SCIPPI E RAPINE ,NAPOLI TORNA VIOLENTA TURISTI AGGREDITI E RAGAZZE SPINTE FUORI STRADA CON L'AUTO . IN QUATTRO GIORNI 42 EPISODI

A nove persone portato via il Rolex al polso in pieno giorno Aggressioni per i telefoni cellulari anche all’interno del tram


NAPOLI - Il «mattinale» della questura, fonte alla quale hanno attinto per anni intere generazioni di cronisti di nera, è ancora un ottimo termometro per rendersi conto del livello di vivibilità di una città. Quello redatto ieri mattina negli uffici di via Medina, in cui sono riportati episodi che vanno dal 24 al 27 aprile, prende sette cartelle. L’elenco degli arrestati per reati vari, arriva a quota ventisette, mentre i «fatti criminosi di rilievo» sono 42. Poi ci saranno i «fatti criminosi» non di rilievo, e con quelli chissà dove si arriverebbe. Ma già quarantadue non sono pochi. Tanto più che dal «mattinale» vengono tenuti fuori gli episodi più eclatanti, dei quali va data comunicazione a parte. Pochi anni fa c’era il «rinascimento napoletano», la città riscopriva la vita notturna, e si faceva il conto dei posti letto per i turisti, che non bastavano mai. Adesso si fa di nuovo il conto dei reati. Volendo si può fare anche un elenco dettagliato. Domenica sera, via Monteoliveto, esattamente a metà strada tra la questura e la caserma dei carabinieri: una turista francese sta rientrando in albergo con il figlio di sei anni. Le si avvicinano in due su uno scooter e tentano di strapparle la borsa. La donna fa resistenza, quelli la trascinano a terra per una decina di metri, e lei trascina con sé il bambino. Risultato: notte al pronto soccorso e precipitoso rientro a Parigi.
Domenica sera, via Foria, la strada che dal Museo nazionale arriva all’Orto botanico. Basta un coltello a due balordi per rapinare due quindicenni. Uno consegna cellulare e dieci euro, l’altro in tasca non ha niente: lo puniscono con una coltellata alla gamba.
Sabato sera, viale Maddalena, a due passi dall’aereoporto di Capodichino. Quattro ragazze di un paese della provincia stanno raggiungendo in macchina il centro di Napoli per passare la serata in un locale. Non ci arriveranno. Due uomini in un’altra auto cominciano a seguirle, e non fanno niente per non farsi notare. Poi le tamponano per costringerle a fermarsi. La ragazza al volante accelera, tenta di scappare ma dopo pochi metri va a schiantarsi contro un palo: lei e l’amica che le era seduta accanto finiscono in ospedale. Parecchio acciaccate ma vive, e quindi a loro va meglio di come andò una ventina di giorni fa a un diciassettenne al quale volevano rapinare il ciclomotore. Pure lui scappò e pure lui perse il controllo: non aveva il casco e la caduta gli fu fatale.
Turisti, ragazzini, donne: balordi e teppisti a Napoli non fanno sconti a nessuno. E guai a quei temerari che se ne vanno in giro con un Rolex al polso: tra giovedì e domenica ne hanno rapinati nove, e quasi tutti in pieno giorno, soltanto uno alle undici di sera. Ora c’è chi, come un consigliere circoscrizionale di An, Enrico Cella, chiede l’invio in città di militari per presidiare caserme e palazzi delle istituzioni e liberare così uomini delle forze dell’ordine da destinare al controllo delle strade. Già fatto, e non è servito a molto.
Anche perché «volanti» e auto dei carabinieri in giro se ne vedono già parecchie, ma non bastano a scoraggiare chi a portar via una catenina, un orologio o un portafogli ci mette meno di un attimo. E poi ormai le rapine e gli scippi li fanno dappertutto, anche dove è difficile aspettarsele. Come nel parco pubblico della Floridiana, vialetti alberati e prati sulla collina del Vomero, dove una ragazza si è vista strappare gli occhiali dal naso. In questo caso, però, lo scippatore è stato arrestato subito. Oppure sui mezzi pubblici. Domenica pomeriggio due ragazzi sono stati aggrediti su un tram, e non in periferia, ma proprio davanti al porto. I rapinatori si sono fatti consegnare telefonini e una cinquantina di euro e sono scesi quando l’autista ha aperto le porte. I ragazzi ci hanno messo qualche attimo a riprendersi dallo spavento, poi, alla fermata successiva, si sono precipitati giù dal tram e hanno tentato un inseguimento. Presi dalla foga, però, hanno scambiato un passante per uno dei rapinatori, e lo hanno riempito di pugni e calci rischiando pure di essere denunciati.
Nessun errore di persona, invece, sabato pomeriggio nel quartiere Fuorigrotta, dove una decina di persone ha bloccato un uomo che aveva appena rubato in una tabaccheria. Non è stato un linciaggio perché una pattuglia di vigili è riuscita a intervenire in tempo, ma prima di portare il ladro in questura hanno dovuto accompagnarlo in ospedale per fargli medicare le contusioni.
Per uno che viene preso, però, ce ne sono decine che la passano liscia. «E il guaio è che spesso non li conosciamo affatto, perché questa gente è sempre più giovane, a volte hanno anche solo tredici o quattordici anni», spiega un poliziotto. Le bande di minorenni rappresentano un’altra faccia della microcriminalità napoletana. Se ne vanno in giro sugli scooter , in gruppi di dieci o quindici, e per rapinare magari solo un telefonino a uno che se ne sta tornado a casa in macchina, sono capaci di sfasciargli l’auto con le mazze da baseball . Lo hanno fatto. E non una sola volta.



LA NAPOLI DI ROSETTA