Il Comandante in Capo delle FARC-EP, Manuel Marulanda, si rivolge con una lettera ai Generali colombiani proponendo un dialogo di pace.

FARC-EP: LETTERA DI MANUEL MARULANDA AI GENERALI DELLE FORZE ARMATE, marzo 2003

Signori Generali della Repubblica
Comando generale dell’Esercito, Ministero della Difesa
Bogotá D.C.


Di fronte alla sempre più difficile situazione di ordine pubblico che sta attraversando il nostro paese, ho preso la decisione di dirigermi a voi con le seguenti considerazioni.

Siamo a conoscenza, grazie a diverse fonti d’informazione totalmente attendibili, del fatto che il Presidente della Repubblica vi mette insistentemente in discussione nell’ambito di diversi scenari pubblici e privati, per via dell’inefficacia, a suo parere, nelle operazioni militari contro la guerriglia.

Fa ciò senza prendere in considerazione i vostri grandi sacrifici e professionalità, nella costante lotta per liquidare la guerriglia in Colombia. Il signor Presidente, non soddisfatto dei vostri risultati, pretende adesso che molti di voi rendano conto del loro operato, come se questa fosse la soluzione.

Oltre alla pressione presidenziale, il parlamento, tra gli altri organismi del potere, pretende di rendervi più violenti contro il vostro stesso popolo con le sue leggi a favore dei politicanti e corrotti delle poltrone dello Stato e del suo regime politico governante, responsabili dell’attuale situazione di scontro politico, sociale ed armato.

Signori Generali: so che tra voi ci sono militari bolivariani, patrioti con sensibilità sociale disposti a difendere la dignità e la sovranità della nostra Patria.

Mi appello a voi affinché vi neghiate ad essere i boia del vostro stesso popolo. Il futuro della Colombia non può essere quello della guerra indefinita, giacché questa beneficia esclusivamente gli interessi dei governanti; voi e noi siamo in ritardo nel dirimere le nostre differenze mediante il dialogo verso la soluzione della problematica nazionale, per il bene delle future generazioni di compatrioti.

Attentamente,

Manuel Marulanda Vélez


FARC-EP: COMUNICATO del 13 aprile 2003

Il Comandante in Capo delle FARC-EP, Manuel Marulanda Vélez, rende noto che:

1. nel mese di marzo dell’anno in corso ho inviato una lettera ai signori Generali della Repubblica della Colombia, in cui ho proposto loro, con assoluti chiarezza e senso della patria, di dare vita ad un dialogo al fine d’iniziare la costruzione dei cammini della convivenza civilizzata tra i colombiani, verso il conseguimento di una vera pace con giustizia sociale.

2. In virtù di quanto riportato nei notiziari dei principali mezzi di comunicazione nazionali, abbiamo saputo che alcuni Generali si sono pronunciati visibilmente infastiditi, in riferimento alla lettera d’invito al dialogo, esprimendo gli eterni improperi e squalifiche contro il Capo delle FARC-EP. Sicuramente, alcuni Generali procedono in questo modo a causa delle pressioni del Presidente della Repubblica, il quale si rifiuta di aprire le porte dei dialoghi verso la pace. Altri lo faranno per loro convinzione in qualità di acerrimi nemici delle soluzioni politiche, e perché ricevono importanti dividendi derivanti dalla guerra.

3. Tuttavia, abbiamo anche ascoltato compiaciuti le diverse opinioni favorevoli ai dialoghi da parte di alcuni settori politici e sociali, della chiesa cattolica e del popolo in generale, riconosciutisi pienamente nell’appello delle FARC di cercare soluzioni diverse dalla guerra per risolvere il grave e crescente conflitto politico, economico, sociale ed armato dei colombiani.

4. Allo stesso modo, la guerriglia delle FARC-EP ratifica nuovamente ai familiari, alle organizzazioni popolari ed alle personalità interessate ad uno scambio o accordo umanitario sui prigionieri di guerra, la propria indistruttibile disponibilità politica ad iniziare quanto prima le conversazioni con portavoce ufficiali del Governo, indirizzate alla firma dell’atteso accordo che metta fine alla lunga prigionia dei detenuti in potere delle due parti.

5. Le FARC-EP sono disposte a nominare i loro portavoce ufficiali per l’interscambio di prigionieri non appena il Governo dia risposta positiva circa le garanzie che, come detto nel comunicato firmato dal Segretariato dello Stato Maggiore Centrale lo scorso 8 febbraio di quest’anno, esige la nostra organizzazione. Senza una risposta pubblica del Governo in merito alle nostre richieste, la concretizzazione dell’atteso accordo tarderà molto di più.

Attentamente,

Manuel Marulanda Vélez

Montagne della Colombia, 13 aprile 2003


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Le Farc e il narcotraffico, la loro posizione:

http://www.nuovacolombia.net/cartell...tituzdroga.htm


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considerazione:

Attenzione questa di mettere in discussione gli attuali comandi dell'esercito colombiano mi ricorda qualcosa.
In particolare nel 1997 in Chiapas furono liquidati i due generali dei comandi militari. Il tutto durante la vicenda del generale James Jones allora ambasciatore Usa in Messico.
Lo stesso nel 1996 un anno prima della fine del suo mandato disse: "E'arrivata per me l'ora di partire". La Casa Bianca e l'ambasciata Usa interpellati dalla stampa sulla rinuncia di Jones si trincerarono dietro un "no comment". Ma Jones rimase al suo posto e lasciò l'ambasciata Usa nel giugno del 1997 comunque alcuni mesi prima delle elezioni presidenziali Usa che Clinton si riaggiudicò. Clinton nominò un suo rappresentante per il Chiapas Pedro Coldwell imparentato con tale William Weld che giocò un ruolo importante nello scandalo Iran-Contras. Nello stesso 1997 vi fù una escalation di violenza in Chiapas mentre proliferavano i gruppi paramilitari, Paz y Justicia, Mascara Roja, Los Chinciulines e altri. Questo periodo culminò con il massacro di Acteal in cui furono trucidati da un gruppo paramilitare i componenti di una cooperativa solidali chiamata Las Abejas. Gli inermi furono ammazzati a sangue freddo mentre pregavano nella Chiesa del villaggio.
Questa della messa in discussione dell'operato dei generali è una mossa che può preludere ad un ulteriore escalation di violenza decisa a tavolino dagli strateghi di Washington per attaccare le istanze di giustizia del popolo colombiano.

Sono convinto che dovremmo mettre bene a fuoco la situazione dell'intera America Latina per verificare quali siano le "ingerenze" del governo Usa concentrandoci in particolare sulla situazione in Colombia a Cuba e Venezuela.

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http://italy.indymedia.org/news/2003/04/261428.php