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  1. #1
    Hanno assassinato Calipari
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    "Il programma YURI il programma"
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    Talking La Malfa arruolato per un'altro Usa-day

    SI POTREBBE RIPETERE LA GIORNATA DI SOLIDARIETÀ PER L´AMERICA
    E Giuliano Ferrara pensa ad un altro «Usa-day»
    Il direttore del Foglio contesta i partiti di centrodestra: sono inutili «Troppa sproporzione tra chi scende nelle piazze e chi governa»

    25/3/2003

    ROMA VERSO un altro Usa Day. Si potrebbe ripetere la giornata di solidarietà per l´America, impegnata in una guerra difficile contro la dittatura irachena e in uno scontro politico con governi ex amici e piazze pacifiste. L´idea - quasi una tentazione - frulla da un po´ nella testa di Giuliano Ferrara, direttore del Foglio e promotore del primo Usa Day, il 10 novembre 2001 in piazza del Popolo, dopo l´attacco alle Torri gemelle, seguito l´anno scorso dall´Israele Day al ghetto di Roma. Un´accelerazione è venuta dagli avvenimenti di domenica, con le immagini drammatiche delle vittime e dei prigionieri americani; dal netto predominio cromatico e mediatico delle bandiere e delle ragioni dei pacifisti; e da quella che Ferrara definisce in un editoriale pubblicato ieri dal Foglio «l´inutilità dei partiti di governo». Un articolo che non resterà senza un seguito. Anzi, darà il via a una sorta di campagna. Da oggi il quotidiano uscirà con un fascione giallo con gli indirizzi e-mail dei dirigenti di Forza Italia, An, Lega, Udc e la scritta: «Le democrazie non sono tigri di carta, scrivetelo ai partiti di governo». L´attacco di Ferrara all´afasia della maggioranza, accusata di non sostenere Berlusconi e di lasciare campo libero ai pacifisti, ha già provocato le prime risposte. «Si sono fatti vivi Bondi, La Malfa, D´Onofrio, dicendo in sostanza: "Ma io so´ bravo" - racconta Ferrara -. E´ anche vero. Ma si tratta di casi singoli. Non di una linea. C´è una sproporzione tra quel che sta accadendo nelle piazze e nella società e la presenza dei partiti di governo. Ci sono due milioni di bandiere della pace nelle strade, ci sono assemblee pacifiste condotte, come ci racconta una lettrice, con piglio da figli della lupa, e di fronte non c´è nulla. Dove sono i loro circoli culturali, i loro convegni, i loro giovani?». Per questo Ferrara potrebbe non fermarsi qui. E accarezza l´idea di uno Usa Day. «Me lo chiedono in molti. Lettere, sollecitazioni da più parti, incoraggiamenti da esponenti della comunità ebraica». Non c´è nulla di deciso e tantomeno di organizzato. «Vedremo - dice Ferrara -. E´ una cosa complicata. Non bisogna fare errori». Ma già oggi è in programma una riunione tra i possibili sostenitori dell´iniziativa. La tecnica del direttore del Foglio in questi casi è lanciare o raccogliere l´idea, lasciarla maturare, verificare i consensi, valutare le reazioni, e poi decidere e se del caso realizzare in tempi stretti. «Quando proposi l´Israele Day lui si mosse così - racconta Massimo Teodori -. Dico subito che io sarei per farlo, questo Usa Day bis. Sono un amerikano con quattro kappa. Penso a una manifestazione sganciata dai partiti, non di mero sostegno al governo, che dia l´opportunità di esprimere sentimenti filoamericani forse minoritari ma presenti e sinora rimasti senza voce». Quell´altra volta Ferrara andò in piazza del Popolo con il berretto da baseball (anche per via della pioggia), Vincino, Marcenaro e Panella con lo striscione autoironico «Lotta continua per gli Stati Uniti», Oscar Giannino con l´uniforme da cadetto di West Point, Sergio Scalpelli avvolto nella bandiera con la stella di David. La sinistra era rappresentata da Lucia Annunziata e Franco Debenedetti. Sul palco Clarissa Burt, che ora dice: «Se mi chiamano sono pronta. Rispetto i pacifisti, ma finora le ragioni degli americani hanno avuto troppo poco spazio». Per la maggioranza c´erano Cicchitto, Jannuzzi, Luigi Compagna, Gawronsky, Sanza, Testoni. E Guzzanti, che assicura: «Pensavo di lanciarla per conto mio, una giornata di solidarietà con gli Stati Uniti. Se lo fa Giuliano, bene, sarò con lui. Altrimenti provvederò personalmente. Dobbiamo dare la possibilità a chi ne ha il coraggio di spendere la propria faccia, la propria voce, il proprio nome. Di portare in piazza il tricolore e la bandiera stelle e strisce. E´ il momento di dare una risposta non dico al Papa, che fa il suo mestiere, ma alla chiesa che ha assunto una posizione altamente criticabile e condannabile». Più tiepido l´altro «outsider» indicato da Ferrara nell´editoriale dell´altro ieri come campione di atlantismo, Gianni Baget-Bozzo. «Giuliano ha ragione nel criticare il silenzio dei partiti di governo. Ma gli sconsiglierei di ripetere ora lo Usa Day. Sarebbe difficile far capire che essere per l´America non significa necessariamente essere per la guerra». Ma Riccardo Pacifici, portavoce della comunità ebraica romana, incoraggia Ferrara: «Aderire o meno non sarà una scelta delle comunità ebraiche ma dei singoli cittadini ebrei. Però, se il Foglio lanciasse un altro Usa Day, immagino che gli ebrei, certo alcuni, ma io spero tutti, saranno al fianco dei soldati americani e inglesi che si battono per portare la libertà in Iraq e la pace in tutto il Medio Oriente. Guardiamo con rispetto ai sentimenti dei pacifisti, quando sono genuini. Ma proviamo angoscia e disagio quando vengono strumentalizzati da chi esalta Che Guevara, che pacifista non era, e l´Intifada, che non è un esempio di lotta gandhiana». E un altro supporto e pungolo Ferrara lo troverà in casa, nella persona della moglie Selma Dell´Olio, che l´altra sera da Vespa ha affrontato la pacifista Mussolini con tanta energia da indurla a rifugiarsi non metaforicamente tra le braccia di Livia Turco; per una «riedizione in variante Ambra Jovinelli - dice Guzzanti - del patto Molotov-Ribbentrop».

  2. #2
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    Predefinito si arruola

    La Malfa si arruola, più che arruolato.

  3. #3
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    Predefinito

    Personalmente mi arruolo subito anch'io per questa marcia ... sempre che' Ferrara la organizzi ... per testimoniare tutta la mia solidarieta' alle democrazie occidentali che combattono per la dignita' umana che solo si riscatta se anela alla liberta' ed alla lotta ad ogni dittatura.
    La solidarieta' verso gli Stati Uniti deve anche significare una critica feroce a questa sinistra italiota dispersa e smarrita in azioni che rincorrono la ricerca di idealita' da sostituire all'ideologia marxista sconfitta ormai dalla storia.
    Lo scivolamento verso l'ideologia islamica del cattocomunismo italiano deve preoccupare non poco chi, come noi, crede nella sinistra democratica e riformista.
    La sinistra italiana parla di illegalita' nell'azione degli alleati ...ma invece di cercare la illegalità farebbe bene a ben ponderare il fatto che gli Stati Uniti abbiano già abbondantemente dimostrato i motivi del casus belli.
    Anzi, lo ha fatto Saddam stesso, quando, dopo aver detto che "non aveva missili Scud", li ha lanciati giorni fa sul Kuwait. Vogliamo scommettere che tra breve verranno fuori anche le armi di distruzione di massa che gli ispettori dell'Onu non avrebbero trovato neanche in sei anni?
    La posizione che ha assunto il governo italiano non e' stata di rottura con nessuno ... certo, ha rotto le scatole alla sinistra italiana che si è assolutamente isolata dagli Stati Uniti (tornando indietro di venti anni) e dall'Onu (cercando di far fare all'Italia una scelta addirittura diversa da quella franco-tedesca) e dall'elettorato di centro (l'unico in grado di farle vincere le elezioni) ... componente anch'esso del CSX.
    La sinistra massimalista e demagoga, invece ... arrampicandosi sugli specchi, affannandosi di spiegare i propri motivi pacifisti quando guerrafondaia si dimostro' in Kossovo e senza riunire il Parlamento ... ha fatto davvero una figura poco credibile.
    L'italia di oggi non e' che sia migliorata di molto rispetto al centro-sinistra ... ma quella che avremmo avuto con questo centro sinistra sarebbe stata molto peggio.
    Il livore per l'antiamericanismo atavico ha ottenebrato la mente e permeato ormai le coscenze di tanta sinistra italiana che sara' difficile che essa ritrovi l'abito mentale per tornare ad essere forza di governo nel Paese.
    Ecco perche' anch'io mi arruolero' alla marcia di Ferrara !

    Un fraterno saluto mazziniano

  4. #4
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    Predefinito

    Le ragioni esposte da Ferrara mi sembrano più che sufficienti per ripetere un altro USA-Day, non dobbiamo aver paura di apparire inferiori numericamente ai cortei pacifisti ne tanto meno come di Bagget-Bozzo di farci passare favorevoli alla guerra.
    In questo momento chi difende le ragioni della difesa delle nostre democrazie deve avere il coraggio di non aver paura. Sarò con voi come le altre volte.

  5. #5
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    Predefinito la lettera di La Malfa al foglio

    Questa è la lettera che La Malfa ha inviato
    al foglio il 24 marzo e a cui si
    riferisce Ferrara nell’articolo postato da Yuri.
    Grazie Yuri!

    calvin
    ----------------------------------------------------------------------------
    [color=dark blue]
    Signor direttore

    Un articolo del Foglio di stamane accusa la maggioranza di non essere in grado di difendere e sostenere con adeguatezza di argomenti, la posizione dell’alleanza occidentale impegnata nella guerra in Iraq.


    Mi permetto di farLe notare che il partito repubblicano con i suoi documenti ufficiali ed il senatore Del Pennino ed io stesso in Parlamento, abbiamo espresso una posizione assai netta sulle questione irachena ed abbiamo chiesto alla coalizione di governo di non avere esitazioni ed incertezze su questi temi, aggiungendo che, altrimenti, avremmo votato contro il governo.

    Nel dibattito di queste settimane i repubblicani si sono impegnati a fondo, rifiutando, come ha pur fatto la sinistra, di identificare l’europeismo nell’adesione alle posizioni franco tedesche.
    Abbiamo anche denunciato le responsabilità della chiesa cattolica nel suo tentativo di influenzare le decisioni dei governi occidentali in merito a questa critica vicenda.

    Nessun organo televisivo, nè pubblico, nè privato, inclusa la Sette sui cui programmi Lei ha una diretta partecipazione e supervisione, ha ritenuto di dare spazio a questa nostra elaborazione, che è emersa esclusivamente attraverso il Corriere della Sera, il Riformista, la Stampa, e che è ovviamente testimoniata dagli atti parlamentari.

    Forse, a fronte di afasie e sbandamenti della maggioranza di governo, varrebbe la pena di aiutarci a diffondere meglio queste nostre tesi, offrendoci uno spazio adeguato all’importanza delle ragioni atlantiche che sosteniamo e che il suo stesso giornale teme di vedere sommerse dal pacifismo dilagante.


    Cordialmente,
    Giorgio La Malfa
    [/color]

  6. #6
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    Predefinito tratto dalla Agenzia Adnkronos 1 aprile 2003


    Iraq/Pri: linea "né né" ormai stella polare della sinistra

    ''La linea del signor "né-né" e' ormai la stella polare della sinistra italiana. Non si riesce a capire come la tradizione repubblicana di Randolfo Pacciardi, Carlo Sforza, Oronzo Reale e Ugo La Malfa si possa conciliare con questa linea''. Lo si legge in una nota del Pri che chiosa: ''la lezione di Ugo La Malfa sulla politica estera non e' interpretabile, e' solamente attuabile. Per chi ci crede''.

  7. #7
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    Originally posted by nuvolarossa
    [color=dark blue]
    Anzi, lo ha fatto Saddam stesso, quando, dopo aver detto che "non aveva missili Scud", li ha lanciati giorni fa sul Kuwait. Vogliamo scommettere che tra breve verranno fuori anche le armi di distruzione di massa che gli ispettori dell'Onu non avrebbero trovato neanche in sei anni?[/color]
    Accidenti insomma, nessuno Scud è stato lanciato, nessun missile vietato per adesso, solo Frog a testate convenzionali

    Ma se io fossi Saddam sarei così scemo ad usare le armi a distruzione di massa per legittimare questa aggressione?


    P.G.
    "Vogliamo distruggere tutti quei ridicoli monumenti del tipo "a coloro che hanno dato la vita per la patria" che incombono in ogni paese e, al loro posto, costruiremo dei monumenti ai disertori. I monumenti ai disertori rappresentano anche i caduti in guerra perchè ognuno di loro è morto malidicendo la guerra e invidiando la fortuna del disertore. La resistenza nasce dalla diserzione"

    Partigiano antifascista, Venezia, 1943





  8. #8
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    Predefinito

    Caro Paddy Garcia ... ho parlato di scud perche' di questo hanno parlato i quotidiani ... anch'io mi ero posto il tuo stesso interrogativo ... possibile che Saddam sia cosi' sciocco ?
    Rimane il dubbio, comunque, sul tipo dei missili ... perche' una volta scoppiati ... non lasciano traccia.
    Bisognerebbe avere la certezza da dove sono stati sparati .. per poter, dalla distanza, capire di che tipo sono.
    Se il lancio e' avvenuto dai margini della frontiera con il Kuwait ... allora la gittata credo che sia sui 100 Km ... in questo caso non sarebbero scud ... ma e' stato appurato tutto cio' da fonti alleate o da fonti giornalistiche ?
    Io ero rimasto alle prime notizie ... dandole per buone

  9. #9
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    Predefinito Ballarò

    Stasera alle ore20.50 godiamoci La Malfa a Ballarò, che come al solito rappresentato le loro idee con una maggioranza di sei a uno, talchè si evince che hanno paura di andare a discutere in parità.
    Fraterni saluti.

  10. #10
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    Predefinito

    Originally posted by nuvolarossa
    Caro Paddy Garcia ... ho parlato di scud perche' di questo hanno parlato i quotidiani ... anch'io mi ero posto il tuo stesso interrogativo ... possibile che Saddam sia cosi' sciocco ?
    Rimane il dubbio, comunque, sul tipo dei missili ... perche' una volta scoppiati ... non lasciano traccia.
    Bisognerebbe avere la certezza da dove sono stati sparati .. per poter, dalla distanza, capire di che tipo sono.
    Se il lancio e' avvenuto dai margini della frontiera con il Kuwait ... allora la gittata credo che sia sui 100 Km ... in questo caso non sarebbero scud ... ma e' stato appurato tutto cio' da fonti alleate o da fonti giornalistiche ?
    Io ero rimasto alle prime notizie ... dandole per buone

    Finora, comunque, pare che i missili lanciati dall'Iraq sul Kuwait siano a gittata piuttosto corta (circa 70 km), probabilmente del tipo denominato "Frog". L'uso di questi missili non comporta rischi per Israele. Fonti militari israeliane continuano a ritenere basse le probabilita' che Israele venga raggiunto da missili iracheni, sia per ragioni tecniche che politiche (Saddam non avrebbe interesse a mostrare di essere in possesso di armi vietate dalle risoluzioni Onu).

    (Jerusalem Post, Ha'aretz, 21.03.03)



    Da Israele.net: http://www.arrangements.com/analisi/21033isr.html
    "Vogliamo distruggere tutti quei ridicoli monumenti del tipo "a coloro che hanno dato la vita per la patria" che incombono in ogni paese e, al loro posto, costruiremo dei monumenti ai disertori. I monumenti ai disertori rappresentano anche i caduti in guerra perchè ognuno di loro è morto malidicendo la guerra e invidiando la fortuna del disertore. La resistenza nasce dalla diserzione"

    Partigiano antifascista, Venezia, 1943





 

 
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