A breve 21 buone ragioni per rifiutare il "messale" roncalliano del 1962.
Guelfo Nero
A breve 21 buone ragioni per rifiutare il "messale" roncalliano del 1962.
Guelfo Nero
1 Il Messale di San Pio X è stato promulgato da un santo Papa canonizzato che condannò il Modernismo e composto con la collaborazione di sacerdoti assolutamente ortodossi, in egual modo colti e pii
Il "messale roncalliano" è stato "promulgato" da un "papa", già sospetto di modernismo in gioventù, lo stesso "papa" che indisse il "Vaticano II" per "consacrare l'ecumenismo" e aprì le finestre della CHiesa ad un ingannevole "rinnovamento".
Fu composto sotto la direzione di Ferdinando Antonelli che poi sottoscrisse la "nuova messa" e di Annibale Bugnini, "il grande Architetto" della "nuova messa", notorio modernista e framassone.
2 Il Messale di San Pio X è basato sui principi del Cattolicesimo in materia liturgica, seguiti sempre e in ogni circostanza dai Papi.
Questo Messale fu utilizzato, senza manomissioni, fino all'ascesa del cosiddetto "Movimento Liturgico" negli anni Cinquanta.
Il "messale roncalliano" fu basato invece sui principi del "movimento liturgico", più volte condannati dai Papi: fu un mero lavoro di transizione e di compromesso per preparare l'avvento della Nuova Liturgia. Fu utilizzato solo quattro anni.
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Il Messale di San Pio X non innova nulla ma rimane strettamente legato alla Tradizione (per usare le parole di Benedetto XIV Lambertini)
Il "messale roncalliano" è un "ponte che apre la strada ad un promettente futuro" (per usare le parole di Bugnini)
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Nel Messale di San Pio X le preghiere ai piedi dell'altare sono sempre recitate
Nel "messale roncalliano" sono omesse alla festa della Purificazione dopo la Processione, al Mercoledì delle ceneri dopo la distribuzione delle ceneri stesse, al Sabato Santo, alla domenica delle Palme dopo la Processione, ai quattro giorni delle Rogazioni dopo la Processioni e in certe altre Messe secondo le "nuove rubriche" del "pontificale romano".
scusate se mi intrometto.....ho una curiosità da soddisfare. Sapete che il corpo di Papa GIovanni XXIII è rimasto intatto fino ad oggi. Come vi spiegate questo prodigio, dato che per voi Papa Giovanni è un nemico della Chiesa?
P.S:Questo fenomeno è accaduto anche al corpo di Bernadette e di altri che non ricordo.
1- Se non sbaglio (ma ho forti dubbi sul nome...) il corpo di Giovanni XXIII è stato imbalsamato dai Fratelli Simonacci.Originally posted by Cantore88
scusate se mi intrometto.....ho una curiosità da soddisfare. Sapete che il corpo di Papa GIovanni XXIII è rimasto intatto fino ad oggi. Come vi spiegate questo prodigio, dato che per voi Papa Giovanni è un nemico della Chiesa?
P.S:Questo fenomeno è accaduto anche al corpo di Bernadette e di altri che non ricordo.
2- Il fatto che un corpo si corrompa meno di altri non significa "santità".
Il volto "incorrotto" di Giovanni XXIII.
Un miracolo? Ma va...
I principali quotidiani del 25 marzo 2001
hanno dato la seguente notizia: “Il volto di Giovanni
XXIII, il ‘papa buono’, è intatto a quasi
trentotto anni dalla morte. La scoperta è stata
fatta nel gennaio scorso, durante una ‘ricognizione’
della salma, a cui erano presenti sia il cardinale
Segretario di Stato, Angelo Sodano, sia il Sostituto
alla segreteria di Stato, Monsignor Leonardo
Sandri” (La Stampa, 25/3/01, p. 9). La ricognizione
della salma è stata fatta “in vista di
un trasferimento dei resti dalle Grotte vaticane a
un diverso luogo nella basilica” di San Pietro.
“Una procedura analoga fu seguita per San Pio X
e per il beato Innocenzo XI”. Il Vaticano non
parla di miracolo: “Il dato di fatto è che il corpo
si è conservato – dice Padre Ciro Benedettini, vicedirettore
della sala stampa vaticana – ma questo
non autorizza commenti e ipotesi su fatti soprannaturali”
(Corriere della Sera, 25/3/01, p.
15). Ciononostante, Vittorio Messori, intervistato
da Federica Cavedini del Corriere della Sera,
ha dichiarato trattarsi di miracolo “se con
questo termine si indica tutto ciò che va al di là
delle leggi di natura” ritenendo significativo che
del “Papa buono” sia rimasto intatto “il sorriso”.
Per escludere un fatto naturale, Messori ricorda
che “le ricognizioni vengono fatte davanti a
esperti, medici, periti, notai” (CdS, 25/3/01, p.
15). Poiché Messori invoca medici ed esperti,
riproduciamo il parere di due esperti - per di
più cattolici - : il Professore Pier Luigi Baima
Bollone, direttore dell’Istituto di Medicina Legale
dell’Università di Torino e direttore del
Centro Internazionale di Sindonologia, ed il
Professore Nazareno Gabrielli, direttore del
Gabinetto di Ricerche dei Musei Vaticani.
a) Intervista al prof. Baima Bollone
Professor Pier Luigi Baima Bollone, lei
che è un medico legale di grande esperienza,
si stupisce che, a 38 anni dalla morte di Giovanni
XXIII, il suo volto si sia conservato
«integro»? «Neanche un po’. Le dico di più:
trovo ovvio che sia così, considerata la fama
dei fratelli Simonacci, mi pare si chiamassero
proprio così». I fratelli Simonacci? «Una famiglia
romana che, per generazioni, si è tramandata
le tecniche di sala anatomica. Mi risulta
che sul corpo di papa Giovanni i Simonacci
fecero un ottimo lavoro. Da maghi del
mestiere. Può sembrare una banalità ai non
addetti ai lavori, ma l’abilità professionale di
un tecnico del settore si fonda sulla scelta, caso
per caso, delle dosi di formalina e delle diluizioni,
oltre che delle sedi anatomiche in cui
fare le iniezioni». Quindi? «Mi sarei stupito
del contrario. Quanto al volto integro rispetto
al resto del corpo, si vede che vi dedicarono
un po’ di attenzione». Può parlarci di queste
tecniche? «Le accenno quella più usuale.
Consiste nel prendere una grossa arteria, in
genere quella femorale; fare un lavaggio del
sangue dilavando i vasi e sostituirlo con materiale
conservativo, di solito a base di glicerina.
Dopo un tale trattamento, un corpo può
rimanere intatto per un secolo e mezzo.
Quello di Lenin subì questo genere di lavoro:
mi hanno riferito a suo tempo alcuni colleghi
che non fu eseguito a regola d’arte, tant’è che
la salma non si sarebbe ben conservata». Insomma,
è sempre una questione di professionalità.
Anche in questo campo. «Prima di
questa tecnica e di quella che utilizza la formalina,
ve ne erano altre: saper applicarle è
sempre stato fondamentale. Ma non decisivo
ai fini del risultato sperato». Ci fa pensare alla
cripta dei Cappuccini, a Palermo, dove il
corpo di una bimba appare intatto rispetto alle
centinaia di cadaveri decomposti che ne
affollano macabramente i corridoi. «Là i corpi
venivano collocati su un colatoio ed esposti
a una corrente d’aria; il procedimento dava
luogo a una mummificazione naturale dei cadaveri.
E’ chiaro che anche l’ambiente di conservazione
è importantissimo: deve essere
estremamente ventilato, meglio se l’aria che
vi affluisce è calda». Resta il problema di capire
come mai alcuni corpi si conservano meglio.
«Se va al Museo Archelogico di Istanbul,
sezione arte orientale, trova la mummia
naturale di un satrapo, vissuto intorno al III
secolo avanti Cristo: è così ottimamente conservata
che vi si distinguono tutti i muscoli».
Abbiamo finito con il parlare di satrapi. Ma i
santi? «I santi si conservano bene. Riesumandone
i corpi, si son viste cose incredibili, al di
là della formalina. Prenda il cuore di santa
Chiara da Montefalco, morta nel 1308: a sette
secoli di distanza la struttura dell’organo è
pressoché inalterata». Allora? «Scrissi nel
1987 che una così eccezionale conservazione
poneva il problema delle sue cause e della ricerca
di materiali eventualmente utilizzati.
Venne eseguita l’analisi dei prelievi e tutto
ciò che fu possibile individuare si riduceva a
un modesto aumento del quantitativo di zolfo
ancora decifrabile con la presenza dell’idrogeno
solforato della decomposizione. Ad oggi
c’è “qualcosa” che rimane inspiegabile».
Articolo di ALBERTO GAINO “Ottimo lavoro con
formalina”; pubblicato su La Stampa, Domenica
25 Marzo 2001
b) Intervista a Nazareno Gabrielli
Roma - Nazareno Gabrielli è direttore
del Gabinetto di Ricerche dei Musei Vaticani.
Ha partecipato alla ricognizione del corpo
di Papa Giovanni. Non nasconde, naturalmente,
l’emozione del momento. Ma è
contemporaneamente «sorpreso» della «sorpresa
» che la ricognizione ha ora suscitato.
Ricorda che nel passato i Papi venivano imbalsamati.
«Non c’è nulla di miracoloso nelle
condizioni che abbiamo riscontrato nelle
spoglie di Papa Giovanni XXIII» - spiega -.
«Quando morì si presero alcune misure per
l’esposizione del corpo alla venerazione dei
fedeli nelle ore successive la morte. Non va
dimenticato poi che le spoglie sono state
conservate in tre casse, delle quali una in
piombo sigillato. Si è creato in tal modo un
vaso anatomico che ha consentito condizioni
di conservazione ideali».
“Io l’ho visto, ma non è un miracolo”, tratto dal
Corriere della Sera del 25 marzo 2001, pag. 15
Sia detto per inciso: ho avuto il privilegio di poter vedere le foto riservate dell'esumazione dell'eminentissimo cardinale Schuster (morto nel 1954).
Non solo il viso era incorrotto (al contrario del cardinal Ferrari che era mummificato e quasi sfigurato) ma anche tutto il corpo, al contrario dei paramenti che erano completamente marci.
Il corpo era assolutamente elastico, come se fosse stato inumato il giorno prima.
Ed erano passati trentacinque anni dalla morte...
Guelfo Nero
5 La Colletta
Nel Messale di San Pio X, nei giorni di minore rango liturgico, oltre alla colletta del giorno, vengono recitate le collette di NOstra Signora , di Nostra Signora e di Tutti i santi, contro i persecutori della Chiesa, per il Papa o per i fedeli defunti, etc etc...
Nel "messale roncalliano" tutte le collette sono abolite.