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Discussione: Iraq: notizie radicali

  1. #11
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    Ma dai ma dillo giusto che era una spia della CIA che faceva lavoro anti-russo, al di là della maschera per i fessi. E i russi giustamente si sono tutelati. Che sono i più scemi?

  2. #12
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    Predefinito Mai visto una spia USA ricco solo della sua dignità....dormi bene questa notte!



    ANTONIO RUSSO: SCOMPARSA VIDEOCASSETTA COMPROMETTENTE

    Da un lancio della agenzia Ansa delle 18,37

    Roma, 21 ottobre 2000. Il mistero della morte di Antonio Russo si arricchisce di un nuovo particolare inquietante: la scomparsa di una videocassetta in cui si mostravano gli effetti sulla popolazione cecena dell'utilizzo da parte delle truppe russe di armi vietate dalle convenzioni internazionali.

    L'episodio e' stato riferito nel corso di un incontro con i giornalisti nella sede del Partito Radicale dalla madre dell'inviato di Radio Radicale - che da alcuni mesi seguiva da vicino la guerra in Cecenia - trovato morto il 16 ottobre nei pressi del villaggio georgiano di Udzharma.

    ''Antonio mi aveva parlato della cassetta in una drammatica telefonata un paio di settimane prima di morire'', ricorda Beatrice Russo, 75 anni, originaria di Francavilla (Chieti) e titolare di una farmacia a Semproniano (Grosseto).'Mio figlio non era un tipo da perdere il controllo facilmente, aveva una lunga esperienza di guerra, ma in quella occasione era sconvolto, piangeva come un bambino''.

    La signora Beatrice racconta che Antonio le telefono' due volte nella stessa giornata, ''un fatto eccezionale'', e che era sconvolto dalle immagini contenute nel video amatoriale consegnatogli ''forse da guerriglieri ceceni''. ''Parlava di bambini con orrende mutilazioni e ferite su tutto il corpo, cadaveri sfigurati. Antonio diceva che avrebbe denunciato l'operato dei russi alle Nazioni Unite''. Qualche giorno prima della sua morte, Antonio aveva telefonato alla madre per annunciarle il suo imminente rientro in Italia. ''Mi ha chiamato sabato, il giorno prima di morire, per dirmi che sarebbe rientrato a Roma il martedì successivo. era sereno, mi disse che aveva consegnato la cassetta ad una traduttrice. l'abbiamo cercata a lungo a Tblisi, anche con l'aiuto degli amici georgiani di Antonio, ma non siamo riusciti a rintracciarla''. Nella compostezza del dolore per la perdita del suo unico figlio, Beatrice russo non accusa apertamente nessuno per la morte del figlio ma si limita a dire ''che ognuno può trarre le conclusioni che vuole'' sulla vicenda. ''aspettiamo solo l'esito dell'autopsia ordinata dalla procura di Roma per sapere esattamente come e' morto Antonio, anche perché forse non sapremo mai chi l'ha ucciso'', ha detto la signora Russo.

    A questo proposito, Marco Pannella ha ricordato che nei giorni dell'omicidio di Antonio Russo alle Nazioni Unite Mosca perdeva la battaglia per estromettere il Partito Radicale transnazionale dal palazzo di vetro per le sue denunce dei massacri nel Caucaso. Un unico momento di emozione traspare sul volto della signora Russo quando ricorda che ''il cadavere di Antonio presentava i segni della tortura, aveva le mani legate e la bocca chiusa con un pezzo di nastro adesivo''.
    =================================================
    NON SOLO Antonio RUSSO.....8 anni fa..:
    ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^



    MOSCA, FU UCCISO IL RADICALE ITALIANO Andrea Tamburri (foto)

    Dalla Russia la conferma: non fu incidente

    "La Repubblica", 31 gennaio 1995 Firenze

    Andrea Tamburi, l'esponente radicale morto a Mosca il 27 febbraio 1994, non è stato investito da un'auto, come avevano dichiarato in un primo momento le autorità russe, ma è stato vittima di un'aggressione. Lo sospettava già da tempo il magistrato di Firenze Bruno Maresca, che aveva ipotizzato l'omicidio preterintenzionale e che in ottobre ha chiesto una commissione rogatoria. Ora la conferma arriva dal magistrato moscovita Igor Ignatev. "Gli accertamenti - ha scritto Ignatev all'ambasciata italiana - hanno condotto a stabilire che Andrea Tamburi è stato vittima di una aggressione ad opera di persone ignote la cui identità non ha potuto essere stabilita dalle indagini". "Lo studio circostanziato dei referti dell'autopsia svolta in Russia e poi in Italia - ha dichiarato ieri a Repubblica il signor Ignatev - conferma senza ombra di dubbio che si è trattato di una morte violenta, di un omicidio". Ma se il magistrato russo ritiene che Tamburi sia stato assalito da una banda di criminali comuni, "uligani", forse ubriachi, il sostituto procuratore di Firenze, Bruno Maresca, si chiede seno possa essersi trattato di un delitto politico.

    Anche Emma Bonino sta cercando la verità. Tamburi, 46 anni, fiorentino, era il responsabile del Partito Radicale nei paesi dell'est europeo e da anni conduceva tenaci battaglie per i diritti civili. Nikolaj Khramov, un suo amico e collaboratore ha spiegato mesi fa che Tamburi non aveva mai ricevuto minacce ma che l'attività dei radicali a Mosca poteva avere suscitato delle ostilità. Disturbava la battaglia antiproibizionista, disturbavano le manifestazioni contro la pena di morte. E poco prima di morire Tamburi aveva inviato al parlamento russo una lettera critica contro l'intervento dei caschi blu russi a Sarajevo. E se Antonio Stango, amico di Tamburi ed esponente radicale, tende ad escludere il delitto politico e ritiene che l'amico sia stato aggredito per rapina, altri amici e compagni come Vincenzo Donvito, ricordano che l'ultima volta che rientrò in Italia Andrea era stanco e stressato. "Per me le cose vanno sempre peggio" spiegò. "Se avessero voluto ucciderlo - ragiona il magistrato russo - si sarebbero limitati ad un colpo mortale. Non l'avrebbero malmenato e non l'avrebbero lasciato in vita". Invece Tamburi restò in coma tre giorni all'ospedale Sklifasovskij. Ma è proprio ciò che accadde in quei giorni ad alimentare i dubbi. Gli amici lo cercarono invano. Il 24 febbraio ne denunciarono la scomparsa alla polizia. Girarono tutti gli ospedali, Sklifasovskj compreso. Ma soltanto il 27 febbraio furono avvertiti che il loro amico era morto per un gravissimo trauma cranico allo Sklifasovskj, dove risultava ricoverato dalla notte del 24 e dove era arrivato con il suo passaporto.

    Agli amici fu detto che per errore era stato registrato come Andreij Tamburin. Ma perché gli erano state applicate docce di gesso alle gambe quando non c'era l'ombra di fratture, come dimostrerà poi l'autopsia? Non è che così si tentava di accreditare la versione dell'incidente stradale? E lo stesso incidente, avvenuto a pochi passi dal luogo in cui fu trovato il corpo di Tamburi, non potrebbe essere una messinscena? Ragiona il Pm Maresca: "All'inizio i nostri sospetti si infrangevano contro la versione dell'incidente stradale. Ma ora che le stesse autorità di Mosca dichiarano che fu un'aggressione prendono corpo i sospetti che possa esserci stato un depistaggio".


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  3. #13
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    Per Wolare:

    Titolo di apertura di questo thread, il 23/03 alle ore 10:20

    ATTACCO ALL'IRAQ: PRESA BASSORA, TRUPPE ACCOLTE

    A distanza di due giorni e mezzo...

    Poi cambi argomento e parli di Antonio Russo. Ma il titolo del thread non è un altro?

  4. #14
    Hanno assassinato Calipari
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    Lode ad Antonio Russo, vogliamo la verità dalle autorità russe!

    --

    Detto questo, mi associo a A Sinistra, questo thread fa acqua

    ---

  5. #15
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    Predefinito Re: Iraq: notizie radicali

    Meglio sarebbe chiamarle "bufale radicali", ma dove le prendi le notizie dai tuoi amici del Pentagono?

    In Origine Postato da Wolare
    ATTACCO ALL'IRAQ: PRESA BASSORA, TRUPPE ACCOLTE


    Bassora. Distrutte le effigi di Saddam

    (RadioRadicale.it, 22Mar - 16:29) - Britannici e americani a Bassora. Presa definitivamente anche Nassiriya. Esaurite le sacche di resistenza ad Umm Qasr. Saddam si prepara alla resistenza di Baghdad: incendiate le trincee allagate dal petrolio intorno alla capitale

    Vai all'ultimo aggiornamento delle ore 2:20

    "La battaglia di Bassora è vinta", ha detto questa sera un ufficiale dei marine americani, aggiungendo che sono stati presi "centinaia di prigionieri".
    Secondo quanto riferisce un inviato di guerra della Bbc, David Willis, truppe americane e britanniche sono entrate a Bassora senza incontrare grande resistenza. "Centinaia di giovani uomini iracheni hanno applaudito vedendo passare i soldati", ha riferito Willis, che si trova nella città, la cui conquista non è stata però facile.

    Ci sono voluti bombardamenti aerei nella prima mattina, i quali, secondo la tv araba Al Jazeera, avrebbero provocato 50 vittime civili, e negoziati con le autorità del posto, al fine di ottenere la resa. Poi, sono dovute essere sconfitte sacche di resistenza da parte di milizie irregolari e i reparti speciali si sono occupati di mettere in sicurezza l'area petrolifera.

    Saddam incendia le trincee intorno Baghdad

    Giornalisti di France Presse e Reuters hanno riferito che gli iracheni hanno iniziato a dare fuoco alle trincee scavate a difesa di varie zone di Baghdad e riempite di petrolio. Alte colonne di fumo denso e nero, almeno una ventina di incendi, si stanno levando nei cieli attorno alla capitale. "In città si sente l'odore di petrolio bruciato", ha detto il giornalista.

    Gli incendi hanno lo scopo di oscurare la visibilità su Baghdad e rendere più difficile agli aerei angloamericani e ai satelliti individuare i bersagli da bombardare. Continuano comunque, e sono in corso tuttora, i bombardamenti alla periferia di Baghdad. Oggi pomeriggio sono stati colpiti alcuni siti militari in tre punti nei dintorni e, secondo la France Presse, sono state udite almeno 14 esplosioni provenire dalla periferia meridionale, occidentale e settentrionale.

    Baghdad accusa: uccisi 4 civili e feriti 250 nei bombardamenti

    Il ministro dell'informazione iracheno Sahaf ha detto oggi che nei raid su Baghdad sono rimasti uccisi 4 civili e feriti almeno 250, contestando, fra l'altro, che il porto strategico di Umm Qasr sia sotto controllo alleato: "I missili piovuti su Bagdad nei bombardamenti di ieri sera non sono 300, come ha detto Rumsfeld, ma 19. Hanno colpito case di civili, ferito donne e bambini. Se volete - ha proseguito Sahaf rivolgendosi ai giornalisti - vi accompagnerò io stesso a visitare queste persone negli ospedali. L'impero del male prepara il suo popolo a diventare criminali di guerra. Vi faremo vedere le case colpite, vedrete cosa è stato colpito a Bagdad. Ma la capitale continuerà a resistere".

    Sky tv: uccisi 4 soldati Usa

    Secondo quanto riporta Sky tv, quattro soldati americani sono rimasti uccisi nell'Iraq centrale, caduti in un imboscata mentre su due jeep facevano un giro di ricognizione davanti al grosso delle truppe Usa: "Sono state sparate granate, una contro ogni jeep, che hanno ucciso i quattro occupanti".

    Fronte Nord: colpiti gli islamici estremisti di Ansar al Islam

    Circa 50 missili da crociera sono stati lanciati tra ieri e oggi sui villaggi del Kurdistan iracheno controllati da un gruppo islamico estremista, Ansar al Islam, ritenuto legato ai terroristi di Al Qaida. I morti sarebbero "numerosi", ha riferito Mustafa Sayyid Qadir, responsabile del Puk, ai giornalisti presenti a Halabja: l'attacco è iniziato poco dopo la mezzanotte ed è durato due ore, "vi sono molti morti e feriti, ma non se ne conosce il numero esattamente".

    Poco fa, è arrivata la conferma di Franks: "Ieri sera abbiamo colpito un campo di terroristi", ha reso noto, senza però precisare dove si trovasse.

    Almeno altri 8 missili avrebbero colpito siti del partito islamico curdo Jamat-e Islami, provocando una trentina di morti e feriti. Lo ha riferito all'agenzia iraniana Irna il rappresentante del partito a Teheran, Haj Balal Soleyman.

    Sempre sul fronte nord, il comandante della quinta divisione irachena si sarebbe arreso alle milizie curde del Partito democratico del Kurdistan insieme a "molte delle sue truppe", secondo quanto rende noto l'agenzia iraniana Irna. (RRFP)

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  6. #16
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    In Origine Postato da A Sinistra
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    Titolo di apertura di questo thread, il 23/03 alle ore 10:20

    ATTACCO ALL'IRAQ: PRESA BASSORA, TRUPPE ACCOLTE

    A distanza di due giorni e mezzo...

    Poi cambi argomento e parli di Antonio Russo. Ma il titolo del thread non è un altro?
    Cari amici forumisti (per me lo siete .....non porto mai rancore e so che anch'io ho tante cose da farmi perdonare ) a leggere il 3D così, avete pienamente ragione. Ma io ho solo risposto ad un messaggio di "Vahagn" che poi, probabilmente, per sua coscienziosa vergogna, ha provveduto a cancellare. Nel suo primo messaggio scriveva che sperava la stessa morte di Antonio Russo per Emma Bonino attualmente residente al Cairo.
    Io mi sono solo limitato a far conoscere, agli altri, chi era il Reporter radicale Antonio Russo che aveva citato... chi aspetta e spera.

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  7. #17
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    Predefinito iniziativa della Lega araba

    IRAQ: MERCOLEDI RIUNIONE CONSIGLIO SICUREZZA ONU

    (RadioRadicale.it, 26Mar - 20:49) - Mercoledì prossimo, 1 Aprile, alle ore 21 (ora italiana) tornerà a riunirsi il Consiglio di Sicurezza dell'Onu. La richiesta è stata avanzata dalla Lega Araba per discutere del conflitto Usa-Gb contro l'Iraq iniziato giovedì scorso. La riunione, secondo quanto riferisce l'ambasciatore della Guinea, Mamady Traore, presidente di turno, potrebbe anche protrarsi fino a giovedì.

    La Lega Araba, che chiede la cessazione immediata delle ostilità, afferma che l'attacco è avvenuto in violazione del dettato della Carta delle Nazioni Unite. Il ministro degli Esteri saudita, Saud al Faisal, martedì scorso aveva anche avanzato una nuova proposta di soluzione diplomatica che gli Stati Uniti però hanno immediatamente rifiutato.

    Un diplomatico del Consiglio di sicurezza ha affermato che i Paesi arabi stanno valutando la possibilità che una risoluzione di condanna all'attacco anglo americano guadagni la maggioranza (9 voti su 15). Ma una tale risoluzione sarebbe destinata alla bocciatura per il sicuro veto di Stati Uniti e Gran Bretagna, membri permanenti.
    (RRAA)

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  8. #18
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    Predefinito Certo che il centro-sinistra e periferia hanno gusto ad essere RIDICOLI!!!

    IRAQ: PARA' USA DA VICENZA, POLEMICA ALLA CAMERA

    (RadioRadicale.it, 27Mar - 16:40) -
    Parà Usa partiti da Vicenza si lanciano nel nord dell'Iraq

    Scontro fra Governo e opposizione sui parà Usa giunti nel nord dell'Iraq da una base presso Vicenza. Berlusconi chiarisce in un messaggio a Casini: Gli Usa confermano che non avranno compiti di "attacco diretto"

    Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in un messaggio diretto al presidente della Camera Casini è intervenuto direttamente per confermare che le forze americane partite dalla base di Ederle e giunte nel nord dell'Iraq non avranno compiti di attacco: "Si tratta - spiega nella lettera - solo di una operazione di ridislocazione in altra zona operativa".

    "Le autorità statunitensi hanno fornito esplicita conferma che la missione in questione esclude l'attacco diretto ad obiettivi iracheni ed annette preminenti finalità di stabilizzazione territoriale ed avvio di azioni umanitarie nei confronti della popolazione locale. In particolare, trattandosi di personale precedentemente stazionante su una base in uso a forze statunitensi, il suo trasferimento, che escluda l'utilizzo della struttura come base di attacchi e rientri dal territorio iracheno, è compreso nelle possibilità operative del governo alleato".

    "Naturalmente, - aggiunge - i compiti specifici delle forze sono coperti dal riserbo necessario ad assicurare l'efficacia e la sicurezza dell'operazione stessa. Resta fermo, pertanto, l'impegno del governo al rispetto degli indirizzi discendenti del Consiglio Supremo di Difesa e dalle risoluzioni parlamentari del 19 marzo scorso.

    "Lascio all'Italia il compito di commentare il proprio ruolo". Così ha risposto, durante l'odierna conferenza stampa dal comando in Qatar, il generale Vincent Brooks ad una domanda sui paracadutisti americani nel nord dell'Iraq, partiti nella base degli Usa nei pressi di Vicenza. Il generale ha però precisato che le truppe paracadutate potranno essere utilizzate "anche in modo offensivo, se decideremo di usarla in tal senso".

    "La presenza di una unità di combattimento in quell'area - ha aggiunto Brooks - cambia considerevolmente le nostre possibilità, aumentano le nostre opportunità e aumentano le minacce per il regime iracheno".

    La nuova polemica è nata stamani in Aula alla Camera tra maggioranza e opposizione: il nodo della discordia questa volta è la partenza dalla base di Ederle, a Vicenza, di mille paracadutisti Usa per il fronte iracheno. L'Ulivo ha chiesto che il governo riferisca alle commissioni Esteri e Difesa se sia stata violata la decisione del Consiglio supremo di Difesa, che escludeva un uso delle basi italiani come punto di partenza per un attacco.

    "Il governo chiarisca - ha chiesto il capogruppo Ds Luciano Violante - se siamo passati da paese non-belligerante a paese co-belligerante". Una richiesta "assolutamente strumentale che non fa che alimentare un clima di tensione nel Paese", hanno replicato Nino Lo Presti e Marco Zacchera di An e Giacomo Baiamonte di Forza Italia. "Il contingente Usa è di stanza a Vicenza e quindi la partenza non significa assolutamente che il nostro paese abbia messo a disposizione le basi".

    Un comunicato della presidenza del Consiglio cerca di chiarire: "Le autorità statunitensi hanno fornito esplicita conferma che la missione dei parà Usa", di stanza e partiti da Vicenza, "esclude l'attacco diretto ad obiettivi iracheni", "ne risulta essere stata programmata la ridislocazione in altra zona operativa". Tuttavia, si fa notare, "naturalmente, i compiti specifici delle forze sono coperti da riserbo necessario ad assicurare l'efficacia e la sicurezza dell'operazione stessa".

    "Resta fermo, pertanto - conclude la nota - l'impegno del Governo al rispetto degli indirizzi discendenti dal Consiglio Supremo di Difesa e dalle risoluzioni parlamentari del 19 marzo". (RRFP)

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  9. #19
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    IRAQ: RUMSFELD, AFFRONTARE GUARDIE REPUBBLICANE

    (RadioRadicale.it, 27Mar - 21:29) - Vertice di guerra Bush-Blair. Pesanti Bombardamenti in serata su Baghdad. Rumsfeld: nessun cessate il fuoco. Polemica sui parà Usa partiti da Vicenza

    Nella serata sono ripresi intensi i bombardamenti su Baghdad. Numerose forti esplosioni si sono susseguite. In fiamme, secondo testimonianze citate dalle agenzie, alcuni palazzi occupati da uffici del regime.

    Il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld intanto si è recato oggi al Congresso per illustrare ai parlamentari i dettagli delle richieste di bilancio supplementare per il 2003, pari a 74,7 miliardi di dollari, per finanziare il conflitto in Iraq, presentate nei giorni scorsi dal presidente George W. Bush.

    In primo luogo Rumsfeld, riferendosi alle proposte elaborate dell'Arabia Saudita per risolvere il conflitto, ha chiarito che non ci sarà nessun cessate il fuoco.

    Secondo il segretario alla Difesa il conflitto rischia di diventare più pericoloso man mano che i militari si avvicinano a Baghdad, dove non sono assolutamente da escludere scontri con la Guardia Repubblicana di Saddam Hussein.

    In un breve incontro con la stampa subito dopo la sua audizione al Congresso, Rumsfeld, affiancato dal capo di stato maggiore Richard Myers, ha ribatito che le forze della coalizione dovranno "affrontare le guardie repubblicane, distruggerle, combattere contro di loro, se si vuole il crollo del regime''.

    Il segretario alla Difesa Usa ha tra l'altro riferico che le guardie repubblicane hanno formato un anello difensivo che contiene, oltre a Baghdad, anche la città natale del presidente Saddam Hussein, Tikrit.

    ''Molto probabilmente ci saranno duri combattimenti'', ha aggiunto Rumsfeld, ricordando che gli ''squadroni della morte'', i feddayn del figlio di Saddam, Uday, tenteranno di frenare l'avanzata dei militari della coalizione anglo-britannica usando mezzi profondamente scorretti e contrari alle regole della guerra, secondo gli Usa.

    Incontro Usa Gb

    Al termine dei colloqui tra i due leader di Stati Uniti e Gran Bretagna, il presidente Geroge W. Bush e il premier Tony Blair hanno tenuto una conferenza stampa. Le forze alleate avanzano "giorno dopo giorno, lentamente, ma sicuramente", ha assicurato, esordendo, Bush.

    "Con la Gran Bretagna lavoriamo per il nobile proposito di liberare l'Iraq", ha aggiunto, con loro "condividiamo i sacrifici di questa guerra", e, ha promesso "un nuovo governo sarà scelto dal popolo iracheno". "Completeremo la nostra missione di disarmare l'Iraq e di portarvi la democrazia", con "totale determinazione" dei due alleati e degli altri membri della coalizione (un grazie soprattutto ad Australia e Polonia): "Realizzeremo gli obiettivi che ci siamo fissati".

    Sui tempi, ad una domanda, Bush ha risposto "ci vorrà il tempo che ci vorrà, ma alla fine vinceremo". Le forze alleate, ha avvertito, si apprestano ad ingaggiare battaglia "con le unità più forti e più disperate".

    I curdi si posizionano sul fronte nord

    Le truppe irachene si sarebbero ritirate di circa 30 chilometri dalle proprie posizioni nei presi della città di Kirkuk e un gruppo di miliziani curdi avrebbe potuto così prendere il controllo della posizione. Lo ha riferito un giornalista dell'Afp. Altri peshmerga curdi avrebbero invece attraversato la linea del fronte iracheno vicino alla città di Chamchamal. Stavolta le fonti sono alcuni testimoni. "Abbiamo preso le colline e i nostri combattenti sono penetrati per 4 chilometri in territorio iracheno", ha detto Mam Rostam, comandante peshmerga.

    Le truppe americane si preparano ad aprire un fronte di guerra a nord dell'Iraq, in collaborazione con le milizie curde. Un contingente di un migliaio di paracadutisti statunitensi della 173ma brigata aviotrasportata, secondo quanto riferito da funzionari del Pentagono, ha preso il controllo di una pista di atterraggio a Bashur, che servirà per fare arrivare i carri armati ed i mezzi corazzati da combattimento Bradley.

    I paracadutisti, di stanza a Vicenza, sono partiti dalla base di Aviano e si vanno ad aggiungere alle truppe americane già schierate insieme alle milizie curdo-irachene per colpire i gruppi estremisti islamici attivi nella regione e saranno presto seguiti da un "massiccio flusso" di forze americane. I paracadutisti della 173.a sono all'opera per consolidare la posizione occupata, scavando trincee e allestendo postazioni difensive.

    La situazione a Baghdad

    Numerose esplosioni sono state udite nel centro di Baghdad e in altre zone della capitale. Nel pomeriggio
    è entrata più volte in azione la contraerea irachena. Gli attacchi si sono concentrati sulla parte meridionale e orientale di Baghdad dove si ritiene si trovino gli uomini della Guardia repubblicana. Secondo fonti irachene, anche oggi in città ci sarebbero otto morti e 44 feriti.

    In una conferenza stampa il ministro della difesa iracheno Sultan Hachem Hamed ha ritenuto molto probabile che le truppe angloamericane arrivino a circondare Baghdad tra cinque-dieci giorni. Il ministro ha aggiunto che Baghdad è e rimane comunque ''imprendibile'' per gli eserciti della coalizione.
    (RRML)

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  10. #20
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    ATTACCO ALL'IRAQ: COLPITO NUOVO MERCATO. 53 MORTI


    (RadioRadicale.it, 28Mar - 19 : 50) - Approvato il programma Onu 'oil for food'. A Baghdad colpito di nuovo un mercato. Gb: "Imminente" un importante scontro con la Guardia repubblicana. Marine Usa costretti a difendersi dagli attacchi iracheni a Najaf. A nord avanzano i curdi. Fermati 7 giornalisti italiani

    Di 53 morti e 50 feriti sarebbe il bilancio di un bombardamento avvenuto qualche ora fa su un mercato popolare nella zona di al Nasr, nella parte occidentale di Baghdad. La fonte è l'emittente araba Al Jazeera, che ha mostrato le immagini dei cadaveri girate all'interno di un ospedale.

    I bombardamenti su Baghdad, i più pesanti dall'inizio della guerra, continuano intanto notte e giorno. Distrutta una sede del Partito Baath, al potere in Iraq: otto persone rimaste uccise. Colpiti sia il centro sia la periferia della capitale, e, per distruggere il centro del sistema di comunicazione del paese, sulla riva est del fiume Tigri, aerei B-2 avrebbero sganciato bombe Moab da 9 tonnellate. Si teme che molte persone siano rimaste intrappolate sotto le macerie.

    A Najaf si difendono le posizioni dagli attacchi

    Una violenta battaglia si è combattuta per almeno 7 ore nella zona di Najaf, dove i marine Usa sono impegnati praticamente senza soste a difendere le posizioni dell'avanzata contro le truppe irachene della Guardia repubblicana. Bombardate postazioni irachene anche a Nassiriya, più a sud, dove, secondo la Bbc, un generale iracheno è stato fatto prigioniero. Le truppe Usa si stanno inoltre posizionando per affrontare la Guardia Repubblicana anche nei pressi di Karbala, 110 km a sud di Baghdad.

    Sarebbe "imminente" uno scontro fra le forze anglo-americane e la Guardia repubblicana irachena, secondo il capo di stato maggiore dell'esercito britannico Mike Jackson, il quale ha reso noto che 4 mila soldati iracheni si sarebbero arresi alle sole forze britanniche.

    Le forze irachene hanno aperto il fuoco contro migliaia di civili che stavano cercando di lasciare Bassora. Dopo giorni di ritardo finalmente la prima nave britannica carica di tonnellate di aiuti umanitari è attraccata nel porto di Umm Qasr, la città irachena che affaccia sul golfo. La resistenza irachena, ma anche la complessa opera di bonifica e sminamento per rendere sicuro il porto hanno ritardato l'arrivo degli aiuti. Ora le forze irachene nel sud vengono definite "sotto controllo".

    Il Consiglio di Sicurezza inoltre, ha approvato all'unanimità la risoluzione che sblocca il programma umanitario petrolio in cambio di cibo, che era stato interrotto dall'inizio della guerra in Iraq. Il segretario generale dell'Onu Kofi Annan sarà il responsabile.

    Il fronte nord: i curdi prendono posizioni

    I peshmerga curdi starebbero avanzando verso le città petrolifere di Mossul, di nuovo bombardata la scorsa notte, e Kirkuk, venendo via via ad occupare le posizioni lasciate dalle truppe irachene, ritiratesi a difesa delle città. Intanto, gli americani rafforzano le loro posizioni, ma, dicono fonti curde, sembrano non voler attaccare le due città. Mancano ancora i carri armati e l'artiglieria, "ancora troppo poche e prive di armi pesanti" le forze Usa, si lamentano i curdi.
    Gli americani stanno invece costruendo due basi a Nord: una all'aeroporto di Hariri (75 chilometri a nord est di Erbil, nella zona controllata dal gruppo curdo Pdk) e l'altra a Bakrajo nella zona controllata dall'altra principale organizzazione dei curdi iracheni, il Puk, tra Sulaimaniya e Chamchamal.

    L'Unione patriottica del Kurdistan (Puk) starebbe affrontando le milizie dell'organizzazione fondamentalista islamica Ansar al-Islam, ritenuta legata ad al-Qaida, e bombardata nei giorni scorsi con i missili americani ad Halebja. Tre mila uomini armati del Puk si stanno sistemando attorno alla città, raggiunti da commandos americani. E' giudicato imminente un attacco congiunto americano-curdo contro le postazioni di Ansar al-Islam. Il Puk avrebbe raggiunto ieri un accordo di resa con un altro gruppo fondamentalista.

    Stamani, bilancio Usa dalll'inizio delle operazioni: 4 militari dispersi intorno a Nassiriya, 28 in totale gli americani rimasti uccisi, 22 a causa di "atti ostili", gli altri in diversi incidenti. Altri sette, inoltre, sono prigionieri di guerra: due catturati dopo la caduta di un elicottero Apache, cinque appartenenti a una unità logistica. (RRFP)

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