Droga, il vicepremier Fini vuole arrestare tutti
di Maria Zegarelli
Non ci sarà più differenza tra droghe leggere e droghe pesanti. Ci saranno, però, pene più aspre, dai sei ai venti anni, e sospensione della stessa (per quelle fino ai sei anni) per chi accetterà di sottoporsi ad un trattamento di recupero. Diminuiranno anche le tabelle di catalogazione che scenderanno da quattro a due: la prima conterrà l’elenco delle droghe sia naturali che sintetiche, la seconda le sostanze utilizzabili soltanto dietro prescrizione medica. Insomma, «è arrivato il momento di esprimere un giudizio negativo superando il referendum del 1993». Lo chiedono le famiglie italiane e del resto queste cose, loro - quelli della Casa delle libertà -, le dicevano «prima del voto» e oggi sono «vincolati al rispetto di un certo impegno». A parlare per annunciare l’arrivo di una nuova normativa è stato, ieri, il vice presidente del Consiglio, Gianfranco Fini, dopo il suo discorso a Vienna all’assemblea annuale per le droghe dell’Onu.
Tolleranza zero avevano promesso e tolleranza zero sarà anche con la nuova legge, in calendario in uno dei prossimi Consigli dei Ministri. Dice Fini: «farà certamente discutere». Ci saranno polemiche e anatemi, ma quella sarà. Già mette in conto «l’esposizione al pubblico ludibrio in certi noti ambienti», ma è sbagliato - dice Fini- «affermare che questa legge sia un giro di vite o una svolta repressiva, sia le sanzioni amministrative che quelle penali, se scattano, possono essere sospese nel momento in cui l’interessato si dica disponibile ad avviare un percorso di disintossicazione, presso una comunità o centri pubblici». Per loro, spiega, questo è l’ultimo dei problemi perché «non vogliamo mettere gli uni contro gli altri».
L’altro aspetto cardine, secondo il leader di An,, è «il mutamento dell’atteggiamento dello Stato nei confronti dell’abuso della sostanza ma dell’uso stesso. Non si parla più di concetto di dose personale o di dose minima giornaliera, ma di qualcosa di più adeguato e approfondito». Come chiamarlo questo qualcosa? «La soglia tollerata sarà stabilita in base alle diverse sostanze. È un concetto scientifico e chiaro, io non lo chiamo in nessun modo, voi se volete chiamatelo antonia».
Il dibattito si è subito acceso, in questo Fini aveva visto giusto. Marida Bolognesi, Ds: «Dal vuoto e dall’impoverimento di risorse e di idee per combattere le droghe e le dipendenze, ma anche per intervenire sui terreni più delicati, socio-sanitari, ancora una volta si tira fuori dal cilindro qualche ricetta repressiva che, come tutti sanno, sul terreno della salute è quasi sempre inefficace e fa fare un balzo indietro grandissimo rispetto alla qualità dei servizi pubblici e privati, siano esseri sert o comunità di recupero, sulla cui qualità aveva puntato il centro sinistra. Siamo di fronte ad un inutile esemplificazione che danneggerà solo gli operatori». Franco Corleone, presidente di «Forum droghe» presente a Vienna, dice: «I risultati delle modifiche annunciate di Fini alla legge sulla droga attualmente in vigore porteranno risultati terrificanti».
Senza appello il giudizio di Rosy Bindi: «L'annuncio del vicepremier Fini è sconcertante. Dopo due anni di governo non c'è stato un solo intervento normativo e finanziario per la lotta alla droga e per il recupero dei tossicodipendenti e il sostegno alle comunità terapeutiche, ai Sert del servizio pubblico; non c'è stata nessuna lotta allo spaccio e alla criminalità organizzata. Di più: si sono resi inefficaci tutti gli strumenti di concertazione messi in piedi nel passato con gli operatori e le comunità locali. Ma d' altra parte - conclude - questo è il programma di un governo che affronta i problemi sociali più drammatici come la droga, la malattia mentale, l' emarginazione, la prostituzione solo con una mentalità poliziesca e repressiva».
Giuliano Pisapia, Prc, aggiunge: «Ancora una volta si privilegia l’aspetto repressivo a discapito di quello preventivo, con la grave conseguenza di non aiutare chi usa e abusa di sostanze stupefacenti, ma la criminalità organizzata». Rita Bernardini, dei Radicali osserva: «Devo pensare che i trascorsi giovanili di Fini abbiano preso il sopravvento sul Fini democratico, ragionevole, moderato? O devo considerare che sta compiendo una mossa elettoralistica per mettersi allo stesso livello di Bossi?». Luana Zanella dei Verdi: «Emerge con sempre maggiore chiarezza la volontà di sorvegliare e punire i tossicodipendenti e una strategia tesa ad infliggere una stretta repressiva su chi fa uso di droghe, senza distinguere quelle pesanti e leggere».
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