SAN GIORGIO, PREGATE PER NOI
SAN GIORGIO, PREGATE PER NOI
ANTHONY VAN DICK " SAN GIORGIO E IL DRAGO "
Un orribile drago soleva uscire di tanto in tanto dal fondo di un lago e si appressava alle mura di una mediorientale città recandovi la morte col suo pestifero alito. Per tenere lontano tanto flagello, le popolazioni del luogo offrivano al mostro giovani vittime, estratte a sorte. Un giorno toccò alla figlia del re offrirsi in pasto al drago. Il monarca, che nulla poté fare per evitare questa orribile sorte alla tenera figliola, l'accompagnò in lacrime alle rive del lago. La principessa pareva irrimediabilmente votata all'atroce fine, quando in suo aiuto accorse un coraggioso cavaliere proveniente dalla Cappadocia, Giorgio appunto.
Il prode guerriero sguainò la sua spada e ridusse il terrificante drago come un mite agnellino, che la giovanetta portò al guinzaglio dentro le mura della città, ormai inoffensivo, tra lo stupore di tutti gli abitanti che si serravano in casa spaventati. Il misterioso cavaliere li rassicurò, gridando loro di essere venuto a vincere il drago in nome di Cristo, perché si convertissero e fossero battezzati. Condannato a morte per aver rinnegato gli dei dell'impero, i carnefici sperimentarono sul suo corpo i più atroci tormenti. Pareva fatto di ferro. Di fronte al suo invitto coraggio e alla sua fede si convertì la stessa moglie dell'imperatore. Molti cristiani, pavidi di fronte alle minacce dei carnefici, trovarono la forza di rendere testimonianza a Cristo con l'estremo olocausto della loro vita. Infine anche S. Giorgio piegò la testa sulla colonna e una spada tagliente pose fine alla sua ancor giovane vita.
Questo culto straordinario, confermato da papa Benedetto XIV, ha origini molto antiche giacché il suo sepolcro a Lidda, in Palestina, dove il martire venne decapitato all'inizio del IV secolo, era meta di pellegrini già all'epoca delle crociate, quando il sultano Saladino vi fece abbattere la chiesa eretta in suo onore.