Berlusconi detta la linea per la campagna elettorale: "La sinistra è pro-Saddam"

[brunik]

Basta "la sinistra è stalinista", ha fatto il suo tempo. Ora il nuovo slogan sarà "la sinistra è saddamita".

Auguri, Berlusconi. Guarda che stai dando del filo-saddam al 75% degli elettori, che potrebbero pensare "ma allora sono di sinistra anch'io."

Ci sentiamo dopo le elezioni per vedere come è andata l'idea.

IL PARTITO SI IMPEGNA PER LE AMMINISTRATIVE, POI PARTONO I CONGRESSI IN VISTA DELLE ASSISE NAZIONALI DELL’ANNO PROSSIMO
Al voto Forza Italia sfrutta l’effetto Iraq
Berlusconi: campagna elettorale contro la sinistra «pro Saddam»

La Stampa 10/4/2003



ROMA

Un carissimo nemico, Massimo D’Alema, prevede che a questo punto Silvio Berlusconi «si vestirà da marine». Esagera, ma coglie nel segno. Dopo aver perso parecchi voti virtuali nei sondaggi, per colpa della sua linea pro-Usa, il presidente del Consiglio proverà a guadagnarne di veri nelle prossime amministrative, presentandosi come colui che aveva fatto fin dall’inizio la scelta giusta. Non dirà: io ero per la guerra (le immagini di morte restano vive negli occhi della gente). Però sosterrà in tutte le sedi che la sinistra italiana, in odio a Bush, avrebbe preferito tenersi Saddam. Tenterà così di dimostrare che Rutelli, Fassino e Cofferati sono (come va ripetendo ai suoi in queste ore) «pericolosi per la democrazia». Il contrattacco era pronto da una decina di giorni ma, per prudenza, Via dell’Umiltà aveva deciso di attendere la caduta di Baghdad. Finalmente ieri, nelle stesse ore in cui andava in pezzi la statua del Raìss, l’ex ministro Claudio Scajola ha dato l’annuncio: il 18 maggio, cioè una settimana prima che 12 milioni di elettori si rechino alle urne, il partito del premier organizzerà in tutti i capoluoghi di provincia manifestazioni simultanee denominate «Feste della libertà». Con l’aiuto di moderne tecnologie, il Lider maximo si collegherà via satellite con le 103 piazze d’Italia. Il premier sosterrà ciò che dalla sua bocca udiremo spesso, a partire dai prossimi giorni. E cioè che l’opposizione è rimasta molto indietro sui terreni della democrazia e dei diritti civili. Batterà sul chiodo che «a loro, non a noi, è mancata una linea chiara sulla guerra, perché sanno soltanto dire il rovescio di quanto fa il governo». Per ribadire il concetto, nelle zone dove si vota compariranno tra breve enormi cartelloni con su scritto: «Forza Italia, forza di libertà». A sinistra, sarà sottinteso, non lo sono ancora. Naturalmente, neppure Berlusconi crede che innescare uno scontro su «valori e princìpi» sarà sufficiente a rimettere nei binari una campagna partita col piede sbagliato (liti intestine un po’ dappertutto, dal Friuli in giù). In fondo, si tratta di eleggere degli amministratori locali, non di operare una scelta di civiltà. Tuttavia, la mobilitazione di piazza servirà a rimettere in moto dopo due anni gli ingranaggi del partito. Sarà utile in vista di scadenze più lontane, dal momento che (lo spiega un colonnello) «finora potevamo prendercela comoda. Ma dall’anno prossimo, con le europee, non si scherza più». Urge rimboccarsi le maniche. Non per nulla la seconda notizia data ieri da Scajola, col beneplacito del Cavaliere, è che l’anno prossimo Forza Italia si riunirà a congresso. Era notizia attesa dal 1998, quando si tennero le prime ed ultime assise azzurre ad Assago. Berlusconi immagina che, dovendosi assegnare le poltrone più in vista, il partito si scuoterà dal torpore. Già in autunno si terranno tutti i congressi provinciali, all’inizio dell’anno nuovo quelli regionali. Chi scalpita in periferia avrà l’occasione per farsi avanti. Nel frattempo si metteranno all’opera quattro commissioni: una dovrà chiarire l’identità del partito, un’altra scriverne il Manifesto culturale, la terza ritoccherà lo statuto, una quarta dovrà rendere più efficace la comunicazione sul territorio. Viene da chiedersi: a chi consegnerà Berlusconi le chiavi del partito? Risposta che filtra da via del Plebiscito: a nessuno, si terrà ben stretta la sua creatura politica. Non è neppure detto che nomini un nuovo coordinatore nazionale. Dopo che Roberto Antonione ha sbattuto la porta, Forza Italia è retta da un quadrumvirato dove le due anime interne fanno pari e patta: Claudio Scajola e Fabrizio Cicchitto da una parte, Sandro Bondi e Angelino Alfano (legatissimi a Marcello Dell’Utri) dall’altra. Per il momento lavorano tutti d’amore e d’accordo. «A livello nazionale c’è un forte spirito di unione», assicura il portavoce del premier Paolo Bonaiuti, «l’idea di correnti fa solo ridere». Scajola è ancora più crudo: «Solo qualche sciocco ritiene di ritagliarsi sulle divisioni interne qualche spaziuccio in più». Molti indizi fanno credere che la scelta del Fondatore, alla fine, cadrà proprio su di lui. Berlusconi è contento di come, insieme al ministro Altero Matteoli, gli ha sbrogliato certe matasse locali. Ma non è nemmeno da escludere che, se tirerà a lucido Forza Italia, il premio per l’ex ministro dell’Interno possa essere un nuovo incarico di governo.

Ugo Magri

[DrugoLebowsky]

già si vede da che vento tira qui su POL.

[brunik]

Berlusconi a Pescara in gran forma comincia a vomitare.

Corriere,11.4.03

«Non conto sulla sinistra per l’Iraq»

Berlusconi: il Parlamento invierà i militari, ma purtroppo loro hanno D’Alema e non Blair


DAL NOSTRO INVIATO
PESCARA - A sperarci, dice Silvio Berlusconi, lui ci spera. Anzi, auspica che si possano riallacciare i rapporti con l’opposizione magari in vista dell’invio in Iraq di un contingente militare con funzioni di peacekeeping . E però, che ciò possa avvenire, gli sembra molto difficile: «No, non ne sono proprio sicuro», scuote la testa. E il motivo è che «assistiamo a una crisi profonda della sinistra». Una sinistra, attacca il premier a testa bassa, che «non ha dimostrato la stessa allegrezza di tutti, la mia allegrezza» per la caduta di Bagdad; una sinistra che si è esibita «con troppi suoi esponenti in tivù in gargarismi di antimilitarismo»; una sinistra che è arrivata a sperare «in una guerra più lunga, nell’eventualità che gli americani si impantanassero in Iraq come fecero in Vietnam».
Una sinistra insomma priva di guida, di un faro. Di uno come Tony Blair, che «ha saputo riformare nel profondo il suo Labour party: ci fosse un Blair nella sinistra, questo sarebbe il momento che venisse fuori e battesse un colpo. Ma purtroppo non c’è», si lamenta il premier. E a poco servono i tentativi di riannodare il dialogo fatti da Massimo D’Alema: «Voi le sue parole le definite un passo avanti, un gesto? Ma guardate che un gesto si fa con gli arti superiori e un passo avanti è solo un accenno di tarantella. Insomma, dato il personaggio, non mi azzardo a fare pronostici».
E così, forte di quello che definisce «il nostro filo-americanismo che ancora una volta si è dimostrato vincente» visto come gli Usa si stanno dimostrando «fedeli alla loro storia e alla loro tradizione: altro che imperialismo, si sono mossi per ridare la libertà a un popolo», Silvio Berlusconi - a Pescara per presentare Carlo Masci, candidato sindaco della Casa delle Libertà - non fa nessuno sconto all’opposizione. E sembra prepararsi ad affrontare con la sua sola maggioranza i passaggi - politici e parlamentari - che la crisi irachena prospetta al nostro Paese.

[DrugoLebowsky]

e loro Berlusconi, non Chirac

[Libero (POL)]

Originally posted by DrugoLebowsky
e loro Berlusconi, non Chirac

ma non e eravate voi che odiavate chirac!!!
la vostra faccia tosta è senza limiti!!

[brunik]

Originally posted by Libero

ma non e eravate voi che odiavate chirac!!!
la vostra faccia tosta è senza limiti!!

Chi te l'ha detto che odiavamo Chirac, gesù Bambino?

Chirac è un simpaticone, ha cacciato a calci nel sedere Berlusca quando si era appoggiato a Mitterrand (SINISTRA) per la sua TV francese.

Con Craxi gli era andata bene, con Chirac male. E infatti Le Cinq gli è fallita, al Grande Imprenditore.

[Libero (POL)]

Originally posted by brunik
Chi te l'ha detto che odiavamo Chirac, gesù Bambino?

Chirac è un simpaticone, ha cacciato a calci nel sedere Berlusca quando si era appoggiato a Mitterrand (SINISTRA) per la sua TV francese.

Con Craxi gli era andata bene, con Chirac male. E infatti Le Cinq gli è fallita, al Grande Imprenditore.

come sempre voi sinistri avete la memoria corta, o meglio vi piace ricordare solo quello che vi fa comodo .... ti rinfresco la memoria io!! ... non ricordi circa 6 anni fa quando chirac faceva i suoi esperimenti con la bomba atomica in un atollo?? la sinistra fece un baccano enorme con manifesti e manifestazioni contro la destra europea di chirac !!

[brunik]

Originally posted by Libero
come sempre voi sinistri avete la memoria corta, o meglio vi piace ricordare solo quello che vi fa comodo .... ti rinfresco la memoria io!! ... non ricordi circa 6 anni fa quando chirac faceva i suoi esperimenti con la bomba atomica in un atollo?? la sinistra fece un baccano enorme con manifesti e manifestazioni contro la destra europea di chirac !!

Beh, c'è stato il periodo che era simpatico, quando ha preso a pedate Berlusconi, poi è stato antipatico, ora è tornato simpatico.

A te è sempre stato simpatico Blair?

[Libero (POL)]

Originally posted by brunik
Beh, c'è stato il periodo che era simpatico, quando ha preso a pedate Berlusconi, poi è stato antipatico, ora è tornato simpatico.

A te è sempre stato simpatico Blair?

ho sempre detto che se fossi inglese voterei blair come ho sempre detto che se fossi americano voterei democratici!!!
se in Italia ci fosse una sinistra liberale e riformista voterei per questa sinistra!! ma aimé in Italia abbiamo cofferati, Rutelli, bertinotti, casarini e via dicendo ....

[brunik]

Beh, anch'io se in Italia ci fosse una destra seria e rigorosa e non demagoga e maneggiona è probabile che la voterei.

Toglietemi Bossi, Berlusconi, Tremonti, Miccichè, Calderoli, Borghezio, Schifani, Pecorella, Dell'Utri, Sgarbi, Gasparri e le altre schifezze varie e datemi Monti e Montanelli (se ci fosse ancora) che io vi voto, tranquilli.