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  1. #11
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    A breve 21 buone ragioni per rifiutare il "messale" roncalliano del 1962.

    Guelfo Nero

  2. #12
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    1 Il Messale di San Pio X è stato promulgato da un santo Papa canonizzato che condannò il Modernismo e composto con la collaborazione di sacerdoti assolutamente ortodossi, in egual modo colti e pii

    Il "messale roncalliano" è stato "promulgato" da un "papa", già sospetto di modernismo in gioventù, lo stesso "papa" che indisse il "Vaticano II" per "consacrare l'ecumenismo" e aprì le finestre della CHiesa ad un ingannevole "rinnovamento".
    Fu composto sotto la direzione di Ferdinando Antonelli che poi sottoscrisse la "nuova messa" e di Annibale Bugnini, "il grande Architetto" della "nuova messa", notorio modernista e framassone.

  3. #13
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    2 Il Messale di San Pio X è basato sui principi del Cattolicesimo in materia liturgica, seguiti sempre e in ogni circostanza dai Papi.
    Questo Messale fu utilizzato, senza manomissioni, fino all'ascesa del cosiddetto "Movimento Liturgico" negli anni Cinquanta.

    Il "messale roncalliano" fu basato invece sui principi del "movimento liturgico", più volte condannati dai Papi: fu un mero lavoro di transizione e di compromesso per preparare l'avvento della Nuova Liturgia. Fu utilizzato solo quattro anni.

  4. #14
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    3

    Il Messale di San Pio X non innova nulla ma rimane strettamente legato alla Tradizione (per usare le parole di Benedetto XIV Lambertini)

    Il "messale roncalliano" è un "ponte che apre la strada ad un promettente futuro" (per usare le parole di Bugnini)

  5. #15
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    4

    Nel Messale di San Pio X le preghiere ai piedi dell'altare sono sempre recitate

    Nel "messale roncalliano" sono omesse alla festa della Purificazione dopo la Processione, al Mercoledì delle ceneri dopo la distribuzione delle ceneri stesse, al Sabato Santo, alla domenica delle Palme dopo la Processione, ai quattro giorni delle Rogazioni dopo la Processioni e in certe altre Messe secondo le "nuove rubriche" del "pontificale romano".

  6. #16
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    scusate se mi intrometto.....ho una curiosità da soddisfare. Sapete che il corpo di Papa GIovanni XXIII è rimasto intatto fino ad oggi. Come vi spiegate questo prodigio, dato che per voi Papa Giovanni è un nemico della Chiesa?


    P.S:Questo fenomeno è accaduto anche al corpo di Bernadette e di altri che non ricordo.

  7. #17
    Non sono d'esempio in nulla
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    Originally posted by Cantore88
    scusate se mi intrometto.....ho una curiosità da soddisfare. Sapete che il corpo di Papa GIovanni XXIII è rimasto intatto fino ad oggi. Come vi spiegate questo prodigio, dato che per voi Papa Giovanni è un nemico della Chiesa?


    P.S:Questo fenomeno è accaduto anche al corpo di Bernadette e di altri che non ricordo.
    1- Se non sbaglio (ma ho forti dubbi sul nome...) il corpo di Giovanni XXIII è stato imbalsamato dai Fratelli Simonacci.
    2- Il fatto che un corpo si corrompa meno di altri non significa "santità".

  8. #18
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    Il volto "incorrotto" di Giovanni XXIII.

    Un miracolo? Ma va...

    I principali quotidiani del 25 marzo 2001
    hanno dato la seguente notizia: “Il volto di Giovanni
    XXIII, il ‘papa buono’, è intatto a quasi
    trentotto anni dalla morte. La scoperta è stata
    fatta nel gennaio scorso, durante una ‘ricognizione’
    della salma, a cui erano presenti sia il cardinale
    Segretario di Stato, Angelo Sodano, sia il Sostituto
    alla segreteria di Stato, Monsignor Leonardo
    Sandri” (La Stampa, 25/3/01, p. 9). La ricognizione
    della salma è stata fatta “in vista di
    un trasferimento dei resti dalle Grotte vaticane a
    un diverso luogo nella basilica” di San Pietro.
    “Una procedura analoga fu seguita per San Pio X
    e per il beato Innocenzo XI”. Il Vaticano non
    parla di miracolo: “Il dato di fatto è che il corpo
    si è conservato – dice Padre Ciro Benedettini, vicedirettore
    della sala stampa vaticana – ma questo
    non autorizza commenti e ipotesi su fatti soprannaturali”
    (Corriere della Sera, 25/3/01, p.
    15). Ciononostante, Vittorio Messori, intervistato
    da Federica Cavedini del Corriere della Sera,
    ha dichiarato trattarsi di miracolo “se con
    questo termine si indica tutto ciò che va al di là
    delle leggi di natura” ritenendo significativo che
    del “Papa buono” sia rimasto intatto “il sorriso”.
    Per escludere un fatto naturale, Messori ricorda
    che “le ricognizioni vengono fatte davanti a
    esperti, medici, periti, notai” (CdS, 25/3/01, p.
    15). Poiché Messori invoca medici ed esperti,
    riproduciamo il parere di due esperti - per di
    più cattolici - : il Professore Pier Luigi Baima
    Bollone, direttore dell’Istituto di Medicina Legale
    dell’Università di Torino e direttore del
    Centro Internazionale di Sindonologia, ed il
    Professore Nazareno Gabrielli, direttore del
    Gabinetto di Ricerche dei Musei Vaticani.

    a) Intervista al prof. Baima Bollone
    Professor Pier Luigi Baima Bollone, lei
    che è un medico legale di grande esperienza,
    si stupisce che, a 38 anni dalla morte di Giovanni
    XXIII, il suo volto si sia conservato
    «integro»? «Neanche un po’. Le dico di più:
    trovo ovvio che sia così, considerata la fama
    dei fratelli Simonacci, mi pare si chiamassero
    proprio così». I fratelli Simonacci? «Una famiglia
    romana che, per generazioni, si è tramandata
    le tecniche di sala anatomica. Mi risulta
    che sul corpo di papa Giovanni i Simonacci
    fecero un ottimo lavoro. Da maghi del
    mestiere. Può sembrare una banalità ai non
    addetti ai lavori, ma l’abilità professionale di
    un tecnico del settore si fonda sulla scelta, caso
    per caso, delle dosi di formalina e delle diluizioni,
    oltre che delle sedi anatomiche in cui
    fare le iniezioni». Quindi? «Mi sarei stupito
    del contrario. Quanto al volto integro rispetto
    al resto del corpo, si vede che vi dedicarono
    un po’ di attenzione». Può parlarci di queste
    tecniche? «Le accenno quella più usuale.
    Consiste nel prendere una grossa arteria, in
    genere quella femorale; fare un lavaggio del
    sangue dilavando i vasi e sostituirlo con materiale
    conservativo, di solito a base di glicerina.
    Dopo un tale trattamento, un corpo può
    rimanere intatto per un secolo e mezzo.
    Quello di Lenin subì questo genere di lavoro:
    mi hanno riferito a suo tempo alcuni colleghi
    che non fu eseguito a regola d’arte, tant’è che
    la salma non si sarebbe ben conservata». Insomma,
    è sempre una questione di professionalità.
    Anche in questo campo. «Prima di
    questa tecnica e di quella che utilizza la formalina,
    ve ne erano altre: saper applicarle è
    sempre stato fondamentale. Ma non decisivo
    ai fini del risultato sperato». Ci fa pensare alla
    cripta dei Cappuccini, a Palermo, dove il
    corpo di una bimba appare intatto rispetto alle
    centinaia di cadaveri decomposti che ne
    affollano macabramente i corridoi. «Là i corpi
    venivano collocati su un colatoio ed esposti
    a una corrente d’aria; il procedimento dava
    luogo a una mummificazione naturale dei cadaveri.
    E’ chiaro che anche l’ambiente di conservazione
    è importantissimo: deve essere
    estremamente ventilato, meglio se l’aria che
    vi affluisce è calda». Resta il problema di capire
    come mai alcuni corpi si conservano meglio.
    «Se va al Museo Archelogico di Istanbul,
    sezione arte orientale, trova la mummia
    naturale di un satrapo, vissuto intorno al III
    secolo avanti Cristo: è così ottimamente conservata
    che vi si distinguono tutti i muscoli».
    Abbiamo finito con il parlare di satrapi. Ma i
    santi? «I santi si conservano bene. Riesumandone
    i corpi, si son viste cose incredibili, al di
    là della formalina. Prenda il cuore di santa
    Chiara da Montefalco, morta nel 1308: a sette
    secoli di distanza la struttura dell’organo è
    pressoché inalterata». Allora? «Scrissi nel
    1987 che una così eccezionale conservazione
    poneva il problema delle sue cause e della ricerca
    di materiali eventualmente utilizzati.
    Venne eseguita l’analisi dei prelievi e tutto
    ciò che fu possibile individuare si riduceva a
    un modesto aumento del quantitativo di zolfo
    ancora decifrabile con la presenza dell’idrogeno
    solforato della decomposizione. Ad oggi
    c’è “qualcosa” che rimane inspiegabile».
    Articolo di ALBERTO GAINO “Ottimo lavoro con
    formalina”; pubblicato su La Stampa, Domenica
    25 Marzo 2001

    b) Intervista a Nazareno Gabrielli
    Roma - Nazareno Gabrielli è direttore
    del Gabinetto di Ricerche dei Musei Vaticani.
    Ha partecipato alla ricognizione del corpo
    di Papa Giovanni. Non nasconde, naturalmente,
    l’emozione del momento. Ma è
    contemporaneamente «sorpreso» della «sorpresa
    » che la ricognizione ha ora suscitato.
    Ricorda che nel passato i Papi venivano imbalsamati.
    «Non c’è nulla di miracoloso nelle
    condizioni che abbiamo riscontrato nelle
    spoglie di Papa Giovanni XXIII» - spiega -.
    «Quando morì si presero alcune misure per
    l’esposizione del corpo alla venerazione dei
    fedeli nelle ore successive la morte. Non va
    dimenticato poi che le spoglie sono state
    conservate in tre casse, delle quali una in
    piombo sigillato. Si è creato in tal modo un
    vaso anatomico che ha consentito condizioni
    di conservazione ideali».
    “Io l’ho visto, ma non è un miracolo”, tratto dal
    Corriere della Sera del 25 marzo 2001, pag. 15

  9. #19
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    Predefinito al contrario...

    Sia detto per inciso: ho avuto il privilegio di poter vedere le foto riservate dell'esumazione dell'eminentissimo cardinale Schuster (morto nel 1954).
    Non solo il viso era incorrotto (al contrario del cardinal Ferrari che era mummificato e quasi sfigurato) ma anche tutto il corpo, al contrario dei paramenti che erano completamente marci.
    Il corpo era assolutamente elastico, come se fosse stato inumato il giorno prima.
    Ed erano passati trentacinque anni dalla morte...

    Guelfo Nero

  10. #20
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    5 La Colletta

    Nel Messale di San Pio X, nei giorni di minore rango liturgico, oltre alla colletta del giorno, vengono recitate le collette di NOstra Signora , di Nostra Signora e di Tutti i santi, contro i persecutori della Chiesa, per il Papa o per i fedeli defunti, etc etc...

    Nel "messale roncalliano" tutte le collette sono abolite.

 

 
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