Risultati da 1 a 7 di 7

Discussione: Fascismo futurista

  1. #1
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    Predefinito Fascismo futurista

    "Noi non siamo contro il socialismo, ma contro gli uomini, i metodi e la filosofia socialista e impostiamo la nostra lotta economica sopra un terreno in contrasto coi cosiddetti partiti d'ordine tanto quanto potrebbe essere in armonia con quello del socialismo non deformato...ci differenziamo dai socialisti per il nostro spirito di razza...perché amiamo la patria e siamo antibolscevichi"

    Da "Roma futurista"
    anno 1920

  2. #2
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    Bravo arruolati nell'esercito antibolscevico, ci sono i tuoi amici di Forza Nuova che ti aspettano! Ah no! Ci sono pure quelli di DESTRA NAZIONALE e Gioventù Europea....


  3. #3
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    Beh, ma cosa c'entra? Sono passati più di ottant'anni e paragonare la temperie futurista alle attuali posizioni di forza nuova mi sembra quantomeno azzardato... anzi trattasi di cose diametralmente opposte.

  4. #4
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    bè con la svendita del patrimonio dello stato ( o la sua distruzione) siamo vicini ai futuristi che volevano prosciugare venezia e distruggere i musei.

  5. #5
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    Questo post di Cornelio mi suggerisce una considerazione, che faccio da simpatizzante "esterno" della destra radicale.
    Spesso si fa riferimento alle diverse correnti che animano questa area, che in effetti è polverizzata in una miriade di movimenti, personaggi singoli e gruppi non direttamente agenti nella politica. Tuttavia la situazione attuale non mi sembra molto istruttiva per comprendere davvero tali diverse anime.
    Molto più utile è rivolgere lo sguardo ai primi decenni dello scorso secolo, perchè allora c'erano in Italia una forza e un fermento che permettevano alle idee di emergere, per così dire, in piena luce, ben caratterizzate, laddove oggi tutto sembrerebbe più stentato e confuso.
    In ogni caso, in quegli anni nella destra -evidentemente non liberale- si delineano due tensioni ideali che a prima vista sono del tutto opposte: da un lato quella lato sensu futurista, le avanguardie, dall'altro il filone tradizionalista.
    Secondo me se scaviamo sotto le definizioni superficiali e leviamo pure di mezzo le scorie filo-borghesi che si delegittimano da sole, anche oggi i due orientamenti fondamentali dell'area sono quegli stessi: ce n'è uno che enfatizza l'impulso rivoluzionario e recupera quello slancio vitale e in parte spirituale che fu del futurismo e si concretizza in atteggiamenti spregiudicati nonchè cerca soluzioni innovative; un altro che si rifà ai grandi modelli del passato e non meno anticonformista purtuttavia non ammette che il "più" possa sgorgare dal "meno" , che nuovi miti scalzino quelli antichi e originari, per definizione non soggetti al logorio della storia.
    Il pericolo di cadere in errore esiste per l'uno come per l'altro orientamento, sia pure in termini diversi, ma d'altronde bisogna riconoscere che in entrembi vi è una spinta generosa, una assolutezza che non tollera compromessi. E' ciò che mi porta, da persona costituzionalmente apolitica quale sono, ad interessarmi della cd "area", è questa radice spirituale e in un certo modo trascendente, per via della quale il sistema attuale è ugualmente rigettato con disgusto e interiormente superato. Senonchè sussistono delle distanze, perchè nelle soluzioni che ho chiamato "avanguardiste" tale superamento era reso in modo plastico attraverso immagini di movimento e forza prorompente, cosa che purtroppo evoca certi vizi moderni come il culto del divenire e della forza che si afferma da sè. Nelle peggiore delle parodie si trasforma nel tank americano che schiaccia l'antica civiltà mesopotamica.
    Per questo permettetemi una personale proposta di mediazione, forse un pò ingenua, ma perdonabile per un impolitico: una visione del mondo tradizionalista, garante della più grande distanza interiore dal mondo borghese e americano, che tuttavia mediti le istanze futuriste, additate da Cornelio, come una sorta di piano intermedio tra la pura spiritualità e le applicazioni politiche contingenti. In altri termini un mito politico che non sperperi le ricchezze eventualmente conquistate sul piano spirituale, ma che altresì rifugga la fatidica torre d'avorio.
    Detta così è una banale formula, ma tenete presente che, intesa come via da percorrere, è la più dura, perchè specie il diamante divino, credo, non è una facile preda.
    Saluti

  6. #6
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    Originally posted by @@@@@
    Bravo arruolati nell'esercito antibolscevico, ci sono i tuoi amici di Forza Nuova che ti aspettano! Ah no! Ci sono pure quelli di DESTRA NAZIONALE e Gioventù Europea....

    Certo che l'astio per Forza Nuova ti ha annebbiato il cervello,eh?

  7. #7
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    Originally posted by Senatore
    Questo post di Cornelio mi suggerisce una considerazione, che faccio da simpatizzante "esterno" della destra radicale.
    Spesso si fa riferimento alle diverse correnti che animano questa area, che in effetti è polverizzata in una miriade di movimenti, personaggi singoli e gruppi non direttamente agenti nella politica. Tuttavia la situazione attuale non mi sembra molto istruttiva per comprendere davvero tali diverse anime.
    Molto più utile è rivolgere lo sguardo ai primi decenni dello scorso secolo, perchè allora c'erano in Italia una forza e un fermento che permettevano alle idee di emergere, per così dire, in piena luce, ben caratterizzate, laddove oggi tutto sembrerebbe più stentato e confuso.
    In ogni caso, in quegli anni nella destra -evidentemente non liberale- si delineano due tensioni ideali che a prima vista sono del tutto opposte: da un lato quella lato sensu futurista, le avanguardie, dall'altro il filone tradizionalista.
    Secondo me se scaviamo sotto le definizioni superficiali e leviamo pure di mezzo le scorie filo-borghesi che si delegittimano da sole, anche oggi i due orientamenti fondamentali dell'area sono quegli stessi: ce n'è uno che enfatizza l'impulso rivoluzionario e recupera quello slancio vitale e in parte spirituale che fu del futurismo e si concretizza in atteggiamenti spregiudicati nonchè cerca soluzioni innovative; un altro che si rifà ai grandi modelli del passato e non meno anticonformista purtuttavia non ammette che il "più" possa sgorgare dal "meno" , che nuovi miti scalzino quelli antichi e originari, per definizione non soggetti al logorio della storia.
    Il pericolo di cadere in errore esiste per l'uno come per l'altro orientamento, sia pure in termini diversi, ma d'altronde bisogna riconoscere che in entrembi vi è una spinta generosa, una assolutezza che non tollera compromessi. E' ciò che mi porta, da persona costituzionalmente apolitica quale sono, ad interessarmi della cd "area", è questa radice spirituale e in un certo modo trascendente, per via della quale il sistema attuale è ugualmente rigettato con disgusto e interiormente superato. Senonchè sussistono delle distanze, perchè nelle soluzioni che ho chiamato "avanguardiste" tale superamento era reso in modo plastico attraverso immagini di movimento e forza prorompente, cosa che purtroppo evoca certi vizi moderni come il culto del divenire e della forza che si afferma da sè. Nelle peggiore delle parodie si trasforma nel tank americano che schiaccia l'antica civiltà mesopotamica.
    Per questo permettetemi una personale proposta di mediazione, forse un pò ingenua, ma perdonabile per un impolitico: una visione del mondo tradizionalista, garante della più grande distanza interiore dal mondo borghese e americano, che tuttavia mediti le istanze futuriste, additate da Cornelio, come una sorta di piano intermedio tra la pura spiritualità e le applicazioni politiche contingenti. In altri termini un mito politico che non sperperi le ricchezze eventualmente conquistate sul piano spirituale, ma che altresì rifugga la fatidica torre d'avorio.
    Detta così è una banale formula, ma tenete presente che, intesa come via da percorrere, è la più dura, perchè specie il diamante divino, credo, non è una facile preda.
    Saluti
    Le due anime non sono per nulla antitetiche; sei sulla strada giusta, quella dell'armonizzazione della tradizione con lo spirito costantemente rivoluzionario e modernista.

    Chissà cosa daranno questi due fattori uniti....

    Ciao.

 

 

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