Bracciano, mentre non esiste un progetto, né un finanziamento, per il potenziamento del tratto fino a Viterbo. Per la linea ferroviaria regionale gestita dalla romana Metro (tempo di percorrenza due ore e mezzo) l’ipotesi del raddoppio invece esiste. Ma bisognerà trovare altri 600 milioni di euro, e comunque per la realizzazione si parla di svariati anni. Infine, va da sé che l’aeroporto low cost a Viterbo ha senso se si svuota Ciampino. Diversamente, non ce l’ha. Peccato che uno dei maggiori vettori, cioè Ryanair, non ne voglia sapere di rinunciare a un privilegio che in Europa non ha nessuna compagnia a basso costo: quello di un aeroporto praticamente in città. Il suo capo, Michael O’Leary, ha avvertito che se dovrà lasciare Ciampino la compagnia irlandese abbandonerà Roma: mettendo a rischio, argomento molto convincente, 3.500 posti di lavoro. E ha comunque avviato una dura resistenza legale. Nel frattempo, notizia della scorsa primavera, la Regione Lazio ha dato il via a un quarto aeroporto. Dove? Ma a Frosinone, che domande...

    Sergio Rizzo
    24 settembre 2009

    A Viterbo l’aeroporto doppione e costoso (che tutti vogliono) - Corriere della Sera

  2. #2
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    Predefinito Rif: A Viterbo l’aeroporto doppione e costoso (che tutti vogliono)

    Aeroporti, Alemanno: spostare Ciampino
    a Viterbo? Si rischia un'altra Malpensa


    Il sindaco perplesso sulla chiusura del Pastine. Reagisce
    il sindaco e la Regione dice: sul terzo scalo decisione presa


    ROMA (22 settembre) - Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha detto oggi che un aeroporto low cost a Viterbo «è un progetto regionale» sul quale «io sono in po' scettico, non vorrei riproporre l'esperienza di Malpensa, con la costruzione di un aeroporto dove non c'è nulla». Alemanno, parlando a Radio ti ricordi, ha aggiunto: «Vediamo come vanno elezioni e poi facciamo una scelta definitiva».

    A primavera il voto regionale. Alemanno non lo dice apertamente, ma riferendosi alla prossima consultazione elettorale, pensa alle regionali della prossima primavera perché se ci fosse un cambio di amministrazione nella Regione Lazio (l'attuale presidente Piero Marrazzo ha già indicato in Viterbo lo scalo alternativo a Ciampino) ci potrebbe essere anche un cambio nei progetti.

    Marrazzo ad Alemanno: parli con Berlusconi. «In questo momento noi agiamo in stretto accordo con il governo Berlusconi e con il ministro Matteoli. Abbiamo due obiettivi: la delocalizzazione di Ciampino e Viterbo. Se il sindaco Alemanno ha delle perplessità credo che il miglior confronto sia con Berlusconi e Matteoli», ha detto il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.

    L'Adoc con Alemanno, scetticismo condivisibile. L'Adoc «condivide lo scetticismo del Sindaco di Roma Alemanno sulla creazione dell'aeroporto di Viterbo, c'è il rischio che diventi un nuovo Malpensa». «No al terzo aeroporto nel Lazio, ma rendere più efficienti Fiumicino e Ciampino - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - Condividiamo lo scetticismo di Alemanno sulla nascita dell'aeroporto di Viterbo, diventerebbe una cattedrale nel deserto, visto che sono completamente insufficienti le infrastrutture di raccordo, sia su ferro che su strada. Con il rischio di pesanti ricadute economiche per il turismo romano. Occorre invece puntare l'attenzione sui due scali esistenti, per cui è urgente apporre delle migliorie».

    Parroncini: Viterbo va bene. «In merito al sistema aeroportuale del Lazio, questa amministrazione ha delineato un piano ben preciso, e ha assunto decisioni che, non solo sono state già deliberate, ma che sono in piena fase di attuazione e sulle quali stanno lavorando sia il Governo nazionale sia Aeroporti di Roma». Lo dichiara in una nota Giuseppe Parroncini (Pd), assessore agli Aeroporti della Regione Lazio.

    Rocca: perplessità Alemanno sono giuste. «Le perplessità avanzate dal sindaco Alemanno hanno la loro legittimità, poiché nell'impegnare nuovi fondi nella costruzione dell'aeroporto di Viterbo dobbiamo evitare che si ripeta l'esperienza di Malpensa. Il richiamo a valutare tutti gli aspetti di questa questione sono più che fondati. Per ciò che riguarda lo scalo di Ciampino, è bene valutare in tempi brevi non per la sua chiusura, ma per un ritorno alla vocazione originale che è quella di accogliere solo voli di Stato, poiché negli ultimi cinque anni, con l'avvento delle compagnie low cost, le movimentazioni sono aumentate di quasi il trecento per cento rispetto ai 60 voli giornalieri del passato».

    A proposito dei problemi dell'aeroporto Pastine di Ciampino, Alemanno ha aggiunto: «Se abbiamo bisogno di un aeroporto dobbiamo avere delle regole che impediscano la costruzione di case vicino alle piste» ma una soluzione bisogna trovarla perché «non possiamo costruire aeroporti in mezzo al mare».

    Il sindaco di Ciampino: dichiarazioni inaudite: «Ho letto con stupore le dichiarazioni del sindaco di Roma secondo il quale il disagio è circoscritto a duemila persone, dichiarando anche di voler capire meglio la situazione prima di mettere in difficoltà l'economia cittadina. È evidente che Alemanno non sa proprio di cosa sta parlando, e visto il suo ruolo ritengo molto gravi le sue affermazioni», replica in una nota, il sindaco di Ciampino, Walter Enrico Perandini.

    Su Ciampino questione ambientale. «Ricordando ad Alemanno che lo scalo è per i 2/3 nel territorio di Roma e per 1/3 in quello di Ciampino, il sindaco di Roma dimentica che lo scorso 27 marzo, il sottoscritto, insieme al sindaco di Marino ed alla Regione Lazio, gli ha inviato una copia del monitoraggio dell'inquinamento acustico prodotto dall'attività aeroportuale, nel quale Arpa Lazio ha certificato l'esposizione di oltre 14.000 cittadini (e non 2.000) residenti nei Comuni di Roma, Ciampino e Marino ad un rischio per la salute. Lo stesso studio (Cristal) ha evidenziato come la capacità massima dello scalo sia di 60 movimenti aerei giornalieri, a fronte dei 162 attuali. Non solo Alemanno ha ignorato quel rapporto, senza mai prendere posizione al fianco dei Comuni che chiedono l'immediato ripristino dei volumi di traffico adeguati, ma si permette anche si fare allusioni sulle case costruite troppo vicino allo scalo, ed al disagio che i cittadini sapevano di avere al momento dell'acquisto. Anche qui la realtà è ben diversa. Quei cittadini e quelle case hanno convissuto per circa un secolo con lo scalo senza alcun problema, finché non si sa bene chi dal 2000 ad oggi ha permesso di aumentare del 600% i voli sullo scalo senza un opportuna quanto obbligatoria Valutazione di Impatto Ambientale che ne stabilisse la reale capacità. È evidente che per Alemanno il bene primario da tutelare è l'economia aeroportuale, mentre per la nostra amministrazione comunale è la tutela della salute dei cittadini».

    Presidente provincia Viterbo: decisione già presa. Pronta anche la reazione di Alessandro Mazzoli, presidente della provincia di Viterbo: «La scelta di Viterbo come sede di uno scalo aeroportuale low cost è stata fatta dal Governo Prodi nel novembre del 2007 e confermata dall'attuale Governo Berlusconi. Le dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sono preoccupanti perché rischiano di bloccare una decisione già presa, a cui ha fatto seguito l'avvio di un iter che vede coinvolti rappresentanti delle istituzioni di ogni livello. Voglio inoltre ribadire che per la realizzazione di un aeroporto low cost, in vista del ridimensionamento di Ciampino, non esistono alternative a Viterbo. A questo punto, ritengo indispensabile una presa di posizione ufficiale da parte del Governo che sgombri il campo da ogni dubbio o scetticismo».

    Aeroporti, Alemanno: spostare Ciampino a Viterbo? Si rischia un'altra Malpensa - Il Messaggero

  3. #3
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    Predefinito Rif: A Viterbo l’aeroporto doppione e costoso (che tutti vogliono)

    AEROPORTI: MARRAZZO, SCALI VITERBO E FROSINONE SI DEVONO FARE

    Roma, 23 set. - (Adnkronos) - "Il collega Parroncini dovra' finalizzare il lavoro sul sistema regionale degli aeroporti. Dobbiamo essere decisi contro i campanilismi dannosi. Viterbo e Frosinone si devono fare. Eviteremo il cannibalismo che ha ucciso Malpensa e il sistema aeroportuale lombardo. Ogni scalo del Lazio avra' una vocazione precisa, un'utenza definita e un modello di business compatibile e sostenibile". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, nel corso della seduta del Consiglio regionale nel quale ha comunicato all'assemblea le modifiche apportate alla sua Giunta. Marrazzo ha sollecitato la politica a difendere Roma e il Lazio.

    Libero News - AEROPORTI: MARRAZZO, SCALI VITERBO E FROSINONE SI DEVONO FARE

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    Predefinito Rif: A Viterbo l’aeroporto doppione e costoso (che tutti vogliono)

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    Predefinito Rif: A Viterbo l’aeroporto doppione e costoso (che tutti vogliono)

    Ma se le aree di Ciampino (o di Linate....), opportunamente dismesse (...uffa, tutti 'sti aerei........ma quanto baccano...ma quanto inquinamento...), diventassero aree fabbricabili, quanti soldi varrebbero?
    Ahhh........saperlo........
    Un bell'Accordo di Programma...........noi vi diamo una bella fetta di territorio e voi ci costruite un bel po' palazzi per i Ministeri.....Gente che non ha fretta, naturalmente.
    Ultima modifica di Arthur Sammler; 12-01-10 alle 20:45

  6. #6
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    Aeroporto a Viterbo? Sembra una barzelletta, la satira già si è attivata



 

 

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