"Rivendico omicidi Biagi-D'Antona"
Documento della brigatista Lioce
"Rivendico all'organizzazione le azioni messe a segno contro Massimo D'Antona e Marco Biagi". E' questo il passaggio saliente del documento consegnato da Nadia Desdemona Lioce ai pm romani Franco Ionta e Pietro Saviotti. Il testo è costituito da una pagina scritta a mano in stampatello. Alla Lioce è stata notificata, nel carcere di Sollicciano a Firenze, l'ordinanza di custodia cautelare per l'attentato a D'Antona.
La terrorista, davanti ai magistrati romani, si è avvalsa della facoltà di non rispondere e si è dichiarata prigioniera politica. Nel documento consegnato fa riferimento al compagno brigatista Mario Galesi, ucciso il 2 marzo nella sparatoria sul treno Roma-Firenze in cui ha perso la vita anche l'agente Emanuele Petri.
La Lioce nel suo documento, che secondo i magistrati ricalca completamente il precedente e quello presentato davanti al Tribunale della libertà, fa riferimento alla lotta anti-imperialista e alla necessità di realizzare la lotta armata.
"Con l'attacco alle politiche centrali dell'imperialismo, le Br... propongono alle forze rivoluzionarie dell'area europea, mediterranea e mediorientale di costruire un fronte anti-imperialista per attaccare e indebolire il nemico fino alla sua crisi politica". Con questo passaggio del suo scritto, la bierre Lioce chiarisce un concetto già enunciato nel precedente documento consegnato ai magistrati romani in cui faceva riferimento alle masse oppresse del mondo arabo, ossia ai palestinesi.
Questo messaggio, stando a quanto ritengono alcuni analisti - perlomeno a una prima lettura - sarebbe una sorta di richiamo alla lotta armata e alla rivoluzione degli antagonisti sia dell'area mediterranea che di quella mediorientale. (TGcom)