10/A chi vanno gli appalti per la ricostruzione?
di red
La torta finanziaria è enorme: si parla di un programma di spesa per 100 miliardi di dollari per riparare e ammodernare l’industria petrolifera del paese, per migliorare le infrastrutture e per costruire scuole e ospedali decorosi oltre che per mettere in piedi la pubblica amministrazione. Sembra che gli americani agiscano in base al principio «le spoglie al vincitore». I primi contratti di appalto per la ricostruzione vengono aggiudicati dalla USAid Development Agency, un ente che risponde al Dipartimento di Stato. Le aziende americane sono favorite e persino le aziende inglesi vengono tagliate fuori. Finora la USAid ha aggiudicato quattro commesse per 82 milioni di dollari. Ma questo è solo l’inizio. Lo stanziamento integrativo di 80 miliardi di dollari approvato dal Congresso per coprire i costi della guerra e che abbraccia i prossimi sei mesi, è comprensivo anche di 5 miliardi di dollari per la ricostruzione.
In risposta alle critiche interne, Washington sta costringendo la Halliburton, il gruppo specializzato in servizi nel settore petrolifero un tempo presieduto dal vice-presidente Dick Cheney, a partecipare alle gare di appalto per la riparazione delle strutture petrolifere. Il contratto di appalto garantito alla Halliburton è passato da 7 miliardi a 650 milioni di dollari.
© The Independent
Rupert Cornwell, Donald Macintyre, Robert Fisk, Patrick Cockburn, Christopher Bellamy, John Lichfield, Andrew Buncombe, Mary Dejevsky, Kim Sengupta, Katherine Butler.
Traduzione di Carlo Antonio Biscotto