User Tag List

Pagina 3 di 4 PrimaPrima ... 234 UltimaUltima
Risultati da 21 a 30 di 33
  1. #21
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,258
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Quando inizia la Sede Vacante? Tre date, una certezza.

    8 DICEMBRE 1965: PAOLO VI (ALIAS GIOVAN BATTISTA MONTINI) "PROMULGA" I DOCUMENTI DEL "VATICANO II": PER LE ERESIE CONTENUTE IN "DIGNITATIS HUMANAE", IN "LUMEN GENTIUM" E PER I MOLTI GRAVI ERRORI DOTTRINALI"IN "GAUDIUM ET SPES", IN "NOSTRA AETATE" E IN ALCUNE ALTRE COSTITUZIONI E DOCUMENTI, è TEOLOGICAMENTE CERTO CHE PAOLO VI NON GODEVA DELL'AUTORITà PONTIFICIA, QUINDI DELL'INFALLIBILITà PONTIFICIA.
    NON ERA QUINDI PROPRIAMENTE IL PAPA.
    AFFERMARE CHE PAOLO VI GODESSE DELL'AUTORITà PONTIFICIA, SIGNIFICA DIRE CHE LA CHIESA è CADUTA IN CONTRADDIZIONE ED IN ERRORE, CIOè CHE LA CHIESA CATTOLICA NON è PIù CATTOLICA E CHE QUINDI ESISTE PIù.
    VORREBBE DIRE CHE LE PROMESSE DI INDEFETTIBILITà DEL SUO DIVIN FONDATORE SONO STATE VANE E MENZOGNERE (ABSIT!!!) ED QUINDI IN ULTIMO NEGARE LA STESSA DIVINITà DI CRISTO E LA SUA RESURREZIONE.
    QUESTA DATA, PER QUELLO CHE SIGNIFICA, è SOTTO OGNI ASPETTO VINCOLANTE PER UN CATTOLICO CHE OGGI VOGLIA DIRSI TALE E COMPORTARSI DI CONSEGUENZA.
    LA TESI DI CASSICIACUM, PER AMMISSIONE DEL SUO FORMULATORE, SI OCCUPA SOLO DI QUESTO MINIMUM NECESSARIUM.

    21 GIUGNO 1963: ELEZIONE DI PAOLO VI (G.B. MONTINI) è ALTAMENTE PROBABILE CHE MONTINI, SIA PER "MENS" CHE PER INDOLE, NON AVESSE INTENZIONE OGGETTIVA DI PROCURARE IL BENE DELLA CHIESA CATTOLICA. MASSONE? MARRANO? NEO-MODERNISTA? MOLTE SE NE SONO DETTE E PARECCHIE ERANO BENE FONDATE.
    NELL'OTTICA DI UN ORTO-TEOLOGIA DEL PAPATO, NESSUN PAPA ELETTO CHE FACCIA UN VERO ATTO DI ACCETTAZIONE, PUò CADERE IN ERESIA (Nè COME PRIVATO DOTTORE, Nè TANTOMENO COME PAPA). O NON SI è PAPI MAI O LO SI è SEMPRE (SALVO MORTE, LEGITTIMA RINUNCIA, INSANIA ASSOLUTA).
    GLI ESEMPI SCOLASTICI DI GRANDI TEOLOGI DEL PASSATO SUL "PAPA ERETICO" ERANO SOLO IPOTESI DI SCUOLA CHE HANNO OGGI SOLO VALORE DOCUMENTARIO, SOPRATUTTO DOPO IL CONCILIO VATICANO DEL 1870.
    GLI ESEMPI DI "ERESIA" DI PAPI DEL PASSATO CEDONO DI FRONTE AD UNA SEVERA CRITICA STORICA: PAPA LIBERIO, ONORIO, GIOVANNI XXII, SONO STATI PROGRESSIVAMENTE PURGATI DA FALSE ACCUSE E DA RICOSTRUZIONI TENDENZIOSE.
    è QUINDI ALTAMENTE PROBABILE (SENTENTIA PROBABILIOR) CHE PAOLO VI, FIN DAL PRIMO ISTANTE DEL SUO "PAPATO", NON ABBIA RICEVUTO DA DIO LA FORMA DEL PAPATO, PER UN OSTACOLO ONTOLOGICO E MORALE PRESENTE NEL SUO ANIMO.

    28 OTTOBRE 1958: ELEZIONE DI GIOVANNI XXIII (ANGELO GIUSEPPE RONCALLI). QUI LA QUESTIONE è DAVVERO APERTA. SE NE DISCUTE ACCANITAMENTE. GIOVANNI XXIII PREPARò, IMPOSTò, VOLLE IL CONCILIO, QUALE ERANO I SUOI INTENDIMENTI? QUALI I SUOI SCOPI?
    MODERNISTA DA SEMPRE, PROBABILMENTE MASSONE, SOTTO IL VELAME DI UNA CERTA PIETà POPOLARE E DI UN CERTO ATTACCAMENTO ALLE TRADIZIONE, SI NASCONDEVA PROBABILMENTE UNA PERSONALITà DECISA E PRONTA A TUTTO PER REALIZZARE UN PROGETTO CERTAMENTE ESTRANEO AD UN CATTOLICESIMO RETTAMENTE INTESO E COMUNQUE ELABORATO ALTROVE.
    MOLTI DEI SUOI ATTI, ALCUNI DEI SUOI DISCORSI, LA STESSA "PACEM IN TERRIS" CHE DOVREBBE ESSERE MAGISTERO ORDINARIO INFALLIBILE O COME MINIMO AUTENTICO DI QUEL "PAPA" SCONCERTANO E FANNO RIFLETTERE.
    QUALUNQUE CONCLUSIONE PERò NON PUò PRETENDERE, IN SENSO ASSOLUTO, DI ESSERE VINCOLANTE PER UN CATTOLICO (COME LO è INVECE QUELLA DELL'8 DICEMBRE 1965)
    IO STESSO PROPENDO, COME MIA PERSONALE OPINIONE E COME MOLTI ALTRI TRA NOI LAICI E SACERDOTI, PER IL 1958.
    SPETTERà POI ALLA SANTA SEDE FARE CHIAREZZA SULLA NATURA DI GIOVANNI XXIII, MAGARI CON UN PROCESSO CANONICO. (SCONTATO QUELLO A CARICO DI PAOLO VI E DI GIOVANNI PAOLO II )

    MI SCUSO SE HO UN PO' ALLARGATO IL TEMA: HO COLTO L'OCCASIONE PER PARLARNE NEL FORUM.

    Guelfo nero

  2. #22
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,258
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Originally posted by guelfo nero
    Con Pietro o contro Pietro: “una tragica necessità d’opzione”

    don Ugo Carandino

    Negli ultimi tempi i sacerdoti brasiliani di Campos, discepoli di Mons. De Castro Mayer, hanno suscitato, in due distinte occasioni, enorme scalpore negli ambienti della Fraternità Sacerdotale San Pio X (FSSPX). La prima nel dicembre 2001, quando l’allora superiore Mons. Licinio Rangel (nel frattempo defunto) sottoscrisse il documento di Giovanni Paolo II che concedeva la cosiddetta “Amministrazione Apostolica Personale San Giovanni Maria Vianney”; la seconda l’8 settembre 2004, quando il nuovo superiore, Mons. Fernando Rifan, ha partecipato in un santuario di San Paolo a una concelebrazione, insieme ad altri vescovi brasiliani, secondo il rito di Paolo VI.

    Ora, nella Chiesa Cattolica, il fatto che un vescovo sia sottomesso al Papa e che celebri il rito della Messa con altri vescovi non dovrebbe suscitare nessun scalpore. Lo scalpore semmai dovrebbe essere provocato dal caso contrario, qualora un vescovo non fosse sottomesso al Pontefice regnante e si rifiutasse di celebrare un rito promulgato dalla Chiesa.

    Ma allora chi ha ragione: la FSSPX, che accusa Mons. Rifan di tradimento o Mons. Rifan che accusa di essere scismatici coloro che non seguono il suo esempio? Potremmo affermare che entrambi hanno in parte ragione e in parte torto: vediamo in che modo e perché.

    La FSSPX ha ragione a condannare la condotta di Mons. Rifan: l’accordo con Giovanni Paolo II implica il riconoscimento di tutti gli errori dottrinali del Concilio Vaticano II e l’accettazione del rito della Messa riformato da Montini, che per lunghi anni sono stati la causa dell’aspra contrapposizione tra Mons. De Castro Mayer e il Vaticano. (1) Ma, a sua volta, ha ragione Mons. Rifan a condannare la posizione della FSSPX, perché ogni cattolico deve essere sottomesso all’autorità della Chiesa rappresentata dal Romano Pontefice.

    Di conseguenza per capire dove sta veramente la ragione e dove sta il torto, appare fondamentale il giudizio su colui che oggi occupa materialmente il trono di Pietro. Se G. P. II fosse il Papa legittimo della Chiesa Cattolica, sarebbe allora doveroso per ogni cattolico, a maggior ragione per un vescovo, essere a lui sottomesso, accettare il suo insegnamento magisteriale e i suoi atti di governo. È la Fede Cattolica che lo esige: come ricorda il Concilio Vaticano I, al Papa si deve “vera ubbidienza, non solo nelle questioni che riguardano la fede e i costumi, ma anche in quelle relative alla disciplina e al governo della Chiesa” (Pastor aeternus, DS 3060 e 3064). Bonifacio VIII insegna che: “dichiariamo, affermiamo, definiamo che l’essere sottomessi al Romano Pontefice [che per la FSSPX è G. P. II] è, per ogni creatura umana [anche se tradizionalista], necessario per la salvezza” (Unam Sanctam, DS 875).

    Se invece G. P. II non è legittimamente papa, come dimostra la Tesi di Cassiciacum (2), allora non si può riconoscere la sua autorità, non si può citare il suo nome al Canone della Messa, bisogna rifiutare ogni suo atto di (apparente) magistero e governo. Solo a questa condizione diventerebbero giustificati i richiami al trasformista Mons. Rifan il quale, parafrasando le parole di san Remigio pronunciate per il battesimo di Clodoveo, ora brucia ciò che ha adorato e adora ciò che ha bruciato.

    Ma ritorniamo al clamore suscitato dalle decisioni di Campos in ambito della FSSPX: abbiamo visto come gli argomenti utilizzati dai discepoli di Mons. Lefebvre contraddicono la teologia cattolica e il buon proposito di “fare quello che la Chiesa ha sempre fatto”. Eppure per il clero e i fedeli della FSSPX si tratta di principi ormai consolidati e assimilati, tanto da essere ritenuti indispensabili per conservare la Fede durante l’attuale crisi che travaglia il Cattolicesimo. Cerchiamo di vedere in che modo si è arrivati a questa paradossale situazione.



    Una nouvelle théologie

    Come ha ricordato don Hervè Belmont in uno dei suoi articoli, durante il Concilio, di fronte alla marea dilagante del Modernismo, alcuni sostenitori dell’ortodossia cattolica hanno cercato di erigere una diga di sbarramento. Impresa meritoria ma viziata dal fatto che, nella fretta, hanno utilizzato argomenti sbagliati per giustificare il rifiuto del Concilio e, qualche anno dopo, del Novus Ordo Missae. E dopo qualche tempo, inevitabilmente sono apparse le prime crepe.

    Infatti, di fronte agli errori insegnati da Paolo VI, invece di riaffermare in tutta la sua integrità l’autorità papale e trarre le dovute conclusioni (quindi la vacanza dell’autorità suprema, essendo impossibile che un vero Papa contraddica l’insegnamento dei suoi predecessori), hanno iniziato a sminuire sempre di più il ruolo e l’autorità dei Papi. Nel tentativo di preservare la Fede dagli errori di Paolo VI hanno così colpito il Papato stesso, roccia sulla quale Cristo ha fondato la Sua Chiesa. Se il papa Paolo VI sbaglia, hanno pensato, bisogna concludere che un Papa possa effettivamente fallire nell’insegnamento dottrinale, senza per questo intaccare la costituzione divina della Chiesa. Come se al Concilio le porte dell’inferno avessero, temporaneamente e misteriosamente, prevalso.

    La situazione nella Chiesa dopo il Concilio era così unica nel suo genere e così confusa da poter determinare una valutazione inizialmente errata; ma dopo questa primissima fase, si poteva e doveva giungere alla soluzione cattolica del problema (3).

    Al contrario l’errore iniziale è stato aggravato: dalle considerazioni ad hominem, retoriche o di natura pratica si è voluto cercare argomenti dottrinali, formando così una vera e propria nouvelle théologie sulla Chiesa e il Papato, con tutta una serie di bizantinismi sul magistero ordinario e straordinario, sulla natura di un concilio ecumenico, sulla validità della promulgazione di un rito e, più recentemente, sull’infallibilità nelle canonizzazioni. In particolare è stato introdotto il concetto che il magistero del Papa è tale solamente se è conforme alla Tradizione, dimenticando che è il Papa la regola prossima della nostra fede e l’interprete autentico della Tradizione.

    Ecco allora invocare i presunti “errori” dei Papi del passato in materia di Fede, passando dal campo dell’insegnamento dogmatico dei Papi a quello di scelte diplomatiche o politiche compiute dalla Sede Apostolica. È sempre più diffuso e radicato negli ambienti della FSSPX, soprattutto tra i chierici e i fedeli più giovani, un modo di pensare che ritiene che i Papi abbiano davvero sbagliato anche nel passato; nulla di strano quindi se sbagliano anche oggi. Diventa così normale attribuire alla Chiesa, Sposa di Cristo, Madre e Maestra di tutti i credenti, la promulgazione di una Messa dannosa alla Fede o di sacramenti addirittura invalidi (come il nuovo rito della Cresima). Constatato questo limite di “Roma”, nei priorati della FSSPX si insegna che non è importante sapere se vi sia o no un Papa a cui essere sottomessi (“quando saremo davanti a San Pietro, non ci chiederà se G. P. II è o non è papa”: gli scismatici orientali saranno contenti di questa specie di rivelazione privata), ma sapere che vi siano dei vescovi (ovviamente della FSSPX, unici depositari dei carismi di Mons. Lefebvre) capaci di discernere tra il bene e il male che oggi la Chiesa darebbe ai suoi figli.

    In quest’ottica si mette in guardia da chi ama troppo i Papi (“Non bisogna esagerare il culto dovuto a Roma, il culto dovuto al papa…” scrive l’abbé Michel Simoulin nell’opuscolo “1988: lo scisma introvabile”), da chi esagera l’infallibilità pontificia (argomento spesso utilizzato dalla rivista sì sì no no), insomma da chi è imbevuto di “papolatria” (neologismo di moda a Ecône), un errore che sarebbe presente soprattutto nei popoli di più profonda tradizione cattolica, che sono accusati, per l’appunto, di essere troppo… cattolici! La conseguenza più nefasta di questo amore esagerato per il Papato sarebbe ovviamente il sedevacantismo, l’insieme cioè di loschi individui che dovendo scegliere su alcuni punti capitali della Fede Cattolica tra l’insegnamento della Chiesa e quello della FSSPX, preferiscono il primo al secondo.

    Come è stato fatto notare in altre occasioni, la FSSPX finisce per insegnare lo stesso errore dei modernisti sulla presunta fallibilità dei Papi, con la differenza che i modernisti l’attribuiscono ai Papi del passato (con i conseguenti mea culpa di G. P. II) e la FSSPX, invece, l’applica soprattutto (ma, come abbiamo visto, non solo) a quelli che considera come Papi nella recente storia della Chiesa (in attesa di un futuro mea culpa riparatore).

    Sono frutto di questo pensiero le dichiarazioni sul Papa-anticristo, sul Papa che deve convertirsi alla Fede, sul Papa nemico della Chiesa, affermazioni che sarebbero normali sulle labbra di un luterano o di un greco scismatico, non su quelle di un cattolico. Eloquente, a questo proposito, la disinvoltura manifestata in una famosa vignetta, voluta personalmente da Mons. Lefebvre, che raffigurava un diavolo che si rivolgeva fischiettando a G. P. II e lo invitava a seguirlo all’inferno.

    La situazione diventa persino grottesca. Infatti, G. P. II sarebbe vero Papa, quindi vero successore di San Pietro, vero Vicario di Cristo in terra, vero depositario del potere petrino ma, contemporaneamente, sbaglierebbe quando insegna la dottrina, quando scrive le encicliche, quando celebra quotidianamente la Messa, quando promulga una legge universale come il nuovo diritto canonico, quando scomunica dei vescovi consacrati contro la sua volontà, quando canonizza dei santi, quando permette la celebrazione della Messa di San Pio V… Ma è Papa… e chi lo nega è nemico della Chiesa e (soprattutto?) della FSSPX.

    Alla luce della nouvelle théologie della FSSPX diventa quindi normalissimo scandalizzarsi se un vescovo come Mons. Rifan intende sottomettersi a colui che, come la FSSPX, considera come Vicario di Cristo, preferendo essere in comunione con G. P. II piuttosto che con Mons. Fellay. Ulteriormente scandaloso, sempre in quest’ottica, se Mons. Rifan assiste al rito che è celebrato ogni giorno da G. P. II, il cui nome è citato altrettanto quotidianamente nelle Messe celebrate dai membri della FSSPX. Ecco il solito giochetto: bisogna essere in comunione con G. P. II, ma senza essergli sottomessi, senza il suo insegnamento, senza la sua Messa… Pretendere quindi di poter essere cattolici a prescindere dalla persona che si riconosce depositaria del Potere delle Chiavi.



    Dalla padella alla brace…

    Ovviamente rilevando gli errori della FSSPX non voglio giustificare la scelta di Mons. Rifan e dei suoi confratelli di Campos. Purtroppo essi rappresentano l’ennesima costola del movimento lefebvriano che accetta gli errori del Concilio e la nuova messa, seguendo un percorso che alcuni considerano l’unico praticabile per ritrovare una situazione ecclesiale normale: dalla “Piccola Chiesa” tradizionalista alla “Grande Chiesa” di G.P.II (4).

    Infatti, il problema delle defezioni ha colpito la FSSPX fin dall’inizio: dal 1970 ad oggi, una lunga serie di chierici (durante il seminario o nel ministero sacerdotale) dopo l’entusiasmo iniziale (che tende a sostituire il ragionamento con l’emotività), si sono ritrovati ineluttabilmente di fronte al problema di coscienza dell’obbedienza all’autorità del Papa. Per dissociarsi dall’insostenibile dottrina “del Papa che sbaglia” e “della Chiesa che insegna l’errore”, essi hanno scelto tra le uniche due posizioni possibili: o la Sede vacante o il Modernismo, tertium non datur (5).

    Malgrado questi ripetuti abbandoni, la FSSPX riunisce ancora un buon numero di sacerdoti. Sul problema dell’autorità suprema della Chiesa, fondamentale per un cattolico, sarebbe auspicabile un confronto con questi ex-confratelli. Dispiace, in questo senso, la chiusura più totale (6).

    L’auspicio personale è che il presente articolo (che fa seguito a numerosi interventi apparsi su questa rivista e su altre pubblicazioni da parte di ex-membri della FSSPX) li possa aiutare a riflettere sulla questione. E questo augurio ci riporta alle domande poste all’inizio dell’articolo: come può un vescovo pretendere di essere cattolico se disobbedisce abitualmente a colui che riconosce come Papa? Come si può condannare un vescovo che intende sottomettersi a chi ritiene Vicario di Cristo?

    Gli argomenti della FSSPX, come le bugie, hanno le gambe corte, per cui Mons. Rifan può facilmente rinfacciare ai suoi ex-amici della FSSPX una deriva scismatica. Ora che, in nome del pluralismo ecumenico, è stato accettato da G. P. II, Mons. Rifan catechizza la FSSPX secondo la più tradizionale dottrina cattolica (7). Peccato che, per lui e per noi, chi è assiso sul trono di Pietro non sia formalmente Papa, e abbia dimostrato di essere tra i più accaniti demolitori della Tradizione dogmatica, liturgica e disciplinare della Chiesa. Mons. Rifan ora si atteggia a fedelissimo soldato della Guardia Svizzera, ma in realtà è andato a ingrossare i ranghi dei Lanzichenecchi che proseguono il nuovo sacco di Roma iniziato dal Concilio.



    Appello ai sacerdoti della FSSPX

    Mi rivolgo allora agli ex-confratelli della FSSPX, che certamente esercitano con zelo il ministero sacerdotale, tra molte difficoltà e incomprensioni. Hanno consacrato al Signore la loro vita, rispondendo con generosità alla Sua chiamata. Decidere di realizzare la vocazione sacerdotale nella FSSPX ha rappresentato, in molti casi, una scelta coraggiosa. Ma la disobbedienza abituale a colui che si considera vero Papa non è più coraggio, ma pazzia, perché è pazzesco voler basare la resistenza agli errori del Neomodernismo abbracciando l’errore del Gallicanesimo, come se fosse lecito fronteggiare un male utilizzando un altro male.

    Non si può relativizzare il Magistero della Chiesa sulla questione dell’autorità suprema: eppure, in ambito della FSSPX, il timore di allontanarsi dalla linea del fondatore è maggiore di quello di allontanarsi dall’insegnamento dei Papi e dei Concilii. Contro i modernisti si sprecano le citazioni contenute nel Denzinger, ma gli articoli dello stesso volume relativi alla sottomissione al Papa sono accolti con un sorrisino o con qualche battuta, come se fossero parti facoltative della dottrina. Il problema è proprio questo: nella FSSPX si rischia di non percepire più la gravità che rappresenta la disobbedienza abituale all’insegnamento della Chiesa: disobbedienza, in questo caso, non a Paolo VI o a G. P. II, ma all’insegnamento di Bonifacio VIII o di Pio IX.

    Probabilmente non sono pochi coloro che si pongono il problema, tuttavia sono frenati dal condizionamento esercitato all’interno della FSSPX. In un ambiente sempre più chiuso, è più facile consolidare apparenti certezze per il fatto stesso che sono ripetute da tutti coloro che si trovano nel medesimo ambiente. Per molti confratelli il pensiero di uscire dalla FSSPX è simile a quello che avevano gli antichi nel varcare le colonne d’Ercole: incognite, pericoli, tristi presagi…

    Il martellamento incessante dà i suoi frutti e a forza di sentir affermare che chi lascia la FSSPX non ha apostolato, non ha fedeli, non ha aiuti materiali, non ha futuro, si è portati a crederlo veramente. A prescindere dal fatto che questi timori sono infondati, è comunque gravissimo valutare una scelta religiosa in funzione dei vantaggi che può arrecare, subordinando così la professione della Fede alle contingenze umane. Bisogna poi aggiungere che spesso si riduce intenzionalmente la posizione della Sede vacante a qualche personaggio “folkloristico” o con poco equilibrio presente negli ambienti sedevacantisti, quasi a cercare un alibi per evitare di esaminare seriamente il problema dell’autorità suprema (e del resto questa tipologia umana è presente, abbondantemente, in tutti gli ambienti, e quindi anche in quelli della FSSPX).

    Ma l’aspetto principale su cui punta il dito della FSSPX è il fatto stesso di pretendere di esistere al di fuori di essa. Di fatto la FSSPX intende esercitare il monopolio negli ambienti tradizionalisti: per i discepoli di Mons. Lefebvre è inconcepibile l’esistenza di un sacerdote o addirittura di un gruppo di preti svincolati dal controllo della FSSPX e dall’autorità del Superiore generale. Ancora recentemente Mons. Fellay ha notificato a un ex-sacerdote della FSSPX che non poteva celebrare la Messa perché, non appartenendo più alla FSSPX, si troverebbe in una situazione canonica irregolare: come se la FSSPX (soppressa dagli stessi modernisti che qualche anno prima l’avevano approvata ad experimentum) fosse in regola con le leggi di G. P. II!

    Quindi Mons. Rifan è stato attaccato dalla FSSPX per due motivi distinti: da un lato perché ha concluso l’accordo con i modernisti e dall’altro perché si è separato dalla FSSPX. Ora, considerato che la possibilità di un accordo con G. P. II non è esclusa a priori, si potrebbe concludere che per la FSSPX (quanto meno per i suoi vertici) il male maggiore è separarsi da essa.

    La FSSPX pensa di garantire l’ortodossia: separandosi dalla FSSPX ci si separerebbe quindi dall’ortodossia. Ma solamente chi non può sbagliare può essere garante dell’ortodossia. E infatti la FSSPX attribuisce di fatto a Mons. Lefebvre e ai suoi successori una forma straordinaria di momentanea infallibilità. E su questo punto, a prescindere dall’ammirazione e dall’affetto che si può nutrire per Mons. Lefebvre, la coscienza di un cattolico non può essere d’accordo. Perché si lascia il terreno della Chiesa e si scivola in quello dei gruppi settari. (8).



    Conclusione

    Per concludere voglio parafrasare ciò che sottoscrissero i cardinali Ottaviani e Bacci a proposito della nuova messa, quando sottoscrissero il Breve Esame Critico scritto da Padre Guérard.

    Molti tradizionalisti, giustamente, ritengono che una parte consistente del clero degli anni ’60 e ’70 abbia anteposto, alla difesa cristallina della Fede, gli interessi personali, i timori d’ordine economico, il rispetto umano, le pressioni familiari, e quant’altro. Mi permetto di affermare che oggi lo stesso giudizio si può formulare nei confronti di coloro che basano il rifiuto al concilio e alla nuova messa sugli errori antipapisti e antiromani, condannati dal Magistero.

    E allora: L’affermazione secondo la quale un Papa può sbagliare nell’insegnamento della dottrina, rappresenta un impressionante allontanamento dalla teologia cattolica del Papato... Le ragioni pastorali adottate a sostegno di questa gravissima fattura, anche se di fronte alle ragioni dottrinali avessero diritto di sussistere, non appaiono sufficienti... Questa posizione non esprime più la Fede di Trento… A questa Fede, nondimeno, la coscienza cattolica è vincolata in eterno. Il vero cattolico è dunque posto in una tragica necessità di opzione.

    Che la Madonna del Buon Consiglio illumini le menti di tutti i sacerdoti e indichi loro la retta via da seguire, al riparo da ogni genere di errore e di deviazione, nell’amore sempre più profondo per la Chiesa e per il Dolce Cristo in terra.


    Note



    1) La FSPPX non è estranea alla triste evoluzione dottrinale dei sacerdoti di Campos. Mons. De Castro Mayer fu sempre conosciuto per la sua fermezza dottrinale, che lo portò a dichiarare, al seminario di Ecône qualche giorno prima delle consacrazioni episcopali del giugno 1988, la sua convinzione che G. P. II non fosse Papa. Gradualmente la FSSPX ha cercato (riuscendovi!) di ammorbidire la linea dei preti di Campos; quando Mons. Fellay iniziò nel dicembre del 2000 l’ennesima trattativa con G. P. II (malgrado i recentissimi scandali del giubileo, tra cui la famosa cerimonia del mea culpa), coinvolse anche i confratelli di Campos, rappresentati dall’allora padre Rifan. Spinti sulla via delle trattative con i modernisti, i preti di Campos sono stati più logici della FSSPX, concludendo la vicenda con la sottomissione al “Santo Padre”, il quale qualche tempo prima, il 30 dicembre del 2000, in un’udienza privata in Vaticano, aveva ricevuto il filiale omaggio di Mons. Fellay.

    2) Secondo la Tesi teologica detta di Cassiciacum Paolo VI ed i suoi successori (G. P. I e G. P. II) benché canonicamente eletti al Pontificato, non hanno però l’Autorità pontificia. Coi termini della teologia scolastica, secondo la distinzione già insegnata dal grande commentatore di San Tommaso nel XV sec., il cardinal Gaetano, e ripresa da San Roberto Bellarmino, essi sono “papi” materialmente (materialiter) ma non formalmente (formaliter) poiché‚ non attuando il bene della Chiesa e insegnando l’errore e l’eresia, non possono in alcun modo, se non ritrattano prima i propri errori, ricevere da Cristo l’autorità per governare, insegnare e santificare la Chiesa.

    L’autore della Tesi fu il teologo domenicano Mons. M.-L. Guérard des Lauriers († 1988), membro dell’Accademia Pontificia di San Tommaso, docente alla Pontificia Università del Laterano e al Saulchoir, lo Scolasticato domenicano in Francia. Mons. Guérard chiamò la Tesi col nome di Cassiciacum (ora Cassago Brianza), in omaggio alla cittadina dove Sant’Agostino amava ritirarsi in preghiera.

    3) Rimando i lettori al numero speciale di Sodalitium (n. 56), in cui don Ricossa mostra come i primissimi ecclesiastici che insorsero contro il Vaticano II erano o divennero nella loro maggioranza sedevacantisti, come il padre Saenz y Arriaga, il padre Guérard des Lauriers, l’abbé Coache, il padre Barbara, ecc.

    4) Qualcuno potrebbe obiettare che vi sono stati dei casi (pochissimi, per la verità) di preti non una cum che hanno riconosciuto in un secondo tempo l’autorità di G. P. II. È vero: ma è altrettanto vero che gli ex-confratelli in questione non hanno modificato la dottrina sul Papato. Il loro errore, certamente fatale, verte sulla valutazione della persona di G. P. II, non sull’obbedienza dovuta al Papa.

    Inoltre solamente due preti, in tutti questi anni, sono passati dal sedevacantismo alla FSSPX (e quindi dall’ecclesiologia cattolica alla nouvelle théologie tradizionalista). I reverendi avevano ricevuto l’ordinazione sacerdotale da Mons. Thuc e da Mons. Carmona (consacrato vescovo dallo stesso Mons. Thuc) e non ci risulta che siano stati riordinati per poter svolgere il ministero con la FSSPX. Eppure diversi sacerdoti della FSSPX insinuano il dubbio sulla validità degli Ordini Sacri amministrati da Mons. Thuc. Se queste calunnie fossero delle accuse fondate, si dovrebbe concludere che in alcuni priorati della FSSPX la validità dei sacramenti è dubbia.

    5) Purtroppo non tutti hanno constatato la Sede vacante e sono così caduti nelle braccia dei modernisti, forse a causa del liberalismo che avevano sempre manifestato fin dagli anni del seminario e che non è mai stato adeguatamente combattuto nella FSSPX. Adesso questi preti si ritrovano in vere e proprie “riserve indiane” predisposte da G. P. II per riciclarli: insomma, dalla padella (gallicana) alla brace (modernista)...

    Recentemente Marco Invernizzi, tracciando la storia di Alleanza Cattolica (AC), ha parlato proprio di questi fatti, ricordando i dubbi che don Pietro Cantoni e i seminaristi di Ecône provenienti da AC avevano sulla posizione della FSSPX. “Don Pietro si rendeva conto - scrive Invernizzi - che i “cervelli” a Ecône non potevano resistere: o sarebbero rientrati a pieno titolo nella Chiesa [per Invernizzi: G. P. II] o avrebbero sposato il sedevacantismo in qualcuna delle sue forme. La forma guérandiana appariva senz’altro come la più intelligente”. Purtroppo i chierici rimasti legati ad AC, predisposti alle cantonate, scelsero il Modernismo (cf. Marco Invernizzi, Alleanza Cattolica dal Sessantotto alla nuova evangelizzazione. Una piccola storia per grandi desideri, Piemme, 2004, pag. 69).

    I sacerdoti, invece, che hanno pubblicamente aderito alla Tesi di Cassiciacum o al sedevacantismo completo, svolgono il ministero a servizio della Chiesa e delle anime nei diversi continenti, occupandosi di chiese, cappelle, seminari, conventi, scuole, case di esercizi spirituali, dove la Fede non è stata mutilata e dove il Papato non suscita imbarazzo. Denominatore comune di questa piccola cristianità è il rifiuto categorico delle Messe una cum, cioè delle Messe nelle quali è citato nel Canone il nome di G. P. II in quanto Sommo Pontefice della Chiesa cattolica.

    6) Nel 2003 la rivista del distretto italiano della FSSPX aveva pubblicato un numero speciale contenente un dossier che pretendeva di confutare il sedevacantismo. L’iniziativa, essendo probabilmente legata più alla personalità del principale autore dello studio che alla volontà dei superiori di intraprendere una seria discussione dottrinale, non ha avuto seguito, malgrado la pubblicazione, sulla nostra rivista, di una lunga e dettagliata risposta di don Ricossa. Tra l’altro, volendo discreditare gli ambienti sedevacantisti, nel dossier è stata pubblicata una lista di nomi in cui si confondono veri vescovi con imbroglioni e mitomani, che hanno ricevuto così un’imprevista pubblicità. Tra questi vi sono dei personaggi che dichiarano di essere vescovi e di riconoscere l’autorità di G.P. II, tanto da nominarlo al Canone della Messa. A rigor di logica, l’incauto autore del dossier avrebbe dovuto inserirli in un altro elenco episcopale, in compagnia dei vescovi della FSSPX…

    7) “Se noi consideriamo, in teoria o in pratica, la messa nuova in se come invalida o eretica o sacrilega o eterodossa o peccaminosa o illegittima o non cattolica, dovremmo tirare le conseguenze teologiche di una tale posizione e applicarle al Papa e a tutto l’Episcopato del mondo, cioè a tutta la Chiesa insegnante: cioè bisogna accettare che la Chiesa ha promulgato ufficialmente, conservato per decenni e offerto tutti i giorni a Dio un culto illegittimo e peccaminoso – proposizione condannata dal Magistero – e che le porte dell’Inferno hanno prevalso contro di essa, ciò che è una eresia. O allora bisognerebbe adottare il principio settario che siamo noi la Chiesa e che fuori di noi non c’è salvezza, che è un’altra eresia. Queste posizioni non possono essere accettate da un cattolico, né in teoria, né in pratica” (dichiarazione di padre Gaspar Samuel Coimbra Pelegrini, portavoce di Mons. Rifan). Purtroppo padre Coimbra Pelegrini ha dimenticato che “non possono essere accettate da un cattolico, né in teoria, né in pratica” neppure le deviazioni dottrinali contenute nei documenti del Concilio e insegnate da Paolo VI e da G. P. II. Quanto al rito della nuova messa, effettivamente non è cattolico, per cui non può essere il frutto della Chiesa e quindi chi lo ha promulgato non poteva essere formalmente Papa.

    8) A proposito di sette: le conseguenze della posizione della FSSPX si ripercuotono anche nell’analisi delle vicende politiche legate alla setta per antonomasia, la Massoneria. Una di queste conseguenze è di attribuire a un Papa, e quindi alla Chiesa, di essere complice dei peggiori nemici di Dio. Ma come può la Chiesa di Cristo essere alleata della Sinagoga di Satana? La “religione dell’arcobaleno” sarebbe così patrocinata da un vero Papa, legittimo successore di san Gregorio VII, di san Pio V, di san Pio X! È certamente gravissimo insinuare questo errore nelle coscienze delle persone, perché così si colpisce uno dei capisaldi della Religione rivelata. Se colui che deve insegnare il vero insegnasse veramente il falso, avrebbero allora ragione le Logge (e i “fratelli maggiori”) a considerare la Chiesa nemica della verità e corruttrice dei popoli! Davanti a simili propositi la Massoneria non può che compiacersi.

    © Tutti i Diritti Riservati Sodalitium.
    .

  3. #23
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    19 Sep 2005
    Località
    Oggiono (LC)
    Messaggi
    19,372
     Likes dati
    212
     Like avuti
    137
    Mentioned
    26 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da guelfo nero Visualizza Messaggio
    .

  4. #24
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    19 Sep 2005
    Località
    Oggiono (LC)
    Messaggi
    19,372
     Likes dati
    212
     Like avuti
    137
    Mentioned
    26 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Editoriale del numero 62 di Sodalitium

    Dispiace ripetersi. Eppure Sodalitium non può che ritornare su quanto già detto nell’editoriale del suo numero 59, consacrato all’elezione di Joseph Ratzinger al Soglio pontificio.La speranza che questa elezione potesse rappresentare un cambiamento, l’inizio della fine del trionfo del modernismo, non durò che ventiquattrore, il tempo di leggere le prime dichiarazioni di Benedetto XVI che manifestavano la sua ferma volontà di applicare pienamente il Vaticano II. La nostra speranza non era dettata da motivi umani, né tanto meno dal curriculum di Joseph Ratzinger (uno dei principali esponenti della “nouvelle théologie” e dei più tenaci artefici del Concilio), ma dalle parole del Signore: portae inferi non praevalebunt adversus eam: le porte dell’inferno non prevarranno contro la Chiesa di Cristo (è la Rivelazione che è oggetto della nostra fede, non dimentichiamolo mai, e non delle dubbie ‘rivelazioni’ private). Joseph Ratzinger ha invece messo in pratica il programma che già illustrava – tanti anni fa – nel suo libro intervista a Vittorio Messori, Inchiesta sulla fede, programma che prevede la difesa e l’applicazione del Concilio, non solo contro i modernisti estremisti o impazienti, ma anche contro i cattolici fedeli alla Tradizione della Chiesa. Joseph Ratzinger, quindi, non ci ha stupito (purtroppo: giacché il nostro desiderio più ardente è proprio quello di essere smentiti, e di vedere rinnovato il miracolo di Saulo di Tarso divenuto il grande Apostolo Paolo). Non ci ha stupito neppure la reazione di tanti e tanti cattolici finora fieri avversari del modernismo, che sembrano invece ammaliati da colui che ha programmato – e lo ha detto e scritto più volte – la loro scomparsa. Non ci stupiamo, no; però ci amareggiamo.
    Non ci stupiamo, perché purtroppo è questo uno scenario che si ripete da più di
    quarant’anni, e particolarmente a ogni nuova elezione. Molti oggi dicono e scrivono o
    fanno intendere che con Benedetto XVI è stata invertita la rotta, che – poco a poco –
    viene sconfessato implicitamente il Concilio, o almeno viene corretto, o meglio interpretato, sì perché in fondo, se viene compreso alla luce della Tradizione…
    Abbiamo sentito questi discorsi sotto Paolo VI, poi sotto Giovanni Paolo I, Giovanni
    Paolo II, ed ora Benedetto XVI. Ogni volta i cattolici, disillusi, angosciati, rivoltati,
    dal “pontificato” precedente, hanno pensato, creduto, scritto (voluto pensare, credere,
    scrivere…) che finalmente tutto stava cambiando. Poco a poco l’illusione svaniva, ma
    nel frattempo molti dei nostri avevano cambiato campo, irreversibilmente. Chi ha memoria, chi ha vissuto quei tempi, ricorderà quanti pensarono che Paolo VI avrebbe messo fine – poco a poco – alla Rivoluzione conciliare. La Nota Prævia (durante
    il Concilio stesso), l’Humanae vitae (giusto quarant’anni fa), il Credo del Popolo di Dio,
    Mysterium Fidei… Sono numerosi, numerosissimi, gli interventi di Paolo VI che allora –
    tanti anni fa – tranquillizzarono i buoni cattolici; Padre Guérard des Lauriers, nel primo
    numero dei Cahiers de Cassiciacum (p. 69), ricordava la sua stessa esperienza quando, religioso domenicano, si appellò a Mons. Philippe o.p. della S.C. dei Religiosi in quanto,
    contro le disposizioni di Paolo VI, i Domenicani recitavano l’ufficio corale in francese e
    non più in latino. Mons. Philippe rispose a Padre Guérard che proprio pochi giorni prima
    Paolo VI aveva concesso quella pratica da lui stesso vietata: “non ci resta che obbedire”. Era il 1967! Dopo di ciò venne la Nuova Messa, la reazione del Breve Esame Critico, i discorsi rassicuranti di Paolo VI: “non ci resta che obbedire”… e la rivoluzione continuò. I primi collaboratori di Mons. Lefebvre, i primi seminaristi, lo lasciarono nel 1969, altri nel 1976, altri nel 1977… perché Paolo VI prometteva a tutti il ritorno alla Tradizione. Appena eletto, Giovanni Paolo I fu riconosciuto come Papa legittimo persino da sacerdoti che non riconoscevano la legittimità di Paolo VI (ben presto si accorsero dell’errore). Poco dopo, fu Giovanni Paolo II a incantare Jean Madiran e Mons. Lefebvre con “il Concilio alla luce della Tradizione”. Seguirono le espulsioni dei sacerdoti e dei seminaristi d’Econe che non riconoscevano la legittimità di Wojtyla, e l’intensificarsi delle trattative. Seguirono anche, però, la visita alla Sinagoga di Roma, il bacio al Corano, la preghiera al muro del pianto, lo scandalo d’Assisi… La delusione prese il posto dell’illusione, ma nel frattempo quanti lasciarono il loro posto di combattimento? Ricordiamo tutti i loro nomi, specie qui in Italia. Nonostante tutto ciò le trattative continuarono, il cardinal Gagnon venne accolto trionfalmente in tutte le case della Fraternità San Pio X, e venne anche la firma da parte di Mons. Lefebvre d’un protocollo d’intesa. La firma fu ritirata, le consacrazioni episcopali furono punite con la “scomunica”… ma intanto quanti altri lasciarono il loro posto sedotti dalle promesse della neonata Commissione Ecclesia Dei? Il copione è sempre lo stesso, e ci si stupisce che ogni volta si ripeta coi medesimi risultati. Il "Giubileo" del 2000 vide la Fraternità San Pio X bene accolta dal cardinal Castrillon Hoyos; lo scotto da pagare fu l’abbandono di tanti altri sacerdoti, tra i quali gli eredi di Mons. De Castro Mayer. L’elezione di Joseph Ratzinger ha rilanciato lo stesso scenario; le visite nelle sinagoghe o nelle moschee, gli incontri ecumenici, le dichiarazioni di fedeltà intransigente al Concilio, il continuo richiamo alla dottrina della libertà religiosa (persino al diritto all’apostasia), passano ormai inosservati, fatti scontati, tanto ci si è fatta l’abitudine in quarant’anni; e molti dicono che no, con Benedetto XVI tutto è cambiato, che è assurdo continuare con le critiche, e non sono pochi coloro che, nuovamente, hanno trovato un accordo o lo stanno preparando. Quanti sono ormai i sacerdoti (persino i Vescovi), i fedeli, le case, i seminari, i conventi e le abbazie passati al modernismo? Sì, passati al modernismo, giacché al momento di accettare le profferte dell’Ecclesia Dei tutti costoro (o almeno molti di essi)
    dichiarano di non voler cambiare una virgola della loro posizione dottrinale, della
    loro fedeltà a quanto fino allora difeso strenuamente; tutti o quasi dichiarano aver trovato un accordo solo canonico o disciplinare; ma in breve tempo molti diventano (più
    o meno sinceramente) convinti difensori delle dottrine del Vaticano II. Quali i motivi di questi ripetuti disastri? Non spetta a noi giudicare le coscienze, e ci limiteremo a generiche ipotesi. Il motivo più “nobile” e comprensibile è quello del pensiero della fedeltà e dell’amore che ogni Monsignor Michel–Louis Guérard des Lauriers buon cattolico nutre per la Chiesa e per il Papa. Chi, al seguito di Mons. Lefebvre, riconosce la legittimità di Paolo VI, dei due Giovanni Paolo, e ora di Benedetto XVI, non può persistere a lungo in una attitudine di disobbedienza (che porta poi anche a gravi errori dottrinali) senza correre il rischio di considerarsi scismatico, e finisce, prima o poi, per dare sostanza e realtà a una dichiarazione di legittimità fino ad allora solo verbale. Non si rendono conto del fatto che il Papato è per la Fede, e non viceversa: errore favorito forse da un latente volontarismo di scuole teologiche meno tomiste. Altri, a volte gli stessi, si disanimano dopo anni di lotta. La battaglia si prolunga, gli anni passano, anche l’età avanza; con essa avanza la sfiducia, la speranza di non essere più isolati, umiliati, emarginati, di poter avere soddisfazioni e riconoscimenti finora negati. Non vogliono più essere tagliati fuori. Altri, o forse gli stessi, si abituano poco a poco al modo di vivere, agire, pensare dei propri tempi, e finiscono coll’accomodarsi a quella che chiamano la “realtà”. I difetti de, proprio campo sono allora ingigantiti, mentre l’erba del vicino sembra sempre più bella della propria (e a volte i difetti dei “nostri”, i rischi di gravi errori per pecore da troppo tempo senza pastore, sono effettivamente grandi…). Non pochi giudicano col metro della mentalità secolare, che non si cura delle verità di fede, ma delle impressioni giornalistiche (e allora Benedetto XVI è un… tradizionalista). Tutti devono costringersi a non vedere la realtà. Che Dio mi tenga la mano sul capo – diceva San Filippo Neri uscendo di casa all’inizio di una nuova giornata – altrimenti son capace di farmi Giudeo! Non siamo neppure noi migliori di San Filippo, e neppure migliori di tanti che sono caduti finora o stanno per farlo (cadent a latere tuo millia, et decem millia a dextris tuis). Chiediamo quindi al Signore e alla Madonna che ci mantengano fedeli. Fedeli non a dei pregiudizio a idee umane: fedeli alla fede rivelata, al magistero della Chiesa, e quindi, alla condanna degli errori del Vaticano II: collegialità episcopale, ecumenismo, dialogo interreligioso, libertà religiosa… Questi sono gli ostacoli da rimuovere, non altri; non ci sono soluzioni a metà, mezze verità, che sono piene di errori. Dio è Verità. Cristo è Verità. E la Verità non tollera diminuzioni: è integra, o non è. In questo abbiamo avuto la grazia di conoscere e amare Mons. M.–L. Guérard des Lauriers; sono vent’anni che il Signore lo ha chiamato a sé, e noi gli siamo riconoscenti non solo perché la sua tesi teologica ci sembra ancor oggi la sola che descriva la situazione attuale dell’Autorità nella Chiesa con piena fedeltà al dato rivelato, ma anche perché la sua vita ci è stata d’esempio, in quanto per la fede e per amore alla Verità prima, ha patito ogni genere di umiliazione e di umano isolamento. Ai nostri lettori anche questo numero di Sodalitium intende dare argomenti per perseverare, per non farsi ingannare, per ragionare alla luce della fede. Non lo facciamo per partito preso, per estremismo, per spirito di contraddizione, per testardaggine. Lo facciamo perché purtroppo – purtroppo, lo ripetiamo – la situazione del 2008 è sostanzialmente immutata rispetto a quella che si presentò agli occhi dei buoni cattolici sgomenti nel 1965, alla chiusura del Vaticano II. Il Modernismo non è ancora vinto, il Modernismo deve essere vinto, e cacciato “dal seno e dalle viscere della Chiesa” (San Pio X). Dio voglia che ciò accada presto.

    Per scaricare l'intero numero in un comodo formato pdf

    http://www.sodalitium.biz/index.php?...y_view&iden=54
    http://www.sodalitium.biz/index.php

  5. #25
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,258
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito



    Memorare necesse

  6. #26
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    19 Sep 2005
    Località
    Oggiono (LC)
    Messaggi
    19,372
     Likes dati
    212
     Like avuti
    137
    Mentioned
    26 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito


  7. #27
    Forumista senior
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    IPERURANIO INTERIORE
    Messaggi
    4,328
     Likes dati
    63
     Like avuti
    331
    Mentioned
    47 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Lightbulb Re: O con PIETRO (sedevacantismo) o contro PIETRO (sedeplenismo)

    29 GIUGNO 2018: FESTA DEI SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO, ventinovesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…
    Auguri di buon onomastico a tutti coloro che si chiamano Pietro e Paolo come i nostri gloriosi patroni e a tutti i sacerdoti - come Don Floriano Abrahamowicz - e vescovi integralmente cattolici ordinati il 29 giugno nel giorno dell’anniversario della loro ordinazione che coincide con la Festa dei due Santi Apostoli…
    «Tu es Sacerdos in aeternum secundum ordinem Melchisedech...»!!!
    Preghiamo i due Santi Apostoli Pietro e Paolo e chiediamo la loro intercessione anche per poter riavere al più presto - se e quando Dio vorrà - una gerarchia cattolica degna di tal nome e soprattutto un vero, autentico e legittimo Successore di Pietro e Vicario di Nostro Signore Gesù Cristo!!!
    VIVA IL PAPATO E LA SANTA CHIESA CATTOLICA ROMANA!!!
    SAN PIETRO, PRINCIPE DEGLI APOSTOLI E PRIMO PAPA, SAN PAOLO, APOSTOLO DELLE GENTI, PREGATE PER NOI!!!
    Sancte Petre, ora pro nobis! Sancte Paule, ora pro nobis!
    SANCTE PETRE, SANCTE PAULE, ORATE PRO NOBIS!!!




    «29 GIUGNO SAN PIETRO E SAN PAOLO, APOSTOLI.»
    Guéranger, L'anno liturgico - San Pietro e san Paolo, apostoli
    http://www.unavoce-ve.it/pg-29giu.htm



    Tradidi quod et accepi
    http://tradidiaccepi.blogspot.it

    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...1a&oe=5BB02977





    «CATECHISMO MAGGIORE DI SAN PIO X
    Delle feste de' santi Apostoli, e in particolare de' santi Pietro e Paolo.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...4e&oe=5BA9360C





    «I SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...3a&oe=5BE6692D





    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...25&oe=5BAFF8E9








    Ss. Pietro e Paolo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/ss-pietro-paolo/
    «29 giugno, Santi Pietro e Paolo Apostoli.

    “A Roma il natale dei santi Apostoli Pietro e Paolo, i quali patirono nello stesso anno e nello stesso giorno, sotto Nerone Imperatore. Il primo di questi, nella medesima Città, crocifisso col capo rivolto verso la terra, e sepolto nel Vaticano presso la via Trionfale, è celebrato con venerazione di tutto il mondo; l’altro decapitato e sepolto sulla via Ostiense, e venerato con pari onore”.
    O Santi Apostoli Pietro e Paolo, io vi eleggo oggi e per sempre come miei speciali protettori ed avvocati, e mi rallegro umilmente, tanto con voi, o San Pietro principe degli Apostoli, perchè siete quella pietra su cui Iddio edificò la sua Chiesa, che con voi, o San Paolo, prescelto da Dio per vaso di elezione e predicatore della verità, e vi prego di ottenermi viva fede, speranza ferma e carità perfetta, totale distacco da me stesso, disprezzo del mondo, pazienza nelle avversità e umiltà nelle prosperità, attenzione nell’orazione, purità di cuore, retta intenzione nell’operare, diligenza nell’adempiere gli obblighi del mio stato, costanza nei proponimenti, rassegnazione al volere di Dio, e perseveranza nella divina grazia sino alla morte. E così, mediante la vostra intercessione, ed i gloriosi vostri meriti, superate le tentazioni del mondo, del demonio e della carne, sia fatto degno di venire dinanzi al cospetto del supremo ed eterno Pastore delle anime, Gesù Cristo, il quale con il Padre e con lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli, per goderlo ed amarlo eternamente. Così sia.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...ul-300x188.jpg





    Della festa dei santi Pietro e Paolo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/della-festa-pietro-e-paolo/
    «Catechismo Maggiore di San Pio X – Delle feste dei santi Apostoli, e in particolare dei santi Pietro e Paolo.

    194 D. Chi furono gli Apostoli?
    R. Gli Apostoli furono discepoli di Gesù Cristo da Lui eletti ad essere testimoni della sua predicazione e de’ suoi miracoli, depositari della sua dottrina, investiti della sua autorità, e mandati ad annunziare l’Evangelo a tutte le genti.
    195 D. Quale fu il frutto della predicazione degli Apostoli?
    R. Il frutto della predicazione degli Apostoli fu la distruzione dell’idolatria, e lo stabilimento della religione cristiana.
    196 D. Con quali mezzi hanno gli Apostoli indotto le nazioni ad abbracciare la religione cristiana?
    R. Gli Apostoli hanno indotto le nazioni ad abbracciare la religione cristiana confermando la divinità della dottrina che predicavano colla forza dei miracoli, colla santità della vita, e finalmente colla costanza ne’ patimenti, e col dare per essa la vita medesima.
    197 D. Perché si celebra con maggior solennità la festa de santi Pietro e Paolo?
    R. Si celebra con maggior solennità la festa dei santi Pietro e Paolo, perché essi sono i principi degli Apostoli.
    198 D. Perché i santi Pietro e Paolo si chiamano principi degli Apostoli?
    R. I santi Pietro e Paolo si chiamano principi degli Apostoli, perché S. Pietro é stato specialmente eletto da Gesù Cristo capo degli Apostoli e di tutta la Chiesa, e S. Paolo ha faticato più di tutti nella predicazione del Vangelo e nella conversione dei gentili.
    199 D. Dove ebbe S. Pietro la sua sede?
    R. S. Pietro ebbe prima la sua sede in Antiochia, poi la trasferì e fissò in Roma, capitale allora dell’impero Romano, e in Roma terminò i lunghi e penosi travagli del suo apostolato con un glorioso martirio.
    200 D. Dall’ avere S. Pietro fissato la sua sede in Roma, a dall’aver ivi terminati i suoi giorni che cosa consegue?
    R. Dall’avere S. Pietro fissato in Roma la sua sede consegue che noi dobbiamo riconoscere il Romano Pontefice per vero successore di S. Pietro e capo di tutta la Chiesa, prestargli sincera ubbidienza, e tenere per fede le dottrine da esso definite come Pastore e Maestro di tutti i cristiani.
    201 D. Chi era S. Paolo prima della conversione?
    R. S. Paolo, prima della conversione, era un dotto fariseo e un persecutore del nome di Gesù.
    202 D. Come fu chiamato S. Paolo all’apostolato?
    R. S. Paolo fu chiamato all’apostolato sulla via di Damasco, dove Gesù Cristo glorioso gli apparve e di persecutore della Chiesa ne fece un zelantissimo predicatore del Vangelo.
    203 D. Perché Gesù Cristo ha voluto convertire S. Paolo con un sì grande miracolo?
    R. Gesù Cristo volle convertire S. Paolo con un si grande miracolo per mostrare in lui la potenza e l’efficacia della sua grazia, che può cambiare i cuori più induriti e convertirli a penitenza, e per renderne il testimonio più credibile.
    204 D. Perché i santi Apostoli Pietro e Paolo si festeggiano nel medesimo giorno?
    R. I santi Apostoli Pietro e Paolo si festeggiano nel medesimo giorno, perché ambedue dopo aver santificata Roma con la loro presenza e predicazione vi subirono il martirio e ne divennero i gloriosi protettori.
    205 D. Che cosa dobbiamo noi imparare dai santi Apostoli?
    R. Dai santi Apostoli noi dobbiamo imparare:
    a regolare le azioni della vita colle massime del Vangelo;
    ad istruire con santo zelo e con costanza nella dottrina di Gesù Cristo quelli che ne abbisognano;
    a patir volentieri qualche cosa per amore del suo nome.
    206 D. Che cosa dobbiamo noi fare nelle feste degli Apostoli?
    R. Nelle feste degli Apostoli dobbiamo
    ringraziare il Signore d’averci chiamati alla Fede per mezzo di essi;
    chiedergli la grazia di conservarla illibata per loro intercessione;
    pregarlo a proteggere la Chiesa contro i suoi nemici, e darle de’ pastori che siano degni successori de’ santi Apostoli.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...8a-300x276.jpg





    Sante Messe - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)
    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/





    Don Floriano Abrahamowicz in data odierna - 29 giugno 2018, Natale dei Santi Apostoli Pietro e Paolo - festeggia i ventisei anni di sacerdozio!!! Auguro di cuore un felice anniversario a questo raro esemplare di coraggioso sacerdote integralmente cattolico, 29 giugno 1992 - 29 giugno 2018: 26 anni di sacerdozio, che Dio benedica don Floriano!!!


    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815
    Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




    http://catholichymn.blogspot.com/201...-sacerdos.html


    https://www.facebook.com/pietroferrari1973/

    “«Ecco, o Roma, i due eroi che hanno fatto risplendere ai tuoi occhi il Vangelo di Cristo; in modo che tu che eri maestra di errore, sei diventata discepola della verità...Sebbene ti abbia occorso ottenere delle multipli vittorie per stendere per mare e per terra il tuo impero, inferiore è tuttavia il campo che ti ha sottomesso il lavoro delle tue guerre che quello conquistato dalla pace cristiana…Però, o Roma, ignoravi l'autore della tua elevazione; reggendo quasi tutte le nazioni, ti facevi la schiava degli errori di tutte queste nazioni; ed ti sembrava avere una grande religione, perché non rigettavi nessuno errore. Ma più eri fortemente incatenata dal demonio, più meravigliosa è stato la tua liberazione per il Cristo.» - San Leone.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...42&oe=5BA422A9







    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf

    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

    29 juin : Saints Pierre et Paul, Apôtres :: Ligue Saint Amédée
    http://liguesaintamedee.ch/saint-du-...pierre-et-paul
    “29 juin : Saints Pierre et Paul, Apôtres.”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...ro_e_paolo.jpg





    “Papauté : Le faux argument du reniement de saint Pierre”
    http://ddata.over-blog.com/0/46/19/7...int-Pierre.pdf


    https://www.radiospada.org/2016/04/i...nto-teologica/
    “Il Rinnegamento di San Pietro: una messa a punto teologica di Clemente LECUYER (7 gennaio 2015)”
    https://www.radiospada.org/2016/04/m...-cattivi-papi/



    Indice testi in italiano
    http://www.cmri.org/ital-index.html
    "Il Papato"
    Il Papato (S.E. Mons. Mark A. Pivarunas, CMRI)
    http://www.cmri.org/ital-97prog6.shtml
    “Il Papato di S.E. Mons. Mark A. Pivarunas, CMRI Festa dei Ss. Pietro e Paolo, 29 giugno 1997.”
    "Per l’Anniversario della morte di Papa Pio XII."
    Per l’Anniversario della morte di Papa Pio XII
    http://www.cmri.org/ital-98prog9.html



    Sodalitium - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/sodalitium/
    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/48.pdf
    «N. 48 – dicembre 1998 - La Tomba di Pietro e il primato di Roma.»
    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/56.pdf
    «N. 56 – settembre 2003 - Risposta al numero speciale de “La Tradizione cattolica” sul sedevacantismo.»
    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/58.pdf
    «N. 58 – aprile 2005 - Con Pietro o contro Pietro: “una tragica necessità d’opzione” - don Ugo Carandino.»




    www.sursumcorda.cloud
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare i santi Apostoli Piétro e Pàolo, i quali patirono nello stesso anno e nello stesso giorno, sotto Neróne Imperatore. Il primo di questi, nella medesima Città, crocifisso col capo rivolto verso la terra, e sepolto nel Vaticàno presso la via Trionfale, è celebrato con venerazione di tutto il mondo; l’altro decapitato e sepolto sulla via Ostiènse, è venerato con pari onore. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi immensi Santi, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, i santi Apostoli Piétro e Pàolo possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    I Santi Pietro e Paolo, fustigatori di tutti gli eretici e protagonisti di un proselitismo incessante e poderosamente fruttifero, odiati dal mondo, finalmente coronati con la gloria del martirio per la loro integrale fedeltà a Cristo.”

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista, Agostino, Pietro e Paolo. Extra Ecclesiam nulla salus!”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...39&oe=5BE0A60E





    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    29 giugno 2018, Santi Pietro e Paolo Apostoli (festa di precetto, non c'è l'astinenza).

    + O Santi Apostoli Pietro e Paolo, io vi eleggo oggi e per sempre come miei speciali protettori ed avvocati, e mi rallegro umilmente, tanto con voi, o San Pietro principe degli Apostoli, perchè siete quella pietra su cui Iddio edificò la sua Chiesa, che con voi, o San Paolo, prescelto da Dio per vaso di elezione e predicatore della verità, e vi prego di ottenermi viva fede, speranza ferma e carità perfetta, totale distacco da me stesso, disprezzo del mondo, pazienza nelle avversità e umiltà nelle prosperità, attenzione nell'orazione, purità di cuore, retta intenzione nell'operare, diligenza nell'adempiere gli obblighi del mio stato, costanza nei proponimenti, rassegnazione al volere di Dio, e perseveranza nella divina grazia sino alla morte. E così, mediante la vostra intercessione, ed i gloriosi vostri meriti, superate le tentazioni del mondo, del demonio e della carne, sia fatto degno di venire dinanzi al cospetto del supremo ed eterno Pastore delle anime, Gesù Cristo, il quale con il Padre e con lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli, per goderlo ed amarlo eternamente. Così sia. +
    Dalla bacheca di Don Ugo Carandino.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...ef&oe=5BAE5576





    «29 giugno 1881.
    La potestà dei reggitori civili, essendo quasi una comunicazione della potestà divina, acquista di continuo, per questo stesso motivo, una dignità maggiore della umana: non già quella empia e grandemente assurda cercata un tempo dagli imperatori pagani, che si arrogavano onori divini, ma quella vera e solida, avuta quasi per dono e beneficio divino. Per cui sarà necessario che i cittadini siano soggetti ed obbedienti ai principi come a Dio, non tanto per timore delle pene quanto per ossequio alla maestà, non già per motivo di adulazione, ma per coscienza di dovere. Con che l’impero starà molto più stabilmente collocato nel suo grado. Infatti i cittadini, sentendo la forza di questo dovere, debbono necessariamente aborrire dalla nequizia e dall’arroganza, persuasi, come debbono essere, che chi resiste alla potestà politica, resiste alla volontà divina; che chi rifiuta onore ai principi, lo rifiuta a Dio stesso. In questa dottrina l’Apostolo Paolo erudì specialmente i Romani, ai quali sulla riverenza che si deve ai principi scrisse con tanta autorità e tanto peso da non potersi concepire nulla di più grave. "Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite, poiché non c’è autorità se non da Dio, e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all’autorità, si oppone all’ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna... Perciò è necessario stare sottomessi non solo per timore della punizione, ma anche per ragioni di coscienza" (Rm 13,1.2.5). Consentanea a questa è la preclara sentenza del Principe degli Apostoli Pietro: "State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, sia ai governatori come ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni, perché questa a la volontà di Dio" (1Pt 2,13-15). Una sola ragione possono avere gli uomini per non obbedire (ai reggitori civili): qualora cioè si pretenda da essi qualche cosa che ripugni apertamente al diritto naturale e divino, in quanto ogni volta in cui si vìola la legge di natura e la volontà di Dio è ugualmente iniquo tanto comandare ciò, quanto eseguirlo. Se a qualcuno dunque avvenga di trovarsi costretto a scegliere fra queste due cose, vale a dire se disprezzare i comandi di Dio o quelli dei principi, sappia che si deve obbedire a Gesù Cristo, il quale comandò di rendere "a Cesare ciò che è di Cesare, a Dio ciò che è di Dio" (Mt 22,21) e sull’esempio degli Apostoli deve coraggiosamente rispondere: "È doveroso obbedire a Dio piuttosto che agli uomini" (At 5,29). Né tuttavia coloro che in tal modo si comportano sono da accusare di aver mancato all’obbedienza, poiché se il volere dei principi ripugna al volere e alle leggi di Dio, essi stessi eccedono la misura della loro potestà e pervertono la giustizia: né in tal caso può valere la loro autorità, la quale è nulla quando non vi è giustizia.
    Da SS Leone XIII, Diuturnum illud.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...09&oe=5BE3DE85









    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
    http://www.radiospada.org
    Edizioni Radio Spada - Home
    http://www.edizioniradiospada.com
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    «29 giugno 2018: Santi Pietro e Paolo (Doppio di prima classe con Ottava comune - Festa di precetto).»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...34&oe=5BEA0106





    “Il 29 giugno 1943 Pio XII pubblicava l’ Enciclica “Mystici Corporis” sulla Chiesa. Insegnava infallibilmente il santo Pontefice: «A definire e descrivere questa verace Chiesa di Cristo - che è la Chiesa Santa, Cattolica, Apostolica, Romana - (cfr. Conc. Vat. , Const. de Fide cath., cap. I), nulla si trova di più nobile, di più grande, di più divino di quell'espressione con la quale essa vien chiamata "il Corpo mistico di Gesù Cristo"; espressione che scaturisce e quasi germoglia da ciò che viene frequentemente esposto nella Sacra Scrittura e nei Santi Padri».”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...73&oe=5BE82392






    «[SACERDOS IN AETERNUM] 1992-2018: un cordialissimo augurio a Don Floriano Abrahamowicz per l'anniversario della sua ordinazione sacerdotale.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...54&oe=5BA42CA0






    https://www.radiospada.org/tag/santi-pietro-e-paolo/
    https://www.radiospada.org/tag/papato-romano/
    https://www.radiospada.org/tag/primato-petrino/
    https://www.radiospada.org/2018/06/l...ea-di-filippo/
    «Le rocce di Cesarea di Filippo a cura di Giuliano Zoroddu
    Il Signore non fa nulla a caso: nel suo divino consiglio, sceglie con accuratezza anche i luoghi delle sue opere. Ciò lo possiamo vedere chiaramente nell’episodio di Cesarea di Filippo, quando san Pietro ricevette da Gesù il famoso encomio e la promessa allegata che leggiamo in san Matteo (XVI, 13-19). Gli Apostoli infatti, guardando al tempio di Augusto che sorgeva sulla montagna che stava di fronte ai loro occhi, potevano capire chiaramente che allo stesso modo la erigenda Chiesa, tempio e impero del vero Dio, avrebbe poggiato sulla Roccia-Pietro, il quale proprio nella Roma che era stata di Augusto avrebbe posto la sua Cattedra pontificale e compiuto il martirio per la fede. E questo legame fra il primato petrino e Roma (e il suo Imperatore) lo rivediamo anche nella riconferma del medesimo primato e nella collazione della giurisdizione universale su tutto il popolo cristiano che san Giovanni ci dice avvenute presso il lago di Tiberiade (Joann. XXI, 15-17). Piccoli particolari, ma evidenti rimandi alla Romanità della Chiesa, la stessa Chiesa che è erede dell’impero romano, come insegna san Tommaso sulla scia di san Leone Magno: “L’Impero Romano fu stabilito a questo fine, acciocché sotto il suo universale dominio la Fede potesse predicarsi nell’universo mondo […] esso non è cessato, ma da temporale si è mutato in spirituale” (In 2.am ad Thessalonicenses, c. II, lect. 1.). Per meglio meditare su questo grande mistero che è il Primato di san Pietro e quindi il Papato Romano, vogliamo offrire ai lettori, alcune pagine della immortale Vita di Gesù Cristo che l’Abate Giuseppe Ricciotti dedica alla descrizione dell’episodio di Cesarea di Filippo, quando un pescatore di Galilea fu esaltato su tutti i regni del mondo.»
    https://i1.wp.com/www.radiospada.org...ng?w=631&ssl=1





    https://www.radiospada.org/2017/06/l...ominium-mundi/
    https://i1.wp.com/www.radiospada.org...ng?w=720&ssl=1





    29 giugno
    http://www.preghiereperlafamiglia.it.../29-giugno.htm
    “GIORNO 29
    LE ISPIRAZIONI
    29° GIORNO
    Pater noster.
    Invocazione. - Cuore di Gesù, Vittima dei peccatori, abbiate pietà di noi!
    Intenzione. - Pregare per coloro che sono sull'orlo dell'inferno, prossimi a cadervi se non sono aiutati.

    LE ISPIRAZIONI
    Un'immagine sacra rappresenta Gesù sotto le sembianze di viandante, con il bastone in mano, in atto di battere ad una porta. Si è osservato che alla porta manca la maniglia.
    L'autore di tale immagine ha inteso concretizzare il detto dell'Apocalisse: Io sto alla porta e batto; se uno ascolterà la mia voce e mi aprirà la porta, io entrerò da lui (Apocalisse, III, 15).
    Nell'Invitatorio, che la Chiesa fa ripetere tutti i giorni ai Sacerdoti, all'inizio della sacra ufficiatura, è detto: Oggi, se udirete la sua voce, non vogliate indurire i vostri cuori!
    La voce di Dio, di cui si parla, è l'ispirazione divina, la quale parte da Gesù ed è diretta all'anima. La porta, che non ha la maniglia all'esterno, fa comprendere che l'anima, udita la voce divina, ha il dovere di muoversi, di aprire internamente e di far entrare Gesù.
    La voce di Dio non è sensibile, cioé non colpisce l'orecchio, ma va alla mente e scende al cuore; è voce delicata, che non può udirsi se non c'è il raccoglimento interiore; è voce amorosa e sapiente, che invita dolcemente, rispettando la libertà umana.
    Consideriamo l'essenza della divina ispirazione e la responsabilità che ne proviene a chi la riceve.
    L'ispirazione è un dono gratuito; si chiama anche grazia attuale, perchè d'ordinario è momentanea ed è data all'anima in qualche bisogno particolare; è un raggio di luce spirituale, che illumina la mente; è un invito misterioso che fa Gesù all'anima, per tirarla a sé o per disporla a maggiori grazie.
    Essendo l'ispirazione un dono di Dio, si ha il dovere di riceverla, di apprezzarla e di farla fruttare. Si rifletta su questo: Dio non spreca i suoi doni; Egli è giusto e chiederà conto di come si siano fatti fruttare i suoi talenti.
    È doloroso il dirlo, ma tanti fanno i sordi alla voce di Gesù e rendono inefficaci o inutili le sante ispirazioni. San'Agostino, pieno di sapienza, dice: Temo il Signore che passa! - volendo significare che se Gesù batte oggi, batte domani alla porta del cuore, e si resiste e non gli si apre la porta, potrebbe allontanarsi e non ritornare più.
    È necessario dunque ascoltare la buona ispirazione e metterla in pratica, rendendo in tal modo efficace la grazia attuale che Dio dà.
    Quando si ha un buon pensiero da attuare e questo ritorna con insistenza alla mente, ci si regoli così: Si preghi, affinché Gesù dia la luce necessaria; si rifletta seriamente se e come mettere in atto ciò che Dio ispira; nel caso dubbio, si chieda il parere al Confessore o al Direttore Spirituale.
    Le ispirazioni più importanti potrebbero essere:
    Consacrarsi al Signore, lasciando la vita secolare.
    Fare il voto di verginità.
    Offrirsi a Gesù come « anima ostia » o vittima riparatrice.
    Dedicarsi all'apostolato. Troncare un'occasione di peccato. Riprendere la meditazione quotidiana, ecc...
    Chi sente, e da tempo, qualcuna delle suddette ispirazioni, ascolti la voce di Gesù e non induri il suo cuore.
    Il Sacro Cuore fa udire con frequenza la sua voce ai suoi devoti, o durante una predica o una pia lettura, o mentre sono in preghiera, specialmente durante la Messa e nel tempo della Comunione, o mentre sono nella solitudine e nel raccoglimento interiore.
    Una sola ispirazione, assecondata con prontezza e generosità, potrebbe essere il principio di una vita santa o di una vera rinascita spirituale, mentre un'ispirazione resa vana potrebbe rompere la catena di tante altre grazie che Dio vorrebbe elargire.
    ESEMPIO
    Idea geniale
    La signora De Franchis, da Palermo, ebbe una buona ispirazione: A casa mia c'è il necessario ed anche il più. Quanti invece mancano di pane! È doveroso aiutare qualche povero, anche giornalmente. Questa ispirazione fu messa in pratica. All'ora di pranzo la signora pose un piatto al centro della tavola; poi disse ai figli: A pranzo e a cena noi penseremo ogni giorno a qualche povero. Ognuno si privi di qualche boccone di minestra o di pietanza e lo metta in questo piatto. Sarà il boccone del povero. Gesù gradirà la nostra mortificazione e l'atto di carità. -
    Tutti furono contenti dell'iniziativa. Ogni giorno, dopo il pasto, entrava un povero e veniva servito con delicata premura.
    Una volta un giovane Sacerdote, trovandosi nella famiglia De Franchis, a vedere con quanto amore preparavano il piatto per il povero, rimase gradevolmente sorpreso di quel nobile atto di carità. Fu un'ispirazione per il suo cuore ardente di Sacerdote: Se in ogni famiglia nobile o benestante si preparasse un piatto per un bisognoso, migliaia di poveri potrebbero sfamarsi in, questa città! -
    Il buon pensiero, che Gesù ispirò, fu efficace. Il fervoroso ministro di Dio cominciò a propagare l'iniziativa e giunse a fondare un Ordine Religioso: « Il Boccone del Povero » con i due rami, maschile e femminile.
    Quanto bene in un secolo si è compiuto e quanto se ne compirà dai membri di questa Famiglia Religiosa!
    Quel Sacerdote al presente è Servo di Dio ed è inoltrata la sua Causa di Beatificazione e di Canonizzazione.
    Se Padre Giacomo Gusmano non fosse stato docile alla divina ispirazione, non avremmo nella Chiesa la Congregazione del « Boccone del Povero ».
    Fioretto. Ascoltare le buone ispirazioni e metterle in pratica.
    Giaculatoria. Parla, o Signore, che io ti ascolto!
    (Tratto dal libretto "Il Sacro Cuore - Mese al Sacro Cuore di Gesù-" del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli).”


    Giugno Archives - Stellamatutina.eu - Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino.
    http://www.stellamatutina.eu/categor...ditati/giugno/
    29° giorno: Cuore sacerdotale - Cuore profano
    http://www.stellamatutina.eu/29-gior...cuore-profano/
    “29° giorno: Cuore sacerdotale – Cuore profano
    CUORE SACERDOTALE

    Il Cuore di Gesù è il cuore sacerdotale per eminenza.
    In esso è la sorgente infinita del Sacerdozio. Nessun cuore può essere sacerdotale se non partecipando alla pienezza del Sacerdozio racchiusa nel Cuore di Gesù.
    Il cuore sacerdotale è il cuore consacrato «a vantaggio degli uomini in tutte le cose di Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati…» (Eb 5,1-2).
    Il Cuore di Gesù è stato l’altare e la vittima sublime per la gloria di Dio e per la salvezza degli uomini. Tutto l’amore per il Padre, tutto l’amore per noi, Gesù lo brucia sull’altare del suo adorabile Cuore. Tutto il dolore per le offese a Dio, tutto il dolore per le rovine delle anime, Gesù lo soffre nel suo adorabile Cuore. Tutte le offerte di riparazione a Dio e di espiazione per gli uomini, Gesù le trasforma in offerta sacerdotale di adorazione, lode, riparazione, propiziazione.
    Cuore sacerdotale di Gesù, riempi i cuori dei tuoi Sacerdoti e fa che ti amino, per meritare anche il frutto particolare della tua promessa: «Ai sacerdoti darò il dono di commuovere i cuori più induriti».
    Ogni vocazione sacerdotale ha la sua radice nel Cuore di Gesù. Nessuno può diventare Sacerdote se non viene scelto e chiamato da Gesù: «Io ho scelto voi» (Gv 15,16). E deve essere grande l’amore del Cuore di Gesù verso i Sacerdoti, se la sera del Giovedì santo, nell’ultima Cena, allorché Egli istituì il Sacerdozio sacramentale, uscì in questa esclamazione: «Ho desiderato ardentemente fare questa Pasqua con voi, prima di soffrire» (Lc 22,15). Ed è per questo che il suo lamento più doloroso a santa Margherita fu quello riguardante i sacerdoti: «Quel che più mi è penoso, è di vedermi trattato così da cuori a me consacrati».
    I Sacerdoti sono i prediletti del Cuore di Gesù, sono la porzione più preziosa del suo amore, sono i suoi ministri, i suoi amici, i suoi intimi. Beato chi è chiamato e chi corrisponde a questa scelta d’amore così personale!
    Purtroppo anche in questo «molti sono i chiamati, pochi gli eletti» (Mt 20,16). Se san Giovanni Bosco dice che Dio chiama al Sacerdozio uno su tre ragazzi, è ben triste sapere che la corrispondenza a questa chiamata eccezionale è molto, molto scarsa, e sta calando ancora in modo pauroso, perché la maggior parte dei giovani corrono appresso alle chimere del mondo e vivono incatenati agli istinti più vergognosi della carne.
    Cuore di Gesù, salva e santifica i tuoi Sacerdoti!
    CUORE PROFANO
    «Voi siete stirpe eletta, regale sacerdozio» (1Pt 2,9).
    La Chiesa è formata di cristiani che costituiscono un popolo sacerdotale. Se il Sacerdozio fa volgere l’anima a Dio, per offrirgli «doni e sacrifici per i peccati» (Eb 5,1-2), un popolo sacerdotale è un popolo che è in comunione con Dio e fa ogni giorno le sue offerte a Dio in modo spirituale.
    Un popolo sacerdotale è soprattutto un popolo che prega, che sta volentieri presso l’altare di Dio, che teme e ama Dio, che ha il senso del sacro, che orienta e trasporta tutto verso Dio: «Sia che mangiate, sia che beviate, o facciate qualunque cosa, fate tutto per la gloria di Dio» (1Cor 10,31).
    Se invece il cuore di un uomo è alieno dal rapporto con Dio, se è vuoto di richiami e aspirazioni a Dio, e non si trova affatto a suo agio nella preghiera, mentre è gonfio di interessi e di tensioni terrestri, questo cuore è tutt’altro che sacerdotale. È solo un cuore profano.
    Il cuore profano è il cuore che non sente pressoché mai il bisogno di pregare, debole di fede, più debole ancora di fronte alla seduzione del peccato, che gli fa distruggere l’amicizia di Dio con la perdita della grazia divina.
    Esso trova i suoi gusti solo nelle passioni per le creature, per lo sport e la politica, per la moda e le canzoni, per i soldi e i successi. Povero cuore pieno di fatuità!
    E magari arriva a illudersi di essere religioso perché nel momento del bisogno si rivolge a Dio per rimedio ai guai.
    «Non è così che dovete fare, se volete guarire» – diceva il santo Curato d’Ars a un giovane epilettico molto debole nella fede e nella morale.
    Ad una pia signora che era andata da lui in pellegrinaggio per ottenere la guarigione di un parente, il santo Curato d’Ars disse: «Fate una novena di preghiera. Ma non so se il Signore vi ascolterà, perché in quella casa laggiù c’è tanta religione quanta in una scuderia di cavalli». E il giovane morì.
    Proprio così. In tanti cuori di cristiani c’è tanta religione e fedeltà a Dio quanto in una «scuderia di cavalli».
    Altro che cuori sacerdotali! Sono cuori profani, pieni solo di «carne e sangue» (Mt 16,17).
    Se il nostro cuore ha 22 miliardi di cellule, con circa 100.000 battiti al giorno, e 40 milioni all’anno, quante di queste cellule e di questi battiti noi consacriamo ogni giorno a Gesù? Molto pochi, o forse neppure uno?
    Esaminiamoci. Pensiamo a tutti i battiti del cuore che sciupiamo dietro le passioni di cui siamo schiavi: lo sport, il sesso, il denaro, lo studio, la politica, gli spettacoli, i divertimenti…, e capiremo come siamo lontani da una santa Teresina che non voleva perdere «neppure un atomo» del suo cuore senza darlo a Gesù.
    Così sia il nostro cuore. Proteso verso il cielo. Pieno solo di Gesù, come ci dice san Paolo: «Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori» (Ef 3,17).
    Proposito: Pregare molto il Sacro Cuore perché voglia donarci santi Sacerdoti.
    FONTE: Cuore di Gesù, Cuore dell’uomo, P. Stefano M. Manelli, © 2010 Casa Mariana Editrice, 2010.”






    Guéranger, L'anno liturgico - San Pietro e san Paolo, apostoli
    http://www.unavoce-ve.it/pg-29giu.htm
    «29 GIUGNO SAN PIETRO E SAN PAOLO, APOSTOLI.»





    SANCTE PETRE, SANCTE PAULE, ORATE PRO NOBIS!!!
    COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM - ADVENIAT PER MARIAM!!!
    COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!

    Sia lode, onore e gloria al Divin Cuore di Gesù!!!
    Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  8. #28
    Forumista senior
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    IPERURANIO INTERIORE
    Messaggi
    4,328
     Likes dati
    63
     Like avuti
    331
    Mentioned
    47 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Lightbulb Re: O con PIETRO (sedevacantismo) o contro PIETRO (sedeplenismo)

    4 LUGLIO 2018: nell’ottava dei santi Pietro e Paolo Apostoli, COMMEMORAZIONE DI TUTTI I SANTI SOMMI PONTEFICI, quarto giorno del MESE dedicato alla devozione al PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…



    Nell'ottava dei ss. Pietro e Paolo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/nellottava...-pietro-paolo/
    «4 luglio, nell’ottava dei santi Pietro e Paolo Apostoli.

    O santi Apostoli, che dopo aver osservato e incessantemente predicato il Vangelo, ne confermaste tutte le verità sostenendo intrepidi le più crudeli persecuzioni e i più tormentosi martìrii in sua difesa, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di essere sempre disposti, come voi, a preferire piuttosto la morte che tradire in qualsiasi maniera la causa della fede. Così sia.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content..._b-300x238.jpg





    http://www.sodalitium.biz/della-festa-pietro-e-paolo/


    https://www.agerecontra.it/2018/06/d...ietro-e-paolo/
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...8a-300x276.jpg


    Sante Messe - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano ? Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)
    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    CATECHISMO- PIO X - domusmarcellefebvre110815
    Ogni giovedì alle ore 20.30 ha luogo la lettura in diretta di una o due questioni del Catechismo di San Pio X.
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




    https://www.agerecontra.it/

    http://www.cmri.org/ital-index.html

    http://www.centrostudifederici.org/

    http://www.centrosangiorgio.com/

    http://www.crisinellachiesa.it/

    https://www.facebook.com/Traditio.Verona.it/

    “Pascendi Dominici Gregis.”
    https://www.youtube.com/channel/UCo9...SfgXjCViAIOOqg

    https://www.facebook.com/fidecatholica/

    http://www.traditionalmass.org/

    https://novusordowatch.org/

    http://www.fathercekada.com/

    https://www.truerestoration.org/

    http://www.catholique-sedevacantiste.fr/



    https://www.facebook.com/pietroferrari1973/
    https://www.facebook.com/pg/pietrofe...=page_internal

    “Non Una Cum - Roman catholics sedevacantists.”
    https://www.facebook.com/romancatholicsnonunacum/
    https://www.facebook.com/pg/romancat...=page_internal

    “{ Una delle obiezioni che più spesso vengono sollevate contro chi ritiene che attualmente la sede apostolica sia vacante è che così facendo ci si pone "fuori della Chiesa" o "contro il Papa". Permettemi di esporre tre brevi considerazioni a questo riguardo:
    1) Quasi sempre, chi sostiene che "bisogna rimanere nella Chiesa", per primo non segue affatto gli insegnamenti di chi la guida, ossia il sedicente "papa" Bergoglio, ma spesso lo deride e lo critica per i suoi errori grossolani e per le sue trovate (come l'ambientalismo). Che ipocrisia è mai questa? Come si può pretendere di "essere nella Chiesa" se poi non si segue l'insegnamento dell'"autorità", che di fatto si riconosce solo a parole?
    2) Ma la cosa assume toni quasi ridicoli se ci si chiede chi - secondo Bergoglio e i suoi immediati predecessori - faccia parte della Chiesa e quali ne siano i confini. Secondo gli insegnamenti dei conciliari, gli eretici protestanti sarebbero "fratelli" separati", in "comunione imperfetta" con Roma (Ratzinger); i vari patriarcati degli scismatici "ortodossi" sarebbero "chiese sorelle"; gli ebrei sarebbero addirittura i "fratelli maggiori"! D'altronde, le scomuniche contro eretici e scismatici sono state tutte ritirate e l'"autorità" ha chiesto scusa per le condanne del passato. La verità è che la nuova ecclesiologia del Vaticano II ha talmente dilatato i confini della Chiesa che oggi sarebbe meglio parlare di "chiesone conciliare" in cui c'è posto per pentecostali, valdesi, musulmani, lefebvriani, ecc.., per tutti... tranne che per chi non riconosce l'autorità di Bergoglio (e meno male!!!).
    3) Prima di accusare gli altri di non fare parte della Chiesa, bisognerebbe chiedersi quali siano le condizioni per fare realmente parte della Chiesa cattolica. Nel battesimo, il battezzando chiede alla Chiesa la fede che da la vita eterna. Ne consegue che chi non professa la fede integralmente non fa parte della Chiesa, anche se veste di bianco o indossa il camauro o il saturnale (come Ratzinger), e si pone da sé fuori dal sacro ovile di Cristo. }
    P. B.”

    Pietro Ferrari contro il tradi-fallibilismo pseudo-cattolico:
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...a9&oe=5BA96B7A
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...36&oe=5BADB9BA
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...9b&oe=5BDDE0AB





    Mattia Rossi sugli “una cum Bergoglio”:
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...4d&oe=5BA01159


    Father Nicolás E. Despósito (sacerdote del seminario di Mons. Sanborn) sul PAPATO:

    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...d3&oe=5BA09E8B





    Mons. Geert Jan Stuer sul PAPATO:
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...0e&oe=5BDF1CE8





    Don Ugo Carandino sul PAPATO:
    https://www.facebook.com/pietroferra...type=3&theater



    Mons. Louis-Gaston de Ségur (Parigi, 15 aprile 1820 – Parigi, 9 giugno 1881), nel suo libro “La Rivoluzione” (prima edizione del 1860), sul PAPATO:

    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...a9&oe=5BADF43D








    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

    4 juillet : Sainte Berthe, Veuve, Fondatrice de Monastère (644-723) :: Ligue Saint Amédée
    “4 juillet : Sainte Berthe, Veuve, Fondatrice de Monastère (644-723).”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...e_berthe_2.jpg





    4 juillet 1429 : lettre de Sainte Jeanne d’Arc aux habitants de Troyes.
    « Jhesus † Maria.

    Très chiers et bons amis, s’il ne tient à vous, seigneurs, bourgeois et habitans de la ville de Troies, Jehanne la Pucelle vous mande et fait sçavoir de par le roy du ciel, son droitturier et souverain seigneur, duquel elle est chascun jour en son service roial, que vous fassiésvraye obéissance et recongnoissance au gentil roy de France quy sera bien brief à Reins et à Paris, quy que vienne contre, et en ses bonnes villes du sainct royaume, à l’aide du roy Jhesus. Loiaulx François, venésau devant du roy Charles et qu’il n’y ait point de faulte ; et ne vous doubtés de voz corps ne de voz biens, se ainsi le faictes. Et se ainsi ne le faictes, je vous promectz et certiffie sur voz vies que nous entrerons à l’ayde de Dieu en toultes les villes qui doibvent estre du sainct royaulme, et y ferons bonne paix fermes, quy que vienne contre. A Dieu vous commant, Dieu soit garde de vous, s’il luy plaist. Responce brief. Devant la cité de Troyes, escrit à Saint-Fale, le mardy quatriesme jour de juillet. »
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...2a&oe=5BA2BCBC








    www.sursumcorda.cloud
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    4 luglio, nell’ottava dei santi Pietro e Paolo Apostoli.
    O santi Apostoli, che dopo aver osservato e incessantemente predicato il Vangelo, ne confermaste tutte le verità sostenendo intrepidi le più crudeli persecuzioni e i più tormentosi martìrii in sua difesa, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di essere sempre disposti, come voi, a preferire piuttosto la morte che tradire in qualsiasi maniera la causa della fede. Così sia.
    Dalla bacheca di don Ugo Carandino.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...2f&oe=5BD79977





    “Rimiro, o mio Gesù, il Vostro corpo nel sepolcro, bagnato dalle lacrime dei Vostri più fidi amici. Voi fate che colle mie lavi il mio cuore, per sempre godere i frutti del Vostro penosissimo patire. P. A. G.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...ff&oe=5BDDF92E








    Tradidi quod et accepi
    http://tradidiaccepi.blogspot.it

    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...11&oe=5BEB46FF





    “SEXTA DIE INFRA OCTAVAM SANCTORUM APOSTOLORUM PETRI ET PAULI
    (Sesto giorno nell'Ottava dei Santi Apostoli Pietro e Paolo)
    Semidoppio.
    Paramenti rossi.
    SANTA MESSA
    «Il culto di san Pietro e di san Paolo è fondato sulle radici stesse del Cattolicismo: esso non potrebbe affievolirsi né nei popoli né nelle anime senza grande detrimento del Cattolicismo stesso» (Dom Guéranger). Onoriamo san Pietro e preghiamo per il Santo Padre, suo successore. Obbediamo al Papa, vedendo in lui l'intermediario senza di cui le nostre anime non possono andare a Dio.

    * Dall'Esposizione di san Giovanni Crisostomo sulla Lettera ai Romani.
    Sermone 32 sull'esortazione morale.
    Pregandoci l'Apostolo Paolo la grazia di nostro Signore Gesù Cristo, sorgente di tutti i beni, resta che noi ci mostriamo degni d'un tal patrocinio, non solo ascoltando qui la voce di Paolo, ma ancora meritando di vedere là in alto, quando ci andremo, l'atleta di Cristo. Anzi, se l'ascolteremo qua, lo vedremo certamente là, benché non gli staremo vicino; però lo vedremo risplendente presso il trono reale, dove i Cherubini glorificano Dio, dove volano i Serafini. Là noi vedremo Paolo occupare con Pietro il posto di principe e duce del coro dei Santi, e godremo della sua fraterna carità.
    Difatti, s'egli quando era quaggiù, amava gli uomini, così che, pur bramando d'esser disciolto per esser con Cristo, scelse tuttavia di restare quaggiù, molto più colassù ci mostrerà una carità più ardente. Ecco anche perché io amo Roma, sebbene possa lodarla per altri rispetti, cioè per la sua grandezza, antichità, bellezza, potenza, per le sue ricchezze e imprese guerresche. Ma, lasciando da parte tutto questo, io la chiamo beata perché Paolo, quando viveva, amò tanto i suoi abitanti, li istruì colla sua voce, e finalmente finì in mezzo a loro la sua vita. Ed essi ora ne posseggono il sacro corpo. Ed ecco ciò che ha reso celebre questa città sopra ogni altra cosa; e come un grande e robusto corpo essa ha due occhi fulgenti, i corpi cioè di questi due Santi.
    Non così risplende il cielo quando il sole manda i suoi raggi, come la città dei Romani con questi due fulgori che spandono luce per tutto il mondo. Di là sarà tratto Paolo, di là sarà tratto Pietro. Pensate e sbigottite, quale spettacolo sarà per Roma; vedere cioè d'un tratto risorgere da quel monumento Paolo con Pietro per esser portati in alto incontro al Signore. Che rosa Roma non presenterà a Cristo? Di quale doppia corona non è ornata questa città? Di quali auree catene non è essa cinta? Quali fonti ella non possiede? Per questo dunque ammiro questa città, non già per l'abbondanza del suo oro, né per le sue colonne, né per qualunque altra bellezza materiale, sibbene per queste due colonne della Chiesa. Chi mi darà ora di stringermi intorno al corpo di Paolo, di appiccicarmi al suo sepolcro, di vedere la polvere di quel corpo in cui egli compiva quanto ancora mancava alla passione di Cristo, portandone le stimmate, spargendone dappertutto, come una semente, la predicazione del Vangelo?
    - Al Vangelo.
    ** Omelia di s Girolamo presbitero.
    Libro 3 su Matteo cap. 19.
    Grande fiducia! Pietro era pescatore, non era mai stato ricco, si guadagnava il cibo col lavoro delle mani; e tuttavia dice con gran sicurezza: "Abbiamo abbandonato tutto". E siccome non basta solo abbandonare, aggiunge ciò che è perfetto: "E ti abbiamo seguito". Abbiamo fatto quello che hai comandato: che cosa ci darai dunque per ricompensa? E Gesù disse loro: "In verità vi dico: voi che mi avete seguito, quando nella rigenerazione il Figlio dell'uomo siederà sul trono della sua maestà, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele". Non disse: Voi che avete lasciato ogni cosa, poiché questo lo fece anche il filosofo Crates, e molti altri disprezzarono le ricchezze, ma disse: "Voi che mi avete seguito": il che è proprio degli apostoli e dei credenti.
    "Nella rigenerazione, quando il Figlio dell'uomo si sarà assiso sul trono della sua maestà - quando anche i morti risorgeranno incorrotti dalla corruzione - siederete anche voi sui seggi dei giudici a condannare le dodici tribù Israele", perché, mentre voi credeste, esse non vollero credere. "E chi avrà lasciato la casa, o i fratelli, o le sorelle, o il padre, o la madre, o la moglie, o i figli, o i campi per amor del mio nome, riceverà il centuplo e possederà la vita eterna". Questo passo è in armonia con l'altra affermazione del Salvatore che dice: "Non sono venuto a portare la pace, ma la spada. Perché sono venuto a dividere il figlio dal padre suo, e la figlia dalla madre, e la nuora dalla suocera; e l'uomo avrà per nemici quelli di casa". Coloro dunque che, per la fede in Cristo e per la predicazione del Vangelo avranno disprezzato tutti gli affetti e le ricchezze e i piaceri del mondo, costoro riceveranno il centuplo e possederanno la vita eterna.
    Da questa affermazione alcuni prendono occasione per sostenere che dopo la risurrezione ci sarà un periodo di mille anni nel quale, dicono, riceveremo il centuplo di tutto ciò che abbiamo lasciato e poi la vita eterna; non comprendendo che, se per tutte le altre cose la ricompensa è conveniente, per quanto riguarda la moglie, sarebbe una vergogna che colui che ne ha lasciata una per il Signore in futuro ne ricevesse cento. Questo dunque è il significato: chi avrà abbandonato per il Salvatore i beni carnali, ne riacquisterà di spirituali; e paragonare il valore di questi a quello dei primi, sarà come paragonare il numero cento ad un piccolo numero.”
    https://tradidiaccepi.blogspot.com/2...santi.html?m=1
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...e9&oe=5BA4FBB4





    “COMMEMORAZIONE DI TUTTI I SANTI SOMMI PONTEFICI
    Doppio.
    Paramenti bianchi.
    SANTA MESSA

    Il sesto giorno dell'Ottava dei Principi degli Apostoli si commemorano tutti assieme quei successori dell'Apostolo Pietro, Sommi Pontefici della Chiesa Cattolica e Vicari di nostro Signor Gesù Cristo, che con la santità hanno illustrato lungo i secoli la Suprema Cattedra Romana.
    Alla loro protezione affidiamo il Santo Padre: "Dominus conservet eum, et vivificet eum, et beatum faciat eum in terra, et non tradat eum in animam inimicorum eius".
    * Sermone di san Bernardo Abate.
    Nella festa di san Malachia, vescovo.
    Rallegriamoci, fratelli, rallegriamoci, come è degno, dei nostri Pontefici: poiché sia è pio piangere i defunti, sia è più pio gioire con i viventi. Forse che non vivono? E beatamente. Senza dubbio agli occhi degli insipienti sembrarono morire, quelli invece sono nella pace. Infine già concittadini dei Santi e amici di Dio salmodiano parimenti, e rendono grazie, dicendo: Siamo passati per il fuoco e l'acqua, e ci conducesti nel refrigerio. Passarono sì virilmente, e oltrepassarono felicemente. Passarano per il fuoco e l'acqua, che non poterono né interrompere le cose tristi né trattenere le deboli.
    Allietiamoci, che i nostri Pontefici sono ascesi ai loro concittadini, adempiendo l'ambasciata per i figli della cattività, congiungendo i cuori dei beati a noi, comunicando i voti dei miseri a quelli. Allietiamoci, soggiungo, ed esultiamo poiché quel senato celeste dispone per noi per cui sia nostra custodia, ed essi ci proteggano per i loro meriti, che foggiarono cogli esempi, confermarono coi miracoli. I santi Pontefici, che in spirito di umiltà avevano introdotto spesso ostie pacifiche nei cieli, per mezzo degli stessi ostie e sacerdoti si accostarono all'altare di Dio.
    Benedetto il Signore Dio, che visitò il suo popolo col ministero di tanti Pontefici; e ora assunti essi nella santa città, non cessano di alleviare la nostra cattività con il ricordo di tanta bellezza. Esultino nel Signore gli spiriti di quelli poiché sollevati dal peso della mole corporea, non sono gravati già da nessuna materia fangosa o terrena, che, vincendo ogni creatura corporea e incorporea con la protezza e il coraggio, tutti accorrino a Dio, ed essendo quelli fedeli, siano con Lui un solo spirito in eterno. La santità conviene a questa casa, nella quale si festeggia la memoria di tanta santità.
    - Al Vangelo.
    ** Omelia di san Leone Papa.
    Sermone 2, nell'anniversario della sua ascesa, prima di metà.

    Come ci riferisce la lettura evangelica, Gesù stesso interrogò i discepoli che cosa pensassero di in mezzo a tanti pareri diversi. E san Pietro rispose: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Allora il Signore gli disse: «Beato te, o Simone, figlio di Giona, perché questo non ti è stato rivelato dalla carne o dal sangue, ma dal Padre mio che sta nei cieli. Perciò io ti dico che tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte dell'inferno non prevarranno mai contro di essa. E a te darò le chiavi del regno dei cieli, e qualunque cosa avrai legata sulla terra, sarà legata anche nei cieli, e qualunque cosa avrai sciolta sulla terra, sarà sciolta anche nei cieli». L'ordine stabilito da Gesù Cristo rimane ancora; e san Pietro, che ha conservato fino ad oggi la solidità della pietra, non abbandonò mai il governo della Chiesa di cui fu incaricato.
    Nella Chiesa intera, infatti, ogni giorno Pietro dice: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente»; ed ogni lingua che riconosce il Signore viene istruita col magistero di tale voce. Tale fede sconfigge il diavolo e scioglie i legami di coloro che egli tiene prigionieri. Essa fa entrare nel cielo coloro che ha strappato alla terra e le porte dell'inferno non possono prevalere contro di essa. È stata infatti per potenza divina munita di una tale saldezza che mai la potrà corrompere la malvagità degli eretici né la potrà superare la perfidia dei pagani. Con tali disposizioni dunque, dilettissimi, e con razionale ossequio si celebri la festività odierna: affinché nell'umiltà della mia persona venga riconosciuto e onorato colui, nel quale continua la cura che tutti i pastori hanno nella custodia delle pecore loro affidate e la cui dignità non viene meno per l'indegnità dell'erede.
    Mentre dunque rivolgiamo le nostre esortazioni all'orecchio della vostra santità, pensate che vi parli colui, del quale facciamo le veci: sia perché vi esortiamo con lo stesso suo affetto, sia perché nient'altro predichiamo a voi se non quello che egli ha insegnato, scongiurandovi a vivere una vita casta e sobria e timorata di Dio, avendo cinto i fianchi del vostro spirito. Come dice l'Apostolo, siete mia gioia e mia corona, se la vostra fede, che dall'inizio del Vangelo è stata predicata in tutto il mondo, rimarrà nell'amore e nella santità. Infatti anche se è necessario che tutta la Chiesa, che è presente in tutta la terra, fiorisca di ogni virtù, tuttavia è conveniente che vi segnaliate tra gli altri popoli per i meriti della vostra pietà, perché voi, fondati sulla stessa roccia della pietra apostolica, siete stati redenti assieme agli altri dal Signore nostro Gesù Cristo, e siete stati istruiti più di tutti dal beato apostolo Pietro.
    https://tradidiaccepi.blogspot.com/2...sommi.html?m=1
    Si fa Commemorazione dell'Ottava dei Santi Apostoli Pietro e Paolo con Oratio, Secreta e Postcommunio presi dalla Santa Messa della festa propria (presenti già nel link).”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...48&oe=5B9DFD37








    04 luglio
    http://www.preghiereperlafamiglia.it.../04-luglio.htm
    “IL SANGUE DIVINO DI GESU'
    4° GIORNO
    MEDITAZIONE

    Ogni buon cristiano dovrebbe fissare spesso lo sguardo al Sangue che gronda dalle piaghe di Gesù Crocifisso e, durante la S. Messa, contemplare con devozione il calice consacrato, che il sacerdote leva in alto. Ma nel far ciò non dovrebbe fermarsi a considerare unicamente le sofferenze del Redentore, ma riflettere che quel Sangue, sgorgato dalle vene di Gesù, è Sangue Divino, cioè il Sangue di Dio. Ebbene la ragione fondamentale del culto al P. Sangue è tutta qui: il Sangue Prezioso è il Sangue del Dio Incarnato e perciò noi lo adoriamo. Infatti è di fede che nella Persona di Gesù Cristo si sono unite due nature: quella divina e quella umana, perciò il Sangue ch'egli ha versato è Sangue divino ed umano, perché Sangue di Gesù vero Dio e vero Uomo. Grande mistero incomprensibile ad ogni mente creata! Se non possiamo comprendere questo mistero, una cosa possiamo e dobbiamo capire, e cioè che Dio ha voluto prendere la nostra umanità e versare il suo Sangue per salvarci: «Per la nostra salvezza discese dal cielo e si fece uomo». Egli è degno perciò di ricevere gloria e benedizioni dalle anime nostre, è degno di tutto il nostro amore. Adoriamo dunque profondamente questo mistero di sapienza e di amore ed innalziamo al Sangue Prezioso di Gesù l'inno della nostra riconoscenza, per aver così operato la salvezza delle nostre anime.
    ESEMPIO
    Un'anima veramente prediletta dal Sangue di Gesù fu la B. Maria De Mattias nata a Vallecorsa (FR) il 4 febbraio 1805 e morta a Roma il 20 agosto 1886. Ascoltando le parole di S. Gaspare del Bufalo, decise di farsi suora, ma quando andò a chiedere consiglio al santo missionario, questi, per divina ispirazione, le disse che il Signore la chiamava ad altra missione e l'affidò alla direzione spirituale del Venerabile D. Giovanni Merlini, anch'egli missionario. Lasciò la famiglia e si recò ad Acuto nel Lazio, dove, dopo molte difficoltà, aprì la prima casa e scuola delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo. Fra privazioni, lotte e sofferenze fondò nuove case e nuove scuole per l'educazione e l'istruzione cristiana della gioventù femminile. Non solo fu devotissima del Prez.mo Sangue, ma spese tutta la sua vita a diffonderne il culto nel popolo. Alle suore ripeteva spesso: «Non si allontani mai il vostro cuore da quella fonte perenne che scaturisce dalla piaga amorosa del costato di Gesù Crocifisso, nostro sposo; qui avremo raddolcite le nostre fatiche fatte per amore di Dio». Fu beatificata da Pio XII nell'Anno Santo 1950 ed il suo corpo riposa nella Chiesa del Prez.mo Sangue, che sorge a Roma, nel quartiere Latino Via Beata Maria De Mattias, 10. Dal suo altare si sprigiona un raggio perenne di grazie e benedizioni per chi ricorre alla sua intercessione.
    Fioretto. - Bacerò il Crocifisso e dirò: Sangue Divino del Redentore, io ti adoro e ti amo.
    Giaculatoria. Sangue Divino di Gesù dona fede e forza all'anima mia.”


    "4° giorno: Il sangue divino di Gesù."
    4° giorno: Il sangue divino di Gesù.
    http://www.stellamatutina.eu/4-giorn...ivino-di-gesu/





    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
    http://www.radiospada.org
    Edizioni Radio Spada - Home
    http://www.edizioniradiospada.com
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “4 luglio 2018: infra l'Ottava dei Ss. Pietro e Paolo.”
    “4 luglio : Commemorazione di tutti i santi Sommi Pontefici.
    L'ordine stabilito da Gesù Cristo rimane ancora; e san Pietro, che ha conservato fino ad oggi la solidità della pietra, non abbandonò mai il governo della Chiesa di cui fu incaricato. Nella Chiesa intera, infatti, ogni giorno Pietro dice: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente»; ed ogni lingua che riconosce il Signore viene istruita col magistero di tale voce. Tale fede sconfigge il diavolo e scioglie i legami di coloro che egli tiene prigionieri. Essa fa entrare nel cielo coloro che ha strappato alla terra e le porte dell'inferno non possono prevalere contro di essa. È stata infatti per potenza divina munita di una tale saldezza che mai la potrà corrompere la malvagità degli eretici né la potrà superare la perfidia dei pagani. (San Leone Magno, Serm. III de natale ipsius).”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...d6&oe=5BAB831E








    AVE MARIA!!!
    PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNOR GESÙ CRISTO, MISERERE NOBIS!!!
    Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  9. #29
    Forumista senior
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    IPERURANIO INTERIORE
    Messaggi
    4,328
     Likes dati
    63
     Like avuti
    331
    Mentioned
    47 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Lightbulb Re: O con PIETRO (sedevacantismo) o contro PIETRO (sedeplenismo)

    18 luglio 2018: SAN CAMILLO DE LELLIS, confessore, fondatore dei Camilliani (Bucchianico, 25 maggio 1550 - Roma, 14 luglio 1614); diciottesimo giorno del MESE dedicato alla devozione al PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO…
    Anniversario della canonizzazione di San Tommaso d'Aquino, avvenuta il 18 luglio 1323, da parte di Papa Giovanni XXII e della promulgazione della Costituzione dogmatica “Pastor Aeternus” sull’infallibilità papale, approvata il 18 luglio 1870 al Concilio Vaticano da Papa Pio IX...
    VIVA IL PASTORE ETERNO!!!




    http://www.unavoce-ve.it/gueranger.htm
    “San Camillo de Lellis, confessore, 18 luglio.”
    “Commemorazione di santa Sinforosa e dei suoi sette figli, martiri, lo stesso giorno.”



    Tradidi quod et accepi
    http://tradidiaccepi.blogspot.it

    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...b1&oe=5BD5AF71





    “SAN CAMILLO DE LELLIS
    Confessore.
    Doppio.
    Paramenti bianchi.
    Nascita: Bucchianico, 25 maggio 1550.
    Morte: Roma, 14 luglio 1614.
    Beatificazione: 1742 da Papa Benedetto XIV.
    Canonizzazione: 1746 da Papa Benedetto XIV.
    Santuario principale: Chiesa della Maddalena, Roma.
    Attributi: croce rossa sulla tunica.
    Patrono di: Abruzzo, malati, ospedali, personale ospedaliero.
    SANTA MESSA

    Oggi la Chiesa festeggia un Santo la cui carità ebbe specialmente per oggetto Gesù nel prossimo (Communio). Nato a Bucchianico nel 1550, nel regno di Napoli dalla nobile famiglia de Lellis, san Camillo, dopo una vita dissoluta si convertì a Gesù Cristo nel 1275. Entrò nell'Ordine dei Cappuccini, ma una piaga in una gamba l'obbligò per due volte ad uscirne. Dio, infatti, lo destinava a fondare una nuova congregazione consacrata al servizio degli infermi. Infatti, nel 1582 fondava a Roma quella che sarà la Congregazione dei Chierici Regolari Ministri degli infermi. Ottenne dalla Santa Sede l'approvazione del suo Istituto. Ispirandosi all'esempio di Gesù, che è morto per noi (Epistola) e che ha detto non esservi maggior prova d'amore che dare la propria vita per gli altri (Introito, Vangelo), i religiosi si impegnano ad assistere gli ammalati, anche se affetti da peste. San Camillo, come il suo Istituto, ricevette da Dio la grazia tutta speciale di aiutare vittoriosamente le anime nella lotta suprema dell'agonia (Orazione, Segreta); perciò il nome di questo Santo venne inserito dalla Chiesa nelle Litanie degli agonizzanti, e Leone XIII lo proclamò patrono degli Ospedali. Il suo confessore, san Filippo Neri, lo preparò al sacerdozio, che ricevette nel 1583. Gravemente malato, nel 1607 lasciò la direzione dell'Ordine, ma continuò ad assistere i malati fino alla morte, avvenuta a Roma il 14 luglio 1614. Fu beatificato il 7 aprile 1742 da Benedetto XIV, che pure lo canonizzò il 29 giugno 1746. È Patrono degli ospedali, dei malati e degli infermieri.
    * Camillo nacque a Bucchianico, nella diocesi di Chieti, dalla nobile famiglia De Lellis e da madre sessantenne, la quale, mentre lo portava nel seno, vide in sogno di aver dato alla luce un bambino munito del segno della croce sul petto, che precedeva una schiera di bambini recanti lo stesso segno. Giovanetto seguì la carriera militare lasciandosi andare per qualche tempo ai vizi del mondo; ma a venticinque anni fu così illuminato dalla grazia e concepì tanto dolore d'aver offeso Dio, che, versate all'istante moltissime lacrime, risolvette fermamente di lavare incessantemente le sozzure della vita passata, e di diventare un uomo nuovo. Quindi lo stesso giorno che accadde ciò, festa della Purificazione della beatissima Vergine, corse dai frati Minori, detti Cappuccini, pregandoli istantissimamente di riceverlo fra loro. Due volte gli venne accordato quanto domandava; ma riapertasi di nuovo una orribile ulcera di cui aveva sofferto precedentemente alla gamba, si sottomise umilmente al disegno della divina provvidenza, che lo riservava a cose più grandi; e, vincendo se stesso, lasciò due volte l'abito di quest'ordine, che due volte aveva sollecitato e ricevuto.
    Partito per Roma, fu ricevuto nell'ospedale degli Incurabili; di cui poi a motivo della sua provata virtù, gli fu affidata l'amministrazione, che tenne colla massima integrità e sollecitudine veramente paterna. Stimandosi il servo di tutti i malati, si faceva un dovere di rifare loro i letti, far le pulizie, medicarne le ulceri, e di soccorrerli nell'ultima agonia con pie preghiere ed esortazioni; nei quali uffici diede illustri esempi di ammirabile pazienza, di invincibile fortezza e d'eroica carità. Ma avendo compreso come la conoscenza delle lettere l'avrebbe aiutato moltissimo nell'unico fine che aveva di soccorrere le anime degli agonizzanti, non si vergognò, a trentadue anni d'età di mescolarsi coi bambini per apprendere i primi elementi della grammatica. Ordinato in seguito sacerdote regolarmente, gettò, di concerto con alcuni compagni unitisi a lui, le fondamenta della congregazione dei Chierici regolari a servizio degl'infermi, nonostante gli sforzi contrari del nemico del genere umano. E Camillo, incoraggiato miracolosamente da voce celeste partita dall'immagine d'un Crocifisso che, con stupendo prodigio, gli stendeva le mani, staccate dal legno, ottenne dalla Sede apostolica l'approvazione del suo ordine, obbligando i religiosi con un quarto voto assai arduo, di assistere gli ammalati anche infetti di peste. Quanto questo istituto fosse accetto a Dio e proficuo alla salute delle anime lo provò l'attestazione di san Filippo Neri, confessore di Camillo, d'aver visto spesso degli Angeli suggerire le parole ai discepoli di questo, mentre soccorrevano i moribondi nell'agonia.
    Votatosi con legami sì stretti al servizio dei malati, stupisce con quale zelo vigilava ai loro bisogni di notte e di giorno, fino all'ultimo istante della vita, senza lasciarsi vincere da alcuna fatica, senza temere alcun pericolo della vita. Facendosi tutto a tutti, si prendeva gli uffici più bassi con cuore pronto e allegro, colla più umile condiscendenza, compiendoli per lo più in ginocchio, come se vedesse Cristo medesimo negl'infermi; e per trovarsi più pronto ai bisogni di tutti, rinunziò spontaneamente al governo generale dell'ordine e alle delizie celesti onde era inondato nella contemplazione. Il suo paterno amore per i disgraziati si mostrò massimamente allorché Roma fu provata prima con una malattia contagiosa, e poi con una carestia estrema, e allorché una terribile peste devastò Nola nella Campania. Finalmente arse di tale carità verso Dio e verso il prossimo, da meritare di essere chiamato un angelo, e da essere soccorso dagli Angeli in diversi pericoli nei suoi viaggi. Dotato del dono di profezia e delle guarigioni, scoprì anche i segreti dei cuori; e per le sue preghiere ora si moltiplicarono i viveri, ora l'acqua si cambiò in vino. Affranto dalle veglie, dai digiuni e dall'assiduo lavoro, sembrando ormai non più che pelle e ossa, dopo aver sopportato coraggiosamente cinque lunghe e moleste malattie, che egli chiamava le misericordie del Signore, munito, dei sacramenti, tra i soavissimi nomi di Gesù e Maria, a quelle parole: «Il volto di Cristo ti appaia dolce e giulivo» nell'ora predetta, si addormentò nel Signore, a Roma, il 14 Luglio nell'anno della salute 1614, sessantesimoquinto della sua età. Illustrato da più miracoli, Benedetto XIV l'iscrisse solennemente nell' albo dei Santi, e Leone XIII, dietro istanza dei vescovi del mondo e con decreto della Sacra Congregazione dei Riti, lo dichiarò celeste patrono di tutti gli ospedali e infermi ovunque esistenti, e ordinò l'invocazione del suo nome nelle litanie degli agonizzanti.
    - Al Vangelo.
    ** Omelia di sant'Agostino Vescovo.
    Trattato 83 su Giovanni.
    Che pensare, fratelli miei? C'è forse un comandamento solo di amarci l'un l'altro? E non ve n'è forse un altro, più grande, quello di amare Dio? O meglio Dio ci comanda solo d'amarci, senza curarsi di altro? Evidentemente l'Apostolo raccomanda tre cose, quando dice: «Ora poi resta la fede, la speranza e la carità, queste tre cose, la più grande però di queste è la carità» (1 Cor 13,13). E se la carità, cioè l'amore perché racchiude gli altri due precetti, si dice che è maggiore, non però si dice che è sola. Così riguardo alla fede quante cose ci sono comandate, e quante intorno alla speranza! Chi può raccoglierle tutte, chi è capace di enumerarle? Ma consideriamo ciò che dice lo stesso Apostolo: «La carità è l'adempimento della legge» (Rom 13,10).
    Ora che cosa può mancare dov'è la carità? E che cosa mai può giovare ove ella non è? Il demonio crede, ma non ama: chi non crede niente, non ama affatto. Così chi non ama, benché non gli sia tolta la speranza del perdono, pure lo spera invano; ma chi ama non può disperarsi. Pertanto dov'è l'amore, c'è di necessità anche la fede e la speranza; e dov'è l'amore del prossimo c'è pure e di necessità l'amore di Dio. Infatti, se uno non ama Dio, come potrà amare il prossimo come se stesso? E chi è che non ami neppure se stesso? È l'empio e l'iniquo; che chi ama l'iniquità, certo non ama, ma odia l'anima sua.
    Manteniamoci dunque fedeli a questo comandamento del Signore, di amarci gli uni gli altri, e osserveremo tutti gli altri suoi comandamenti, perché tutti gli altri comandamenti sono compresi in questo. Certo, questo amore si distingue da quell'amore con cui reciprocamente si amano gli uomini in quanto uomini; ed è per distinguerlo da esso che il Signore aggiunge: Come io ho amato voi. E perché ci ama Cristo, se non perché possiamo regnare con lui? A questo fine dunque noi dobbiamo amarci, in modo che il nostro amore si distingua da quello degli altri, che non si amano a questo fine perché neppure si amano. Coloro che invece si amano al fine di possedere Dio, si amano davvero: per amarsi, quindi, amano Dio. Questo amore non esiste in tutti gli uomini: sono pochi, anzi, quelli che si amano affinché Dio sia tutto in tutti (cf. 1 Cor 15, 28).”
    https://sardiniatridentina.blogspot....ote-e.html?m=1
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...bc&oe=5BDB8C74





    “SANTA SINFOROSA E I SUOI SETTE FIGLI
    Martiri.
    Paramenti rossi.
    Morte: Tivoli, 138 circa.
    Attributi: sette figli; palma del martirio.
    Patrona di: Roccadaspide; Tossicia; San Chirico Raparo; Tivoli (compatrona).
    SANTA MESSA
    Si commemorano a Tivoli Santa Sinforosa, moglie di san Getulio Martire, e i sette suoi figli, Crescente, Giuliano, Nemesio, Primitivo, Giustino, Statteo ed Eugenio. La madre, sotto il Principe Adriano, per l'insuperabile costanza, prima fu lungamente percossa con guanciate, quindi sospesa per i capelli, e da ultimo legata ad un sasso, precipitata nel fiume; i figli poi, legati a pali e stirati cogli argani, con diverso genere di morte compirono il martirio. I loro corpi furono trasportati a Roma, e, sotto il Papa Pio IV, furono ritrovati nella Diaconia di sant'Angelo in Pescheria.

    * Sinforosa di Tivoli, sposa del Martire Getulio ebbe da lui sette figli, Crescenzio, Giuliano, Nemesio, Primitivo, Giustino, Statteo ed Eugenio; i quali tutti furono arrestati con la loro madre sotto l'imperatore Adriano, perché professavano la fede cristiana. La loro pietà rimanendo invincibile in mezzo a numerosi e diversi tormenti, la madre, che era stata la maestra dei suoi figli nella fede, fu così anche loro di guida al martirio. Infatti attaccatale una pietra al collo, fu precipitata nel fiume: suo fratello Eugenio ne raccolse il corpo e lo seppellì. Il giorno dopo che fu il 18 di Luglio, i sette fratelli attaccati a dei pali furono uccisi in diverse maniere: Crescenzio venne sgozzato; Giuliano ebbe trafitto il petto; Nemesio ebbe perforato il cuore; Primitivo fu trapassato nell'ombelico; Giustino fatto a pezzi; Statteo trafitto con frecce; Eugenio fu squartato in due parti. Così furono immolate a Dio otto ostie accettissime. I loro corpi gettati in una fossa profonda sulla via Tiburtina a nove miglia da Roma, furono poi trasportati a Roma e deposti nella chiesa di sant'Angelo in Pescheria.
    * Santa Sinforosa era la moglie di San Getulio. Sulla via Tiburtina, al IX milliario (oggi km. 17,450) viveva una donna chiamata Sinforosa con i suoi 7 figli che si chiamavano Crescente, Giuliano, Nemesio, Primitivo, Giustino, Statteo ed Eugenio. La donna viveva nei pressi della maestosa villa dell'imperatore Adriano, colui che aveva ordinato la morte del marito Getulio, del cognato Amanzio e dell'amico di questi Primitivo. L'imperatore Adriano dopo aver ultimato la sua grandiosa villa, si dice che volesse, prima di inaugurarla, consultare gli dei, i quali gli dissero, che la vedova Sinforosa e i suoi sette figli, li "straziavano ogni giorno invocando il suo Dio, perciò, se Sinforosa e i suoi figli sacrificheranno per loro, essi faranno quanto l'imperatore gli chiedeva". Adriano allora, chiamò il prefetto Licinio, e ordinò che Sinforosa fosse insieme ai suoi figli arrestata e condotta al tempio di Ercole. Poi con lusinghe, con minacce e con ricatti, cercò di farla desistere e a sacrificare agli idoli, ma la Santa con animo nobile si appella all'esempio di Getulio e degli altri compagni di martirio del marito. Visto che la donna non si piegava ai suoi voleri, l'imperatore rinnovò di sacrificare insieme ai suoi figli agli dei pagani, oppure sarebbero stati sacrificati essi stessi, ma la Santa fu irremovibile, come pure lo fecero i suoi sette figli. L'imperatore, visto vano ogni tentativo, ordinò che Santa Sinforosa fosse torturata a sangue. Dalla tortura però l'imperatore non ci ricavò nulla, e spazientito da quella resistenza, diede ordine alle guardie di legare un grosso sasso al collo di Sinforosa, e di gettarla nel fiume Aniene, affinché annegasse. Poi venne la volta dei figli; furono presi da parte, e l'imperatore chiese a loro di sacrificare agli dei. Vista la resistenza dei ragazzi, ordinò che fossero condotti anch'essi al tempio di Ercole, dove con minacce e con lusinghe tentava condurli dalla sua parte; ma visto che non ci riusciva, né con le buone né con le cattive, l'imperatore ordinò che tutti e sette fossero posti alla tortura, ed infine fossero trafitti con la spada, poi li fece gettare in una fossa comune e profonda del territorio tiburtino, che i pontefici chiamarono "ai sette assassinati". Dopo circa 2 anni, essendosi calmato il furore delle persecuzioni contro i cristiani, il fratello della martire Sinforosa, Eugenio "principalis curiae Tiburtinae", ne raccolse i corpi e li seppellì "in suburbana eiusdem civitatis". Il giorno 18 luglio il M.R. riporta quanto segue: "A Tivoli santa Sinforosa, moglie di san Getulio Martire, con sette suoi figlioli, cioè Crescente, Giuliano, Nemesio, Primitivo, Giustino, Statteo ed Eugenio. La loro madre, sotto il Principe Adriano, per l'insuperabile costanza, prima fu lungamente percossa con guanciate, quindi sospesa per i capelli, e da ultimo legata ad un sasso, precipitata nel fiume; i figli poi, legati a pali e stirati cogli argani, con diverso genere di morte compirono il martirio. I loro corpi furono trasportati a Roma, e sotto il Papa Pio quarto, furono ritrovati nella Diaconia di sant'Angelo in Pescheria". La passio ci dice ancora che il "Natalis vero sanctorum martyrum Christi beatae Symphorosae et septem filiorum ejus Crescentis, Juliani, Nemesii, Primitivi, Justini, Stattei et Bugenii celebratur sub die XV Kalendas Augusti. Eorum corpora requiescunt in Via Tiburtina milliario ab Urbe nono…". Oggi noi consociamo una chiesa dedicata alla Santa nei pressi di Bagni di Tivoli. Durante le lotte per le investiture tra papato e impero, l'imperatore Enrico V nel ricondurre Papa Pasquale II a Roma, si accampò nel "Campo qui Septem fratum dicitur", dove un tempo si vedevano dei ruderi di un'antica chiesa dedicata a Santa Sinforosa e sette figli, e dove i proprietari di questo terreno hanno eretto nel 1939, proprio sulla collinetta dinanzi al nuovo santuario, una magnifica cappella, dedicandola a questa Santa e ai suoi sette figli martiri.
    Autore: Andrea Del Vescovo.
    P.S. La Commemorazione è già presente nel link della Santa Messa di San Camillo de Lellis.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...b9&oe=5BC9ECAC









    San Camillo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/san-camillo/
    «18 luglio, San Camillo de Lellis, Confessore (Bucchianico, 25 maggio 1550 – Roma, 14 luglio 1614).

    “San Camillo de Lellis, Sacerdote e Confessore, Fondatore dei Chierici Regolari ministri degli infermi, celeste Patrono degli ospedali ed infermi, il cui giorno natalizio è ricordato il quattordici di questo mese”.
    O Glorioso San Camillo, protettore dei sofferenti, volgi lo sguardo tuo clemente sul tuo popolo fedel! Volgi lo sguardo tuo clemente sul tuo popolo fedel! Zelantissimo San Camillo, pieno di carità hai aiutato pazientemente ogni sorta d’infermi, vivendo interi anni al loro servizio negli ospedali. Li stringevi al tuo petto con tenerissimo amore e li aiutavi a sopportare le sofferenze delle malattie più penose e ributtanti. Infiamma anche noi di quella carità, che è il vero distintivo dei seguaci di Cristo. Quando poi saremo ammalati, vieni accanto al letto dei nostri dolori ad implorarci il dono della rassegnazione alla volontà di Dio, e quelle grazie spirituali e corporali che saranno più utili al bene delle nostre anime. Così sia.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...ds/camillo.jpg







    www.sursumcorda.cloud
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf

    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare sant’Emiliàno Martire, il quale al tempo di Giuliàno l’Apóstata, sotto il Preside Capitolino, gettato in una fornace, ricevette la palma del martirio. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Martire, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant’Emiliàno possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

    “18 luglio, San Camillo de Lellis.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...0b&oe=5BD2CFA2

    “Signore mio Gesù Figliuolo di Dio vivo. Concedimi la grazia di aspirare a Te con tutta l’estenzione del mio cuore e dei miei desideri e con animo sitibondo del Tuo amore, fa ch’io respiri in Te solo, o dolcissimo e soavissimo mio Signore, e che tutte le potenze del mio spirito, tutti gli affetti miei sospirino appresso di Te solo, che sei la vera felicità! Imprimi misericordiosissimo mio Signore, col Tuo Preziosissimo Sangue, la forma delle Tue Sacratissime piaghe sul mio cuore, affinché in esse io legga il dolore e l’amor Tuo egualmente. E fa che la rimembranza delle Tue ferite, restandovi eternamente scolpita, ecciti in me il dolore e la compassione verso di Te, e vi riaccenda il fuoco del Tuo amore. Degnati parimenti di concedermi che ogni creatura mi sia vile, e che Tu solo abiti soavemente nel cuor mio.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...74&oe=5BE8758A











    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf

    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»

    https://liguesaintamedee.ch/saint-du...ille-de-lellis
    "18 Juillet : Saint Camille de Lellis, Fondateur d'Ordre (1549-1614)"
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...lle_lellis.jpg





    "18 juillet 1009 : décès du Pape Jean XVII."
    "18 juillet 1100 : décès de Godefroy de Bouillon, premier roi chrétien de Jérusalem."
    "18 juillet 1216 : élection du pape Honorius III."
    "18 juillet 1323 : canonisation de saint Thomas d'Aquin par le Pape Jean XXII."
    "18 juillet 1809 : Napoléon écrit à Fouché :"Je suis fâché qu'on ait arrêté le Pape ; c'est une grande folie... Mais enfin, il n'y a point de remède ; ce qui est fait est fait."."

    "18 juillet 1870 : le Concile de Vatican I définit le dogme de l'infaillibilité pontificale.

    Le 1er concile œcuménique du Vatican se tient du 8 décembre 1869 au 20 octobre 1870. Convoqué par Pie IX, il condamne le modernisme et définit l'infaillibilité pontificale ; il est interrompu, quand les troupes italiennes envahissent Rome.
    Suspendu sine die, il n'est jamais re-convoqué. Le 18 juillet 1870, Pie IX peut malgré tout définir que le double dogme de la primauté universelle de droit divin et l'infaillibilité pontificale étaient des vérités de foi divinement révélées."

    https://liguesaintamedee.ch/saint-du...herine-laboure
    "18 juillet 1830 : apparitions de Notre Dame à Sainte Catherine Labouré en la chapelle Notre-Dame-de-la-Médaille-miraculeuse de la rue du Bac. De juillet à décembre 1830, sœur Catherine, jeune "novice" des Filles de la Charité, reçoit l'immense faveur de s'entretenir trois fois avec la Vierge Marie.
    Catherine Labouré raconte que ce jour en la Saint-Vincent, elle est réveillée par un petit enfant qui lui dit :
    « Ma sœur, tout le monde dort bien ; venez à la chapelle ; la Sainte Vierge vous attend. »
    Croyant rêver, Catherine se lève, s'habille et suit l'enfant « portant des rayons de clarté partout où il passait ». Arrivée à la chapelle, Catherine entend bientôt « comme le froufrou d'une robe de soie ». La Sainte Vierge est là, resplendissante, et lui parle pendant deux heures, lui confiant que Dieu a une difficile mission pour elle.
    « Venez au pied de cet autel. Là, les grâces seront répandues sur toutes les personnes qui les demanderont avec confiance et ferveur.»”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati..._catherine.jpg









    18 luglio
    http://www.preghiereperlafamiglia.it.../18-luglio.htm
    "LA REGINA DEL PREZ.MO SANGUE
    18° GIORNO
    MEDITAZIONE

    La Madonna è il dono più bello che Dio ci ha fatto, dopo l'Eucarestia. Ella non solo è la Madre di Dio, il capolavoro della Redenzione, la Piena di Grazia, la Benedetta fra le donne, ma è anche la nostra Madre dolcissima! Il mondo cristiano esulta al suo nome e si rifugia all'ombra del suo manto. Orbene tutta la grandezza di Maria scaturisce dal Prezioso Sangue: la Carne di Cristo è carne di Maria, il Sangue di Cristo è sangue di Maria: perciò noi la invochiamo col bel titolo di Regina del Preziosissimo Sangue! Per singolare privilegio in Lei non fu cancellata la colpa, come in ogni altra creatura, ma dovendo essere la fonte purissima dalla quale doveva zampillare il Sangue di Gesù, proprio in previsione dei meriti del Prez.mo Sangue, fu concepita senza peccato originale. Esultiamo per aver ricevuto da Dio una Madre così eccelsa e così dolce e guardiamola ai piedi della croce, dove offre all'Eterno Padre il Sangue del suo caro Figlio per il nostro riscatto. La sua anima è trafitta dalla spada del dolore e le sue lacrime sono le più amare che una madre abbia mai versato sulla terra. Guardiamo con quanto amore accoglie tutta l'umanità che Gesù le affida nella persona dell'apostolo S. Giovanni! Guardiamo come su lei cade quel Sangue affinché lo riversi su di noi poveri peccatori! Consideriamo come Dio l'ha costituita canale di grazia, dispensiera dei suoi tesori, nostra potente avvocata presso il trono dell'Agnello! O Maria, Regina del Prez.mo Sangue, fa' che anche l'anima mia rosseggi del Sangue divino del tuo Figliuolo, difendimi dagli assalti del demonio, specialmente in punto di morte, ottienimi la contrizione dei peccati e la perseveranza finale.
    ESEMPIO
    Una delle devozioni più care a S. Gaspare del Bufalo fu quella alla Regina del Prez.mo Sangue. Fece dipingere un quadro della Madonna con il Bambino Gesù sulle ginocchia, che stringe in mano il calice del suo Sangue. E la Vergine dimostrò, con molti prodigi, quanto le fosse cara una tale devozione. Molte volte, durante le prediche, il Santo fermava la pioggia benedicendo il cielo con quella prodigiosa immagine. Ad un gruppo di devoti, venuti da lontano ad ascoltarlo e che non potevano far ritorno perché si era scatenato un furioso temporale, consegnò quel quadro ed essi, pur camminando sotto la pioggia, giunsero perfettamente asciutti alle loro case. Davanti a quell'effige con la recita di tre Ave Maria, guarì istantaneamente un contadino che si era ferito gravemente ad un dito. Presso Albano Laziale, invocando il Nome della Vergine, salvò da sicura morte un confratello missionario che era precipitato con la carrozza dall'alto di un ponte. Moltissime volte, mentre predicava, fu vista una luce misteriosa scendere dal Cielo e inondare sia l'Immagine della Madonna, sia il volto del Santo. Imitiamo S. Gaspare in questa devozione tanto efficace, uniamo l'amore alla Vergine con quello al Prez.mo Sangue e saremo certamente ricolmi di celesti favori. Ma, in modo particolare, evitiamo il peccato, che rinnova le trafitture al Cuore adorabile della nostra Madre celeste.
    Fioretto. - Celebrerò con devozione le Feste della Madonna e in modo particolare quella della Vergine Addolorata.
    Giaculatoria. -"

    Luglio Archives - Stellamatutina.eu - Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino.






    http://www.radiospada.org
    Edizioni Radio Spada - Home
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “18 luglio 2018: San Camillo de Lellis, confessore e patrono degli infermieri, fondatore dei Camilliani.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...bc&oe=5BDAD647





    “18 luglio 2018: Santa Sinforosa e sette figli martiri.

    Santa Sinforosa era la moglie di San Getulio. Sulla via Tiburtina, al IX milliario (oggi km. 17,450) viveva una donna chiamata Sinforosa con i suoi 7 figli che si chiamavano Crescente, Giuliano, Nemesio, Primitivo, Giustino, Statteo ed Eugenio. La donna viveva nei pressi della maestosa villa dell'imperatore Adriano, colui che aveva ordinato la morte del marito Getulio, del cognato Amanzio e dell'amico di questi Primitivo. L'imperatore Adriano dopo aver ultimato la sua grandiosa villa, si dice che volesse, prima di inaugurarla, consultare gli dei, i quali gli dissero, che la vedova Sinforosa e i suoi sette figli, li "straziavano ogni giorno invocando il suo Dio, perciò, se Sinforosa e i suoi figli sacrificheranno per loro, essi faranno quanto l'imperatore gli chiedeva". Adriano allora, chiamò il prefetto Licinio, e ordinò che Sinforosa fosse insieme ai suoi figli arrestata e condotta al tempio di Ercole. Poi con lusinghe, con minacce e con ricatti, cercò di farla desistere e a sacrificare agli idoli, ma la Santa con animo nobile si appella all'esempio di Getulio e degli altri compagni di martirio del marito. Visto che la donna non si piegava ai suoi voleri, l'imperatore rinnovò di sacrificare insieme ai suoi figli agli dei pagani, oppure sarebbero stati sacrificati essi stessi, ma la Santa fu irremovibile, come pure lo fecero i suoi sette figli. L'imperatore, visto vano ogni tentativo, ordinò che Santa Sinforosa fosse torturata a sangue. Dalla tortura però l'imperatore non ci ricavò nulla, e spazientito da quella resistenza, diede ordine alle guardie di legare un grosso sasso al collo di Sinforosa, e di gettarla nel fiume Aniene, affinché annegasse. Poi venne la volta dei figli; furono presi da parte, e l'imperatore chiese a loro di sacrificare agli dei. Vista la resistenza dei ragazzi, ordinò che fossero condotti anch'essi al tempio di Ercole, dove con minacce e con lusinghe tentava condurli dalla sua parte; ma visto che non ci riusciva, ne con le buone e ne con le cattive, l'imperatore ordinò che tutti e sette fossero posti alla tortura, ed infine fossero trafitti con la spada, poi li fece gettare in una fossa comune e profonda del territorio tiburtino, che i pontefici chiamarono "ai sette assassinati". Dopo circa 2 anni, essendosi calmato il furore delle persecuzioni contro i cristiani, il fratello della martire Sinforosa, Eugenio "principalis curiae Tiburtinae", ne raccolse i corpi e li seppellì "in suburbana eiusdem civitatis". Il giorno 18 luglio il M.R. riporta quanto segue: "A Tivoli santa Sinforosa, moglie di san Getulio Martire, con sette suoi figlioli, cioè Crescente, Giuliano, Nemesio, Primitivo, Giustino, Statteo ed Eugenio. La loro madre, sotto il Principe Adriano, per l'insuperabile costanza, prima fu lungamente percossa con guanciate, quindi sospesa per i capelli, e da ultimo legata ad un sasso, precipitata nel fiume; i figli poi, legati a pali e stirati cogli argani, con diverso genere di morte compirono il martirio. I loro corpi furono trasportati a Roma, e sotto il Papa Pio quarto, furono ritrovati nella Diaconia di sant'Angelo in Pescheria". La passio ci dice ancora che il "Natalis vero sanctorum martyrum Christi beatae Symphorosae et septem filiorum ejus Crescentis, Juliani, Nemesii, Primitivi, Justini, Stattei et Bugenii celebratur sub die XV Kalendas Augusti. Eorum corpora requiescunt in Via Tiburtina milliario ab Urbe nono…". Oggi noi consociamo una chiesa dedicata alla Santa nei pressi di Bagni di Tivoli. Durante le lotte per le investiture tra papato e impero, l'imperatore Enrico V nel ricondurre Papa Pasquale II a Roma, si accampò nel "Campo qui Septem fratum dicitur", dove un tempo si vedevano dei ruderi di un'antica chiesa dedicata a Santa Sinforosa e sette figli, e dove i proprietari di questo terreno hanno eretto nel 1939, proprio sulla collinetta dinanzi al nuovo santuario, una magnifica cappella, dedicandola a questa Santa e ai suoi sette figli martiri. [ Autore: Andrea Del Vescovo ].”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...90&oe=5C142E43





    “Il 18 luglio 1100 muore a Gerusalemme Goffredo di Buglione, Liberatore e Difensore del santo Sepolcro di nostro Signore Gesù Cristo.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...4e&oe=5BDE1098





    “Il 18 luglio 1323 veniva canonizzato Tommaso d'Aquino. Papa Giovanni XXII così lo celebrava: «Egli illuminò la Chiesa di Dio più di qualunque altro Dottore; e ricava maggior profitto chi studia per un anno solo nei libri di lui, che chi segua per tutto il corso della sua vita gl’insegnamenti degli altri».”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...bc&oe=5BD39C54








    https://forum.termometropolitico.it/...cattolico.html
    https://forum.termometropolitico.it/...l#post16908012
    https://forum.termometropolitico.it/...-d-aquino.html
    https://forum.termometropolitico.it/...-d-aquino.html

    https://forum.termometropolitico.it/...l#post16449591
    https://forum.termometropolitico.it/...ontificia.html




    Alcune mie considerazioni sul Papato nell'anniversario della «Pastor aeternus»…


    https://w2.vatican.va/content/pius-i...ulii-1870.html
    “COSTITUZIONE DOGMATICA
    PASTOR AETERNUS*
    DEL SOMMO PONTEFICE
    PIO IX.”



    PIO IX ha ribadito dogmaticamente una verità sempre creduta dai cattolici in ogni tempo e luogo, poichè dottrina evangelica...
    Gesù Cristo in persona non poteva essere più esplicito riguardo all’infallibilità del Papa nell’insegnare la vera fede!
    Gesù Cristo aveva promesso il Primato all’apostolo Simone prima della sua morte e lui per temporanea paura, viltà, debolezza, fallibilità e peccabilità umana – neanche dottrinale, tra l’altro - lo rinnega per tre volte; ma dopo la sua resurrezione, in seguito al pentimento con conseguente triplice atto di amore di lui, conferisce definitivamente a Pietro il carisma dell’infallibilità papale!
    Perciò è semplicemente impossibile - è un dogma di fede cattolica al quale si deve credere necessariamente, e del resto per arrivarci basta usare la logica - che insegnamenti erronei ed eretici in documenti di magistero (sia ordinario che straordinario) provengano da un vero e legittimo Sommo Pontefice romano, Vicario di Cristo e successore di San Pietro!
    Segnalo e consiglio alcuni libri ed articoli che in maniera chiara e sintetica espongono molto bene l’autentica dottrina cattolica sul Papato:




    Monsignor Francesco Olgiati (Busto Arsizio, 1º gennaio 1886 – Milano, 21 maggio 1962)…

    "Il Papa è il Vicario di Cristo. (…) La Chiesa è l’edificio, Pietro ne è il fondamento ed è colui che ne ha le chiavi, ossia è il capo supremo. (…) Dopo la conversione, indefettibile è la fede di Pietro, che riceve l'ufficio di confermare gli altri nella fede e con ciò stesso l'ufficio di Superiore, di Maestro, di Capo.
    (…) Orbene, ragiona egregiamente Monsignor Bonomelli: secondo l'insegnamento stesso di Gesù, «la Chiesa è fondata su Pietro, ossia sul Pontefice, in modo che la salvezza di lei dipende dalla saldezza del Pontefice; se il Pontefice potesse farsi maestro di errore, non pietra di fondamento, ma pietra di inciampo e di rovina, ciò non si potrebbe dire. (…) Dunque la saldezza dei Vescovi nella fede deriva dalla fede del Pontefice: ora se il se il Pontefice potesse errare nella fede, come e in che cosa potrebbe confermare i Vescovi, la Chiesa universale?
    Sarebbe stata cosa ridicola in Gesù Cristo imporre a Pietro di confermare la Chiesa nella fede, s'egli stesso, Pietro, aveva bisogno d'essere confermato; cosa più ridicola ancora obbligare tutta la Chiesa a lasciarsi confermare nella fede da quel Pietro, che, potendo errare, la poteva confermare nell’errore. (…) Ora poniamo che il Pontefice possa condurre in errore l’ovile di Gesù Cristo, che ne avverrebbe? Ne avverrebbe che tutta la Chiesa sarebbe posta nell’alternativa assurda, o di disubbedire al Pontefice, contro la volontà espressa di Gesù Cristo; ovvero di seguire il Pontefice, anche nell’errore. Ciò è impossibile a concepirsi: dunque bisogna concedere che il Pontefice sia infallibile, perchè sia ragionevole da una parte il diritto del Pontefice d'imporre la cosa da credere, e dall’altra ragionevole l’assenso dei fedeli.» (…) L'amore, l'ossequio, l'obbedienza, la devozione filiale, l'entusiasmo verso il Papa è per noi credenti una stessa cosa con l'amore, l'ossequio, l'obbedienza verso Gesù Cristo. (…)”
    Francesco Olgiati, Il sillabario del Cristianesimo, Società Editrice "Vita e Pensiero", Milano 1943.
    https://www.sursumcorda.cloud/artico...o-l-ovile.html


    «La promessa del Primato e dell’edificazione della Chiesa su Pietro riguardano il futuro, non erano un dono già conferito. Gesù disse: Io edificherò, io ti darò! Se avesse già conferito quei doni, giammai in Pietro avrebbe avuto luogo l’errore!»
    San Girolamo, Comment. in h. 1, ML, 26,120.


    «La promessa del Primato. È riferita da San Matteo (…) Mt. 16,13 ss. (…) La realizzazione della promessa.
    Gesù realizza la promessa del Primato solo dopo la sua resurrezione. (…)
    Il conferimento del Primato è riferito da San Giovanni. (…) Giov. 21,15 ss.»
    Bertetto Domenico, Il Papa, Torino 1957; ristampa Amicizia Cristiana, Chieti 2008, pp. 5 e 15-16.


    Edizioni Amicizia Cristiana - Domenico Bertetto: Il Papa
    http://www.edizioniamiciziacristiana.it/ilpapa.htm

    “«Gesù essendo andato dalle parti di Cesarea di Filippo interrogò i suoi discepoli dicendo: Chi dicono gli uomini che sia il Figliuolo dell’uomo? Ed essi risposero: Altri dicono che è Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o alcuno dei Profeti. E Gesù disse loro: E voi chi dite che io sia? Rispose Simon Pietro e disse: Tu sei il Cristo il Figliuolo di Dio vivo. E Gesù di rimando gli disse: Beato sei tu, Simone figlio di Giovanni, perché non la carne e il sangue te l’ha rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io dico a te che tu sei Pietro e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa. E a te darò le chiavi del Regno dei cieli e qualunque cosa avrai legata sopra la terra sarà legata anche nei cieli e qualunque cosa avrai sciolta sopra la terra, sarà sciolta anche nei cieli.» (Mt., 16, 13 ss.)”
    http://www.edizioniamiciziacristiana.it/ilpapa.jpg





    http://www.archiviostorico.info/libr...e/3507-il-papa

    «Domenico Bertetto, Il Papa Edizioni Amicizia Cristiana, pagg.59, Euro 5,00
    In poco più di cinquanta pagine, Domenico Bertetto ricostruisce esaustivamente l'origine, il significato e la funzione della figura del Papa, "il Dolce Cristo in terra" per usare un'espressione di Santa Caterina da Siena.
    San Pietro, continuato in tutti i Suoi Successori, è "rispetto alla Chiesa quello che il fondamento è rispetto all'edificio". Egli è altresì "clavigero della Chiesa", cioè "rivestito del supremo potere sulla Chiesa, quale vicario di Cristo, a cui tale potere è proprio". È "padre e pastore, è vicario dell'amore di Gesù Cristo. Lo ricordino - sottolinea l'Autore - quanti rifuggono dal sottostare al primato di Pietro, perché lo temono. Pietro non è solo Capo supremo della Chiesa universale che governa, legifera, comanda, ma è Padre che si fa tutto a tutti, che tende le braccia paterne ai figli vicini e lontani".
    Il potere di governo conferito a Pietro è universale, "poiché si estende a tutta la Chiesa, essendo a Pietro affidati tutti gli agnelli (arnìa), tutte le pecorelle (probàtia) e tutte le pecore (pròbata), ossia tutto il gregge di Cristo. Tutti i fedeli, compresi gli Apostoli, sono sotto la cura e direzione di Pietro".
    Nostro Signore Gesù Cristo conferì a Pietro il primato "coll'esplicita intenzione che la forma monarchica di governo rimanesse permanente nella Chiesa e perciò che Pietro avesse successori fino alla fine del mondo". "Il primato quindi - spiega l'Autore - è ufficio personale di Pietro in quanto fu concesso a lui solo e non al Collegio apostolico; ma non è legato alle sorti mortali della persona di Pietro, dovendosi trasmettere ininterrottamente ad un'altra persona fisica".
    Se, anziché a una persona fisica, "i poteri del primato venissero trasmessi ad una persona morale, per esempio ad un collegio di Vescovi uguali tra di loro, il primato perirebbe, perché non avremmo più uno superiore a tutti. Perciò il successore di Pietro deve essere una persona fisica e non una persona collegiale".
    La breve vacanza della sede primaziale, che si verifica allorché deve essere eletto il nuovo successore, non infrange la perennità del primato. "Durante la sede vacante, infatti, rimane nella Chiesa il diritto e il dovere di eleggere il successore, in cui si devono continuare i diritti primaziali, i quali intanto non si disperdono nel Collegio dei Vescovi, ma rimangono sospesi, finché non sia designata la persona fisica, in cui per legge divina devono essere continuati".
    "Il primato - aggiunge Bertetto - è perenne. La Chiesa di Cristo in ogni tempo dev'essere monarchica. Eccoci ormai in possesso del luminoso e sicuro criterio per discernere, tra le varie Chiese che si professano cristiane, la vera Chiesa di Cristo. Tra le varie Chiese cristiane solo la Chiesa cattolica romana conserva la forma monarchica. Perciò la vera Chiesa di Gesù Cristo o non è più sulla terra, il che è in contraddizione colla promessa di Cristo, o è unicamente la Chiesa cattolica romana".
    Scriveva S. S. Pio XII nell'Enciclica Mystici Corporis Christi: "Si trovano [...] in un pericoloso errore quelli che ritengono di poter aderire a Cristo, Capo della Chiesa, pur non aderendo fedelmente al Suo Vicario in terra. Sottratto infatti questo visibile Capo e spezzati i visibili vincoli dell'unità, essi oscurano e deformano talmente il Corpo mistico del Redentore, da non potersi più né vedere né rinvenire il porto della salvezza eterna".
    Quanto all'infallibilità del Papa, Bertetto ne offre questa semplice definizione: "quando parla ex cathedra, ossia quando compie l'ufficio di pastore e dottore supremo, in ordine a tutta la Chiesa, nelle questioni riferentisi alla fede ed ai costumi, egli, per la speciale assistenza dello Spirito Santo, non può sbagliare, perché non può compromettere gli interessi spirituali ed eterni dei fedeli che gli sono affidati".
    A tal proposito, lo scrittore (non cattolico) W. H. Mallock spiega: "Ogni religione soprannaturale che rinuncia all'infallibilità, finisce di professare una religione per modo di dire. Diventa una cosa ibrida, parte naturale e parte soprannaturale e praticamente del tutto naturale... Se ciò che sarebbe soprannaturale incomincia ad essere difficile a discernersi, e poi difficile a capirsi, e poi può significare tante cose, e poi queste cose possono essere contraddittorie, è come se non ci fosse rivelazione. Per avere sul serio una rivelazione infallibile, una rivelazione per tutti noi, abbiamo bisogno di un'autorità che interpreti il Testamento, un'autorità che abbia tanta autorità quanto il testamento stesso".
    Pubblicato nel 1957 con l'imprimatur del Can. Luigi Coccolo, il pregevole volume di Domenico Bertetto viene ora riproposto dalle Edizioni Amicizia Cristiana nella collana Mater et Magistra.»
    http://www.archiviostorico.info/imag...tto_ilpapa.jpg



    “18 luglio 1870: Pastor aeternus, crocevia della storia”
    [Qui Radio Spada] Pastor Aeternus, crocevia della storia | Radio Spada
    https://www.radiospada.org/2013/08/q...-della-storia/
    https://www.radiospada.org/2017/07/n...8-luglio-1870/
    «Il 18 luglio 1870 il Concilio Vaticano, riunito a conclusione della sua quarta sessione plenaria, promulgava la Costituzione “Pastor Aeternus”, approvata da Papa Pio IX, che definiva in maniera solenne molte verità già comunemente e universalmente credute e tenute nella Chiesa cattolica, elevandole a rango di Verità di fede definita. Tra queste annoveriamo il Primato del Papa su tutta la Chiesa e l’infallibilità del suo Magistero.»
    https://www.radiospada.org/2013/07/u...stor-aeternus/
    «Da “Il Triregno. Autorità, Infallibilità, Santità papale” di Padre Angelico Arrighini (S.E.I., Torino, 1929).»


    INFALLIBILITA? DELLA CHIESA (una raccolta di studi) « www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
    INFALLIBILITA' DELLA CHIESA (una raccolta di studi) | www.agerecontra.it
    http://www.agerecontra.it/public/press40/?p=23016
    "Segnalazione di Pietro Ferrari"
    https://www.agerecontra.it/tag/papato/


    "La vera e la falsa tradizione in occasione della festa di San Pio X, anno 2016 « www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
    La vera e la falsa tradizione in occasione della festa di San Pio X, anno 2016 | www.agerecontra.it
    http://www.agerecontra.it/public/press40/?p=24862
    Scritto e segnalato da Carlo Maria di Pietro"


    https://www.sursumcorda.cloud/tags/papato.html
    https://www.sursumcorda.cloud/tags/primato.html
    https://www.sursumcorda.cloud/tags/s...di-pietro.html
    https://www.sursumcorda.cloud/artico...ima-parte.html
    https://www.sursumcorda.cloud/artico...nda-parte.html


    "Opportune importune - Sodalitium"
    Opportune importune - Sodalitium
    "Sodalitium - Sodalitium"
    Sodalitium - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/46.pdf
    “Brevi risposte ad alcuni articoli della Fraternità contro la “Tesi di Cassiciacum”. (…)
    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/51.pdf
    “Sodalitium N. 51 – luglio 2001 - INFALLIBILITÀ DEL PAPA Mons Robert Fidelis McKenna o.p. ”
    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/56.pdf
    "N. 56 – settembre 2003 - Risposta al numero speciale de “La Tradizione cattolica” sul sedevacantismo"


    https://novusordowatch.org/tag/papacy/
    https://novusordowatch.org/2013/10/c...ness-of-truth/
    https://novusordowatch.org/2017/12/c...ent-challenge/
    https://novusordowatch.org/2018/07/r...nt-resistance/
    “(…) The true Catholic doctrine of the Papacy is a most beautiful thing. All Catholics must adhere to it because it is infallible dogma. It is for this reason — because we keep the true Faith whole and entire (cf. 2 Cor 5:7) — that we sedevacantists can, nay must, reject the papal claimants after Pius XII as impostors: While it is possible that a man should claim to be Pope who isn’t, it is not possible that the Papacy should fail. (…) Catholics choose the Papacy.”


    https://moimunanblog.com/2014/02/18/...ad-pontificia/
    https://moimunanblog.com/2018/07/17/...ad-del-papa-2/
    https://moimunanblog.files.wordpress...san-camilo.gif






    https://www.ibs.it/mpimg/5000000232470_0_0_0_768_75.jpg





    Don Francesco Croce: Le glorie del Papato, Due volumi, R. Guasti, Prato 1880.



    https://forum.termometropolitico.it/...to-romano.html
    http://santiebeati.it/immagini/Origi...50/20350AM.JPG








    VIVA IL PAPATO ROMANO ED IL PRIMATO PETRINO!!!
    AVE MARIA!!!
    PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNOR GESÙ CRISTO, MISERERE NOBIS!!!
    Luca, Sursum Corda - Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  10. #30
    Forumista senior
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    IPERURANIO INTERIORE
    Messaggi
    4,328
     Likes dati
    63
     Like avuti
    331
    Mentioned
    47 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Lightbulb Re: O con PIETRO (sedevacantismo) o contro PIETRO (sedeplenismo)

    18 GENNAIO 2019: CATTEDRA DI SAN PIETRO A ROMA…
    Oggi 18 GENNAIO 2019 - festa della CATTEDRA DI SAN PIETRO A ROMA - inizia l’ottavario di preghiera (approvato da Papa Pio X e Benedetto XV), per il ritorno alla Roma eterna dei dissidenti e per la conversione di tutti i non cattolici al Cattolicesimo Romano, che si conclude il 25 GENNAIO 2019 con la festa della Conversione di San Paolo.
    Queste due date (18 e 25 gennaio) segnano l'inizio e la fine dell'Ottavario.
    Preghiamo quindi da oggi 18 gennaio fino al 25 gennaio per la conversione dei non-cattolici (i vari infedeli anticristiani atei ed apostati, pagani vecchi e nuovi, ebrei e musulmani, i vari eretici e scismatici delle sette protestanti e pseudo-ortodosse, inclusi coloro che, speriamo in buona fede almeno tra i semplici, sono oggettivamente in preda all'errore grave aderendo ad una malefica neo-dottrina spuria e falsata pur dicendosi cattolici, cioè soprattutto i neo-modernisti seguaci traviati della setta più infame e scandalosa di tutte che è quella vaticano-secondista e pure molti c.d. tradizionalisti che spesso minimizzano o quasi negano implicitamente o persino esplicitamente il primato petrino e la sua infallibilità) al Cattolicesimo integrale e per la vera Unità nella Verità nell'unica autentica Chiesa fondata da NSGC!!!
    La Chiesa Cattolica è l'unica Chiesa di Cristo!!!
    Questo è ciò che ha sempre insegnato il Magistero e si ripete nella Professione di Fede Cattolica.
    «Et unam, sanctam, catholicam et apostolicam Ecclesiam»!!!
    «Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica»!!!
    Domandiamo a Dio la grazia di ottenerci tale vera unità dei cristiani con l'entrata od il ritorno di tutte le altre pecore all'ovile di Pietro, l'unico Pastore, e di unirci tutti sotto la guida di un futuro legittimo Papa, autentico Vicario di Nostro Signore Gesù Cristo!!!






    «MISSALE ROMANUM - Die 18 Januarii. In Cathedra S. Petri Ap. Romæ»
    MISSALE ROMANUM - Die 18 Januarii. In Cathedra S. Petri Ap. Romæ
    http://www.unavoce-ve.it/mr-18jan=lat.htm

    «18 GENNAIO CATTEDRA DI SAN PIETRO A ROMA»
    "Guéranger, L'anno liturgico - 18 gennaio. Cattedra di san Pietro a Roma"
    Guéranger, L'anno liturgico - 18 gennaio. Cattedra di san Pietro a Roma
    http://www.unavoce-ve.it/pg-18gen.htm

    «Commemorazione di santa Prisca, lo stesso giorno»
    "Guéranger, L'anno liturgico - Commemorazione di santa Prisca"
    Guéranger, L'anno liturgico - Commemorazione di santa Prisca





    Cattedra di San Pietro a Roma - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/cattedra-san-pietro-roma/
    «18 gennaio, Cattedra di San Pietro a Roma. Festa istituita da Paolo IV nel 1558 contro gli errori dei protestanti che mettevano in dubbio il soggiorno di san Pietro a Roma.

    “Benedici, o Principe degli Apostoli, le pecore affidate alla tua custodia, ma ricordati, di quelle che sono sventuratamente uscite dall’ovile. Lontano da te, popoli interi che tu avevi nobilitati e civilizzati per mezzo dei tuoi successori, languiscono e non sentono ancora l’infelicità di essere lontani dal Pastore. Lo scisma raffredda e corrompe gli uni; l’eresia divora gli altri. Senza Cristo visibile nel suo Vicario, il Cristianesimo diventa sterile e a poco a poco svanisce. Le audaci dottrine che tendono a diminuire l’insieme dei doni che il Signore ha elargiti a colui che deve farne le veci fino al giorno dell’eternità, hanno per troppo tempo inaridito i cuori di quelli che le professavano; troppo spesso esse li hanno portati a sostituire il culto di Cesare al servizio di Pietro. Guarisci tutti questi mali, o Pastore supremo! Accelera il ritorno delle genti separate; affretta la caduta dell’eresia del XVI secolo; apri le braccia alla tua figlia, la Chiesa d’Inghilterra, e che essa rifiorisca come negli antichi giorni. Scuoti sempre più la Germania e i regni del Nord, e che tutti quei popoli si accorgano che non vi è più salvezza per la fede se non all’ombra della tua Cattedra. Rovescia il mostruoso colosso del Settentrione, che pesa insieme sull’Europa e sull’Asia, e scardina dovunque la vera religione del tuo Maestro. Richiama l’Oriente alla sua antica fedeltà, e che esso riveda dopo così lunga eclisse, le sue Sedi Patriarcali risorgere nell’unità della sottomissione all’unica Sede Apostolica” (Dom Prosper Guéranger).»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...n-pietro-1.jpg





    «Preghiera alla S. Vergine di Pompei per la conversione dei Pagani, degli Ebrei, degli Eretici e degli Scismatici - Sodalitium
    Preghiera alla S. Vergine di Pompei per la conversione dei Pagani, degli Ebrei, degli Eretici e degli Scismatici - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/preghiera-...li-scismatici/
    Preghiera alla S. Vergine di Pompei per la conversione dei Pagani, degli Ebrei, degli Eretici e degli Scismatici secondo i voti di S.S. Leone XIII.

    O clementissima Regina del Rosario di Pompei, Tu, Sede di Sapienza, hai posto un Trono di misericordie nuove sulla terra che fu del paganesimo per trarre tutti i popoli a salvamento con la Corona delle tue mistiche rose: deh! ricordati che il tuo divin Figliuolo ci lasciò detto: Io ho altre pecorelle, le quali non sono di questo ovile; ed anche quelle è uopo che io raduni, ed esse udiranno la voce mia, e vi sarà un ovile solo ed un solo pastore. Ma ricordati pure che sul Calvario divenisti la Corredentrice, cooperando, per la crocifissione del tuo cuore, alla salvezza del mondo insieme col tuo Figliuolo crocifisso; e da quel giorno divenisti la Riparatrice del genere umano, il Rifugio dei peccatori e la Madre di tutti gli uomini.
    Guarda, o Madre, quante anime ogni ora vanno eternamente perdute! Guarda quanti milioni d’ìndiani,di Cinesi e genti di barbare regioni non conoscono ancora Gesù Cristo! Vedi quanti altri che son pure cristiani, e sono nondimeno lontani dal seno della Madre Chiesa che è la cattolica, apostolica, romana.
    O mediatrice potentissima Maria, Avvocata del genere umano, amantissima di noi mortali e Vita del nostro cuore, Vergine benedetta del Rosario di Pompei, esaudisci le nostre preghiere: non vada perduto per tanto numero di anime il Sangue prezioso e il frutto della redenzione. Dal tuo eletto trono di Pompei, ove non fai altro che dispensar grazie all’afflitta gente, deh! fa spiccare un raggio di quella luce celeste che stenebri tanti ciechi intelletti, e riscaldi tanti gelidi cuori. Intercedi presso il tuo divin Figliuolo, ed ottieni che quanti sono in questo mondo Pagani, Ebrei, Eretici e Scismatici ricevano la luce superna, e lieti entrino nel seno della vera Chiesa.
    Esaudisci la preghiera che a Te rivolge fidente il Sommo Pontefice, acciocchè tutti i popoli congiunti nell’unito della fede, conoscano ed amino Gesù Cristo, il benedetto frutto del seno tuo, che vive e regna nei secoli col Padre e con lo Spirito Santo. Ed allora tutti gli uomini ameranno anche Te, salute del mondo, arbitra dispensatrice dei tesori di Dio e Regina di misericordie nella Valle di Pompei. E glorificando Te, Regina delle Vittorie, che col Rosario disperdi ogni eresia, riconosceranno che a tutte le genti Tu dài la Vita, perchè è d’uopo che si adempia la profezia del Vangelo: Tutte le genti mi chiameranno beata. Salve Regina.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...de-678x381.jpg






    "Sante Messe - Sodalitium."
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    "S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium."
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
    “Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz/
    http://www.domusmarcellefebvre.it
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»





    «CATTEDRA DI SAN PIETRO A ROMA»
    https://forum.termometropolitico.it/...etro-roma.html

    https://forum.termometropolitico.it/...e-martire.html
    https://forum.termometropolitico.it/...ostolo-11.html







    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «MARTIROLOGIO ROMANO, 1955
    Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...2f&oe=5D013159






    "Ottavario di preghiera per la conversione dei non cattolici
    Primo giorno (18 gennaio), Cattedra di San Pietro: pregare per la conversione di tutti coloro che sono nell’errore.
    Tra le preghiere tradizionalmente approvate per tale pratica, figura la seguente Coroncina per l’Unità:


    Deus, in adiutorium meum intende.
    Domine, ad adiuvandum me festina.

    Gloria Patri.

    Sui grani del Pater recitare: “Sacro Cuore di Gesù, abbiate pietà di noi e dei nostri fratelli avvolti nelle tenebre dell’errore”.

    Sui grani dell’Ave recitare: “Venga Signore Gesù il tuo Regno, nell’unità della Chiesa, per mezzo della tua Santa Madre”.

    Si concluda con:
    “Vergine Immacolata, Voi che per singolare privilegio di grazia foste preservata dalla colpa originale, guardate pietosa ai nostri fratelli dissidenti, che sono pure figli vostri. Non pochi di loro, benché separati, conservano un qualche culto per Voi. E Voi, generosa qual siete, ricompensateli, impetrando a loro la grazia della conversione. Vittoriosa qual siete, dell’infernale serpe, fin dal principio della vostra esistenza, rinnovate, ora che più stringe la necessità, gli antichi tionfi, glorificate il Figlio vostro, riconducendo le pecorelle smarrite all’unico ovile, sotto la guida del Pastore universale, e sia vostra gloria, o Vergine sterminatrice di tutti gli errori, aver riportato così la pace in tutto il mondo cristiano. Amen”.

    Salve Regina.

    Dopo la preghiera del Salve Regina aggiungere:

    – Ut omnes errantes ad unitatem Ecclesiae revocare, et infideles universos ad Evangelii lumen perducere digneris, Te rogamus, Domine, audi nos.

    – Regina Sacratissimi Rosarii, ora pro nobis."

    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...3a&oe=5CC71F89






    Tradidi quod et accepi: 18-25 gennaio: Preci per il ritorno dei dissidenti alla Chiesa Romana
    http://tradidiaccepi.blogspot.com/20...o-dei.html?m=1
    "18-25 gennaio: Preci per il ritorno dei dissidenti alla Chiesa Romana
    «Non si può altrimenti favorire l’unità dei cristiani che procurando il ritorno dei dissidenti all’unica vera Chiesa di Cristo [Cattolica, Apostolica Romana], dalla quale essi un giorno infelicemente s’allontanarono».
    (Pio XI, Mortalium animos, 6 gennaio 1928)

    https://1.bp.blogspot.com/-PXqrct5wr...264EA99B6E.jpg





    La settimana di preghiera detta “per l’unità dei Cristiani” fu ideata a New York nel 1908 da Paul Wattson, anglicano convertitosi al Cattolicesimo, e ricevette l’approvazione dell’Episcopato Americano. San Pio X e Benedetto XV benedissero la pia pratica e la diffusero fra i cattolici perché “i Cristiani che si sono dolorosamente allontanati dalla Chiesa Cattolica siano invitati a tornare ad essa, come ad una Madre da loro abbandonata”, prescrivendo anche la preghiera che riportiamo di seguito.

    Preghiera approvata e indulgenziata da S.S. Benedetto XV

    Antiphona

    Joan. 17, 21
    Ut omnes unum sint, sicut tu, Pater, in me, et ego in te, ut et ipsi in nobis unum sint; ut credat mundus, quia tu me misisti.

    Che siano una cosa sola: come tu, Padre sei in me ed Io in te, così anche essi siano in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.

    V. Ego dico tibi quia tu es Petrus.
    R. Et super hanc petram ædificabo Ecclesiam meam.


    V. Io ti dico: Tu sei Pietro.
    R. E su questa pietra edificherò la mia Chiesa.

    Oremus
    Dómine Jesu Christe, qui dixísti Apóstolis tuis: Pacem relínquo vobis, pacem meam do vobis: ne respícias peccáta mea, sed fidem Ecclésiæ tuæ; eámque secúndum voluntátem tuam pacifícáre et coadunáre dignéris: Qui vivis et regnas Deus per ómnia sæcula sæculórum. Amen.


    Preghiamo
    Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi Apostoli: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace"; non guardare ai miei peccati, ma alla fede della tua Chiesa e degnati, secondo la tua volontà di dargli la pace e l'unità: Tu che vivi e regni Dio per tutti i secoli dei secoli. Amen.

    Ogni giorno della Settimana di preghiera è dedicata a uno specifico gruppo di persone:
    18 gennaio: Pregare per la conversione di tutti gli Eretici e gli erranti.
    19 gennaio: Pregare per la conversione dei Foziani (i c.d. ortodossi) e di tutti gli Scismatici.
    20 gennaio: Pregare per la conversione dei Luterani e di tutti i Protestanti
    21 gennaio: Pregare per la conversione degli Anglicani.
    22 gennaio: Pregare per la conversione dei Cattolici non più praticanti
    23 gennaio: Pregare per la conversione degli Ebrei.
    24 gennaio: Pregare per la conversione dei Maomettani
    25 gennaio: Pregare per la conversione di tutti gli Infedeli.

    Indulgenze concesse:
    “A tutti i fedeli che […] reciteranno ogni anno tali preghiere una volta al giorno, e poi nell’ottavo giorno, veramente pentiti, confessati e nutriti della Santa Comunione, dopo aver visitato qualsiasi Chiesa o pubblico Oratorio abbiano innalzato a Dio pie preghiere per la concordia dei Governanti Cristiani, per l’estirpazione delle eresie, per la conversione dei peccatori e per l’esaltazione di Santa Madre Chiesa, Noi concediamo ed elargiamo misericordiosamente nel Signore l’indulgenza plenaria di tutti i loro peccati. Concediamo inoltre la possibilità di lucrare la predetta indulgenza plenaria a coloro che, confessati debitamente i peccati e ricevuta la Santa Comunione, compiuta pure la visita nel giorno della festa della Cattedra di San Pietro in Roma, chiedano perdono. Inoltre, agli stessi fedeli che con il cuore contrito, in qualunque degli otto giorni menzionati, abbiano recitato le stesse preghiere, concediamo duecento giorni di indulgenza nella forma consueta della Chiesa” (Benedetto XV, Breve “Romanorum Pontificum”, 25 febbraio 1916)."
    https://4.bp.blogspot.com/-67NXsPNhD...1F54B315B9.jpg







    https://4.bp.blogspot.com/-vTcyI1zju...81969611_n.jpg






    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...e1&oe=5CB9B254










    https://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda»

    "Eterno Padre vi offro il Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo in espiazione dei miei peccati e per i bisogni della Santa Chiesa."
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...d5&oe=5CB539A1





    “18 gennaio 1901:
    "Spacciano infatti alcuni e fanno credere a molti che la così detta questione sociale sia soltanto economica, laddove sta con ogni certezza che essa è principalmente morale e religiosa, e che perciò bisogna scioglierla a tenore delle leggi morali e religiose. Raddoppiate pure la mercede all’operaio, diminuitegli le ore di lavoro, abbassategli il prezzo dei generi; ma se voi lo lasciate, come troppo accade, imbeversi di certe dottrine, e specchiarsi in certi esempi che lo attirino a spogliarsi del rispetto di Dio e corrompere i costumi, fatiche e sostanze gli andranno in rovina. Una quotidiana esperienza c’insegna che gran parte degli operai, sebbene lavorino meno e ricevano più larga mercede, se tengono una condotta depravata e priva di Religione, vivono d’ordinario in una deplorevole miseria. Togliete dagli animi quei sentimenti che sono il frutto di una educazione cristiana; togliete la previdenza, la moderazione, la parsimonia, la pazienza e somiglianti virtù morali che la stessa ragione ci detta, e vedrete che ogni maggiore sforzo per ottenere gli agi del vivere cadrà in nulla." Da + SS Leone XIII, Graves de communi re.”


    https://www.sursumcorda.cloud/artico...a-eretico.html
    “Appunti sulla questione del cosiddetto «Papa eretico» - Carlo di Pietro. → → → https://goo.gl/USjRdm

    Gli appunti che vi accingete a leggere, certamente migliorabili, ospitano centinaia di citazioni e sentenze tratte da autori del passato e da alcuni, benché rarissimi, contemporanei. La maggioranza degli autori d'oggi, lo dimostrerò con inoppugnabile evidenza, si allontana pericolosamente dalla dottrina cattolica che i nostri eruditi vanno ad esporre, dunque non è prudente citarli, se non per confutarli. Ho usato, per affermare la verità e per necessità apologetiche, anche numerose definizioni di punti di dottrina (Fonti «Denzinger», «Conciliorum Decreta» e luoghi altrettanto rigorosi). Non mancano le precipue ritrattazioni che devo per rimediare ad alcuni degli errori commessi in «Apologia del Papato» del 2014. Il mio lavoro vuol essere piuttosto una sorta di dossier digitale sulla questione del cosiddetto «Papa eretico», dunque proverò a fornire risposte ad alcune frequenti domande: 1) Chi ha parlato del cosiddetto «Papa eretico»? 2) Cosa ha scritto a riguardo? 3) È vero, come vogliono alcuni intellettuali moderni, che quasi nessuno ha studiato l’ipotesi? 4) È vero che l'uomo eletto dal Conclave (o designato) può essere veramente Pontefice e, nel contempo, eretico? 5) Che significa «essere Pontefice», che significa «essere eretico» e che significa «divulgare eresie»? Intendo restituire giustizia e verità ai nostri autori, fornire altresì puntuali riferimenti per poterli conoscere e studiare con zelo cristiano. Finalmente intendo esporre con estrema chiarezza le mie conclusioni. Ho deciso di diffondere gratuitamente il dossier affinché tutti possano documentarsi, anche i più poveri. Scrivo alla maggior gloria di Dio, per guadagnare meriti presso l'Altissimo e confido in qualche donazione di chi è abbiènte. Come non si usa questa ricerca? Chi pensa di utilizzarla come uno sterile catalogo di citazioni, come un distributore di post da vomitare sul web, estrapolando quelle singole proposizioni «secondo le proprie voglie» (II Tm. IV, 3), facilmente farà un torto a Dio, al Papato ed agli stessi autori: io Vi ho avvisato! Ammonisce l’Apostolo: «Erit enim tempus, cum sanam doctrinam non sustinebunt, sed ad sua desideria coacervabunt sibi magistros prurientes auribus». Non scandalizzatevi se talvolta citerò - con le doverose premesse - alcuni soggetti di dottrine eterodosse, erronee, controverse, offensive, che suonano male o quantomeno non gradite alle pie orecchie: rientrano nella cronologia dello studio e possono essere propedeutiche alle conclusioni. Non ho assegnato titoli ai vari capitoli poiché intendo dissuadere la lettura spot, parziale, non organica o superficiale della ricerca. Augurandomi di onorare degnamente Dio con la presente difesa del dogma cattolico, mi permetto di sollecitare alla prudenza nell’uso di questi appunti. Sub Tuum praesidium Immaculata!"
    https://www.sursumcorda.cloud/images...pa-Eretico.jpg
    https://www.agerecontra.it/2018/11/d...-papa-eretico/

    IL DOGMA DELL'INFALLIBILITÀ DELLA CHIESA E DEL ROMANO PONTEFICE
    https://www.youtube.com/watch?v=6wN3IlnkU7s
    L'infallibilità papale nelle canonizzazioni 'SANTI NON SANTI' - 2014
    https://www.youtube.com/watch?v=kUTen5gG8po
    https://www.sursumcorda.cloud/tags/infallibilita.html
    https://www.sursumcorda.cloud/massim...cumenismo.html
    Ecumenismo Smascherato - Condanne della Chiesa all'eresia chiamata «ecumenismo»
    https://www.youtube.com/watch?v=ZQ8VnQMEwL0
    La questione del cosiddetto "PAPA ERETICO" - Carlo Di Pietro / Elia Menta
    https://www.youtube.com/watch?v=i8HN9sogukI
    L'INFALLIBILITÀ del PAPA (e della Chiesa) - Carlo Di Pietro/Elia Menta
    https://www.youtube.com/watch?v=UytNloGBLsI
    INTERVISTA a CARLO DI PIETRO a cura di Elia Menta - Aprile 2017
    https://www.youtube.com/watch?v=fZ1Hl2NWZz4
    †LIBRO: Apologia del Papato - Intervista all'autore Carlo di Pietro."
    https://www.youtube.com/watch?v=9vi9XrM3Tf8


    https://it.aleteia.org/2015/03/30/la...ato-di-eresia/
    "La Chiesa come si comporta se il Papa è accusato di eresia?
    Il pontefice può essere accusato come Dottore privato e in documenti di Magistero
    Un Papa può cadere in eresia? E se ciò avviene, deve sottoporsi a un normale processo? La prassi che si dovrebbe seguire in questi casi ce la racconta Carlo Maria Di Pietro, giornalista e scrittore, che ha curato numerose pubblicazioni legate all'apologetica cattolica.
    LA POTESTA' DI GIURISDIZIONE DEL PAPA

    Il «Papa», premette Di Pietro, governa ed insegna, ha «Primato di giurisdizione» conferitogli da Cristo; ha «Potestà di giurisdizione». La Potestà di giurisdizione è il potere partecipato da Cristo Re e Capo della Chiesa a questa Medesima quale Società perfetta, a cui perciò spetta legiferare, giudicare, punire in foro esterno ed interno in ordine alla salvezza dei fedeli. La «Potestà di giurisdizione» è quindi il potere di insegnare, di legiferare, di giudicare, di punire, esercitato in ordine alla vita eterna, proprio dalla Chiesa come perfetta «Società giuridica», ad essa partecipato da Cristo Re, Mediatore e Pastore universale, a cui il Padre ha dato ogni potere.
    IL PENSIERO DI SANT'ALFONSO
    Secondo Sant'Alfonso (cf. Verità della Fede e storia delle Eresie), tutti coloro i quali sostengono che un “Papa possa essere notoriamente eretico” sono degli «inutili impugnatori dell’Autorità di Cristo» e del «Papa» stesso, alla stregua dei luterani. Una delle caratteristiche della Chiesa fondata da Gesù è l’«Unità» (Una, Santa, Cattolica, Apostolica), significa che è una nella Fede, nella Morale o Costume, nel Culto e nella Disciplina.
    IL CATECHISMO DI SAN PIO X
    San Pio X ed il suo Catechismo al n° 124 (commento p. Dragone, 1963). Domanda: «Chi è fuori della comunione dei santi?»; Risposta: «E’ fuori della comunione dei santi chi è fuori della Chiesa, ossia i dannati, gl’infedeli, gli ebrei, gli eretici, gli apostati, gli scismatici e gli scomunicati»; Spiegazione: «Eretico è il battezzato che non si sottomette al giudizio della chiesa riguardo alle verità rivelate. Seguendo il suo criterio o le sue passioni fa una scelta, accetta alcune verità ed altre le rigetta, facendo se stesso giudice della verità». L’eresia detta «materiale» si ha in chi non è consapevole; l’eresia detta «formale» si ha in chi è consapevole; il «peccato di eresia» si ha nell’errante consapevole che non fa pubblica confessione; il «delitto di eresia» si ha nell’errante consapevole che fa pubblica confessione, ovvero si manifesta eretico «formale».
    LA COMUNIONE DEI SANTI
    L’«Autorità legittima» constata l’eresia nel soggetto, il reo è «fuori della comunione dei santi». L’eretico «formale» si rifiuta con ostinazione di sottomettersi all’insegnamento ed al giudizio della Chiesa; viene espulso; non partecipa alla «comunione dei santi» e non può salvarsi; non può né insegnare e né governare, a tal proposito la Scrittura: «Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!» (Mt 15,14). Papa Pio XII nella Mystici Corporis distingue tra chi esce dalla Chiesa da se stesso tramite eresia, scisma o apostasia; e chi ne è cacciato fuori dall’«Autorità», dunque «Diritto ecclesiastico», cioè tramite la «scomunica».
    CHI CONVOCA IL CONCILIO
    In Verità della Fede [vol. I, Marietti, 1826, p. 142] si leggono le parole del santo «Dottore utilissimo» (sant’Alfonso): «La seconda cosa certa si è, che quando in tempo di scisma si dubita, chi fosse il vero Papa, in tal caso il concilio può esser convocato da’ cardinali, e da’ vescovi; ed allora ciascuno degli eletti è tenuto di stare alla definizione del concilio, perché allora si tiene come vacante la sede apostolica. E lo stesso sarebbe nel caso, che il Papa cadesse notoriamente e pertinacemente in qualche eresia. Benché allora, come meglio dicono altri, non sarebbe il Papa privato del pontificato dal concilio come suo superiore, ma ne sarebbe spogliato immediatamente da Cristo, divenendo allora soggetto affatto inabile, e caduto dal suo officio».
    ERESIA COME DOTTORE PRIVATO
    Alla luce di queste premesse può esistere un Papa eretico? Di Pietro evidenzia: «Qualora il Papa dovesse pronunciare eresia come dottore privato (omelia, dissertazione, intervista), ovverosia quando quei documenti dove c’è l’eresia non sono atti di Magistero, il problema c’è ma è differente rispetto al caso che vedremo in seguito». Giovanni XXII, per esempio, per aver proferito “solo” una prossimità all’eresia, fu sottoposto all’esame del Sant’Uffizio dall’Inquisizione e dovette ritrattare le sue erronee dichiarazioni. Ci troviamo di fronte al caso di sospetta eresia e non di eresia, eppure la Chiesa si è tutelata sottoponendo le dichiarazioni del Pontefice all’Inquisizione per una valutazione approfondita.
    ERESIA IN DOCUMENTI DI MAGISTERO
    Qualora il Pontefice dovesse pronunciare eresia in documenti di Magistero (solenne, straordinario oppure ordinario ed universale), questi dimostrerebbe di non possedere la potestà di giurisdizione o di averla perduta. Ci fa notare la cosa il Diritto, il Magistero, come viene anche ben riassunta da sant’Alfonso sopra citato. Il Denzinger alla voce infallibilità e magistero riporta decine di documenti che testimoniano che la Prima Sedes è senza macchia dottrinale. Nel caso in cui, dunque, un Pontefice dovesse manifestare eresia in documenti di Magistero (alle condizioni suddette), questi, avendo dimostrato di aver perduto la potestà di giurisdizione, non è più legittimato a governare la Chiesa.
    COME SI TUTELA LA CHIESA IN QUESTI CASI?
    Prosegue Di Pietro: la Chiesa si tutela con le armi che il Diritto (divino ed ecclesiastico) le danno. Valutata la presenza di un’eresia, il soggetto viene fraternamente richiamato. Se il Pontefice si corregge, secondo tradizione, si ritiene che questi, essendo nuovamente in grado di volere il bene della Chiesa, e non avendo perso il senno, torna Pontefice. Il documento contenete l’eresia, pertanto, non diventerà Magistero e andrà censurato.
    IL CONCILIO IMPERFETTO GENERALE
    Se il Pontefice non dovesse correggersi, la Chiesa rileva canonicamente la pertinacia dell’eresia, unita alla notorietà della stessa. Solo allora si procede con la convocazione di un Concilio imperfetto generale (generale almeno moralmente) deputato alla rimozione del non Papa, alla qualifica di antipapa per lo stesso, all’elezione (o designazione) di un Pontefice regnante. Durante il periodo che intercorre fra l’eresia manifesta e la rimozione del soggetto reprobo, la Chiesa solitamente può essere definita in sede vacante, come stabilito dalle costituzioni sulla Sede Vacante."
    https://i0.wp.com/res.cloudinary.com...trip=all&ssl=1


    https://www.sursumcorda.cloud/images...pa-Eretico.jpg










    https://www.radiospada.org/
    https://www.radiospada.org
    Edizioni Radio Spada - Home
    http://www.edizioniradiospada.com/
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/
    «18 GENNAIO 2019: CATTEDRA DI SAN PIETRO A ROMA.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...4d&oe=5CC5A549





    «18 gennaio 2019: Commemorazione di San Paolo apostolo.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...76&oe=5CCB10C0





    «18 GENNAIO 2019: COMMEMORAZIONE DI SANTA PRISCA

    Regna una grande incertezza intorno al nome di questa giovane martire di Roma, della quale una tradizione ci dice che fu battezzata all'età di tredici anni dall'apostolo san Pietro e ci assicura che fu la prima martire della Chiesa d'Occidente, decapitata fra il 45 e il 54 sotto Claudio Tiberio. Un'altra tradizione la fa appartenere al III secolo, e vuole che sia stata decapitata sotto Claudio II il Gotico, verso il 250. Comunque sia, la sua esistenza e la realtà del suo martirio debbono essere riconosciute e il suo culto risale ai tempi più remoti.
    In suo onore, recitiamo la Colletta della Messa:
    "Concedi, te ne preghiamo o Dio onnipotente, a noi che onoriamo il natalis della tua Martire, di rallegrarci per questa solennità annuale e di trar profitto dall'esempio d'una fede così sublime. Per Gesù Cristo Nostro Signore. Amen".
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 348-349.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...c6&oe=5CFD8E42






    https://www.radiospada.org/2018/09/g...mbo-1470-1547/
    “[GLORIE DEL CARDINALATO] S.E.R. Cardinal Pietro Bembo (1470-1547)
    La morte lo colse a Roma il 18 gennaio 1547. Fu sepolto a Santa Maria la Minerva vicino alla tomba dell’amatissimo Papa Leone X.
    #pietrobembo #cardinalato #rinascimentoitaliano #letteraturaitaliana”


    https://www.radiospada.org/2015/02/g...chuster-o-s-b/
    “[GLORIE DEL CARDINALATO] S.E.R. Cardinal Alfredo Ildefonso Schuster O.S.B.
    Nasceva a Roma il 18 gennaio 1880.
    #schuster #cardinalato #chiesaambrosiana”




    https://www.radiospada.org/2019/01/l...nesto-ruffini/
    «La vera unità dei cristiani spiegata dal Cardinale Ernesto Ruffini di Redazione RS il 18 Gennaio 2019

    Nel contesto dell’Ottavario di preghiera detto “per l’unità dei Cristiani” (18-25 gennaio), devozione piissima ma sempre più insozzata dall’empietà dell’ecumenismo eretico, offriamo alla meditazione dei nostri Lettori le chiarissime parole che il Cardinale Ernesto Ruffini di Palermo (1888-1967) pronunziò in Concilio il 2 dicembre 1963, a proposito del giusto modo di intendere l’ecumenismo e l’unità dei cristiani. Tema su cui già il magistero pontificio si era infallibilmente pronunziato, soprattutto con l’enciclica Mortalium animos di Pio XI, che la nostra casa editrice ha ripubblicato all’interno de Il tridente antimodernista.»
    «[…] Tutti teniamo per certo che Gesù Cristo abbia fondato una sola Chiesa e che queste Chiesa sia la Cattolica Apostolica Romana, il cui capo e fondamento, costituito da Cristo Signore, è il Sommo Pontefice. La Chiesa è infallibile ed indefettibile, sebbene mutino nel tempo quelle cose che in essa, sono per loro stessa natura mutevoli.
    Se delle colpe all’interno della Chiesa Cattolica Apostolica Romana offrirono appiglio a molti fratelli, così in Oriente come in Occidente, per abbandonare la Sede Apostolica Romana, esse non si debbono imputare alla Chiesa Romana ma a quanti, figli della Chiesa Romana, che non osservando la dottrina della Chiesa o male interpretandola, non ottemperarono alle monizioni della stessa Chiesa Romana.
    Non si può d’altro canto ignorare che assieme a questi pochi [colpevoli], i quali sono come la zizzania nel campo del Signore, nella Chiesa Cattolica Romana mai venne meno il rigogliosissimo grano, propriamente cioè uomini, maschi e femmine, insigni per santità, che dovunque rifulsero con esempi mirabili di umiltà e carità.
    Del resto se questi figli della Chiesa Romana, invero nient’affatto molti, che coi loro costumi dissoluti o con modi d’agire inconsulti offesero molti fratelli, sono da riprovare – e per loro volentieri chiediamo e imploriamo perdono – non è lecito ritenere del tutto innocenti quelli che, per le colpe dei fratelli, non consolarono la Madre Chiesa, accrescendola con la probità dei loro costumi, ma miseramente la abbandonarono.
    Noi, congregati in uno, fortemente bramiamo che i fratelli ahimè! ancora da noi separati – che non possiamo dimenticare – rientrino nella Chiesa Apostolica Romana cui per molti secoli furono deditissimi congiunti: la vera Chiesa di Cristo, pia e clemente Madre di tutti, li attende ogni giorno con ansia.
    […] Venerabili Padri, ora con insistenza sempre maggiore pregiamo tutti assieme il Padre delle misericordie, per mezzo della beatissima Vergine Maria, Madre di Dio e Madre di tutti gli uomini, specialmente dei Cristiani, affinché quanto prima sorga il giorno felicissimo nel quale tutti coloro che si gloriano del nome di Cristo, vengano dall’Oriente e dall’Occidente, per formare finalmente con noi l’unico ovile sotto il Romano Pontefice, Vicario di Cristo, unico Supremo Pastore, professando la stessa fede nel vincolo della carità e della pace».
    “[Testo raccolto e tradotto da Giuliano Zoroddu]
    Articoli consigliati:
    Ottavario di preghiera per la conversione dei non cattolici
    [GLORIE DEL CARDINALATO] S.E.R. Cardinale Ernesto Ruffini (1888-1967)
    Il tridente antimodernista. I tre testi Pontifici che condannano tutti gli errori oggi trionfanti
    Istruzione “Ecclesia Catholica” della Suprema Sacra Congregazione del Sant’Offizio sul Movimento Ecumenico
    Il falso ecumenismo
    Lettera “In suprema Petri apostoli sede” di Pio IX ai Cristiani d’Oriente
    https://www.radiospada.org/2019/01/l...iani-doriente/
    “Mentre vediamo in Oriente nascere da accesi scontri fra “patriarcati” ulteriori chiese settarie e nazionali sedicenti ortodosse, instrumentum regni di potentati mondani ed esatto opposto della vera e libera Chiesa di Gesù Cristo, protestiamo il nostro pensiero di Cattolici Romani, citando il santamente tagliente Girolamo: «La salvezza della Chiesa risiede nell’autorità del Sommo Pontefice e se a lui non viene assegnato un potere superiore e incontrastato, nelle Chiese si avranno tanti scismi quanti saranno i preti» (Contra Lucif., 9); e lasciando la parola all’immortale Pio IX che nel 1848 invitata gli scismatici all’unità della Chiesa, ricevendone tuttavia solo rinnovate accuse di eresia.”
    Pillole di antiecumenismo. Dalla prefazione di don M. Tranquillo a “Sed Gladium”
    Pillole di antiecumenismo. Dalla prefazione di don M. Tranquillo a “Sed Gladium”
    La necessità della Fede
    Non c’è salvezza senza Fede
    Il Concilio Vaticano II e la salvezza delle anime
    Byzanteens e filortodossi: a state of mind. Qualche noterella alle convinzioni dei più giovani e ganzi.
    antiecumenismo, Concilio vaticano II, coroncina per l’unità, ecumenismo, Ernesto Ruffini, giuliano zoroddu, il tridente antimodernista, Mortalium Animos, unità dei cristiani.”
    https://www.radiospada.org/tag/unita-dei-cristiani/
    https://www.radiospada.org/category/...cesimo-romano/



    https://www.radiospada.org/2017/01/o...non-cattolici/
    “Ottavario di preghiera per la conversione dei non cattolici.”
    “Si prova che i Pontefici romani sono successori di San Pietro con la stessa potestà che fu concessa a San Pietro.”
    https://www.radiospada.org/2015/12/s...-a-san-pietro/
    Si confutano, usando il Magistero della Chiesa, i sofismi dei fallibilisti e dei sedeplenisti sul “Papa eretico” | Radio Spada
    Si confutano, usando il Magistero della Chiesa, i sofismi dei fallibilisti e dei sedeplenisti sul ?Papa eretico? | Radio Spada
    "L’INFALLIBILITÀ DELLA CHIESA E DEL PAPA: MAGISTERO UNIVERSALE E ORDINARIO"
    L?infallibilità della Chiesa e del Papa: Magistero universale e ordinario | Radio Spada
    Sulla Perpetuità ed Invariabilità della Chiesa (anche in caso di sede vacante) | Radio Spada
    https://www.radiospada.org/tag/sedevacantismo/
    https://www.radiospada.org/tag/pietro-ferrari/
    https://www.radiospada.org/tag/carlo-di-pietro/
    https://www.radiospada.org/tag/augusto-maria-de-gattis/
    https://www.radiospada.org/tag/infallibilita/







    Ligue Saint Amédée
    http://liguesaintamedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    18 janvier : La Chaire de saint Pierre à Rome (en 43) :: Ligue Saint Amédée
    “18 janvier : La Chaire de saint Pierre à Rome (en 43)”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...int_pierre.jpg









    V. Ego dico tibi quia tu es Petrus.
    R. Et super hanc petram ædificabo Ecclesiam meam.
    Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!

    Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 
Pagina 3 di 4 PrimaPrima ... 234 UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Risposte: 27
    Ultimo Messaggio: 01-03-11, 15:53
  2. Di Pietro contro il nemico.
    Di THE MATRIX nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 14
    Ultimo Messaggio: 15-09-10, 22:52
  3. Risposte: 32
    Ultimo Messaggio: 02-05-08, 19:45
  4. Di Pietro contro Veltroni
    Di Newborn nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 22
    Ultimo Messaggio: 07-03-08, 14:47
  5. Don Pietro Merla, Fondatore dell'Istituto San Pietro
    Di arduinus nel forum Tradizionalismo
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 16-02-07, 22:56

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito