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  1. #1
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    Ospite

    Predefinito Il silenzio della Chiesa sulle atrocità di Castro

    Il silenzio della Chiesa sulle atrocità di Castro
    >
    > "Io, ex prigionero di Castro vi dico: la Chiesa ha taciuto il nostro
    > dramma". "Il silenzio del Vaticano sulle ultime fucilazioni fa
    aumentare
    > la nostra sofferenza"
    >
    >
    > ARMANDO F. VALLADARES
    >
    > Quanti più giorni passano, tanto più si fa enigmatico, sconcertante e
    > pesante il silenzio della diplomazia vaticana sulle fucilazioni e
    sulla
    > ondata di condanne ad oppositori nella Cuba comunista. Un silenzio
    tanto
    > più gravoso quanto è stata clamorosa l'insistenza della Santa Sede sui
    > diritti del popolo iracheno e delle vittime della guerra.
    >
    > È vero: L'Osservatore Romano ha subito dato notizia delle fucilazioni
    e
    > degli imprigionamenti a Cuba. Ma è davvero poca cosa, anzi quasi
    niente
    > se si considera la gravità dei fatti e delle circostanze in cui sono
    > avvenuti, fatti che non solo colpiscono duramente le vittime dirette e
    i
    > loro familiari, ma anche i 12 milioni di miei fratelli cubani tenuti
    in
    > schiavitù da più di quarant'anni in quella sventurata isola-carcere.
    >
    > Questo protratto silenzio vaticano sulle tre fucilazioni e sulle
    > condanne al carcere di 75 dissidenti a Cuba mi costringe a ricordare
    lo
    > scandaloso episodio, nel marzo scorso, della decorazione del tiranno
    > Fidel Castro da parte dell'abadessa dell'Ordine di Santa Brigida, con
    il
    > suo contorno di baci e abbracci alla sinistra figura di Castro sotto
    gli
    > occhi della televisione cubana e con la non accidentale presenza del
    > Cardinale Crescenzio Sepe. Una farsa così indecente che persino il
    > cardinal Ortega, arcivescovo dell'Avana, che pure in altre occasioni
    non
    > s'era certo tirato indietro, stavolta ha categoricamente rifiutato di
    > assistervi.
    >
    > Ma il silenzio vaticano sulle recenti fucilazioni non può non
    riportarmi
    > alla mente anche l'episodio dei tre fratelli Garcia Marin di cui ho
    già
    > parlato in uno dei miei libri. I tre fratelli Garcia Maria cercarono
    nel
    > dicembre 1980 asilo nella Nunziatura dell'Avana, ma ne furono tratti a
    > forza da agenti della polizia politica cubana discesi da un'automobile
    > della stessa Nunziatura vestiti di panni sacerdotali. Dopo di che i
    tre
    > furono fucilati.
    >
    > L'attuale silenzio vaticano mi ricorda altresì i "Viva Cristo Re!" e
    > "Abbasso il comunismo!" che sentivo gridare da tanti ragazzi cattolici
    > nella prigione di La Cabana (dove anch'io sono stato imprigionato per
    > più di vent'anni) nel momento in cui li portavano davanti al triste
    muro
    > dove avrebbero affidato la loro anime a Dio sotto le scariche del
    > plotone d'esecuzione. Martiri della fede, per i quali gli esponenti
    più
    > rappresentativi dell'esilio cubano hanno sollecitato l'inizio di un
    > meritato processo di beatificazione con lettera consegnata alla
    > Segreteria di Stato vaticana il 14 ottobre del 1999, supplica che da
    > allora rimane senza risposta.
    >
    > E infine non posso tacere che il silenzio della diplomazia vaticana
    sul
    > dramma di Cuba in un momento come questo e nelle attuali circostanze
    non
    > può che contribuire oggettivamente ad aumentare il peggiore e più
    > contraddittorio dei caos che minaccino di impadronirsi del nostro
    mondo:
    > il caos mentale.
    >
    > In quanto cattolico e cubano mi duole enormemente di dover rendere
    > pubbliche queste mie considerazioni; ma lo faccio come ineludibile
    sfogo
    > di coscienza, e con tutta la dovuta venerazione verso la Cattedra di
    > Pietro. Dolore forse anche più grande delle peggiori torture fisiche
    che
    > ho patito durante i miei 22 anni di carcere, perché la sofferenza
    > spirituale è più profonda della stessa sofferenza fisica.
    >
    > Post scriptum: Per ragioni di spazio non affronterò in questa
    occasione
    > il tema del pericolo che rappresenta oggi, nel quadro di un'America
    > Latina quanto mai instabile, la continuità della dittatura castrista.
    > Essa può oggi contare infatti con il sostegno del presidente
    venezolano
    > Chavez, che ha appena firmato il rinnovo di quel contratto per la
    > fornitura di petrolio che tanto avvantaggia Castro; e con l'amicizia
    del
    > neo presidente brasiliano Lula da Silva, lo stesso che durante la sua
    > campagna elettorale mi diede del "manigoldo" solo perché avevo
    > dimostrato, documenti alla mano, le sue strettissime relazioni con il
    > sanguinario despota avanero.
    >
    > Attualmente Lula strizza l'occhio destro al capitale internazionale,
    > attirandolo e anestetizzandolo con la promessa di elevati interessi
    > bancari; e strizza l'occhio sinistro a elementi brasiliani
    procastristi
    > che a poco a poco vanno occupando sempre più spazio nel suo governo,
    > come il Movimento dei Senza Terra, i seguaci della "teologia della
    > liberazione" e la loro eminenza grigia, il Ministro della Presidenza,
    > José Dirceu, un ex guerrigliero allenatosi a Cuba.
    >
    > Ma non posso, per finire, fare a meno di accennare alla tiepida e
    > vergognosa risoluzione sul regime castrista recentemente approvata
    nella
    > Commissione dei Diritti Umani dell'Onu su proposta di alcuni governi
    > latinoamericani; risoluzione che ha dimostrato quanto fiacca sia la
    loro
    > volontà politica di opporsi al dittatore Castro, il cui ambasciatore a
    > Ginevra non ha esitato a impunemente proferire nei loro confronti i
    più
    > volgari insulti. Benché tale timorosa risoluzione si limitasse a
    > semplicemente esorta L'Avana a permettere l'ingresso di un
    osservatore,
    > senza condannare assolutamente nulla e nessuno; e ciò nonostante essa
    ha
    > potuto, il giorno della votazione, il 17 aprile scorso, contare
    > sull'astensione dei rappresentanti del Brasile e dell'Argentina, che
    in
    > quel giovedì santo si sono comportati come dei novelli Pilato.
    > Dimentichi che ben 23 religiosi cubani costretti da anni all'esilio
    > avessero (come ha documentato l'Agenzia Cattolica d'Informazione Aci
    in
    > un suo dispaccio del 10 aprile) dolorosamente ammonito che "ogni
    > silenzio sulle sofferenze di Cuba è complicità".
    >
    > ARMANDO VALLADARES
    > Scrittore, ex prigioniero politico a Cuba per 22 anni, ambasciatore
    > degli Stati Uniti alla Commissione Onu dei diritti umani all'epoca
    della
    > presidenza Reagan e Bush. Autore del libro di memorie "Contro ogni
    > speranza", bestseller in tutto il mondo. Info9224@y...
    >
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  2. #2
    Super Troll
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    Predefinito

    Scrittore, ex prigioniero politico a Cuba per 22 anni, ambasciatore
    > degli Stati Uniti alla Commissione Onu dei diritti umani all'epoca
    ?????????
    COME SE GLI USA RISPETTASSERO I DIRITTI UMANI..
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  3. #3
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    Predefinito

    Il fatto è che , dopo la famosa visita del Papa , alcuni anni fa a Cuba , si è capito che la successione del regime comunista , sarà un regime cattocomunista.Vale a dire il peggio che si somma al peggio....
    Certo Paolo 6.o chiede clemenza .
    Dice : ne avete ammazzati 3 , non ammazzatene altri....
    Ve lo immaginate se una situazione del genere fosse successa in un Paese dell'Occidente ?
    In realtà , Castro ha reagito così perchè ha visto , in ciò che succedeva a Baghdad , che aveva visitato poco più di un anno fa , abbracciando Saddam , quello che succederà , prima o poi , nella sua isola.
    E con quelle esecuzioni ha inteso terrorizzare , o esorcizzare la STORIA,,,,
    Ma purtroppo , la Storia , è lì in attesa anche per lui.
    E' solo questione di tempo...
    Saluti

 

 

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