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    Predefinito Il sogno Usa: dominare il mondo

    dal nuovo.it
    *************

    Un documento, redatto dagli attuali uomini di Bush nel 1998, prevede una strategia globale di dominio americana. L'Iraq è solo la prima tappa. L'Europa non sarà risparmiata. E l'Onu viene messo da parte.
    di Melissa Bertolotti

    WASHINGTON – La supremazia degli Stati Uniti. A livello politico, economico e militare. Questo il grande sogno americano, scritto a chiare lettere nel Progetto per un nuovo secolo americano. Un documento che, redatto nel 1998 da un comitato ristretto formatosi nella primavera dell’anno precedente, immagina il dominio statunitense dell’intero globo. L’ipotesi è quella di un impero democratico e liberale, sul modello romano con le ovvie attualizzazioni. Ma gli obiettivi sono chiari. In diversi passaggi, infatti, si legge che gli Stati Uniti, per raggiungere gli obiettivi prefissati, devono liberarsi dei vincoli imposti dalle Nazioni Unite, e soprattutto dal suo Consiglio di Sicurezza. E, allo stesso tempo, limitare la crescita economica e militare dell’Unione europea. Mancava un “evento catastrofico e catalizzatore, una nuova Pearl Harbor”, come sostiene lo stesso documento. E l’11 settembre ha fornito questa “opportunità epocale”. Tanto che il giorno dopo l'attacco alle Twin Towers Rumsfeld disse al Consiglio dei ministri che "il primo round della guerra al terrorismo è l'attacco all'Iraq".

    La guerra all’Iraq decisa nel 1998. E’ datata 16 gennaio 1998 la lettera firmata dal Project for a New American Century e indirizzata a Bill Clinton in cui si chiede un intervento militare contro Saddam Hussein e una ridefinizione dei rapporti con le Nazioni Unite. "A breve termine – si legge nel documento – bisogna essere pronti a un'azione militare senza riguardi per la diplomazia. A lungo termine bisogna disarmare Saddam e il suo regime. Siamo convinti che, in base alle risoluzioni dell'Onu esistenti, gli Stati Uniti, hanno il diritto di prendere tutte le iniziative necessarie, compresa quella di dichiarare guerra, per garantire i loro interessi vitali nel Golfo. La politica degli Stati Uniti non dovrebbe in nessun caso essere paralizzata dalla fuorviante insistenza del Consiglio di sicurezza sull'unanimità".

    Gli uomini di Bush dietro al PNAC. I firmatari di quella lettera, e dell’obiettivo poi perseguito, sono i falchi dell’attuale amministrazione Bush. Da Dick Cheney, oggi vice presidente della Casa Bianca, al segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, passando per il vice segretario alla Difesa Paul Wolfowitz e il responsabile delle "questioni di sicurezza globale" Peter Rodman. Ma anche il segretario di Stato per il controllo degli armamenti John Bolton, il vice ministro degli esteri Richard Armitage, l'ex vice ministro della difesa dell'amministrazione Reagan e ora presidente della commissione difesa Richard Perle, il capo del Pnac e consigliere di Bush, William Bristol, noto come il cervello del presidente e Zalmay Khalilzad, che dopo essere stato ambasciatore speciale e responsabile del governo dell'Afghanistan ora è l'ambasciatore speciale di Bush presso l'opposizione irachena.

    Dichiarazioni di guerra e di egemonia. Il presidente della commissione difesa Richard Perle è stato chiaro: “Dobbiamo combattere contro una varietà di nemici. Se mandiamo avanti la nostra visione del mondo, se l’abbracciamo completamente senza cercare di mettere insieme una diplomazia intelligente, ma scateniamo una guerra totale, allora i nostri discendenti canteranno le nostre lodi per gli anni a venire”.

    Ricostruire le difese americane. Mantenere la superiorità degli Stati Uniti. Con un obiettivo chiaro: “Contrastare le potenze rivali e modellare il sistema di sicurezza globale in base agli interessi statunitensi”. Questa la linea guida del documento stilato nel settembre 2000 per “Ricostruire le difese americane”. In quest’ottica rientra anche la volontà di costruire uno scudo missilistico che permettesse di combattere più guerre contemporaneamente. Anche i tentativi di mantenere la pace, si legge, devono portare il marchio Usa piuttosto che quello dell’Onu.

    Iraq, tappa verso l’Europa. Lo scenario descritto da Uri Avnery, pacifista israeliano di origine tedesca, è inquietante. Secondo lui la guerra preventiva all’Iraq voluta dagli ideologi del Pnac serve per dare battaglia anche all’Europa e al Giappone. "L'occupazione americana dell'Iraq – osserva – assicurerebbe agli Stati Uniti il controllo non solo delle vaste riserve di petrolio del paese, ma anche di quelle del Caspio e degli stati del Golfo. In questo modo potrebbero condizionare l'economia di Germania, Francia e Giappone a proprio piacimento, solo manipolando il prezzo del petrolio. Un prezzo più basso danneggerebbe la Russia, uno più alto rovinerebbe Germania e Giappone".

    ***********

    Non per fare del facile antiamericanismo di stampo marxista...o per esigenze elettorali in stile ulivo, ma sinceramente sono molto preoccupato ,da federalista e tradizionalista convinto quale sono, per il nostro futuro e per il futuro delle piccole patrie e di tutte quelle regioni o comunità etniche che lottano per l'indipendenza sparse per il mondo.
    Non riesco a capire come un federalista, un localista un DECENTRATORE di poteri e competenze, possa conciliare la propria sete di libertà ed autonomia, con progetti folli di dominio politico-economico su scala GLOBALE, come quelli che stanno portando avanti gli americani, già un europa super stato mi puzza e mi disgusta, figuriamoci un disegno ACCENTRATORE di tale livello.
    Il problema è che queste non sono illazioni, ipotetiche congetture o ipotetici complotti, ma bensì prove certe e sicure, esiste attualmente un progetto firmato da molti membri importanti dell'amministrazione bush che rema in questa direzione di governo unico mondiale, prove sotto gli occhi di tutti.
    si sta ripetendo in chiave moderna quello che a suo tempo fecero i romani

    http://www.newamericancentury.org/

  2. #2
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    Predefinito

    USA: in un documento il progetto per sottomettere l'umanità




    --------------------------------------------------------------------------------



    Con un titolo così si rischia di fare la figura di chi grida al lupo. Invece, come vedrete, non si tratta di un'esagerazione. Quello che riportiamo è infatti un testo terribile nella sua chiarezza, che spiega esattamente cosa sia la "Guerra del Bene contro il Male".

    Il settimanale scozzese, Sunday Herald, ha pubblicato il 15 settembre scorso il sunto di un documento redatto due anni fa per conto di alcuni dei principali esponenti dell'attuale governo americano, che descrive in dettaglio un progetto per la sottomissione militare del pianeta al dominio statunitense. Un progetto che - tra molte altre cose - descrive con apparente favore la possibilità di creare armi biologiche capaci di sterminare "specifici genotipi".

    Il documento, intitolato Rebuilding America's Defences: Strategies, Forces And Resources for a New Century, fu scritto nel settembre del 2000 - quando Bush non era ancora presidente - dal Project for the New American Century (PNAC), uno dei numerosi think-tank della destra statunitense. Il testo fu redatto per un gruppo specifico di persone, che oggi ricoprono incarichi non indifferenti: Dick Cheney, attuale vicepresidente degli Stati Uniti; Donald Rumsfeld, attuale segretario alla difesa; Paul Wolfowitz, attuale vicesegretario alla difesa; Jeb Bush, fratello del presidente; e Lewis Libby, capo dello staff di Cheney.

    Di seguito, troverete la traduzione integrale dell'articolo del Sunday Herald. Legandosi all'attualità, il giornalista scozzese ha insistito su un dettaglio, il progetto per rovesciare il governo iracheno. Ma il documento va visto in un contesto molto più ampio.

    Già alla fine degli anni Cinquanta, un vecchio conservatore, il presidente Eisenhower, metteva in guardia contro la struttura mostruosa che cominciava a dominare il suo paese: una coalizione sempre più stretta tra immense imprese legate alle commesse militari, uno Stato che aveva come funzione principale la conduzione della guerra e una sterminata catena di laboratori dove scienziati, sociologi, tecnici di ogni sorta lavoravano anno dopo anno per affinare gli strumenti del dominio, a prescindere completamente dalla pur vivace società civile del paese. Il testo che leggerete è un esempio, nemmeno tanto insolito, di ciò che si produce in questi laboratori.

    Questa simbiosi, in nome della "guerra duratura", tra alcune gigantesche corporations, lo Stato e la ricerca sembra una riedizione di un aspetto fondamentale del nazionalsocialismo dell'epoca dei Krupp e di Peenemünde. Il parallelo è ovviamente tecnico e non demonizzante: è inutile elencare le profonde differenze tra il sistema statunitense e quello della Germania degli anni Trenta. Ma è inevitabile che una struttura di questo tipo porti non solo a uno stato di Enduring War, ma anche - come è successo con il Patriot Act - all'abolizione di alcuni elementi fondamentali di democrazia.

    La sede del "progetto per un nuovo secolo americano" (un nome, un programma) coincide con quella di un giornale di proprietà del miliardario dei media, Murdoch, cosa che può indurre a utili riflessioni sulla libertà di stampa. Il direttore del PNAC, William Kristol, è il figlio di Irving Kristol, il principale ideologo della nuova destra americana, che è riuscito a prendere in mano le redini di alcune ricchissime fondazioni americane, tra cui spicca la Olin Foundation, creata dalla principale impresa di armi da fuoco degli Stati Uniti. Queste fondazioni hanno versato milioni di dollari per trasformare anche la produzione di idee in un annesso dell'industria bellica.

    Grazie a Irving Kristol, ad esempio, Samuel Huntington ha potuto incassare finora ben cinque milioni di dollari da varie fondazioni come premio per aver creato la famosa nozione di "scontro di civiltà". Che prima ancora di essere un libro è uno slogan, ormai noto anche ai meno colti.



    Miguel Martínez



    --------------------------------------------------------------------------------


    Neil Mackay:

    "Bush aveva pianificato il 'cambio di regime'
    in Iraq prima ancora di diventare presidente"

    Sunday Herald - Scozia - 15 settembre 2002

    Articolo in inglese


    --------------------------------------------------------------------------------


    Un progetto segreto per il dominio globale statunitense rivela che il Presidente Bush e il suo governo avevano pianificato un attacco premeditato contro l'Iraq per imporvi un "cambio di regime" addirittura prima del suo ingresso alla presidenza nel gennaio del 2001.

    Il progetto - scoperto dal Sunday Herald - per la creazione di una "Pax Americana globale" è stato redatto per Dick Cheney (attualmente vicepresidente), Donald Rumsfeld (segretario alla difesa), Paul Wolfowitz (il vice di Rumsfeld), il fratello minore di George W Bush, Jeb e per Lewis Libby (il capo dello staff di Cheney). Il documento, dal titolo "Rebuilding America's Defences: Strategies, Forces And Resources For A New Century" ("ricostruire le difese dell'America: strategie, forze e risorse per un nuovo secolo"), è stato redatto nel settembre del 2000 dal think-tank di destra [neo-conservative], il Project for the New American Century (PNAC) ["progetto per un nuovo secolo americano"].

    Il piano mostra che il governo Bush intendeva assumere il controllo militare del Golfo a prescindere se Saddam Hussein fosse o no al potere. Il testo dice 'gli Stati Uniti hanno cercato da decenni di svolgere un ruolo più permanente nella sicurezza regionale del Golfo. Mentre il conflitto irrisolto con l'Iraq fornisce una giustificazione immediata, l'esigenza di avere una sostanziosa presenza delle forze americane nel Golfo va oltre la questione del regime di Saddam Hussein.'

    Il documento del PNAC presenta 'un progetto per conservare la preminenza globale degli Stati Uniti, impedendo il sorgere di ogni grande potenza rivale, e modellando l'ordine della sicurezza internazionale in modo da allinearlo ai principi e agli interessi americani'.

    Questa 'grande strategia americana' deve essere indirizzata 'il più lontano possibile verso il futuro', dice il rapporto. Che invita poi gli Stati Uniti a 'combattere e vincere in maniera decisiva in teatri di guerra molteplici e contemporanei', come una 'missione cruciale' [core mission].



    "core mission"

    Il rapporto descrive le forze armate statunitensi all'estero come la 'cavalleria lungo la nuova frontiera americana'. Il progetto del PNAC dichiara il proprio sostegno a un documento scritto in precedenza da Wolfowitz e Libby, in cui si affermava che gli Stati Uniti dovrebbero 'dissuadere le nazioni industriali avanzate dallo sfidare la nostra egemonia (leadership) o anche dall'aspirare a svolgere un ruolo regionale o globale maggiore'.

    Il rapporto del PNAC inoltre:


    descrive gli alleati chiave, tra cui il Regno Unito, come 'il mezzo più efficace per esercitare un'egemonia globale americana';


    afferma che le missioni militari per garantire la pace 'richiedono un'egemonia politica americana e non quella delle Nazioni Unite';


    rivela l'esistenza di preoccupazioni nell'amministrazione americana a proposito della possibilità che l'Europa possa diventare un rivale degli USA;


    dice che 'anche se Saddam dovesse uscire di scena', le basi nell'Arabia Saudita e nel Kuwait dovranno restare in maniera permanente - nonostante l'opposizione locale tra i regimi dei paesi del Golfo alla presenza di soldati americani - perché 'anche l'Iran potrà dimostrarsi una minaccia pari all'Iraq agli interessi statunitensi';


    mette la Cina sotto i riflettori per un 'cambio di regime', dicendo che 'è arrivata l'ora di aumentare la presenza delle forze armate americane nell'Asia sudorientale'. Ciò potrebbe portare a una situazione in cui 'le forze americane e alleate forniscano la spinta al processo di democratizzazione in Cina';


    invita a creare le 'US Space Forces' ("forze spaziali statunitensi") per dominare lo spazio, e ad assumere il controllo totale del ciberspazio in modo da impedire che i 'nemici' usino internet contro gli Stati Uniti;


    anche se gli Stati Uniti minacciano la guerra contro l'Iraq per aver sviluppato armi di distruzione di massa, gli USA potrebbero prendere in considerazione, nei prossimi decenni, lo sviluppo di armi biologiche - che pure sono state messe al bando. Il testo dice: 'nuovi metodi di attacco - elettronici, 'non letali', biologici - diventeranno sempre più possibili. .. il combattimento si svolgerà in nuove dimensioni, nello spazio, nel ciberspazio, forse nel mondo dei microbi... forme avanzate di guerra biologica in grado di prendere di mira genotipi specifici potranno trasformare la guerra biologica dal mondo del terrorismo in un'arma politicamente utile';


    il testo prende di mira la Corea del Nord, la Libia, la Siria e l'Iran come regimi pericolosi, e sostiene che la loro esistenza giustifica la creazione di un 'sistema mondiale di comando e di controllo'.

    Tam Dalyell, deputato laburista [nel parlamento di Londra] e una delle principali voci di ribellione contro la guerra all'Iraq, ha dichiarato: 'si tratta di immondizia proveniente da think tank di destra pieni di falchi-coniglio - gente che non ha mai visto gli orrori della guerra, ma è innamorata dell'idea della guerra. Gente come Cheney, che è riuscita a sfuggire al servizio militare ai tempi della guerra del Vietnam.

    'Si tratta di un progetto per il dominio mondiale statunitense - un nuovo ordine mondiale creato da loro. Questi sono i processi mentali di americani fantasticanti, che desiderano controllare il mondo. Sono sconvolto dal fatto che un primo ministro laburista inglese vada a letto con una banda di gente di una tale bassezza morale.'




    questo articolo può essere riprodotto liberamente,
    sia in formato elettronico che su carta, a condizione che
    non si cambi nulla, che si specifichi la fonte - il sito web Kelebek http://www.kelebekler.com -
    e che si pubblichi anche questa precisazione
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

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    USA e il progetto per sottomettere l'umanità
    di Miguel Martinez - tratto da www.kelebekler.com/occ/pnac.htm

    Il settimanale scozzese, Sunday Herald, ha pubblicato il 15 settembre scorso il sunto di un documento redatto due anni fa per conto di alcuni dei principali esponenti dell'attuale governo statunitense, che descrive in
    dettaglio un progetto per la sottomissione militare del pianeta al dominio statunitense. Un progetto che - tra molte altre cose - descrive con apparente favore la possibilità di creare armi biologiche capaci di sterminare "specifici genotipi".
    Il documento, intitolato Rebuilding America's Defences: Strategies, Forces And Resources for a New Century, fu scritto nel settembre del 2000 - quando Bush non era ancora presidente - dal Project for the New American Century (PNAC), uno dei numerosi think-tank della destra statunitense. Il testo fu redatto per un gruppo specifico di persone, che oggi ricoprono incarichi non indifferenti: Dick Cheney, attuale vicepresidente degli Stati Uniti; Donald Rumsfeld, attuale segretario alla difesa; Paul Wolfowitz, attuale vicesegretario alla difesa; Jeb Bush, fratello del presidente; e Lewis Libby, capo dello staff di Cheney.
    Di seguito, troverete la traduzione integrale dell'articolo del Sunday Herald. Legandosi all'attualità, il giornalista scozzese ha insistito su un dettaglio, il progetto per rovesciare il governo iracheno. Ma il documento va visto in un contesto molto più ampio.
    Già alla fine degli anni Cinquanta, un vecchio conservatore, il presidente Eisenhower, metteva in guardia contro la struttura mostruosa che cominciava a dominare il suo paese: una coalizione sempre più stretta tra immense
    imprese legate alle commesse militari, uno Stato che aveva come funzione principale la conduzione della guerra e una sterminata catena di laboratori dove scienziati, sociologi, tecnici di ogni sorta lavoravano anno dopo anno
    per affinare gli strumenti del dominio, a prescindere completamente dalla pur vivace società civile del paese. Il testo che leggerete è un esempio, nemmeno tanto insolito, di ciò che si produce in questi laboratori.
    Questa simbiosi, in nome della "guerra duratura", tra alcune gigantesche corporations, lo Stato e la ricerca sembra una riedizione di un aspetto fondamentale del nazionalsocialismo dell'epoca dei Krupp e di Peenemünde.
    Il parallelo è ovviamente tecnico e non demonizzante: è inutile elencare le profonde differenze tra il sistema statunitense e quello della Germania degli anni Trenta. Ma è inevitabile che una struttura di questo tipo porti
    non solo a uno stato di Enduring War, ma anche - come è successo con il Patriot Act - all'abolizione di alcuni elementi fondamentali di democrazia.
    La sede del "progetto per un nuovo secolo americano" (un nome, un programma) coincide con quella di un giornale di proprietà del miliardario dei media, Murdoch, cosa che può indurre a utili riflessioni sulla libertà di stampa. Il direttore del PNAC, William Kristol, è il figlio di Irving Kristol, il principale ideologo della nuova destra americana, che è riuscito a prendere in mano le redini di alcune ricchissime fondazioni americane, tra cui spicca la Olin Foundation, creata dalla principale impresa di armi da fuoco degli Stati Uniti. Queste fondazioni hanno versato milioni di dollari per trasformare anche la produzione di idee in un annesso dell'industria bellica.
    Grazie a Irving Kristol, ad esempio, Samuel Huntington ha potuto incassare finora ben cinque milioni di dollari da varie fondazioni come premio per aver creato la famosa nozione di "scontro di civiltà". Che prima ancora di
    essere un libro è uno slogan, ormai noto anche ai meno colti.

    Miguel Martínez
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    Neil Mackay:

    "Bush aveva pianificato il 'cambio di regime' in Iraq prima ancora di diventare presidente"
    Sunday Herald - Scozia - 15 settembre 2002
    Un progetto segreto per il dominio globale statunitense rivela che il Presidente Bush e il suo governo avevano pianificato un attacco premeditato contro l'Iraq per imporvi un "cambio di regime" addirittura prima del suo
    ingresso alla presidenza nel gennaio del 2001.
    Il progetto - scoperto dal Sunday Herald - per la creazione di una "Pax Americana globale" è stato redatto per Dick Cheney (attualmente vicepresidente), Donald Rumsfeld (segretario alla difesa), Paul Wolfowitz (il vice di Rumsfeld), il fratello minore di George W. Bush, Jeb e per Lewis Libby (il capo dello staff di Cheney). Il documento, dal titolo "Rebuilding America's Defences: Strategies, Forces And Resources For A New Century"
    ("ricostruire le difese dell'America: strategie, forze e risorse per un nuovo secolo"), è stato redatto nel settembre del 2000 dal think-tank di destra [neo-conservative], il Project for the New American Century (PNAC)
    ["progetto per un nuovo secolo americano"].
    Il piano mostra che il governo Bush intendeva assumere il controllo militare del Golfo a prescindere se Saddam Hussein fosse o no al potere. Il testo dice 'gli Stati Uniti hanno cercato da decenni di svolgere un ruolo più permanente nella sicurezza regionale del Golfo. Mentre il conflitto irrisolto con l'Iraq fornisce una giustificazione immediata, l'esigenza di avere una sostanziosa presenza delle forze americane nel Golfo va oltre la questione del regime di Saddam Hussein.'
    Il documento del PNAC presenta 'un progetto per conservare la preminenza globale degli Stati Uniti, impedendo il sorgere di ogni grande potenza rivale, e modellando l'ordine della sicurezza internazionale in modo da allinearlo ai principi e agli interessi americani'.
    Questa 'grande strategia americana' deve essere indirizzata 'il più lontano possibile verso il futuro', dice il rapporto. Che invita poi gli Stati Uniti a 'combattere e vincere in maniera decisiva in teatri di guerra molteplici e contemporanei', come una 'missione cruciale' [core mission].
    Il rapporto descrive le forze armate statunitensi all'estero come la 'cavalleria lungo la nuova frontiera americana'. Il progetto del PNAC dichiara il proprio sostegno a un documento scritto in precedenza da Wolfowitz e Libby, in cui si affermava che gli Stati Uniti dovrebbero 'dissuadere le nazioni industriali avanzate dallo sfidare la nostra
    egemonia (leadership) o anche dall'aspirare a svolgere un ruolo regionale o globale maggiore'.
    Il rapporto del PNAC inoltre:
    - descrive gli alleati chiave, tra cui il Regno Unito, come 'il mezzo più efficace per esercitare un'egemonia globale americana';
    - afferma che le missioni militari per garantire la pace 'richiedono un'egemonia politica americana e non quella delle Nazioni Unite';
    - rivela l'esistenza di preoccupazioni nell'amministrazione americana a proposito della possibilità che l'Europa possa diventare un rivale degli USA;
    - dice che 'anche se Saddam dovesse uscire di scena', le basi nell'Arabia Saudita e nel Kuwait dovranno restare in maniera permanente - nonostante l'opposizione locale tra i regimi dei paesi del Golfo alla presenza di soldati americani - perché 'anche l'Iran potrà dimostrarsi una minaccia pari all'Iraq agli interessi statunitensi';
    - mette la Cina sotto i riflettori per un 'cambio di regime', dicendo che 'è arrivata l'ora di aumentare la presenza delle forze armate americane nell'Asia sudorientale'. Ciò potrebbe portare a una situazione in cui 'le
    forze americane e alleate forniscano la spinta al processo di democratizzazione in Cina';
    - invita a creare le 'US Space Forces' ("forze spaziali statunitensi") per dominare lo spazio, e ad assumere il controllo totale del ciberspazio in modo da impedire che i 'nemici' usino internet contro gli Stati Uniti;
    - anche se gli Stati Uniti minacciano la guerra contro l'Iraq per aver sviluppato armi di distruzione di massa, gli USA potrebbero prendere in considerazione, nei prossimi decenni, lo sviluppo di armi biologiche - che pure sono state messe al bando. Il testo dice: 'nuovi metodi di attacco - elettronici, 'non letali', biologici - diventeranno sempre più possibili.
    .. il combattimento si svolgerà in nuove dimensioni, nello spazio, nel ciberspazio, forse nel mondo dei microbi... forme avanzate di guerra biologica in grado di prendere di mira genotipi specifici potranno trasformare la guerra biologica dal mondo del terrorismo in un'arma politicamente utile';
    - il testo prende di mira la Corea del Nord, la Libia, la Siria e l'Iran come regimi pericolosi, e sostiene che la loro esistenza giustifica la creazione di un 'sistema mondiale di comando e di controllo'.
    Tam Dalyell, deputato laburista [nel parlamento di Londra] e una delle principali voci di ribellione contro la guerra all'Iraq, ha dichiarato: 'si tratta di immondizia proveniente da think tank di destra pieni di falchi-coniglio - gente che non ha mai visto gli orrori della guerra, ma è innamorata dell'idea della guerra. Gente come Cheney, che è riuscita a sfuggire al servizio militare ai tempi della guerra del Vietnam.
    'Si tratta di un progetto per il dominio mondiale statunitense - un nuovo ordine mondiale creato da loro. Questi sono i processi mentali di americani fantasticanti, che desiderano controllare il mondo. Sono sconvolto dal
    fatto che un primo ministro laburista inglese vada a letto con una banda di gente di una tale bassezza morale.'
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    Questo articolo può essere riprodotto liberamente, sia in formato elettronico che su carta, a condizione che non si cambi nulla, che si specifichi la fonte - il sito web Kelebek http://www.kelebekler.com - e che si pubblichi anche questa precisazione.
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

 

 

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