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  1. #21
    Paul Atreides
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    La ''prevenzione'' è l'arbitrio del più forte che decide, unilateralmente e a discrezione, di aggredire in base ai suoi esclusivi interessi. Altro che sicurezza ''globale''...

  2. #22
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    Originally posted by Pieffebi
    La proprietà privata è oggi sempre più proprietà privata di beni immateriali che non riconoscono frontiere e si spostano impetuosamente e repentinamente. L'11 settembre ha dimostrato come un gruppo di terroristi può ambire a mettere a rischio non solo la vita di migliaia di americani ma anche il sistema globale economico sul quale si regge la società capitalistica moderna (guerra asimmetrica). Il mercato capitalistico internazionale è un mercato globale. L'isolazionismo è fuori dalla storia e fuori dal mercato, quindi è obsoleto. Lo Stato è uno strumento che a dispetto dei profeti anarco-capitalisti obsoleto non lo è, anche se deve mutare funzioni e adeguarsi al sistema globale. La sicurezza del mercato globale e del sistema globale delle relazioni sociali da cui dipende il benessere delle società occidentali non può fare a meno della forza militare, anche se la forza militare di per sè non è sufficiente e deve essere intrecciata agli strumenti economici, finanziari, politici, diplomatici, eccetera.
    La difesa della proprietà privata implica anche l'uso delle armi. E siccome un solo colpo può creare depressione sui mercati per molti mesi, generando effetti perversi, tra cui fallimenti di imprese, disoccupazione, stagflazione, recessione...... può essere necessario, laddove ce ne siano i presupposti, PREVENIRE anche con l'uso della forza militare per bonifare aree a forte rischio e costituire un esempio per chi volesse emulare....comportamenti non consoni alla corretta convivenza internazionale.

    Saluti liberali
    Insomma, dai ragione ai comunisti, capitalismo=guerra.
    Io so che i comunisti non hanno mai alcuna ragione e che il mercato non ha nulla a che fare con la violenza.
    Mises si sgolava a ripeterlo, evidentemente nessuno ha voluto sentirlo. Ma chi si è tappato le orecchie non provi a definirsi liberale.

  3. #23
    Estremista della libertà
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    Originally posted by Paul Atreides
    La ''prevenzione'' è l'arbitrio del più forte che decide, unilateralmente e a discrezione, di aggredire in base ai suoi esclusivi interessi. Altro che sicurezza ''globale''...
    Concordo pienamente.

  4. #24
    SENATORE di POL
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    Von Mises era un grande liberista inascoltato su molti punti, tuttavia chi si arroga di avere il monopolio della definizione del liberalismo è il più antiliberale di tutti, soprattutto se è un dottrinario che parla, come i marxisti e nazionalsocialsti, sulla base di slogan e principi astratti, senza tenere conto della realtà sociale e della sua evoluzione. L'11 settembre è un fatto a cui Von Mises non ha assistito. L'anarcocapitalismo non mi ha mai interessato, e come l'anarcocomunismo, è un'astrattezza.

    Saluti liberali

  5. #25
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    Originally posted by Paul Atreides
    Alcuni valori fondanti USA, al di là dell'agiografia

    27 giugno 1775: il Congresso autorizza l'invasione del Quebec [eh sì, il ''Quebec Act'' dava un pò ai nervi ai ''rivoluzionari'']

    La legge contro gli stranieri e i sediziosi del 1798 voluta dal presidente John Adams

    Repressione della ''ribellione di Fries'' [una rivolta contro i dazi] esplosa nel 1798 nella Pennsylvania orientale

    Repressione da parte di Washington della ''ribellione del whisky'' [una rivolta contro i dazi] esplosa nel 1791

    E' appena il caso di notare che all'epoca delle ''leggi Townshend''-1767] i coloni s'incazzarono di brutto contro la ''tirannide inglese''. E anche quando Lord North abolì queste leggi nel 1770, lasciando solo il dazio sul tè, i coloni continuarono a parlare di ''tirannide'' sino al ''Boston Tea Party'' del dicembre '73.
    Ebbene, le rivolte contro i dazi non piacevano più dopo l'indipendenza

    Nel 1783 lo stesso Washington, trionfante, definì gli Usa ''un impero in ascesa''. Quanto aveva ragione.

    "L'Impero" non è una politica, è un dato di fatto determinato da una serie di relazioni e di rapporti di forza oggettivi, economici, politici, militari, culturali, di egemonia diplomatica.... che determinano un insieme di politiche conseguenti. I marxisti rivoluzionari classici lo sapevano benissimo, e lo sapeva pure Evola ( si veda: "L'Imperialismo britannico e la degradazione dell'idea dell'Impero" del 1940).

    Saluti liberali

  6. #26
    Paul Atreides
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    Certo, certo. Gli Usa non hanno mai aspirato all'egemonia, non hanno mai consapevolmente agito per raggiungerla. Se la sono ritrovata per caso, per un fortuito intreccio di circostanze. Questa favoletta la racconterò alle mie figlie, come versione moderna del...lupo cattivo

    Saluti

  7. #27
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    Originally posted by Pieffebi
    Von Mises era un grande liberista inascoltato su molti punti, tuttavia chi si arroga di avere il monopolio della definizione del liberalismo è il più antiliberale di tutti, soprattutto se è un dottrinario che parla, come i marxisti e nazionalsocialsti, sulla base di slogan e principi astratti, senza tenere conto della realtà sociale e della sua evoluzione. L'11 settembre è un fatto a cui Von Mises non ha assistito. L'anarcocapitalismo non mi ha mai interessato, e come l'anarcocomunismo, è un'astrattezza.

    Saluti liberali
    Mises non era anarcocapitalista, anche se ha gettato le basi per le riflessioni successive di Rothbard.
    Il fatto è che la scuola austriaca in genere non viene molto considerata, quando è invece l'unica via coerentemente liberale. L'11 settembre non c'entra una mazza.

  8. #28
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    Originally posted by Paul Atreides
    Certo, certo. Gli Usa non hanno mai aspirato all'egemonia, non hanno mai consapevolmente agito per raggiungerla. Se la sono ritrovata per caso, per un fortuito intreccio di circostanze. Questa favoletta la racconterò alle mie figlie, come versione moderna del...lupo cattivo

    Saluti
    E' una favoletta di cui è l'unico autore.

    Shalom!!!!

  9. #29
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    Originally posted by ARI6
    Mises non era anarcocapitalista, anche se ha gettato le basi per le riflessioni successive di Rothbard.
    Il fatto è che la scuola austriaca in genere non viene molto considerata, quando è invece l'unica via coerentemente liberale. L'11 settembre non c'entra una mazza.
    Mai detto che von Mises fosse un anarco-capitalista. L'11 settembre non c'entra una mazza per i dottrinari.


    Shalom!!!

  10. #30
    Paul Atreides
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    Originally posted by Pieffebi
    E' una favoletta di cui è l'unico autore.

    Shalom!!!!
    Certo, certo. Continui pure con l'agiografia. Non vorrei disturbare più di tanto. Però, magari, si legga di G. Alvi, ''Il secolo americano''. E' una favola in stile...''noir''

    Saluti

 

 
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