COME LA FAMIGLIA BUSH HA FATTO FORTUNA COI NAZISTI
Pubblicato da Robert Lederman
robert.lederman@worldnet.att.net
9 febbraio 2002

Nota: L'autore di questo articolo, John Loftus, è un ex inquirente
della sez. Crimini di guerra nazisti del Dipartimento della Giustizia
USA, Presidente del Museo dell'Olocausto della Florida ed autore
estremamente rispettato di numerosi libri sulla connection CIA-
nazisti, inclusi The Belarus Secret and The Secret War Against the
Jews, entrambe con ampia documentazione sulla connection Bush-
Rockefeller-nazisti.

Copyright 27 settembre 2000 di Avv: John Loftus

La Dutch Connection

Come una famosa famiglia americana ha fatto fortuna con i nazisti

Per la famiglia Bush è un incubo perenne. Per i loro clienti nazisti
la Dutch connection era la madre di tutti i sistemi di riciclaggio
del denaro. Dal 1945 al 1949 iniziò nella zona americana della
Germania occupata uno dei più lunghi e, come ora appare, futili
interrogatori di un sospetto di crimini di guerra nazisti. Il magnate
multimilionario dell'acciaio Fritz Thyssen - l'uomo il cui consorzio
dell'acciaio era il cuore della macchina da guerra nazista - parlava
e parlava e parlava ad un gruppo congiunto di interrogatorio USA-UK.
Per quattro lunghi anni, successive squadre di inquirenti tentarono
di infrangere la semplice pretesa di Thyssen di non possedere né
conti in banche straniere né interessi in società straniere, né beni
che potessero portare ai miliardi mancanti in beni del Terzo Reich.
Gli inquirenti fallirono completamente.

Perché? Perché ciò che l'astuto Thyssen deponeva era, in certo senso,
vero. Quello che gli investigatori alleati non capirono mai era che
essi non facevano a Thyssen la domanda giusta. Thyssen non aveva
bisogno di nessun conto bancario straniero perché *** la sua famiglia
segretamente possedeva un'intera catena di banche ***. Egli non
dovette trasferire i suoi beni nazisti alla fine della II G.M., tutto
ciò che doveva fare era trasferire i documenti delle proprietà -
azioni, obbligazioni, atti e accordi legali - dalla sua banca di
Berlino attraverso la sua banca in Olanda ai suoi amici americani di
New York City: *** Prescott Bush e Herbert Walzer. I soci di Thyssen
nel crimine erano il padre ed il suocero di un futuro presidente
degli Stati Uniti ***.

Gli investigatori alleati sottostimarono il potere di Thyssen, le sue
connessioni, le sue motivazioni ed i suoi mezzi. La ragnatela di
società finanziarie che Thyssen aiutò a creare negli anni '20 rimase
un mistero per il resto del ventesimo secolo, una quasi perfetta
condotta fognaria nascosta sottoterra per spostare il denaro sporco,
denaro che rifornì di fondi le fortune postbelliche non solo
dell'impero industriale Thyssen... ma anche della famiglia Bush. Era
un segreto che Fritz Thyssen si sarebbe portato nella tomba.

Era un segreto che avrebbe condotto l'ex agente dell'intelligence USA
William Gowen, ora quasi ottantenne, proprio ad un passo dalla
famiglia reale olandese. I Gowen non erano nuovi alle controversie o
alla nobiltà. Suo padre era uno degli emissari diplomatici del
Presidente Roosevelt presso Papa Pio XII che fecero l'inutile
tentativo di persuadere il Vaticano a denunciare il trattamento che
Hitler riservava agli ebrei. Fu suo figlio, William Gowen, che prestò
servizio a Roma dopo la II G.M. come cacciatore di nazisti ed
investigatore del servizio controinformazioni dell'esercito USA. Fu
l'agente Gowen che per primo scoprì nel 1949 il canale segreto del
Vaticano per portare in salvo i nazisti. E fu anche lo stesso William
Gowen che iniziò a far venire alla luce nel 1999 la condotta segreta
olandese per contrabbandare il denaro dei nazisti.

Mezzo secolo prima Fritz Thyssen stava raccontando agli investigatori
alleati che egli non aveva interessi in società straniere, che Hitler
gli si era rivoltato contro ed aveva preso la maggior parte delle sue
proprietà. I suoi rimanenti beni (che sapeva comunque persi) erano
soprattutto nella zona d'occupazione russa della Germania. I suoi
distanti (e non di suo gusto) parenti nelle nazioni neutrali come
l'Olanda erano i reali proprietari di una sostanziosa percentuale
della restante base industriale tedesca. Come vittime innocenti del
Terzo Reich essi premevano sui governi d'occupazione alleati in
Germania chiedendo la restituzione delle proprietà che gli erano
state sequestrate dai nazisti.

Secondo le norme dell'occupazione alleata della Germania tutte le
proprietà possedute dai cittadini di una nazione neutrale che erano
state prese dai nazisti dovevano essere restituite ai cittadini
neutrali dietro presentazione di appropriata documentazione
dimostrante la prova della proprietà. Improvvisamente, parti neutrali
di ogni genere, particolarmente in Olanda, pretesero la proprietà di
diversi pezzi dell'impero Thyssen. Nella sua cella Fritz Thyssen
semplicemente sorrideva ed aspettava di essere rilasciato dalla
prigione mentre membri della famiglia reale olandese e del servizio
informazioni olandese rimettevano assieme per lui i suoi possedimenti
anteguerra.

Gli inquirenti britannici ed americani potevano avere seriamente
sottostimato Thyssen ma non di meno essi sapevano che gli veniva
mentito. I loro sospetti si concentrarono in particolare su una banca
olandese, la Banca voor Handel en Scheepvaart di Rotterdam. Questa
banca da anni faceva molti affari con i Thyssen. Per fargli un
favore, nel 1923 la banca di Rotterdam prestò il denaro per costruire
proprio il primo quartier generale del partito nazista a Monaco. Ma
in qualche modo le indagini alleate continuarono a non andare da
nessuna parte, le piste sembravano tutte arenarsi.

*** Se gli investigatori si fossero accorti che Allen Dulles, il capo
dell'intelligence USA nella Germania postbellica, era anche
l'avvocato della banca di Rotterdam, avrebbero potuto fare domande
molto interessanti. Essi non sapevano che anche Thyssen era cliente
di Dulles. Non si sono nemmeno mai accorti che era l'altro cliente di
Allen Dulles, il barone Baron Kurt Von Schroeder che era il
fiduciario dei nazisti per le società Thyssen che ora si pretendevano
possedute dagli olandesi. La banca di Rotterdam era al cuore dello
schema di copertura di Dulles, ed essa custodiva gelosamente i suoi
segreti ***.

Diversi decenni dopo la guerra il giornalista investigativo Paul
Manning, collega di Edward R. Murrow, inciampò sugli interrogatori di
Thyssen negli Archivi Nazionali USA. Manning voleva scrivere un libro
sul riciclaggio del denaro dei nazisti. Il manoscritto di Manning era
un coltello alla gola di Allen Dulles: il suo libro menzionava
specificamente la Banca voor Handel en Scheepvaart per nome, sebbene
di sfuggita. Dulles si offrì di aiutare l'ignaro Manning con il suo
manoscritto e lo mandò verso un vicolo cieco, in cerca di Martin
Bormann in Sud America.

Senza sapere di essere stato deliberatamente sviato, Manning scrisse
una prefazione del suo libro ringraziando personalmente Allen Dulles
per la sua "assicurazione che era sulla pista giusta e doveva
continuare così". Dulles mandò Manning ed il suo manoscritto nelle
paludi dell'oscurità. Anche l'imbroglio stesso della "caccia a Martin
Bormann" venne usato con successo per screditare Ladislas Farago, un
altro giornalista americano che esaminava troppo approfonditamente il
riciclaggio del denaro dei nazisti. Gli investigatori americani
dovevano essere mandati ovunque eccetto in Olanda.

E così la Dutch connection rimase inesplorata fino a quando nel 1994
pubblicai il libro "The Secret War Against the Jews". Come argomento
di curiosità storica menzionai che Fritz Thyssen (ed indirettamente
il partito nazista) avevano ottenuto i loro primi finanziamenti dalla
Brown Brothers Harriman e dalla sua affiliata Union Banking
Corporation. La Union Bank era a sua volta la holding della famiglia
Bush che controllava molte altre società, compresa la "Holland
American Trading Company".

Era pubblicamente noto che le holding di Bush erano state sequestrate
dal governo USA dopo che i nazisti invasero l'Olanda. Nel 1951 i Bush
reclamarono dall'Alien Property Custodian la Union Bank assieme alle
sue proprietà "neutrali" olandesi. Non l'avevo capito, ma avevo
sbattuto contro un pezzo veramente grande della scomparsa Dutch
connection. La proprietà di Bush della società d'investimenti
olandese-americana era l'anello mancante nelle prime ricerche di
Manning nei documenti dell'indagine Thyssen. Nel 1981 Manning aveva
scritto:

"Il primo passo di Thyssen in una lunga danza di frodi fiscali e
valutarie iniziò [alla fine degli anni '30] quando dispose che le
proprie quote nella olandese Hollandische-Amerikanische Investment
Corporation venissero accreditate alla Banca Bank voor Handel en
Scheepvaart, N.V., Rotterdam, la banca fondata nel 1916 da August
Thyssen Senior".

In questo oscuro paragrafo di un libro poco noto, Manning aveva
involontariamente documentato due interessanti argomenti: 1) La Union
Bank di Bush aveva evidentemente acquistato le stesse azioni
societarie che i Thyssen stavano vendendo come parte del loro
riciclaggio del denaro dei nazisti, e 2) la banca di Rotterdam, lungi
dall'essere un ente neutrale olandese, venne fondata dal padre di
Fritz Thyssen. In retrospettiva, io e Manning avevamo scoperto
terminali diversi della Dutch connection.

Dopo aver letto l'estratto del mio libro sulla proprietà di Bush
della Holland-American trading Company, l'agente del servizio
informazioni USA in pensione William Gowen cominciò a mettere insieme
le tessere del puzzle. Mr. Gowen conosceva ogni angolo dell'Europa
per il suo passato di figlio di un diplomatico, agente del servizio
informazioni americano e giornalista. William Gowen merita tutto il
credito per la scoperta del mistero di come gli industriali tedeschi
nascosero il loro denaro dagli Alleati alla fine della II G.M.

Nel 1999 Mr. Gowen andò in Europa, a proprie spese, per incontrare un
ex membro dell'intelligence olandese che aveva informazioni interne
dettagliate sulla banca di Rotterdam. Lo scrupoloso Gowen prese nota
della dichiarazione e quindi la fece leggere e correggere dalla sua
fonte per evitare errori. Qui, sommariamente, si racconta come i
nazisti nascosero il loro denaro in America.

Dopo la I G.M. August Thyssen era stato seriamente danneggiato dalla
perdita di beni dovuta alle dure condizioni del trattato di
Versailles. Egli era determinato a che ciò non accadesse mai più. Uno
dei suoi figli si sarebbe unito ai nazisti, l'altro sarebbe rimasto
neutrale. Non importava chi vincesse la prossima guerra, la famiglia
Thyssen sarebbe sopravvissuta con il suo impero industriale intatto.
Fritz Thyssen si unì ai nazisti nel 1923: suo fratello minore sposò
una nobile ungherese e cambiò il proprio nome in quello di barone
Thyssen-Bornemisza. Il barone più tardi reclamò la cittadinanza
ungherese ed anche quella olandese. In pubblico fingeva di detestare
il suo fratello nazista, ma in privato si incontravano a consigli di
amministrazione segreti in Germania per coordinare le loro
operazioni. Se un fratello veniva minacciato della perdita della sua
proprietà, avrebbe trasferito le proprie società all'altro.

Per aiutare i suoi figli nel loro gioco di scatole vuote, August
Thyssen durante gli anni '20 costituì tre diverse banche - la August
Thyssen Bank a Berlino, la Bank voor Handel en Scheepvaart a
Rotterdam e la Union Banking Corporation a New York City. Per
proteggere le loro holding tutto ciò che i fratelli dovevano fare era
spostare i documenti delle società da una banca all'altra. E questo
fecero piuttosto regolarmente. Quando Fritz Thyssen "vendette" la
Holland-American Trading Company per una perdita fiscale, la Union
Banking Corporation di New York comprò le azioni. Similmente, la
famiglia Bush investì i camuffati profitti nazisti in società
americane dell'acciaio e di produzione che divennero parte del
segreto impero Thyssen.

Quando i nazisti invasero l'Olanda nel maggio del 1940 investigarono
nella Banca voor Handel en Scheepvaart di Rotterdam. Fritz Thyssen
era sospettato di dagli ispettori di Hitler di essere un evasore
fiscale e di trasferire illegalmente la sua ricchezza al di fuori del
Terzo Reich. Gli ispettori nazisti avevano ragione: Thyssen pensava
che le politiche economiche di Hitler avrebbero fatto diminuire la
sua ricchezza attraverso una disastrosa inflazione. Egli
contrabbandava all'estero i suoi profitti di guerra attraverso
l'Olanda. Ma i forzieri di Rotterdam non contenevano indizi su dove
fosse andato a finire il denaro. I nazisti non sapevano che tutti i
documenti comprovanti la segreta proprietà di Thyssen erano stati
tranquillamente rispediti alla banca August Thyssen a Berlino, sotto
la benevola supervisione del barone Kurt Von Schroeder. Thyssen passò
il resto della guerra agli arresti domiciliari di lusso. Egli aveva
giocato Hitler, nascosto i suoi immensi profitti, ed ora era tempo di
giocare gli americani con lo stesso trucco delle scatole vuote.

Appena Berlino cadeva in mano degli alleati venne il momento di
rispedire i documenti a Rotterdam cosicché la banca "neutrale"
potesse pretendere le proprietà con la benevola supervisione di Allen
Dulles, che, come capo dell'intelligence dell'OSS a Berlino nel 1945,
era ben piazzato per gestire qualsiasi tranquilla indagine.
Sfortunatamente, la banca August Thyssen durante la guerra era stata
bombardata ed i documenti erano sepolti nei forzieri sotterranei
sotto le rovine. Ancora peggio, i forzieri si trovavano nella zona
sovietica di Berlino.

Secondo la fonte di Gowen, il principe Bernardo comandava una unità
dell'intelligence olandese che nel 1945 tirò fuori i documenti
societari incriminanti e li riportò alla banca "neutrale" di
Rotterdam. Il pretesto era che i nazisti avevano rubato a sua moglie,
principessa Giuliana, i gioielli della corona, ed i russi diedero
agli olandesi il permesso di scavare tra i forzieri e recuperarli.
L'operazione Giuliana fu una truffa olandese agli Alleati che
cercavano ovunque i pezzi mancanti della fortuna Thyssen.

Nel 1945 l'ex direttore olandese della banca di Rotterdam riprese il
controllo solamente per scoprire che sedeva su una grande pila di
attività naziste nascoste. Nel 1947 il direttore minacciò di
informare le autorità olandesi, e venne immediatamente licenziato dai
Thyssen. Il leggermente ingenuo direttore di banca allora fuggì a New
York City dove aveva intenzione di parlare con il presidente della
Union Bank, Prescott Bush. Come ricordava la fonte olandese di Gowen,
il direttore intendeva "rivelare [a Prescott Bush] la verità sul
barone Heinrich e la banca di Rotterdam, perché alcuni o tutti degli
interessi di Thyssen nel gruppo Thyssen potessero essere sequestrati
e confiscati come proprietà del nemico tedesco. "Il corpo del
direttore venne ritrovato a New York due settimane più tardi".

Allo stesso modo nel 1996 il giornalista olandese Eddy Roever andò a
Londra per intervistare il barone, che era vicino di Margaret
Thatcher. Il corpo di Roever venne scoperto due giorni dopo. Forse,
osservò laconicamente Gowen, era solamente una coincidenza che
entrambe i due sani uomini morissero infarto immediatamente dopo aver
tentato di scoprire la verità sui Thyssen.

Né Gowen né la sua fonte olandese sapevano delle sostanziose prove
negli archivi dell'Alien Property Custodian o negli archivi
dell'OMGUS. Assieme, i due separati gruppi di documenti USA si
sovrapponevano a vicenda e supportavano direttamente la fonte di
Gowen. Il primo gruppo di archivi conferma assolutamente che la Union
Banking Corporation di New York era posseduta dalla banca di
Rotterdam. Il secondo gruppo (citato da Manning) che a sua volta la
banca di Rotterdam era proprietà dei Thyssen.

Non sorprende che queste due agenzie americane non resero mai noti i
documenti Thyssen. Come documentò il noto storico Burton Hersh:

"L'Alien Property Custodian, Leo Crowley, era nel libro paga della
banca di New York J. Henry Schroeder dove nel consiglio di
amministrazione sedevano Foster and Allen Dulles. Foster riuscì a
farsi nominare consigliere legale speciale per l'Alien Property
Custodian mentre simultaneamente rappresentava interessi [tedeschi]
contro il custode".

Non meraviglia che Allen Dulles avesse diretto Paul Manning a caccia
di farfalle in Sud America. Egli era molto vicino a scoprire il fatto
che la banca di Bush a New York City era segretamente posseduta dai
nazisti, prima durante e dopo la II G.M. La proprietà di Thyssen
della Union Banking Corporation è provata, e concretizza un capo
d'imputazione per tradimento nei confronti delle famiglie Dulles e
Bush per aver dato aiuto e sostegno al nemico in tempo di guerra.

SECONDA PARTE

Il primo fatto chiave che deve essere provato in ogni indagine
criminale e che la famiglia Thyssen possedeva segretamente la banca
di Bush. A parte la fonte di Gowen ed i documenti gemelli americani,
un terzo gruppo di documentazione proviene dalla stessa famiglia
Thyssen. Nel 1979 l'attuale barone Thyssen-Bornemisza (nipote di
Fritz Thyssen) preparò una storia scritta della famiglia da
condividere con i suoi alti dirigenti. Una copia di questo topo di
trenta pagine intitolato "La storia della famiglia Thyssen e loro
attività" venne procurata dalla fonte di Gowen. Essa contiene le
seguenti ammissioni di Thyssen:

"Così, all'inizio della II G.M. la Banca voor Handel en Scheepvaart -
una ditta olandese il cui unico azionista era un cittadino ungherese -
era diventata la holding delle società di mio padre. Prima del 1929
egli deteneva le quote della Banca August Thyssen, ed anche
sussidiarie americane e la Union Banking Corporation di New York. Le
azioni di tutte le affiliate [nel 1945] erano nella Banca August
Thyssen nel settore orientale di Berlino, da dove riuscii a farle
trasferire in occidente all'ultimo momento"

"Dopo la guerra il governo olandese ordinò un'indagine sulla
situazione legale della società holding e, in attesa del risultato,
nominai un olandese ex direttore generale di mio padre che si era
rivoltato contro la nostra famiglia. In quello stesso anno, il 1947,
ritornai in Germania per la prima volta dopo la guerra, travestito da
autista olandese in uniforme militare, per stabilire i contatti con i
nostri dirigenti tedeschi"

"La situazione del gruppo cominciò gradualmente ad essere risolta ma
non fu prima del 1955 che le società tedesche vennero liberate dal
controllo alleato ed in seguito rilasciate. Fortunatamente le società
del gruppo soffrirono poco dallo smembramento. Infine, fummo nella
posizione di concentrarci su problemi puramente economici - la
ricostruzione ed ampliamento delle società e l'espansione
dell'organizzazione"

"Il dipartimento creditizio della Banca voor Handel en Scheepvaart,
che funzionava anche come società holding del gruppo, si fuse nel
1970 con la Nederlandse Credietbank N.V. che aumentò il suo capitale.
Il gruppo ricevette il 25%. La Chase Manhattan Bank detiene il 31%.
Per la nuova società holding venne scelto il nome di Thyssen-
Bornemisza Group".

*** Dunque, gli archivi gemelli USA, la fonte olandese di Gowen e la
storia della famiglia Thyssen confermano tutte indipendentemente che
il padre ed il nonno del Presidente Bush facevano parte del consiglio
di amministrazione di una banca che era segretamente posseduta dai
principali industriali nazisti. La connessione di Bush con queste
istituzioni americane è pubblicamente nota. Quello che nessuno
sapeva, finché la brillante ricerca di Gowen non lo portò alla luce,
era che i Thyssen erano i datori di lavoro segreti della famiglia
Bush.

*** Ma cosa sapeva la famiglia Bush dei suoi collegamenti nazisti e
quando lo seppe? Come manager anziani della Brown Brothers Harriman,
dovevano aver saputo che i loro clienti americani, come i
Rockefeller, stavano investendo pesantemente nelle società tedesche,
compreso il gigante Vereinigte Stahlwerke di Thyssen. Come
ripetutamente documenta il noto storico Christopher Simpson, è
argomento di dominio pubblico che gli investimenti della Brown
Brothers nella Germania nazista ebbero luogo con i servizi della
famiglia Bush.

*** Quando scoppiò la guerra Prescott Bush venne colpito da un caso
di morbo di Waldheimer, un'improvvisa amnesia del suo passato
nazista? Oppure egli credeva veramente che i nostri benevoli alleati
olandesi possedessero la Union Banking Corporation e la sua società
madre di Rotterdam? Dovrebbe essere ricordato che nel gennaio del
1937 egli assunse Allen Dulles per "coprire" i suoi conti. Ma coprire
da chi? Si aspettava che la piccola felice Olanda dichiarasse guerra
all'America? L'operazione di copertura aveva senso solamente come
anticipazione di una possibile guerra con la Germania nazista. Se la
Union Bank non era il condotto per riciclare gli investimenti nazisti
di Rockefeller in America, allora come avrebbe potuto la Chase
Manhattan Bank controllata da Rockefeller finire a possedere dopo la
guerra il 31% del gruppo Thyssen?

*** Si dovrebbe notare che il gruppo Thyssen (TBG) ora è la maggiore
conglomerata industriale della Germania, e, con un patrimonio netto
di più di 50 miliardi di dollari, una delle più ricche società al
mondo. La TBG è talmente ricca che ha persino acquistato le società
della famiglia Krupp, famoso fabbricante di armi di Hitler, lasciando
i Thyssen gli indiscussi campioni di sopravvivenza del Terzo Reich.
Dove hanno preso i Thyssen il denaro per partire con la ricostruzione
del loro impero con tale velocità dopo la II G.M.?

*** Le enormi somme di denaro depositate nella Union Bank prima del
1942 sono la migliore prova che Prescott Bush servì consapevolmente
da riciclatore del denaro per i nazisti. Ricordate che i libri ed i
conti della Union Bank nel 1942 vennero congelati dall'Alien Property
Custodian USA e non vennero restituiti alla famiglia Bush fino al
1951. A quel tempo, le azioni della Union Bank, che rappresentavano
il valore di milioni di dollari di azioni industriali e di
obbligazioni, vennero sbloccate per la circolazione. La famiglia Bush
credeva realmente che tali enormi somme venivano da aziende olandesi?
Si potrebbero vendere bulbi di tulipano e scarpe di legno per secoli
e non raggiungere quelle somme. Una fortuna di questa misura poteva
essere arrivata solamente dai profitti che Thyssen fece riarmando il
Terzo Reich e quindi nascosti, prima dagli ispettori fiscali nazisti
e poi dagli Alleati.

*** I Bush sapevano perfettamente bene che la Brown Brothers era il
canale del denaro americano nella Germania nazista, e che la Union
Bank era la conduttura segreta per riportare dall'Olanda in America
il denaro nazista. I Bush dovevano aver saputo di come funzionava il
circuito segreto del denaro poiché essi erano nel consiglio di
amministrazione in entrambe le direzioni: fuori dalla Brown Brothers,
dentro la Union Bank.

*** Inoltre, la misura del loro compenso è commensurata con il loro
rischio come riciclatori del denaro nazista. Nel 1951 Prescott Bush e
suo suocero ricevettero una quota delle azioni della Union Bank,
ciascuna del valore di 750.000 dollari. Un milione e mezzo di dollari
erano un sacco di soldi nel 1951. Ma allora, dal punto di vista di
Thyssen, comprare i Bush era stato il miglior affare della guerra.

*** Il punto decisivo è grave: E' abbastanza disdicevole che la
famiglia Bush abbia aiutato a raccogliere per Thyssen il denaro da
dare a Hitler per il suo avvio negli anni '20, ma dare aiuto e
sostegno al nemico in tempo di guerra è tradimento. La banca di Bush
aiutò i Thyssen a fabbricare l'acciaio che uccideva i soldati
alleati. Per quanto possa sembrare negativo aver finanziato la
macchina bellica nazista, aver aiutato ed assistito l'Olocausto era
peggiore. Le miniere di carbone di Thyssen utilizzavano schiavi ebrei
come se fossero materiali usa e getta. Vi sono sei milioni di
scheletri nell'armadio della famiglia Thyssen, ed una miriade di
domande criminali e storiche cui deve essere data risposta sulla
complicità della famiglia Bush ***.

Fonte: http://freebooter.da.ru/; inviato da fr_abbe