Risultati da 1 a 9 di 9
  1. #1
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    Predefinito Tagli di rotte AZ e DL, crisi per le altre majors americane

    Salve a tutti,
    ecco cosa ho trovato su JustPlanes stamattina.

    Alitalia (Mar25, 2003)
    Has cancelled 1 daily flight between Milan and Paris from 24Mar to 13Apr03 and will cancel another one between Rome and Paris from 30Mar to 13Apr03.

    Vi risulta o e' una delle solite bufale di JP?

    Inoltre sempre su justplanes ho letto la notizia ben peggiore che Delta ha rinviato a data da destinarsi il collegamento Boston-Roma e la conversione a giornaliero del CVG-FCO.....Questo e' senza dubbio, se confermato, il primo sintomo degli effetti della guerra sull'aviazione in Italia.

    Inoltre ho letto che sia Northwest che Continental metteranno a terra altri aerei e taglieranno posti di lavoro. E mentre USAirways si appresta ad uscire dal Chapter 11, Hawaiian c'e' appena entrata.

    Ma mister Bush non si rende conto che sta facendo piu' danni dell'11 settembre?

    Ciao

    Stefano

  2. #2
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    Cool

    si e poi hai visto le altre.....? lh toglie un sacco di frequenze, klm, ba anche, almeno fino a maggio..cioè se uno va a fra trova un calo di traffico notevole cioe tipo alin a, scherzo...
    comunque cosa vuoi che gliene freghi a bush delle compagnie, tanto fallita una se ne fa un'altra (di compagnia ovviamente)!

  3. #3
    Cattolico-Liberale
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    Per quanto riguarda Venezia, confermo il volo giornaliero Delta su New York. Per la verità è molto probabile a partire da luglio un secondo volo giornaliero il martedì e il venerdì.

    Per quanto riguarda i danni, beh chi li ha fatti sinora mi sembra sia quel macellaio di Baghdad di nome Saddam Hussein. Per il resto auguro alle compagnie Americane ed Italiane il miglior successo... dopo la guerra (come sempre), l'economia ripartirà e anche per AZ si apriranno delle enormi potenzialità, speriamo le sappiano cogliere.

    God Bless America
    Baltasar Gracián y Morales: Certuni sarebbero saggi, se non fossero persuasi di esserlo.

    Niccolò Machiavelli: Gli uomini non buoni temono sempre che altri non operino contro di loro quello che pare loro meritare.


  4. #4
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    Risparmiamoci le polemiche pro e contro la guerra qui.

    Parlando solo dell'aviazione civile e' innegabile che lo stato di perenne tensione e l'attuale conflitto hanno danneggiato moltissimo le compagnie aeree. UNited, USAirways e Hawaaian sono in Chapter 11. American rischia di entrarci da un giorno all'altro. NW, CO, DL tagliano rotte e posti di lavoro ogni giorno.

    Lo stesso in Europa.

    Quello che mi sorprende e' la totale mancanza di interesse dimostrato da Bush e dal suo governo ad un settore che, se in Italia e' a mala pena ricordato, in America e' considerato vitale per l'economia e rappresenta una delle principali voci di introiti per gli USA.

    Ammetto che credevo ci fossero lobbies molto potenti che avevano a cuore gli interessi delle compagnie aeree e dei costruttori e fornitori.
    O queste lobbies non esistono o Bush se ne e' fregato altamente.

    Ciao

    Stefano

  5. #5
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    .

  6. #6
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    ..

  7. #7
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    E chi lo dice che se ne frega? Credo che la sicurezza sia la cosa primaria, specia negli Stati Uniti dopo quello che è accaduto. Io ci sono andato recentemente e purtroppo è un paese che vive nel terrore, nell'orrore e nella tragedia, ma a differenza di noi europei sanno reagire, e se dopo l'11 settembre avevano qualche inquietudine a riprendere a volare, oggi lo fanno con maggiore determinazione.

    Per quanto riguarda il Governo Americano e le compagnie... una cosa essenziale che noi Europei dobbiamo ficcarci nel cervello è che le compagnie aeree come qualsiasi altra "industria" deve essere auto sufficiente e non cullarsi mai nella speranza come per anni è accaduto per la nostra Alitalia... che tanto c'è pantalone che paga.

    In America come in qualsiasi altra economia avanzata, cioè che detta le regole è il mercato, e politica e mercato devono sapere mantenersi distinte ognuna nei propri ruoli. Ce la faremo noi Europei? Io lo spero, altrimenti la concorrenza agli Americani non sapremo mai farla.

    Comunque la speranza di tutti è che questa guerra sia breve e con il minor numero possibili di vite innocenti, e che all'Irak sia ridata la libertà, e agli Iracheni la dignità, così tanto messa a dura prova da 25 anni di regime terrificante che autore di più di 2 milioni di esecuzioni politiche.

    Il dopo guerra certamente sarà florido per l'economia di tutti i nostri paesi e anche di quelli attigui all'Irak, e la speranza è di vedere presto un A320 con i colori di AZ nella Baghdad liberata.

    AZ777

    IRAK LIBERO
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  8. #8
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    E chi lo dice che se ne frega? Credo che la sicurezza sia la cosa primaria, specia negli Stati Uniti dopo quello che è accaduto. Io ci sono andato recentemente e purtroppo è un paese che vive nel terrore, nell'orrore e nella tragedia, ma a differenza di noi europei sanno reagire, e se dopo l'11 settembre avevano qualche inquietudine a riprendere a volare, oggi lo fanno con maggiore determinazione.

    Per quanto riguarda il Governo Americano e le compagnie... una cosa essenziale che noi Europei dobbiamo ficcarci nel cervello è che le compagnie aeree come qualsiasi altra "industria" deve essere auto sufficiente e non cullarsi mai nella speranza come per anni è accaduto per la nostra Alitalia... che tanto c'è pantalone che paga.

    In America come in qualsiasi altra economia avanzata, cioè che detta le regole è il mercato, e politica e mercato devono sapere mantenersi distinte ognuna nei propri ruoli. Ce la faremo noi Europei? Io lo spero, altrimenti la concorrenza agli Americani non sapremo mai farla.

    Comunque la speranza di tutti è che questa guerra sia breve e con il minor numero possibile di vite innocenti sacrificate, e che all'Irak sia ridata la libertà, e agli Iracheni la dignità, così tanto messa a dura prova da 25 anni di regime terrificante ed autore di più di 2 milioni di esecuzioni politiche.

    Il dopo guerra certamente sarà florido per l'economia di tutti i nostri paesi e anche di quelli attigui all'Irak, e la speranza è di vedere presto un A320 con i colori di AZ nella Baghdad liberata.

    AZ777

    IRAK LIBERO
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    Niccolò Machiavelli: Gli uomini non buoni temono sempre che altri non operino contro di loro quello che pare loro meritare.


  9. #9
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    Allora il problema col server non ce l'ho solo io!
    Cmq mi scuso per aver postato tre volte lo stesso messaggio e adesso ne edito due cancellando il contenuto.

    Quanto al discorso su economia e politica io non direi che negli Stati Uniti sono cose separate.
    Basta ricordare le pressioni fatte dalla Albright, la segretario di stato di Clinton, su Israele quando EL AL voleva prendere gli A330 oltre ai 777 e gli e' stato impedito.
    Anni prima il governo USA aveva fatto pressioni sull'Arabia Saudita perche' Saudia rinnovasse la flotta con materiale americano (23 B777, 4 B747-400, 16 MD-90 e 4 MD-11 in una botta sola).
    Lo stesso dicasi per Taiwan e molti altri.
    Economia e politica non possono essere disgiunte.
    Le compagnie aeree americane hanno l'appoggio dei governatori degli stati dove loro hanno i maggiori hub perche' rappresentano una fonte di lavoro per i cittadini che sono poi gli elettori dei governatori....

    Spero anche io in una rapida conclusione della guerra. Sarebbe stato meglio che Saddam fosse stato fatto fuori nel '91 quando la guerra era piu' leggittima. Gli Irakeni mi sembra che stiano dimostrando di avere dignita' e orgoglio nonostante 25 anni di dittatura (e tutti sappiamo che tale dittatura nacque e prospero' col beneplacito e in seguito gli aiuti di Stati Uniti e Unione Sovietica, una rara prova di comunanza di idee tra le due).

    Per il bene di tutti auguriamoci che questa guerra sia l'ltimo episodio di tensione, terrore e instabilita' del nostro mondo almeno per un po'.

    Ciao

    Stefano

 

 

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