Proviamo ad interpretare insieme la guerra in atto da un punto di vista geopolitico, nella speranza che i leaders europei sappiano identificare la soluzione storica più equa e saggia - o perlomeno andarci vicino. Onorevoli Presidenti Prodi e Berlusconi questa è pasta per i vostri denti. Tale tentativo pone a mio avviso alcune condizioni ipotetiche:
1. la possibilità che la guerra poteva essere evitata o gestita dalle Nazioni Unite.
2. che gli USA non sopportano più il tentativo dell’ONU di promulgare statuti, corti, tribunali e costituzioni globali validi anche per gli americani.
3. che gli USA temono un controllo internazionale del Libero Mercato con leggi e formulazioni etiche che prevedono democrazia e diritti per tutti gli abitanti del pianeta.
4. che gli USA temono di perdere il primato come superpotenza.
La conseguenza di tali verosimili condizioni produce la seguente possibile lettura della guerra all’Iraq voluta a tutti i costi:
1. Gli USA in realtà stanno cercando di dominare il Medio Oriente perché è l’unico modo per frenare, inglobare e condizionare la forte crescita dell’economia cinese, il consolidamento e l’ampiamento della EU, il Giappone.
2. E’ l’unica maniera per garantirsi il primato nella stesura e nella garanzia dell’accordo di pace israelo-palestinese, il quale garantirebbe il rilancio economico del Medio Oriente quale nuova zona di sviluppo economico al centro dell’economia mondiale.
Se tale interpretazione è corretta i paesi ad avvantaggiarsi nell’immediato dopoguerra sarebbero i paesi confinanti o prossimi all’Iraq – purché non ostili – e dunque si prevedono accordi segreti tra questi paesi e gli USA.
Conseguenze ed evoluzioni logiche e possibili durante e dopo la guerra:
1. La Cina, l’EU (salvo eccezioni ma Russia facente parte) e l’ONU depurato di alcuni membri, potrebbero decidere movimenti di truppe ed accordi diretti per lo sviluppo a tappe forzate di risorse energetiche alternative al petrolio. L’idrogeno per il trasporto in particolare potrebbe rientrare tra queste priotità.
2. Islam e Vaticano potrebbero catalizzare un accordo tra mondo arabo ed EU, nonostante l’eventuale primato americano in Medio Oriente.
3. Se gli USA fossere costretti ad un lungo assedio di Baghdad, si farebbe strada la possibilità di una soluzione diplomatica e il conseguente ridimensionamento del primato americano nel mondo.
4. L’America potrebbe fondersi con l’Europa - o parte di essa - in una federazione, non prima della creazione di una CIA e di un Pentagono Europei che catalizzino e controllino le condizioni ed i progressi della federazione stessa.
5. L’accordo israelo-palestinese potrebbe diventare di competenza europea con la supervisione dell’ONU e del Vaticano.
6. L’escatologia a rischio di primato americano prenderebbe un’altra strada, senza però escludere gli USA, che resterebbero superpotenza al fianco dell’Europa.
7. I problemi con la Cina sarebbero rimandati di qualche anno in assenza di un'integrazione politica.
Distinti Saluti