La "Guantanamo" israeliana continua ad essere ignorata dall'Occidente. Le Convenzioni di Ginevra vengono sistematicamente violate dai torturatori che operano agli ordini di Sharon e di Bush.
Oltre trecento prigionieri iracheni, "arrestati" in questi giorni in Irak, sono stati inviati nella base statunitense cubana di Guantanamo. Vanno ad aggiungersi alle centinaia di Talebani e di Afghani costretti nelle "gabbie" approntate per tenere "sotto controllo preventivo" coloro che si oppongono alle logiche di Dominio. Torture documentate e spregio totale del diritto militare di guerra. "Per noi è prioritario eliminare le squadre della morte che opprimono i civili" sostiene a cuor leggero il generale dei marines James Conway. Che poi i civili accorrano da ogni parte del mondo per difendere la loro Patria invasa dai "liberatori" è ininfluente; anzi viene taciuto dalle strutture mediatiche al soldo del padrone yankee. Ancora: "Se ne prendiamo uno o due che sono innocenti, mi dispiace ma non possiamo lasciarli andaRe e aspettare che ricomincino a spararci addosso." Addosso a chi? A loro "civili"?
America non criticarci, anche tu devi "sporcarti le mani". "Per anni - sostiene il quotidiano israeliano Maariv - i britannici e gli statunitensi hanno rimproverato Israele per le tecniche di conbattimento utilizzate nei Territori e ora anch'essi hanno a che fare con la popolazione civile e sono costretti a sporcarsi le mani". Una osservazione che non fa una grinza, specie se documentata con le fotografie che mostrano come le "scene" che avvengono in Irak sono identiche a quelle che avvengono nei Territori palestinesi.
Tutti si sporcano le mani, solo che quando i Palestinesi usano le armi sono dei "terroristi", mentre invece quando i carristi israeliani sparano cannonate nelle strade di Gaza (che non è Israele) e fanno a pezzi i civili ed i bulldozer demoliscono le case e seppelliscono sotto le macerie donne e bambini fanno "guerra preventiva" contro il terrorimo.
La libertà e la democrazia delle bombe. Il massacro pianificato per liberare i Popoli e rapportarli nella logica globalizzante dell'Occidente.
Già, le Convenzioni di Ginevra. Nelle "Guantanamo" israeliane da anni sono tenuti in ostaggio migliaia di Palestinesi. A Ketziot, a Ofer, e nella prigione femminile di Ramle le condizioni di vita sono orribili. "Le tende sono piene di insetti pericolosi e dobbiamo fare i conti con gli scorpioni. Il cibo è scarso e di bassa qualità. Spesso le razioni sono fatte di carne impanata non cotta". E poi le scariche elettriche sui testicoli dei prigionieri e i controlli "intimi" continui fatti alle detenute di Ramle. Acqua soltanto putrida ed umiliazioni da parte delle detenute "comuni".
Nessuno parla dell'olocausto dei Palestinesi: il loro pianto non paga. E i boia continuano indisturbati a "sporcarsi le mani".
Paolo Signorelli