Non c'è che dire.....il potere che hanno è bestiale, riescono perfino a far modificare un libro....cosa che noi ce la sognamo.....il potere logora chi non ce l'ha
"La Sicilia va evitata". E Cuffaro s'imbufalisce
Finisce all'indice un manuale di geografia, accusato di antimeridionalismo. Cuffaro: chiederemo danni. La casa editrice si scusa, ma rilancia: "Certe frasi spariranno, ma i fatti sono veri".
ROMA - Appena glielo hanno riferito è saltato sulla sedia, Salvatore Cuffaro detto Totò. Ma l'indignazione stavolta è trasversale e senza colori politici, tant'è che oggi alcuni parlamentari dell'Ulivo si sono attivati per rivolgere un'interrogazione urgente alla ministra dell'Istruzione Moratti. Il pomo della discordia è un libro di geografia in uso nelle scuole medie (''Geo Italia - Le regioni'', questo il titolo del volume stampato nel'98) che, stando a Cuffaro e gli altri, "offende" la Sicilia. Anzi peggio, rischia di distorcere l'immagine di un'intera regione e della sua gente. Di qui la protesta che si è levata, stentorea, dal governatore che annuncia esposti alla magistratura e che minaccia di chiedere i danni, mentre il presidente della casa editrice milanese ''Principato'', che ha pubblicato il volume, porge le proprie scuse e annuncia che il testo verrà modificato in sede di ristampa.
Per ripulirlo da certe frasi come quelle utilizzate dai professori Alida Ardemagni, Francesco Mambretti e Giovanna Silvera, ossia gli autori del suddetto manuale, che lasciano in chi legge il gusto amaro di un certo "anti-meridionalismo" ormai stradatato.
Alcuni esempi? A pag. 196 si punta il dito contro una regione, la Trinacria appunto, "che riceve dallo Stato più di quanto dà e consuma più di quanto produce; e a pag. 202 è scritto che la spesa pubblica ha alimentato un intreccio di corruzione tra forze politiche e criminalità...e ha favorito la crescita della mafia". Inoltre, più avanti è riportato un sondaggio secondo il quale "la Sicilia sarebbe una regione da evitare".
(Il testo messo all'indice)
Quanto basta per scatenare le ire dei politici locali. Anche se la casa editrice sott'accusa, il cui presidente per ironia della sorte è un siciliano purosangue essendo nato a Messina, difende il suo lavoro. "Ma quale libro leghista. Siamo disposti ad ammettere che certe frasi sono pesanti e infelici, ma i fatti riportati sono veri". E a Cuffaro che chiede il sequestro del testo, che cosa rispondete? "Che la deve piantare con certe sparate e che dovrebbe sapere che esiste la libertà di stampa".
(11 APRILE 2003, ORE 170)