Ulster, i servizi di Sua Maestà dietro omicidi di civili


Presentato il rapporto del capo della polizia di Londra Sir Stevens: collusioni tra forze speciali britanniche, polizia dell'Irlanda del Nord e gruppi paramilitari lealisti.


LONDRA - Militanti cattolici, oppure cattolici e basta, senza militanza. Repubblicani, pacifisti, difensori dei diritti civili. Molti, moltissimi ne sono stati uccisi alla fine degli anni Ottanta, negli anni tra i più bui della “guerra civile” in Irlanda del Nord. Erano gli anni della “lady di ferro”, della Thatcher. Gran parte di quegli omicidi è opera dei servizi di sicurezza militari britannici e della polizia dell’Ulster. In base ad un accordo segreto, servizi segreti di Sua Maestà e polizia dell’Iralnda del Nord indicavano i “bersagli” ai gruppi paramilitari. Erano questi poi a fare il “lavoro sporco”.

Non sono accuse di un’associazione radicale per i diritti civili, né dell’Ira o dello Sinn Feinn, il braccio politico. Ma del capo della polizia di Londra, Sir John Stevens. Il rapporto, quattro anni di lavoro per circa tremila pagine, è stato consegnato al capo della polizia di Belfast. Ieri, Sir Stevens ha presentato un estratto del lavoro: appena una ventina di pagine, il resto rimarrà secretato.

L'indagine riguardava in particolare 26 omicidi. Tra questi due casi che fecero molto scalpore già allora: l’asasssinio dello studente protestante Adam Lambert nel novembre 1987 e dell'avvocato cattolico Pat Finucane, legale di molti terroristi dell’Ira, nel febbraio 1989. Tutti e due gli omicidi furono commessi a Belfast, per opera del principale gruppo paramilitare lealista, l'Ulster Defence Association (Uda). L’accusa di Sir Stevens è senza appello: all’omicidio hanno partecipato membri della Force Research Unit (un ramo dei servizi segreti dell'esercito britannico ora sciolto) e alcuni agenti della la squadra antiterrorimo della polizia dell'Ulster, l’ex Ruc ora Psni.

"Ho trovato prove sufficienti per credere che gli omicidi di Pat Finucane e Brian Adam Lambert avrebbero potuto essere evitati", ha dichiarato Sir Stevens, aggiungendo di ritenere che “l'indagine della Ruc (l'ex polizia dell'Ulster) sulla morte di Pat Finucane avrebbe dovuto portare all'arresto e alla condanna dei suoi assassini". Ma la storia delle inchieste su questi omicidi è piena di depistaggi: lo stesso Stevens ha affermato di aver incontrato nel corso del suo lavoro forti resistenze e tentativi di insabbiamento. Ostacoli superati. Il lavoro è stato completato, e la conclusione è senza sfumature: “C'é stata collusione tra membri dei servizi, della polizia e del gruppo paramilitare”.

I presunti coinvolgimenti di politici di alto livello dell’epoca non è dimostrato. Stevens ha tuttavia sottolineato la totale latitanza di controllo sulla situazione in Ulster.

Ora, secondo quanto richiesto dal governo Blair, il dossier è nelle mani del giudice canadese in pensione Peter Corry: sarà lui a valutare se la morte di Pat Finucane debba essere soggetta anche ad un'inchiesta pubblica, come vorrebbe, tra l'altro, la famiglia dell'ex avvocato. Nel frattempo, Sir Stevens ha pubblicato 21 raccomandazioni per salvaguardare l'integrità delle operazioni di intelligence future. Tra queste ce n’è una che impegna la polizia dell'Irlanda del Nord a riesaminare tutte le sue procedure relative alle indagini su reati terroristici.

(18 APRILE 2003, ORE 90)